I BRONZI DI SAN CASCIANO COME LA MADONNA PELLEGRINA: DA LUGLIO AD OTTOBRE ANDRANNO A BERLINO

SAN CASCIANO BAGNI – I bronzi del “Santuario ritrovato”, a San Casciano Bagni, stanno diventando come la madonna pellegrina. Sono sempre in giro. Sempre con la valigia in mano. Dopo essere stati esposti a Roma, a Napoli e a Reggio Calabria. faranno tra pochissime settimane un’altra gita. No, niente Musei di Chiusi e Chianciano. Il fatto che la Valdichiana senese sia quest’anno capitale toscana della cultura per le statue del Bagno Grande non vale. In compenso per la prima volta usciranno dal suolo italiano. Dal 5 luglio al 15 ottobre saranno infatti esposti presso la James Simon Galerie di Berlino. In Germania.
Tra i reperti esposti nella capitale tedesca anche alcuni pezzi non ancora visti, rinvenuti durante lo scavo del 2024. La mostra berlinese è curata da Massimo Osanna e Giacomo Tabolli e – si legge nell’annuncio – “rappresenta un’occasione unica per ammirare questi straordinari bronzi etruscchi e romani provenienti dal Santuario termale di San casciano dei Bagni”. Certo, ma noi rifacciamo ancora una volta la domanda: perché Berlino sì e Chiusi e Chianciano no, soprattutto nella stagione in cuo la valdichiana è capuitale toscana della cultura?
Se la motivazione, come qualcuno ha accennato, ma a mezza bocca, è per evitare una sovraesposizione dei reperti nel territorio, che inficierebbe la fruzione del futuro apposito museo sancascianese, questa motivazione decade con la gita all’estero. Qualche cittadino di Chiusi, Sarteano, Chianciano, Cetona, Montepulciano o Città della Pieve magari tornerebbe a vedere il nuovo museo, anche se i bronzi li avesse visti nel Museo Nazionale di Chiusi o in quello delle Acque di Chianciano, ma quanti berlinesi e quanti tedeschi, dopo aver visto i bronzi alla James Simon Galerie tornerebbero a San Casciano successivamente?
Stesso discorso vale secondo noi anche per chi li ha visti a Roma, a Napoli o a Reggio Calabria, ma vale a maggior ragione per i turisti e gi appassionati stranieri. Se Comune, Soprintendenza e Ministero hanno paura che poi non venga nessuno a vedere i bronzi nel nuovo museo, allora si stanno dando la zappa sui piedi.
A nostro modestissimo parere, su questa questione della esposizione temporanea dei bronzi anche a Chiusi e Chianciano, cioè nel territorio di riferimento, la sindaca di San Casciano Agnese Carletti che è anche presidente della Provincia, l’Unione di Comuni che fino a dicembre ha in mano la palma di capitale toscana della cultura, i sindaci di Chiusi e di Chianciano che non hanno fatto formale richiesta, hanno preso tutti un granchio grosso come una casa e stanno perdendo una straordinaria occasione per promuovere il territorio facendo vedere per un periodo limitato qualche pezzo di quella che è considerata la scoperta archeologica più sensazionale degli ultimi 50 anni almeno nella zona del sud senese.
E comunque nessuno ha spiegato (e motivato con motivazioni plausibili) perché a Roma, Napoli, Reggio Calabria e addirittura a Berlino sì, e a Chiusi e Chianciano no. E’ una questione di numeri? Perché nelle grandi città i reerrti saranno visti da più persone? Ma allora a che serve fare il museo a San Casciano Bagni? Basterebbe far girare i bronzi in continuo: dopo Berlino, Praga, e poi Londra, e poi Parigi, e poi New York, e poi Madrid e infine Atene, Istambul, pagari pure Pechino e Dubai…
Siccome si tratta di pezzi straordinari rinvenuti in sito straordinario e molto particolare, crediamo che poterli ammirare nel museo di San Casciano quando sarà pronto (tra quanti anni?) o nei musei del territorio, insieme ad altri reperti provenienti dallo stesso contesto sia molto meglio che vederli in una galleria o in un museo in qualunque altra parte del mondo.
Sul fatto che possano essere esposti a Chiusi o Chianciano sono daccordo ma la cultura e i beni culturali sono di tutti. Ci sono persone che per mille motivi non potrebbero venire mai in Italia ma che hanno il desiderio di vedere quelle opere, altrimenti non avrebbe motivo di esistere, per esempio, il museo egizio a Torino, chi è appassionato della civiltà egizia dovrebbe andare per forza in Egitto? Ho visto il museo di Van Gogh ad Amsterdam due volte a distanza di anni, se dovessi riandare in Olanda tra dieci anni ci torneroʻ di nuovo e ho visto opere di Van Gogh da altre parti, tanto per fare un esempio, altrimenti non avrebbero motivo di esistere musei come il Louvre a Parigi o il British a Londra dove sono esposte opere proveniebti da tutto il mondo. Spesso avere la possibilità di vedere una mostra è anche uno stimolo ad appassionarsi all’arte, ben venga la possibilità che le opere si spostino, esporle a Berlino non dovrebbe escludere la possibilità di vederle a Chiusi a Montepulciano a Bologna o a Milano.
Ìnfatti, ll’assunto di questo articolo (e di altri sullo stesso argomento) è proprio questo : Ve bene esporre i bronzi a Roma, a Napoli, a Reggio Calabria o a Berlino. È tutta promozione… Ma perché non anche a Chiusi e Chianciano? È il no che non torna, non i .sì e non si capisce proprio perché chi di dovere non li chieda.
Siamo sempre a ”caro babbo ti scrivo…”.E’ tutta questione di soldi e siccome si raschia il fondo ed i soldi ci sono per le esposizioni più grandi dove converge la maggior parte della gente mentre per quelle più piccole mancano, di tutto ciò occorre prenderne atto che è una ”strategia” che ormai è entrata a far parte della consuetudine amministrativa nelle cui responsablità ci zuppano tutte le parti politiche nessuno escluso. E allora quando si fà la morale ai territori dimenticati da Dio e dagli uomini bisognerebbe avere memoria e ricordarsi che la politica di tali territori dimenticati è stata condotta principalmente da certe classi politiche ben individuate che hano atteso che il tempo trascorresse inutile, poichè la concertazione che avrebbe dovuto portare alle iniziative che oggi si richiedono riguardava in primis i Ministeri Governativi ma anche le loro periferie di interevento che non hanno mai avuto voce sufficiente per farsi ascoltare ma anche hanno lasciato che le iniziative si inaridissero.Cere volte qualche sindaco in certe occasioni si è anche incatenato per cercare di spostare l’opinione pubblica sulla soluzione di certe problematiche,avete forse visto qualcosa di questo tipo da queste parti ? Il sottoscritto NO !
I sindaci e le amministrazioni del territorio circonvicino come per esempio Città della Pieve hanno saputo valorizzare le strutture ed i reperti ritrovati sul territorio ed oggi sono meta di turismo anche qualificato.E allora ? Cosa vuol dire tutto questo ? Non vuol dire nulla ?
Non parte un ragionamento sulle modalità di amministrazione di tali beni sparsi sul nostro territorio e conseguentemente anche sul fatto che reperti come quelli di San Casciano siano esposti-giustamente- anche da altre parti ? O tutta la responsabilità di questo sia del Ministero dei beni Culturali e la periferia nulla c’entri ? L’evidenza dei fatti con il paragone che ho fatto su Città della Pieve mi sembra che sia lì a dimostrarlo. E allora il discorso è più largo ancora ed involve il fatto dei soldi poichè negli ultimi 20 anni si sono spesi decine di milioni di euro per opere che vediamo oggi essere cespiti di ben poco introito per le casse pubbliche( Palapania ed altri per esempio…).Se tali soldi fossero stati impiegati nella direzione della valorizzazione del territorio e di ciò che sul nostro territorio esiste forse oggi non saremmo a lagnarci che i reperti di cui si parla siano esposti da altre parti e di noi non se ne parla nemmeno per adesso. Penso per esempio che molti rinuncino a visitare il complesso di tombe etrusche proprio per la macchinosità e l’inesistenza di una struttura snella che possa assicurare una visita in poco tempo ai possibili turisti. O forse sono io che vedo il problema dove non esiste ? Di fronte a tali problematiche il discorso necessariamente deve essere un discorso ”complessivo” cioè non solo tecnico ma anche ”POLITICO” e questo mi sembra chiaro. E li allora chi usa il proprio per pensare la differenza con gli altri luoghi la vede…..ma c’è da dire che anche molti a Chiusi hanno il proprio per pensare e per vedere certe discrasie ma che poi da tali parecchi nulla scaturisce e allora forse disse bene Dante Alighieri quando parlava di Chiusi paragonandolo a Senigallia…. ma Dante morì se non erro nel 1321, sette secoli fa….
Scusa Carlo, ma in questo caso cosa c’entrano i soldi? I bronzi di San Casciano, sono, come tutti i reperti archeologici, beni dello Stato. E dunque sotto la custodia e la gestione delle soprintendenze, le quali gestiscono le esposizioni, decidono dove farle, decidono gli scambi tra musei… Il museo di Chiusi è un museo nazionale. In questo periodo ospita un pezzo del museo di Taranto e a Taranto è esposto un pezzo di Chiusi. Perché non può esporre i bronzi di San Casciano? Magari solo qualche pezzo e ovviamente in via temporanea, per un paio di mesi, in attesa del museo sancascianese. Non credo proprio che sia una questione di soldi. Poi, i soldi di chi, e per chi?
L’ho gia scritto nell’intervento che sono di proprietà e sotto l’amministrazione del Ministero dei beni Culturali ma la loro presentazione è un fatto di risorse per le quali vengono privilegiati i siti diciamo ”Cittadini” poichè lì vi è un forte afflusso e dimenticati quelli del territorio. Questo l’ho già scritto io ma non è questione di soldi l’estensione in periferia di tutto questo patrimonio che possa essere messo in mostra ? E non comprendo il fatto che tu rimarchi quanto detto che mi sembra che sia già stato assodato ma il riferimento anche alle ragioni del progressivo scivolamento nel dimenticatoio delle politiche trascorse nei territori sia anche questo compreso per il semplice fatto che ci sia politica e politica, vedi appunto il caso citato di Città della Pieve.Ho portato un esempio e mi sembrava di essere stato chiaro e personalmente non ho nessuna corona di alloro da indorare, ma la realtà di Chiusi di cui molti si lamentano, a certi spesso non faccia piacere chi possa essere notata e criticata. E allora ho detto anche fra le righe che talvolta basterebbe riflettere sulla storia delle amministrazioni del territorio poichè tu stesso m’insegni che chi si voglia far sentire si sia fatto sentire e con risultati appunto ed inoltre chi fa politica in modo serio e consequenziale mi può insegnare che nella maggior parte dei casi si debba riconoscere che anche i flussi di denaro del Ministero intesi come ”investimento culturale” esistono e prendono certe direzioni anzichè altre a seconda anche di come i territori si comportano.La politica- caro Marco- non è un fatto esistente ”a scatola chiusa” ma sempre rispettando le idee degli altri- in tal caso il Ministero ed i territori- si possa estendere anche prevedendo ed interessandosi per la valorizzazione di quest’ultimi. Hai visto qualche sforzo in tale direzione ? E allora perchè altri hanno ottenuto ciò che spettava loro e noi siamo rimasti al palo ? Non è anche questa questione di soldi da parte di chi li debba investire, da parte di chi debba avere i contatti e riceverne di tali contatti per realizzare ciò che gli altri invece hanno realizzato fra l’altro anche in poco tempo ? Non sovrantende tutto questo ad un ragionament per il quale ci sono persone che lo comprendono e persone che pur comprendendolo-e guardando l’attualuità- fanno finta di non capire ben guardandosi da pestare qualche piede già ammaccato da unghie incarnite dovute principalmente alla storica incuria ? Ma lo si capisce oppure no tutto questo ? Dico così perchè spesso ci si lamenta dell’arretratezza di certe politiche nei confronti di quanto è intorno. E questa allora cosa è se non politica che non si faccia sentire mentre invece potrebbe essere ben diversa la condizione di Chiusi ‘ O non era ” la sinistra” soprattutto a dire che di cultura si potrebbe campare ? Sarò esagerato, ma qui invece mi sembra che di sottocultura-in primis politica- perchè da li viene tutto- si muoia invece che campare.E questo continua imperterritamente ad essere un segno di discrimine nella stessa politica e la gente lo capisce.
Esporre temporaneamente dei pezzi in un museo nazionale, qualunque esso sia, non credo abbia costi esorbitanti, perché il museo già esiste, è già assicurato, ha i sistemi di sicurezza funzionanti. Il nodo è la decisione politica di portarceli o meno, spiegandone il perché. Esporre 4 pezzi di San Casciano al museo di Chiusi quanto costerebbe? Io credo una cifra prossima allo zero. A parte il trasporto da Grosseto. Che non è oltreoceano. Sì tratterebbe solo di fargli posto, spostando magari qualche altro reperto. Poi. Se non fai questa operazione adesso, a cosa serve avere la Valdichiana senese capitale toscana della cultura? Non dicono tutti che si deve fare gioco di squadra? San Casciano e Chiusi non sono mica in Val di Nievole…
Plausibilissimo ciò che dici ma ribadisco il concetto che tale discrasia è POLITICA,sia sotto governi di centro destra chè di centro sinistra. Lo vogliamo affermare questo concetto oppure girarci intorno ? Se vi fosse una presa di coscenza diretta della popolazione per un argomento simile ed un incitamento manifestato dalla popolazione che possa mobilitarsi e scendere in piazza potrebbe anche darsi che certe cose inizierebbero a profumare di un profumo del quale molti avrebbero timore poichè se la gente invece di essere nell’abulia piu’ completa e dormire il sonno dei giusti con gli ingiusti che li comandano(ho detto ingiusti perchè fin’ora tutto questo non è avvenuto ed invece potrebbe avvenire ma il legame dell’abulia prodotta dai rapporti umani dentro una simile società l’ha sempre avuta vinta perchè si deve protestare per ragioni ed indirizzi che fanno capo ed utilità ad una parte politica qualunque, tralasciando ed oscurando altre ragioni ugualmente utili alla popolazione e quindi tali guide che indirizzano la gente le ritengo prettamente ingiuste).Due giorni fa ero in provincia di Benevento a Montesarchio ed il traffco stradale era interrotto per il passaggio di una processione religiosa con migliaia di persone al seguito.Dico migliaia…. Ho avuto, fermo in automobile, per un momento una visione ed una riflessione guardando la gente che mi passava davanti e guardando i volti di quelle persone che sfilavano davanti a me sicuro di non scoprire nulla di nuovo e la riflessione è stata quella che la gente si mobilita incredibilmente per ragioni di carattere ancestrale o di sentimenti avvisati come reconditi ed inspiegabili, spesso anche in certi casi sconfinanti nella stregoneria vera e propria che si spiegano materialmente e con gli atti tramite la teoria allargata dei bisogni che è sottoposta ad una sconfinata modalità di speculazioni umane mentre il ”divino” nulla c’entra in molti casi.Freud non a caso disse delle precise parole su tale argomento : ”la religione è un narcotico con il quale l’uomo controlla le sue angosce ma ottunde la mente”….Non voglio qui discuterne della liceità o meno di tutto questo ma di certo le persone si mobilitano di più per tali motivi chè per spingere la politica reale in una direzione che possa soddisfare razionalmente le realtà di progresso.
Ecco secondo me spiegato con termini terra terra i motivi e le ragioni per le quali anche nel caso di cui parliamo, piccolo o limitatissimo se si vuole, che sembrerebbe anche non rappresentativo delle esigenze umane di una collettività,le ragioni per le quali la spinta della gente e quindi della popolazione in generale sia indirizzata a perorare altri lidi esprimendo la propria forza in certe direzioni anzichè verso altre.A molti forse tale discorso sembrerà astruso ma nei rapporti umani spesso il primato della politica è inesistente mentre noi non ne vogliamo prendere atto che la guida dei rapporti umani sia sottoposta ad una spinta per la quale oggi come ancorpiù ieri si sia ostacolato quel processo che faceva dire appunto allo stesso Freud : ” Se l’uomo distoglierà dall’aldilà le sue speranze e concentrerà sulla vita terrena le sue forze rese così disponibili,riuscirà probabilmente a rendere la vita sopportabile per tutti e la civiltà non piu’ oppressiva per alcuni”. Ma in tale cammino siamo a ”caro babbo ti scrivo…”