2 GIUGNO, LA REPUBBLICA E’ INVECCHIATA E NON STA MOLTO BENE. MA E’ MOLTO MEGLIO DELLA MONARCHIA

Oggi 2 giugno è la Festa della Repubblica. Sono passati quasi 80 anni da quel 2 giugno 1946, che segnò la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra. La fine della Monarchia e l’inizio della Repubblica, appunto. Avvenne con un referendum e il popolo italiano scelse la Repubblica. Non di molto. Ma bastò. Nei tempi della Storia, 80 anni sono una bazzecola. La Repubblica italiana è relativamente giovane. In effetti oggi, ad 80 anni c’è molta gente che è ancora in gamba e in forma. Mick Jagger per esempio ne ha 82, come Gianni Rivera, Bob Dylan 84, per dire… La Repubblica Italiana ne ha 79, qualcuno in meno, eppure appare invecchiata male, usurata. E’ piena di buchi e di magagne. Ha sempre la cravatta storta e la camicia sbrindellata, un po’ dentro e un po’ fuori dai pantaloni. Una camicia che non è neanche tanto pulita, ha diverse macchie. Di sangue e di merda. Anche se chi la indossa dice che è solo gelato che si sgioglieva troppo in fretta… Ha un motore che va a singhiozzo, sempre ingolfato. Alla guida ha un autista anziano che si sveglia sempre troppo tardi (vedi il primo discorso decente su Gaza fatto solo ieri) e una biondina che urla e che in altri tempi al massimo poteva fare le pulizie ai piani… Insomma ha parecchie rughe che non riesce a mitigare questa nostra repubblica Ed ha pure una brutta cera, non sta bene, sembra che stia in piedi per miracolo. Ma la momarchia era peggio e tra le monarchie europee, quella italiana sconfitta al referendum del ’46, era la peggiore: collusa con il fascismo, ignorante e sanguinaria. E alla fine codarda e traditrice. Dopo la Liberazione dal nazifascismo, il Rerefendum del ’46 segnò la liberazione dalla Monarchia di Casa Savoia. Che tra l’altro guidava l’Italia intera e unita solo dal 1861: 85 anni. Mica poi tanti a pensarci bene. E in quel lasso di tempo, al di là della retorica con cui i libri di scuola ci hanno raccontato il Risorgimento e la genesi dell’Unità d’Italia, non si fece mancare niente per tenere sotto controllo la popolazione e gli aneliti di libertà, eguaglianza, giustizia sociale. Non a caso gli stessi padri e artefici del Risorgimento (Mazzini, Garibaldi, Pisacane…) pur accettando il compromesso con i Savoia per “fare l’Italia unita”, erano repubblicani. E Mazzini, la mente più lucida, era considerato un terrorista internazionale con due condanne a morte sulla testa… Questo è bene tenerlo a mente.
E’ stato bello e significativo che ieri, alla Festa della Costituzione in corso quest’anno a Torrita di Siena, tutti i sindaci della Valdichiana si siano presentati con una maglietta bianca con su scritto l’art.11 della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra”. Un messaggio forte e chiaro, voluto, abbiamo letto, dal Comune di Chiusi. Stavolta Sonnini & C. meritano un applauso. Mentre a Gaza Netanyahu e i suoi soldati continuano il massacro sistematico dei palestinesi, mentre l’Ucraina (probabilmente con appoggio logistico e maeriale di alcuni Paesi Nato) prova un colpo di coda con un attacco dal cielo tipo Pearl Habour in territorio russo, che sembra fatto aposta per sabotare le trattative di pace a Istanbul, sventolare l’art.11 della nostra Costituzione è un messaggio importante. A Chiusi, oggi 2 giugno, festa della Repubblica, c’è la tradizionale Fiera alla Stazione. Che con la Repubblica e la costituzione c’entra poco. Ma come ogni anno da diversi anni a questa parte, anche oggi il sindaco ha consegnato una copia della Costituzione ai neo 18enni. Molti di loro hanno nomi e cognomi stranieri: mediorientali, nordafricani, sudamericani, albanesi, rumeni, ucraini… ma parlano bene l’italiano, in buona misura sono nati in Italia, tra non molto saranno cittadini italiani a tutti gli effetti, voteranno alle elezioni e ai referendum. Intanto sono lo specchio di una realtà cambiata, multietnica, multicolore. Intanto sono i ragazzi che hanno consentito e stanno consentendo a paesi come Chiusi di mantenere in piedi le scuole primarie e secondarie, che solo con gli “autoctoni” avrebbero vita difficile e breve.
E’ probabile che quei ragazzi, neo18 enni, riescano a malapena a capire di cosa si parla quando si parla di Repubblica, di Costituzione, che si orientino poco nella storia di questo Paese, anche e soprattutto quella recente. Regalare loro una copia della carta del ’48, come fann il Comune di Chiusi e altri comuni limitrofi, è significativo, ma forse non è sufficiente. Occorre che qualcuno gliela racconti la Costituzione. E tutto quello che c’è stato dietro, perché non si tratta di un manualetto di educazione civica. Ovviamente questo discorso vale per i neo 18enni di origine straniera, ma anche per gli italiani figli e nipoti di italiani. E se i giovani e giovanissimi non hanno, comprensibilmente, la pazienza (e la voglia) di ascoltare, bisognarà provare ad insegnare loro anche quella. Anche la pazienza di leggere e di ascoltare. L’Anpi ci prova ed è azione meritoria.
M.L.
Possiamo era presente e insieme alla celebrazione del 2 giugno abbiamo ricordato con un nostro intervento e con uno striscione e una bandiera la resistenza e il martirio del popolo palestinese. Visto che questo giornale ci bacchetta spesso nonostante siamo da tempo gli unici a tenere vivo a Chiusi questo tema, era giusto farlo sapere a chi non c’era. Dadomenica prossima alle 12 esatte saremo in piazza garibaldi ogni domenica alle 12 esatte perché non si dimentichi il genocidio in atto
Giusto e meritorio così come citare l’art.11 della Costituzione, è esporre la bandiera palestinese come ha fatto il Gruppo Possiamo il 2 giugno a Chiusi Scalo e come hanno fatto i promotori dell’iniziativa sui Referendum del 29 maggio. Giusto provare a testimoniare il NO al Genocidio e il No a tutte le guerre con sit in, flash mob e iniziative reiterate e ricorrenti. Bene andare in piazza tutte le domeniche ad un’ora stabilita. Il problema, nel caso di Piazza Garibaldi a Chiusi Scalo è che alle 12 della domenica non c’è mai nessuno. Ma nessuno proprio…
Ci saremo noi