CHIUSI – Si è tenuta sabato scorso nella sala ex cinema Eden a Chiusi Scalo, un’assemblea pubblica indetta dal Comitato Aria e altri comitati del territorio. Tema dell’incontro: c’è il rischio che Acea torni alla carica con un nuovo progetto riguardante il trattamento di rifiuti come il famigerato carbonizzatore, dopo che il Tar ha parzialmente bocciato la delibera del Comune che vietava la costruzione di impianti del genere in tutto il territorio comunale?
In teoria il rischio c’è. Ma al momento non c’è una proposta precisa. Il Tar ha ritenuto evidentememnte quella norma così restrittiva troppo estensiva e soprattutto priva delle necessarie motivazioni. Quindi in teoria, Acea o chiunque altro, potrebbe riprovarci. Tra l’altro la società Acea Ambiente Srl ha a disposizione l’area dell’ex Centro carni che acquistò nel 2017 per realizzarvi il Carbonizzatore e in quell’area, dove insiste già il depuratore, anche quello rilevato da Acea, l’azienda è probabile che qualcosa ci voglia fare, per non lasciarla improduttiva. Però, anche se il Tar ha sospeso la delibera, il pronunciamento del Consiglio Comunale CONTRO l’insediamento di impianti per il trattamento di rifiuti solidi liquidi o gassosi, rimane. Ed è una dichiarazione di intenti precisa e inequivocabile. Peraltro non senza motivazioni, come dice la sentenza, ed espressa a seguito delle osservazioni ufficialmente presentate dai cittadini e dal Comitato Aria in sede di revisione del Piano Strutturale. Quindi in osservanza e adesione alla volontà della popolazione, ovvero in ottemperanza ai principi della democrazia. Esiste una motivazione più forte di questa?
In secondo luogo, va ricordato che il progetto del Carbonizzatore non fu a suo tempo contestato e bocciato, dopo aver assicurato alla proponente Acea la possibilità di farlo, ma E’ STATO RITIRATO dall’azienda stessa, per evitarne la bocciatura, vista la debacle durante l’Inchiesta Pubblica Regionale e visti soprattutto gli oltre 30 pareri negativi dei vari organi preposti alla valutazione (dal Comune alla Regione, dalla Asl all’Arpat…).
In teoria, come dicevamo, Acea potrebbe presentare un progetto nuovo e diverso, con meno falle, ma quale azienda riproporrebbe nello stesso paese un progetto fortemente contestato e dove l’amministrazione locale, al di là della sentenza del Tar (che comunque è impugnabile e ribaltabile) ha inequivocabilmente espresso una indicazione contraria a qualunque impianto che tratti rifiuti di qualsiasi genere? Inoltre l’impianto della IREN, in via di realizzazione a Scarlino nel grossetano, simile ma più grande di quello che Acea voleva realizzare a Chiusi, restringe e non di poco il possibile “mercato”.
Comunque sempre bene tenere le antenne dritte. Non si sa mai. L’allarme, quando si parla di queste cose, è sempre giustificato, ma in questa fase forse un tantino esagerato. Parlare oggi della possibilità che a Chiusi nasca un POLO DEI RIFIUTI francamente non trova riscontri oggettivi. Ci sono atti, dichiarazioni, piani industriali che vanno in tale direzione? non risulta.
All’assemblea dell’Eden ha partecipato anche il sindaco di Chiusi Sonnini, il quale ha consegnato al Comitato promotore una lettera ricevuta da Acea il 24 aprile. Ecco: cosa dice quella lettera? Sonnini questo non lo ha specificato, ha detto però che Acea non ha presentato alcuna proposta e non ha avanzato richieste di risarcimento.
Ha ribadito (lo aveva detto in Consiglio Comunale) di voler aprire un confronto con Acea cui ha chiesto un incontro. E di volerne fare uno anche con il Comitato.
Per il resto il sindaco sostanzialmente conferma quanto fin qui sostenuto in questo articolo. Scrive Sonnini in un post su Fb pubblicato ieri, a commento dell’incontro:
Ieri pomeriggio ho partecipato all’Assemblea indetta dal Comitato Aria e dagli altri comitati che nella “vicenda Acea” hanno giocato un ruolo importante, che va sicuramente riconosciuto. Era importante essere presente e sono contento di esserlo stato.La questione ACEA ha in passato determinato profonde lacerazioni all’interno della nostra comunità. Eravamo consapevoli che la sentenza del TAR sarebbe arrivata, e sapevamo tutti che quella norma che stabiliva un divieto assoluto sarebbe stata giudicata illegittima. Di seguito, una sintesi del mio intervento, basata su tre presupposti fondamentali per il raggiungimento di un obiettivo primario:
1) Presupposti fondamentali: Tutela della salute pubblica, dell’Ambiente e degli aspetti socio economici: La tutela della salute pubblica è una responsabilità diretta del Sindaco, prevista dal Testo Unico degli Enti Locali. A questa si aggiunge la tutela dell’ambiente e, non meno importante, la salvaguardia degli aspetti socio-economici della nostra comunità. Queste sono responsabilità che sento profondamente, non solo come Sindaco, ma anche come cittadino di Chiusi.
2) Scongiurtare ASSOLUTAMENTE la Costruzione del Carbonizzatore:
- A) La Sentenza del TAR: Ha reso illegittima una norma che prevedeva un divieto assoluto. Questo, però, non consente ad ACEA di costruire il “CARBONIZZATORE” in automatico. ACEA ha ritirato il progetto originale, il che significa che dovrebbe reiterare l’iter autorizzativo presentando un nuovo progetto.
- B) Assenza di Nuovi Progetti: Al momento, non è stato presentato alcun progetto da parte di ACEA per impianti di gestione rifiuti di alcun tipo.
Messa in Sicurezza del Bilancio e delle Casse del Comune: 3) PROTEGGERE LE CASSE COMUNALI:
è cruciale mettere al riparo il bilancio e le casse comunali da eventuali richieste di risarcimento. Va chiarito che la sentenza del TAR non ha previsto alcuna forma di risarcimento a danno del Comune.
OBIETTIVO PRIMARIO: Apertura del confronto con ACEA. Il nostro obiettivo è avviare un confronto che coinvolga attivamente il Comune, i cittadini, le aziende e i sindaci del territorio. L’intento è individuare una SOLUZIONE CONDIVISA E ACCETTABILE PER TUTTI, attraverso una gestione trasparente e partecipata.ACEA ha già manifestato il proprio interesse al confronto con una lettera del 24 aprile, che ho consegnato ieri al Comitato. Insieme a questa, ho fornito anche la risposta del Comune, che chiede un incontro formale da svolgersi in tempi brevi a Chiusi. Ho inoltre proposto la creazione di un Comitato Tecnico Scientifico. Questo organismo avrà il compito di valutare le eventuali proposte di ACEA e di contribuire alla costituzione di una valida proposta condivisa per la destinazione futura dell’area.Non si esclude la possibilità di ricorrere al Consiglio di Stato per impugnare la sentenza del TAR.L’azione dovrà essere intrapresa entro 6 mesi dalla data della sentenza (08.04.2025) o entro 60 giorni dalla notifica della sentenza, che ad oggi ACEA non ha ancora effettuato, tempo da impegnare per confrontarsi con ACEA.
PRINCIPI GUIDA PER L’AGIRE FUTURO:
- A) Evitare di Dividersi: La forza della nostra comunità risiede nell’unità. (richiamati nella lettera del Comitato)
- B) Evitare di Ripetere Errori del Passato: Dobbiamo imparare dalle esperienze precedenti per non commettere gli stessi sbagli.
- C) Evitare Speculazioni Politiche da parte di tutti: È fondamentale concentrarsi sugli obiettivi comuni e sulla reale tutela del territorio, al di là di interessi politici.
Ho apprezzato molto gli interventi dei membri del Comitato. Hanno dimostrato di apprezzare i contenuti del mio intervento e hanno manifestato una grande disponibilità. Questo fa presagire la realizzazione di un percorso partecipato e positivo, che possa vedere il Comune e i cittadini tutti dalla stessa parte.In tempi brevi, auspico anche la convocazione di un incontro presso i locali del Comune con i rappresentanti del Comitato.
Quste le precisazioni del sindaco di Chiusi. Insomma nessun muro contro muro né con Acea, nè tantomeno tra Comune e Comitati.
Oggi, dopo l’incontro dell’Eden e dopo l’ulteriore precisazione di Sonnini, crediamo che la prima cosa da fare sia rendere noto il contenuto della lettera di Acea. Crediamo anche, come abbiamo già scritto in articoli precedenti, che se è giusto ascoltare le idee che ha in mente Acea per l’area di cui dispone, sarebbe opportuno che il Comune, ma anche il Comitato o altri, avessere delle loro idee in proposito, da prospettare ad Acea. Noi da anni proponiamo un parco energetico fotovoltaico, ovvero un impianto che può rientrare nelle attività che Acea svolge (i parchi fotovoltaici li fa e li gestisce) e potrebbe essere utile sia per la zona industriale che per il centro abitato. Ma di soluzioni NON IMPATTANTI ce ne possono essere altre. Nel 2014 l’allora sindaco Scaramelli ci voleva costruire la Stazione Volante per l’alta velocità, ci fece pure un mega convegno al Mascagni…
Ovviamente tutte le soluzioni dovranno essere valutate e condivise. Però al confronto con Acea (e con chiunque altro) è bene andarci preparati, con idee e proposte da mettere sul tavolo.
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Nell’articolo si afferma che la volontà dell’amministrazione (precedente) è quella di non far costruire l’impianto e che la delibera, sia pur bocciata dal Tar ha una valenza di tipo politico, non si dice peroʻ che quella delibera intanto giunse dopo l’inchiesta pubblica, durante la quale il sindaco fu sottoposto ad un linciaggio politico da parte dei cittadini e non si dice che quella delibera afferma una cosa esattamente opposta da quanto firmato dal comune al momento della vendita del terreno. Nel documento Acea dichiarava la volontà di costruire quel tipo di impianto e il comune si impegnava a favorirne l’insediamento fino a giungere a mettere in atto modifiche al piano strutturale che agevolassero la costruzione dell’impianto. Ci sono documenti e discussioni in consiglio comunale che riguardano questo aspetto.
C’è scritto tutto: “(…) Peraltro non senza motivazioni, come dice a sentenza, ma espressa a seguito delle osservazioni ufficialmente presentate dai cittadini e dal Comitato Aria in sede di revisione del Piano Strutturale. Quindi in osservanza e adesione alla volontà della popolazione, quindi in ottemperanza ai principi della democrazia. Esiste una motivazione più forte di questa?
In secondo luogo, va ricordato che il progetto del Carbonizzatore non fu a suo tempo contestato e bocciato, dopo aver assicurato alla proponente Acea la possibilità di farlo, ma E’ STATO RITIRATO dall’azienda stessa, per evitarne a bocciatura, vista la debacle durante l’Inchiesta Pubblica Regionale e visti soprattutto gl oltre 30 pareri negativi dei vari organi preposti alla valutazione (dal Comune alla Regione, dalla Asl all’Arpat…).
In teoria, come dicevamo, Acea potrebbe presentare un progetto nuovo e diverso, con meno falle, ma quale azienda riproporrebbe nello stesso paese un progetto fortemente contestato e dove l’amministrazione locale, al di là della sentenza del Tar (che comunque è impugnabile e ribaltabile) ha inequivocabilmente espresso una indicazione contraria a qualuque impianto che tratti rifiuti di qualsiasi genere? Inoltre l’impianto della IREN, in via di realizzazione a Scarlino nel grossetano, simile ma più grande di quello che Acea voleva realizzare a Chiusi, restringe e non di poco il possibile “mercato”. Mi pare cche sia citata sia l’inchiista pubblica e la forte contestazione cittadina…tale da indurre Acea a ritirare il progetto…
X Marco Lorenzoni. Lascia stare per un momento il condizionale ”sarebbe e potrebbe” riferito all’oggi, ma secondo te allora se non ci fosse stata la mobilitazione cittadina fatta dai comitati, il carbonizzatore ci sarebbe oggi oppure no ? Rispondimi a tale domanda senza menare il ca per l’aia per favore.Ma ancora siamo a questi punti ? Ti ricordo che siamo parlando di una multinazionale che è una società di capitali essendo una SPA e che a fine anno distribuisce i dividenti fra i propri azionisti e che lo scopo principale è quello di aumentare i dividendi con l’espletamento della propria attività,fatto questo perfettamente legale.Credi in virtù di tutto questo che Acea possa curarsi eticamente del benessere dei cittadini nel caso che decidesse(cosa forse più probabile) di richiedere i danni all’ente pubblico vedasi il Comune ? Oppure pensi che si stia parlando di un convento mariano che offra il pasto ai diseredati ? Credo che al punto in cui siamo possa avere la legge dalla parte sua e che non ci possa andare tanto di scartina nelle decisioni che vorrà prendere. Questo è il panorama che Chiusi ha davanti secondo me ed allora le responsabilità di tutto questo, comprese quelle future che verranno, dove sono e di chi sono o sono evanescenti e parafrasando il titolo del tuo libro ”non è stato nessuno” ?
Quel carbonizzatore, con quel progetto specifico, no, non ci sarebbe. Perché tutti gli enti preposti avevano dato pareri negativi. La mobilitazione, come scritto nell’articolo fu ampia e certamente servì a mettere in luce le magagne del progetto, così come è servita per arrivare alla delibera poi bocciata in parte dal Tar. Personalmente penso che se i pareri dei vari enti fossero stati positivi, la mobilitazione sarebbe servita a poco e il carbonizzatore Acea lo avrebbe fatto. Oggi la situazione è diversa. Quel fatto c’è stato. Non credo che Acea abbia interesse ad aprire un nuovo contenzioso uno contro tutti. La partita è sul che fare di quell’area che è nelle sue disponibilità. Giusto aprire un confronto e trattare. Noi come primapagina una proposta a tal proposito l’abbiamo fatta. Altre non ne ho viste né sentite.
il Comitato per sua natura rappresentando i cittadini che si sono iscritti non può proporre ad uno dei soggetti-che fra l’altro è il proprietario-di erigerci una cosa oppure l’altra( parlo di proposta perchè nessuna proposta è contemplata in tale stato di cose ) ma è la politica che deve farlo e la politica deve rispecchiare l’interesse dei cittadini tutti se non vuole ulteriormente sfigurare come ha fatto di fronte ad una opinione pubblica che ricordo reagì anche in maniera molto forte. Siccome non siamo nati ieri,abbiamo nella nostra vita visto passare ed affermarsi tantissime cose e tantissime iniziative alle quali non sempre la politica ha dato adito ai fini di rispecchiare e rappresentare l’interesse dei cittadini ed allora il momento che stiamo vivendo è di grossa preoccupazione ed i comitati si sono dichiarati nell’ultima assemblea di marciare uniti con la politica al fine di scongiurare il pericolo che si può ripresentare nuovamente viste le ultime determinazioni del TAR. Non credo possa essere molto verosimile il discorso che fai al riguardo che la proprietà dei terreni -come invece lasci tu intendere- se ne guarderebbe ben bene di andare contro l’opinione pubblica- perchè ripeto-in tutto questo la proprietà contempla i propri fini. Bene hanno fatto i comitati a chiarire comunque la loro partecipazione al comitato tecnico, ma nello stesso tempo hanno sottolineato pubblicamente che si opporranno a qualunque iniziativa che veda l’installazione di un polo di trattamento dei rifiuti nella zona presa in considerazione.Questo a prescindere e se permetti è anche un ”messaggio alla politica”. Questo ho capito che sia scaturito dall’assemblea.E cosa avrebbero dovuto dire se non questo ? E’ la politica che deve lavorare per cercare di accordarsi con la proprietà e dare adito alla creazione di strutture alternative perchè quest’ultime esistono e sono anche contemplate dall’attività di Acea, quali per esempio un polo che produca energia come avevi prospettato anche tu inizialmente,ma ti vorrei mettere in luce il fatto che è preminente e che la proprietà decide ciò che ritiene opportuno per se stessa e non per l’etica della salvaguardia dei territori.Questo è un dato di fatto, come è un dato di fatto che mettersi l’uno contro l’altro non convenga a nessuno, tanto ancor meno all’ente pubblico che ormai mi sembra che si trovi a chiudere la stalla quando i buoi sono con il garrese fuori dalla medesima.La proprietà agisce tenendo conto del conto economico in primis con tutte le iniziative che portano a questo, poi vengono tutte le altre considerazioni da parte sua, ma dopo e sottolineo solo dopo. Ed allora è la politica che deve mostrare un modo per poter risalire la china.I comitati per quanto possono il loro dovere l’hanno fatto a suo tempo e lo faranno anche questa volta.E l’appello della politica suona-se mi permetti in maniera sibillina- quando è stato detto che l’unità con i cittadini non debba vedere contrapposizioni interne definite ”strumentali” per acquisire visibilità oppure voti, e ciò mi farebbe capire in maniera molto critica che si potranno mettere le mani avanti per far convogliare il volere della gente sulle decisioni che potrebbero essere prese dalla politica stessa che richiama all’unanimità. Difatti secondo il giudizio della politica si definisce come ”strumentale” qualsiasi iniziativa ragionevole che tenda ad evitare il formarsi di azioni che possano contrastare la stessa politica,ben tenendo presente che la stessa ha agito nel passato facendo l’interesse dell’azienda e non dei suoi cittadini e che se è stato ritirato per adesso quel progetto lo si deve non alla politica ma ai cittadini che sono insorti che sono stti la molla iniziale che ha mosso ogni cosa.Teoricamente andrebbe anche bene codesto discorso di essere uniti , ma visto il pregresso il sottoscritto non si fida e non si fida perchè è stato cercato nella questione passata di addomesticare una situazione perorando gli interessi di una scelta che si è dimostrata erronea,tant’evvero talmente erronea che è stata ritirata, ma come si vede con delle ricadute postume che sono quelle che vediamo oggi. E allora- ne converrai con me – che la paura della politica a questo punto è doppia perchè da una parte ha la realtà delle sentenze e si deve giostrare e confrontare con tale realtà che non mi sembra le sia tanto favorevole ma dall’altra parte ha anche i cittadini che possono con le loro scelte inficiare quanto la politica ed i suoi adepti sperano,cioè i consensi. In pratica si vorrebe la botte piena e la moglie ubriaca cosa questa che la vedo dura….al tempo dell’intelligenza artificiale oggi tutto è possible ma poi occorre fare i conti con la realtà e -è solo un mio parere e perdonami la battuta forse incresciosa e volgare – ma madama la marchesa camminando sopra gli specchi disse: ”come me la vedo brutta ”. Fin’ora questo dice la realtà ma mi posso sbagliare, anzi spero di sbagliarmi ma dovresti concludere con me che non sono più tempi di discorsi tesi a smielare la gente dicendo che non debba mostrare ostracismo alle decisione politiche poichè diversamente si indebolisce il fronte, ma credo che in tal caso occorra vedere dove possa portare codesto fronte.Alla fine,unione si ma ad ognuno si chiede di combattere con le proprie armi e questo vuol dire rafforzare la natura pubblica e sociale delle prerogative e delle peculiarità dei Comitati ed alla politica di agire tenendo presente il benessere attuale e futuro dei cittadini.
Ci sono cittadini che se dovessero fare la centrale venderebbero casa.
Ma centrale di cosa? Credo che ci voglia misura anche nelle parole. Al momento nessuno ha presentato progetti del genere, neanche Acea. Così ha scritto il sindaco. Anche se qualcuno volesse metter su una fabbrica di missili ci sarebbe chi venderebbe casa, probabilmente.