QUANDO LUCIO CORSI, EROE MAREMMANO DI SANREMO SI ESIBI’ AL FESTIVAL ROCK DI ACQUAVIVA

domenica 16th, febbraio 2025 / 16:28
QUANDO LUCIO CORSI, EROE MAREMMANO DI SANREMO SI ESIBI’ AL FESTIVAL ROCK DI ACQUAVIVA
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È rientrato nella top five delle prime due serate di Sanremo, nella terza era “di riposo”, è arrivato secondo nella serata delle cover, e poi ancora secondo nella classifica finale, ma con il premio della critica “Mia Martini”, sfidando le corazzate con una barchetta a remi. Ha fatto bene nonna Milena, ‘regina’ dei tortelloni maremmani (che – si dice – pesano quasi un etto ciascuno), a chiudere il ristorante Macchiascandona, a Castiglione della Pescaia, per non distrarsi dal percorso festivaliero del nipote Lucio Corsi. È una storia di famiglia e di poesia, di qualità artistica e di semplicità, quella del poco più che trentenne cantautore, originario di Vetulonia, che in poche ore si è imposto al pubblico oceanico di Sanremo, quello che non lo conosceva e lo apprezzava già. Merito della canzone, “Volevo essere un duro”? Merito del personaggio, per il quale si sono sprecati gli appellativi e gli accostamenti, da menestrello a David Bowie? Mentre lui, sui social, mostrava i due pacchetti di patatine con cui ha aggiustato le spalline della mise sfoggiata martedì sera, c’è stato chi, dalla provincia di Siena, ha continuato a guardarlo con affetto e ammirazione. Sono gli organizzatori del Live Rock Festival di Acquaviva dove Corsi si esibì nel 2020. “È un motivo di orgoglio vedere Lucio Corsi così ammirato a Sanremo. A lui facemmo la prima telefonata, appena usciti dal lockdown – ricordano in coro dal Collettivo Piranha –, era un’estate incerta, proprio dal punto di vista normativo, insistemmo per convincerlo, ci dette fiducia e si esibì: quel concerto, il primo di una piccola tournée, rimane un punto fermo sotto l’aspetto sociale e per l’importanza che ebbe nelle dinamiche di spettacolo, nella ripresa dei concerti dal vivo”. Più personale il ricordo di Alessio Biancucci, della direzione artistica del festival: “Eseguì Bufalo Bill, di De Gregori: dal “Principe”, cresciuto in città, nella Capitale, a quello che poteva apparire solo provinciale eccentrico, eppure quella cover non risultò tanto diversa dall’originale”. E che tanti, tantissimi protagonisti, negli anni, del Festival di Sanremo possano raccontare di essersi esibiti sul palco del Fierale, è argomento che merita un approfondimento.

Diego Mancuso

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