CHIUSI SCALO: UNA TARGA IN PIAZZA PER RICORDARE MATTEOTTI, DEPUTATO SOCIALISTA RAPITO E ASSASSINATO DAI FASCISTI

venerdì 07th, febbraio 2025 / 11:35
CHIUSI SCALO: UNA TARGA IN PIAZZA PER RICORDARE MATTEOTTI, DEPUTATO SOCIALISTA RAPITO E ASSASSINATO DAI FASCISTI
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CHIUSI – Domani sabato 8 febbraio, alle ore 11 in Piazza Matteotti a Chiusi Scalo, verrà ufficialmente inaugurata e scoperta una “targa” a ricordo del deputato socialista rapito e assassinato dai fascisti nel 1924. Decisione questa assunta alcuni mesi fa, esattamente a settembre 2024, dal Consiglio Comunale, per celebrare il centenario del sacrificio di Matteotti. In quell’occasione le due consigliere di opposizione della lista Chiusi Futura uscirono polemicamente dall’aula suscitando reazioni indignate. Poi Lelli e Capuccini spiegarono che non volevano contestare la fgura di Matteotti, ma il modus operandi della giunta e della maggioranza.
La targa è posta all’angolo dell’aiola proprio sotto all’edificio in cui si trova l’indicazione toponomastica “Piazza Giacomo Matteotti”, che è quella di fronte alla Chiesa di S.Maria della Pace. 
L’iniziativa prevede “una cerimonia di commeorazione in onore di Giacomo Matteotti, figura fondamentale della storia italiana e strenuo difensore della democrazia” scrive il sindaco Sonnini annuciando l’evento. “La targa simboleggia il nostro impegno a non dimenticare e a tramandare la sua eredità alle future generazioni”, scrive ancora il sindaco. Alla cerimonia parteciperà una delegazione del Partito Socialista Italiano.
Al momento dell rapimemnto e dell’uccisione, Matteotti era segretario del Partito Socialista Unitario, nato da una scissione del Psi al congresso di Roma del 1922 che seguì la scissione di Livorno della componente comunista avvenuta il 21 gennaio del 1921. Era un esponente dell’ala riformista con Turati e Modigliani. In Parlamento aveva denunciato più volte le azioni villente e illegali della nascente ditattura fascista.
Il 10 giugno del ’24 mentre si dirigeva alla Camera dei Deputati, sul Lungotevere, fu fatto salire a forza su una Lancia Trikappa nera, ferma a lato della strada. Qualcuno lo stava aspettando. Era la “squadraccia” di Amerigo Dumini. Dentro l’auto Matteotti fu pestato a sangue. Poi ucciso in un luogo isolato. La moglie e i compagni di partito ne denunciarono la scomparsa la mattina successiva. Il corpo fu ritrovato solo il 16 agosto, due mesi dopo, a Riano a 20 km circa dal centro della capitale. Ma già dal 12 giugno Matteotti fu dato per morto per mani di sicari del regime.
Nel famoso discorso del 3 gennaio del 1925 alla Camera dei Deputati, Mussolini si assunse pubblicamente la «responsabilità politica, morale e storica» del clima nel quale l’assassinio si era verificato: “Ebbene, io dichiaro qui, al cospetto di questa assemblea, ed al cospetto di tutto il popolo italiano, che assumo (io solo!) la responsabilità (politica! morale! storica!) di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il Fascismo non è stato che olio di ricino e manganello e non invece una superba passione della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il Fascismo è stato un’associazione a delinquere (omissis), a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato”.
A tale discorso fece seguito, nel giro di due anni, l’approvazione delle cosiddette Leggi fascistissime e la decadenza dei deputati che avevano partecipato alla secessione dell’Aventino come protesta per il delitto Matteotti.
Ricordare, mantenere viva a memoria anche con targhe, epigrafi e commemorazioni non fa mai male. E a proposito di epigrafi rinnoviamo l’invito al Comune di Chiusi a rendere leggibili quelle poste sulla facciata del Municipio, una delle quali è dedicata proprio a Giacomo Matteotti.
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