CHIUSI SCALO: UNA TARGA IN PIAZZA PER RICORDARE MATTEOTTI, DEPUTATO SOCIALISTA RAPITO E ASSASSINATO DAI FASCISTI

CHIUSI – Domani sabato 8 febbraio, alle ore 11 in Piazza Matteotti a Chiusi Scalo, verrà ufficialmente inaugurata e scoperta una “targa” a ricordo del deputato socialista rapito e assassinato dai fascisti nel 1924. Decisione questa assunta alcuni mesi fa, esattamente a settembre 2024, dal Consiglio Comunale, per celebrare il centenario del sacrificio di Matteotti. In quell’occasione le due consigliere di opposizione della lista Chiusi Futura uscirono polemicamente dall’aula suscitando reazioni indignate. Poi Lelli e Capuccini spiegarono che non volevano contestare la fgura di Matteotti, ma il modus operandi della giunta e della maggioranza.
La targa è posta all’angolo dell’aiola proprio sotto all’edificio in cui si trova l’indicazione toponomastica “Piazza Giacomo Matteotti”, che è quella di fronte alla Chiesa di S.Maria della Pace. 

L’iniziativa prevede “una cerimonia di commeorazione in onore di Giacomo Matteotti, figura fondamentale della storia italiana e strenuo difensore della democrazia” scrive il sindaco Sonnini annuciando l’evento. “La targa simboleggia il nostro impegno a non dimenticare e a tramandare la sua eredità alle future generazioni”, scrive ancora il sindaco. Alla cerimonia parteciperà una delegazione del Partito Socialista Italiano.
Al momento dell rapimemnto e dell’uccisione, Matteotti era segretario del Partito Socialista Unitario, nato da una scissione del Psi al congresso di Roma del 1922 che seguì la scissione di Livorno della componente comunista avvenuta il 21 gennaio del 1921. Era un esponente dell’ala riformista con Turati e Modigliani. In Parlamento aveva denunciato più volte le azioni villente e illegali della nascente ditattura fascista.
Il 10 giugno del ’24 mentre si dirigeva alla Camera dei Deputati, sul Lungotevere, fu fatto salire a forza su una Lancia Trikappa nera, ferma a lato della strada. Qualcuno lo stava aspettando. Era la “squadraccia” di Amerigo Dumini. Dentro l’auto Matteotti fu pestato a sangue. Poi ucciso in un luogo isolato. La moglie e i compagni di partito ne denunciarono la scomparsa la mattina successiva. Il corpo fu ritrovato solo il 16 agosto, due mesi dopo, a Riano a 20 km circa dal centro della capitale. Ma già dal 12 giugno Matteotti fu dato per morto per mani di sicari del regime.
Nel famoso discorso del 3 gennaio del 1925 alla Camera dei Deputati, Mussolini si assunse pubblicamente la «responsabilità politica, morale e storica» del clima nel quale l’assassinio si era verificato: “Ebbene, io dichiaro qui, al cospetto di questa assemblea, ed al cospetto di tutto il popolo italiano, che assumo (io solo!) la responsabilità (politica! morale! storica!) di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il Fascismo non è stato che olio di ricino e manganello e non invece una superba passione della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il Fascismo è stato un’associazione a delinquere (omissis), a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato”.
A tale discorso fece seguito, nel giro di due anni, l’approvazione delle cosiddette Leggi fascistissime e la decadenza dei deputati che avevano partecipato alla secessione dell’Aventino come protesta per il delitto Matteotti.
Ricordare, mantenere viva a memoria anche con targhe, epigrafi e commemorazioni non fa mai male. E a proposito di epigrafi rinnoviamo l’invito al Comune di Chiusi a rendere leggibili quelle poste sulla facciata del Municipio, una delle quali è dedicata proprio a Giacomo Matteotti.
Una informazione: dalla foto si vede(ma non sono sicuro per miei difetti di vista) che la targa sia stata esposta distesa e fissata ai 4 angoli a 4 supporti in legno od altro materiale, fissati in terra e quindi la targa appare distesa in modo che si possa leggere guardando dall’alto verso il basso Se così fosse, Io credo che peggior modo non ci potrebbe essere stato di questo, poichè credo che siamo in un momento che certi tipi di rimembranza diano noia parecchi e che quella posizione corra il rischio di essere spezzata montandoci sopra poichè ci vuole un attimo per farlo, oppure inaffiata dall’orina dei cani che tanta gente diseducata porta fuori la sera a fare i loro bisogni. Tutto questo non fa-ma è solo un mio modo di vedere- che rinfocolare le polemiche alle quali ci vuole poco a ritornare sopra ed anche a dire che questi segnali siano propri di un larvato e latente fascismo che esiste nella gente e spesso si usa tale termine poichè serve a distogliere l’attenzione da altri problemi.Sicchè il mezzo che convoglia tutto questo è pronto lì, e speriamo il contrario, ma c’è solo da metterlo in pratica e scommetto che nel tempo purroppo venga usato. Io avrei trovato un altro modo di appenderla,magari ad un muro qualsiasi nella stessa piazza e non è questa la questione che ci sia da criticare ogni cosa si faccia, ma credo che il ragionamento che ho fatto possa essere plausibile. Tante mura vengono imbrattate con la vernice o con altro, figuriamoci una targa da dove spira un ricordo politico preciso.Se fosse veritiera la mia vista della foto non credo che il fare tale discorso riveli un modo di essere politicamente contro la reggenza di un Comune come quello di Chiusi e che tale cosa sia stata fatta intenzionalmente per gettare benzina sul fuoco di una polemica che dura, ma certe teste che hanno deciso tale posizione ci saranno state ed avranno pensato quello che ho pensato io ? Certo che si credo…e allora mi potrei chiedere anche un altra cosa ricordando un passato non lontano che riguardava l’apposizione dell’illuminazione ai bordi del giardino davanti al Museo Etrusco, la cui base dei lampioni partiva da sopra le panchine e mi domando in quale paese del mondo si decidano cose come quelle ma non ne trovo il nome di tale paese ed allora giustifico anche ciò che ho detto prima sull’apposizione della targa a Matteotti perchè la riflessione che ho fatto mi sembra plausibile semprechè abbia ben visto dalla foto e se non fosse così me ne scuso ma dico che comunque sorga da un ragionamento spontaneo a tal vedere. E tale cosa-vedete- non è come piantare un albero che poi cresce ma è un punto di memoria che ha un grande valore secondo me e mi viene spontaneo domandare se la sensibilità di chi decida certe cose ci sia o non ci sia, perchè poi i bei discorsi verranno fatti, perchè poi la gente che passerà di li e la vedrà si ricorderà del significato e dei fatti, e ci sarà un imprinting nella mente delle persone di tale significato;almeno questo lo è così per me. E allora poi diciamo che l’italia sia un grande paese dove vi sia cultura da vendere e con questa ci si possa campare, ma il cemento che la tiene insieme sia l’ignoranza che si rivela con l’insensibilità. E c’è da indignarsi perchè è cosa vera.
Lungi da me voler innescare una polemica del tipo “fascismo vs antifascismo”, ma non posso non notare una cosa : quei fatti risalgono al 1924, ovvero 101 anni orsono. Il che significa che NESSUNO tra la popolazione attualmente vivente ne ha ricordo diretto. Avrei detto la stessa cosa se si fosse trattato di un monumento commemorativo delle purghe di Stalin. Quindi, se è giusto coltivare la memoria storica, non si può sottacere che a sinistra questa venga utilizzata per nascondere un vuoto pneumatico di idee e programmi allarmante e imbarazzante. In ogni tornata elettorale in qualche modo viene buttato in mezzo il tema del fascismo, ma il messaggio percepito è che sostanzialmente ci sia ben poco altro da dire perché la gente ha bisogno di risposte concrete ai problemi di oggi, non dell’ altro ieri.
Ero presente all’inaugurazione ed ho condiviso le parole pronunciate dal Sindaco.Ho osservato la targa ed era come l’ho definita nel precedente intervento.Insieme ad una altra persona,tutti e due allo stesso Sindaco abbiamo fatto notare che la targa è facile- cosi come è stata posizionata- che possa venir sottoposta a ciò che ho accennato precedentemente.Il Sindaco ha risposto che queste sono cose che normalmente non può decidere lui-e lo capisco certamente- e che valuterà nel futuro se posizionarla in un modo più appropriato onde evitare gli ”spregi e/o i danneggiamenti” che potrebbero essere fatti. Speriamo che il riposizionamento venga fatto poichè il piazzarla su di un palo a sostegno ed in alto- magari in mezzo all’aiuola affinchè sia vista da tutti – non mi sembra che questo come intervento possa richiedere un alto costo. Per quanto riguarda l’intervento di Giangiacomo Rossi credo sia vera e reale la tendenza alla quale si riferisce da parte della politica ma su quel tema probabilmente abbiamo-io e lui- delle valutazioni diverse,delle quali l’una non esclude l’altra,nel senso che la mia non è di certo per far dimenticare il passato e le ragioni di tale passato ed il chè non vuol dire nominalmente che oggi ci si debba da parte della politica approfittare di parlare solo del passato, ma invece comprenderne il valore e proprio per tale passato anche il presente. Senza di questo il valore del passato dal quale tutti noi proveniamo non ci sarebbe nemmeno il presente.E questo credo debba rimanere ben fermo come concetto.La posizione di Giangiacomo Rossi mi sembra che spinga in maniera sostanziale a dire-come lo ribadisce lui stesso- che siccome trattasi di 101 anni or sono – e che quella storia ormai non cambia- il valore che possa essere attribuito sia comunque alla fine relativo, mentre sarebbe più opportuno pensare ai fatti odierni.Tutti i torti non li ha tale discorso, ma il mio pensiero è che proprio per i fatti che sono successi 101 anni or sono e che hanno portato alle conseguenze che sappiamo,non bisognerebbe che siano relegati in un angolo perchè l’oggi è la conseguenza di ciò che è stato ieri, e vedere la storia da questo punto di valutazione e considerato ciò che abbiamo intorno(dei segnali ci sono di certo ) io non li minimizzerei anche perchè ragionandoci sopra e vedendo da quale parte stia andando il mondo,credo che la situazione vista dalla parte della ”democrazia” tanto bella non sia, soprattutto se guardiamo al futuro e pensiamo quale sia il potenziale di reazione delle giovani generazioni alla tendenza di affermarsi dei nuovi nazionalismi. Altro è e sarebbe il nascondersi dietro a queste reattività da parte della politica per tirare a campare come spesso ed effettivamente succede, perchè la sensazione che si ha spesso è anche questa e và denunciata. In sostanza la cosa della quale io sono più preoccupato è principalmente una ed è quella della condizione cognitiva giovanile sulla valutazione di tale attuale situazione, poichè le fasce generazionali -tranne poche- non hanno minimamente gli strumenti culturali per imporre un riscatto del loro futuro, futuro che il sottoscritto vede abbastanza nero e tragico.Questa è la vera tragedia secondo me, che si basa sulll’ignoranza diffusa e sul senso di impotenza che sovrasta tutto.Se manca la facoltà di essere critici rimane solo l’accettazione dell’esistente e l’ impotenza a poter cambiare le cose. E questa condizione non è stata provocata nel tempo nel nostro emisfero solo da una forza ma anche dai modi e dalla sostanza culturale di chi a questa tendenza si poteva opporre e non l’ha fatto poichè indebolito nella quotidianità,non riuscendo a comprendere che la strada doveva essere ben diversa proprio perchè sono mancati ”i fondamentali”.Fra queste due forze ce n’è stata un altra molto ben strutturata e presente che ha imposto le sue posizioni ed alle quali il popolo italiano è stato culturalmente subalterno e che continua ad esserlo nella maniera che a tanti non appare.Ma la risultante è stata quella che ha influito massimamente dal punto di vista culturale e comportamentale ed è il risultato di dove stiano portando le cose ed è sempre quello di 80-100 anni or sono alla quale è stata oggetto l’italia a causa delle sue componenti fondative. D’altra parte purtroppo – e sottolineo purtroppo- la storia ci insegna che i cambiamenti sostanziali non esistono se non al prezzo di grandi scossoni e che tali scossoni sono il risultato che c’è voluto per rimuovere l’ arretratezza del pensiero e delle pratiche umane che corrispondono al nome di ”politica distorta da chi se ne serve e da chi trova convenienza”. E questo sia di monito a chi per decenni ha teso ad oscurare e ad annebbiare gli interessi delle classi subalterne spargendo a piene mani la reattività a tale visione quando culturalmente si parlava di ” classe ” facendo sfociare le tensioni che potevano esser il presupposto per un cambiamento verso valvole di sfogo individuali.Quali siano state tali valvole credo che lo possano comprendere tutti : il consumismo, l’individualismo ed i concetti dei vari personalismi accompagnati dalla mancanza strutturale ad essere critici di fronte non solo agli interessi degli altri ma anche in primo luogo di fronte a se stessi.La sottocultura inizia da qui e la storia d’italia secondo il mio punto di vista ci fa vedere che negli anni ’60 e ’70 esistevano i fatti e le condizioni perchè fossimo addivenuti ad essere un paese civile e tendenzilamente ci fossero sttai i presupposti reali per farne ancora di più un paese democratico,ma la tendenza si è fermata negli anni ’80 a livello internazionale prima partendo dall’elezione di Reagan e che poi si è trasmessa a tutta Europa con l’affermarsi politicamente a livello interno degli stati del concetto cultural-politico ”dell’Autonomia” che si è affermato in primis in italia. Oggi si stà proseguendo e percorrendo tale linea. Ed allora se non è il risultato dovuto alla ”sottocultura”delle classi subalterne, ditemi cosa sia tutto questo…la destra l’ha capito subito ma la sinistra è stata impotente a concepirlo.E allora è la sinistra che debba essere riformata nel senso più vero del termine poichè se procede in tale direzione questa è la fortuna della destra e soprattutto di chi la manovra che la fa rispondere sempre agli stessi concetti di prima.E guardate che in fondo all’orizzonte su tale campo, di nuovo non c’è nulla ed il tutto corrisponde sempre agli stessi concetti ed agli stessi interessi.
Personalmente credo che al di là del posizionamento sull’aiola, la targa a ricordo di Matteotti sia utile. Non perché fa comodo alla sinistra, ma perché ci sono ancora in giro, 101 anni dopo, persone che fanno il saluto romano come nel ’24, che inneggiano al duce e al nazismo, che mettono sullo stesso piano chi i campi di sterminio li realizzò e li gestì e chi al contrario li liberò, ponendo fine a quell’orrore il 27 gennaio 1945. Ricordare e celebrare chi perse la vita per essersi opposto al regime e alla violenza del fascismo, non ancora regime totalitario, è un messaggio non solo utile, ma anche necessario. Non è retorica passatista…
Non concordo. Se dovesse emergere a sinistra un leader che avesse il coraggio di dire “ok, ormai è andata così e ci mettiamo una pietra sopra, d’ ora in avanti parliamo solo di lavoro, di studio e di salute”, i risultati elettorali non potrebbero che migliorare. Non ha molto senso insistere su un tema del genere per quattro gatti che fanno il saluto romano, riconducibili a ultras di Lazio e Verona e poco altro. Poi, se i leader di sinistra amano farsi del male, problemi loro e di chi li vota. Non così difficile scindere il concetto di “giusto o sbagliato” dal “mi conviene oppure no”.
Aggiungo giusto una puntura di spillo verso “quelli buoni”, che avrebbero sconfitto gli artefici degli orrori nazifascisti: dalle parti dei secondi (ex imperi centrali) i totalitarismi non esistono più, mentre invece dalle parti dei primi e dei loro amici sì (inutile nominare i vari Putin, Castro e Maduro).
Vogliamo metterla in patologia umana al riguardo della più nota malattia dei nostri tempi, ma forse anche a quella di ieri solo che un secolo fa non la conoscevamo col nome di tumore ? Credo che la scienza ci insegni che si sviluppi dalla degenerazione delle cellule per la quale in primis una cellula viene colpita e cambi le sua natura intaccando ed estendendosi a semprepiù a parti del corpo.Le vie biologiche sono sempre quelle come sempre quelle siano quelle social-politiche e per una legge naturale da una cellula la malattia si allarga alle altre fino alla conquista degli organi vitali e questo indica che vitali non siano solo gli organi principali ma anche le vie che li tengono uniti e che fanno funzionare il corpo che risulta essere un tutt’uno, un unica entità , senza distinzione alcuna. Allora il paragone sembrerà non idoneo a rendere l’idea ma una patologia prima di svilupparsi interamente passa e percorre momenti di crescita progressiva da grandezza infinitesima corrispondente ad un momento che vede la sua nascita, divenendo man mano sempre più importante e semprepiù letale fino a quando sopprime il corpo e muore con esso. Ecco, considerando che proprio vero non sia che siano solo 4 gatti che facciano il saluto romano della Lazio o del Verona…( e qui risiamo al solito ritornello che va per la maggiore) per me vuol dire intanto che quella patologia in qualche cellula del corpo alberga sempre perchè non è mai morta, in attesa di conquistare altre cellule come credo stia avvenendo e soprattutto che stia trovando un terreno favorevole ad essere infettato. La cura ? L’ho già detto e lo ripeto : non è tanto il rigetto od il contrasto diretto ma la CONOSCENZA, che è il più grande antidoto che possa esistere. E fin’ora vedo che sia scarsa non solo per responsabilità della destra che marca il proprio camminoe faccia i propri interessi o serva all’uso di altri, ma anche per quella della ” sinistra ” che sinistra non è e che fino a 30 anni or sono non delegava ma che certamente era più protagonista e che oggi si ripara troppo spesso dietro l’inconsistenza ed anche se alza giustamente la voce dell’opposizione in Parlamento per i fatti che stanno succedendo, è incapace di portare la gente in piazza affinchè possa togliersi le fette di prosciutto dagli occhi come si dice in Toscana.
Negli anni ’70 a Firenze giornalmente c’era un barbone anziano che girava per il centro innalzando un cartello dove a caratteri cubitali aveva scritto :” Se i figli tuoi non ti obbediscono è perchè hanno troppi soldi in tasca”.Eravamo in pieno periodo di contestazione e quel cartello forse aveva sposato la condizione di genitori verso i figli che soggiacevano al consumismo e che avevano rinunciato a battersi per cose e bisogni più essenziali.Dopo mezzo secolo siamo alla stessa linea di partenza con davanti un avvenire decisamente più fosco.Allora forse questo vuol dire che i figli in questo mezzo secolo sono stati abituati ad avere una benda sugli occhi e ad assumere la parte della famosa ”rana bollita”. Domanda: chi ha consentito di far mettere l’acqua in quella pentola e che il gas fosse acceso al fine che la rana sia stordita e che se prima sguazzava nell’acqua tiepida, adesso sentendola diventare semprepiù calda quando voglia saltare fuori della pentola non abbia più la forza di farlo e venga bollita ? Il cuoco era sempre lo stesso di oggi ed avrebbe fatto sempre lo stesso mestiere ma chi ha consentito che l’acqua fosse messa in pentola dato che il fine ultimo sarebbe stato quello ben conosciuto ? E allora credo che si possa riconoscere che chi abbia consentito di far rincoglionire e toglire la forza alla rana abbia una grande responsabilità e che per uscire da tale responsabilità urga che il cuoco venga messo in condizioni di non nuocere.Senza costruire questo percorso parecchie rane saranno bollite, per non dire tutte. E’ inevitabile.
Sono considerazioni che nel merito troverei anche condivisibili, ma non colgono nel segno per un motivo molto semplice: se la “cura della malattia”, posto che tale malattia effettivamente esista, sta nella conoscenza, i libri di storia ci sono e chiunque può leggerseli. Il problema della cosiddetta sinistra è che per parlare di altro, in particolare di problematiche concrete e attuali, SERVE AVERE QUALCOSA DA DIRE. E i vari Fratoianni, Schlein, Conte e soci non ce l’ hanno. Così come i loro predecessori degli ultimi 40 anni. Se emergesse un partito di sinistra riformista, non pauperista, moderno e non fissato su migranti e LGBT, c’è caso che lo voterei. Ma ad oggi un partito simile non c’è.
a proposito di memoria, memoria corta, memoria a intermittenza o a targhe alterne, memoria a senso unico e utilizzo della memoria a fini politici: https://www.primapaginachiusi.it/2025/02/giorno-del-ricordo-chiusi-si-celebra-giovanni-palatucci-il-fascista-che-salvo-molti-ebrei-ma-fu-vera-gloria/
Questa iniziativa a quali criteri o esigenze risponde? E di chi? Poi io resto del parere che le storie vadano raccontate tutte. Sempre. Che piacciano o meno. Però penso che vadano sempre raccontate per intero. Nel mio piccolo sono almeno 40 anni che provo a farlo. Con questo giornale e con altri mezzi: libri, convegni, teatro. Ovviamente senza alcuna pretesa di rappresentare “il vangelo”, ma solo un punto di vista, una interpretazione una chiave di lettura. Ho invece l’impressione che molti prendano per buone e a scatola chiusa cose che andrebbero maneggiate con le molle. Belle lunghe…
E diverse di queste storie, in particolare su queste colonne, ne ho pure lette. Ma ripeto, l’errore non sta nell’ antifascismo di per sé. Sta nel farne un caposaldo portante della politica.
Ma lei che elenca i nomi di presunti dittatori cosa mi dice di Trump che vuol fare di Gaza una spiaggia per ricchi deportando i palestinesi o delle varie amministrazikni USA tanto a guida democratica che repubblicana che tengono in piedi un luogo di torture come Guantanamo, cosa mi dice delle torture nelle carceri dell’Ulster da pate del democratico stato della Gran Bretagna, cosa mi dice del genocidio perpetrato dal democratico stato Sionista,e l’elenco potrebbe continuare. Quanto a memoria non è mai abbastanza soprattutto in uno stato come il nostro che i conti col fascismo non li ha mai fatti. Lei nei suoi commenti si atteggia sempre a professorino ma mi sembra che ha poche idee e molto confuse
Sig. Scaramelli, su una cosa ha ragione. Io di idee probabilmente ne ho poche. Ma chiarissime, in quanto mi pare di aver espresso un concetto assai semplice e lineare. Quanto a lei, mi risponda sinceramente, preferisce abitare nell’ Italia post fascista che a suo dire non ha chiuso i conti con il fascismo, o alternativamente, in Inghilterra o negli USA di Trump e dei suoi predecessori dem, oppure preferirebbe starsene nei paesi retti dai dittatori cui ho fatto cenno? O ancora, preferirebbe vivere nell’ Israele retta dal regime sionista, o nell’ Iran degli ayatollah o nell’ Afghanistan dei Talebani? Lo dica, e senza girarci intorno e aggiungere vari distinguo, se e ma. E se la risposta è quella scontata che darebbe ogni persona sana di mente, quello con le idee confuse, e non poco, è lei.
Provo, in tutta franchezza, troppo fastidio per chi sputa nel piatto in cui mangia. Il nostro mondo, intendendo il blocco occidentale che lei ha brevemente chiamato in causa, non sarà certamente perfetto, ma equipararlo a dittature spietate, criminali e sanguinarie, è a dir poco folle, delirante. In altri posti, di Guantanamo e di prigioni tipo Ulster ce ne sono non una, ma a decine, centinaia. Provi ad andare in quei paesi a dire o scrivere cose sgradite a qualche ras del posto, e poi ne riparliamo, se ritorna.
Ho avuto la fortuna di viaggiare abbastanza, quindi su dove vorrei vivere Sig. Giangiacomo potrei sorprenderla ma credo che quedto non interessi a nessuno. Sul civile e democratico occidente che i morti li provoca in tanti modi senza vestirsi da dittatore conservo le mie idee, basti solo pensare ai danni che il capitalismo fa al pianeta, o ai danni da rincoglionimento sociale con vari mezzi. Se lei è più felice di vivere qui mi fa piacere, sono contento per chi è contento.
Ma la conosce lei Giangiacomo la storia della Costituzione della Repubblica Italiana oppure come diceva Berlusconi pensa che sia sovietica(testuali parole del cavaliere ) poichè mette in prima fila come elemento da considerare ”Il lavoro” ? Perchè politicamente parlando questa parola ”lavoro” dà tanto fastidio come sembra dare? Se ne appropriata la sinistra ? Ce la spieghi lei allora la ragione del perchè i partigiani dietro ai quali era andato il popolo furono coloro che in prima fila lavorarono per introdurre gli elementi fondativi di quella che ancor oggi è formalmente il più democratico degli atti costitutivi di un paese. Vediamo se se li ricorda.E lo sà bene che i partigiani erano di tutti i partiti non solo del PCI o del PSI ma anche della DC e del partito di azione e del partito liberale. Probabilmente in prima fila erano naturalmente coloro che erano stati i più repressi dal regime, a parte coloro che come in ogni occasione ci si buttarono in mezzo per salvare oltre che la pelle anche qualcosa d’altro visto che anche a Chiusi qualche violenza ci fu come da altre parti poichè quando un regime cade chi ha subito violenza risponde con la violenza anche se questa non è mai giustificata ma avviene.Dopo 20 anni di miseria privazioni e bombe e repressione ci si stupisce se qualche cosa succede ? Lei dice che queste- chiamiamole polemiche dell’antifascismo contro il fascismo- vengano evocate per nascondersi dietro e non produrre un avanzamento sociale, politico, materiale ed economico perchè la sinistra oggi sia solo questo e non abbia nulla da opporre. Può anche darsi che le cose stiano come dice lei ma qui si parla di moralità politica prima ancora che di politica vera e propria. O no ? E allora se lei dice che la sinistra non ha nulla da opporre mi spiega lei dal momento che domani si celebra la giornata delle Foibe perchè siano anni- ripeto anni- che si sente solo una voce su tale argomento relativa ai morti italiani infoibati dai partigiani titini comunisti e nessuno-dico nessun cenno viene fatto dei ben 35000 morti dalmati e croati fatti dell’esercito italiano fascista nei villaggi messi a ferro e fuoco dove vennero uccisi da Roatta and Co.vecchi inermi, donne e bambini poichè gli uomini che potevano tenere in mano un fucile si diedero alla guerriglia anti italiana ed antinazista ? Cosa si aspettavano gli italiani da titini le caramelle o qualche dolce ? Si sà che purtroppo quando succedono queste cose le rivalse avvengono ed i vincitori sfogano la loro rabbia sui vinti ed anche sugli innocenti purtroppo ma la responsabilità più grande di tutta questa faccenda fu dell’Italia fascista che con i nazisti tedeschi aveva invaso la Jugoslavia ed il cui esercito si macchiò di crimini contro l’umanità come fu la rivalsa dei titini.Le ricordo che il nazista Ante Pavelic e molti altri fu fatto espatriare nella Spagna di Franco con il lasciapassare di Papa Pio XII che poi dichiarò che non sapeva nulla di tali questioni(figuriamoci se non lo sapesse il Papa…) ,ma magari l’Ustascia Ante Pavelic le collezioni di occhi non se le era portate dietro dentro il Vaticano…Lo sà quanti Ante Pavelic ci sono stati in Croazia che hanno torturato ed eliminato Ebrei e comunisti ? Se n’è perso il conto, di quelli fuggiti nel 1945 in Austria, Argentina e Spagna. Ed oggi di quelli non se ne parla per il semplice motivo che se non se ne parla non esistono tali cose. E allora vede che rileggere la storia talvolta servirebbe anche alle più alte autorità dello stato che giustamente celebrano i nostri morti poichè tutti i morti meritano rispetto ma in questi tempi che giudicherei molto foschi di tutto questo non se ne parla. Lei ha detto che per chi si voglia informare ci sono i libri di storia, ben detto Giangiacomo, ma spesso basterebbe leggerli tutti i libri e non qualche pagina perchè sui libri di storia e non della propaganda a senso unico (perchè in italia si è parlato sempre di ”senso unico” che venisse fatta dalle sinistre)i nomi ci sono dei responsabili e degli oltre 1800 ufficiali responsabili dello sterminio yugoslavo in Croazia, Dalmazia e Serbia.Mario Robotti e Mario Roatta(quest’ultimo responsabile anche dell’uccisione dei fratelli Rosselli),Geloso, Piecvhe, Graziani e tanti altri sfuggiti spesso alla punizione ed ai tribunali per poi ritrovarli nelle file del MSI come fu per Graziani…Poi la sinistra anteponga quello che voglia ma il giudizio su ciò che preferirebbe lei che ha detto lasciando intendere che sarebbe disposto anche a votarla se fosse una sinistra in pratica che guardi ancora più al centro di quella che esiste da anni, io la comprendo Gianmarco ma è già snaturata così,la vorrebbe mandare alla fin fine a bussare alla porta di Via della Scrofa n.39 a Roma ? Lo sò che i cambiamenti vengono fatti passo per passo e per adeguamento ma pretendere questo mi sembrerebbe troppo.Le ricordo che a quel numero civico c’era un partito che per mezzo secolo è stato usato spesso in silenzio spesso espressamente come contrappeso da quel partito che si chiamava Democrazia Cristiana pur democraticamente eletto che ha avuto dal popolo italiano le redini dei governi per far pesare il piatto della bilancia dalla parte del centro contro la sinistra quando era un po’ più vera di quella odierna e quindi si figuri oggi che una parte di coloro che votavano a sinistra e che oggi votano a destra soprattutto per incapacità di tale sinistra ad essere se stessa, che roba da tutto questo possa venir fuori.Il ritornello che si sente è quello che il fascismo non ci sia più come dice lei in fondo e come dicono in tanti ,ma parecchi nei loro raduni non sono tifosi della Lazio o del Verona lo si sà bene.E’ gente che scarica le loro rabbie che non sanno a chi addossare credendo che l’italia sia stata un covo di comunisti, cresciuti a pane e spesso anche a propaganda fabbricata dalle testate dei giornali e dalle segreterie dei partiti. Ecco perchè prima ho detto che ci vorrebbe la conoscenza come elemento basilare per ragionare sulle questioni. Secondo lei se così non fosse,il berlusconismo in italia avrebbe avuto la presa ed il successo che ha avuto nella mente degli italiani a milioni anche nella gente comune anche rivolto contro le stesse istituzioni ? Non bastava il fumo d’incenso delle parrocchie e la propaganda della Spes nei periodi caldi del dopoguerra ma è stato tirato in ballo anche il terrorismo per poi dopo passare al berlusconismo. In pratica se a sinistra facessimo la somma di quello che resta della sinistra stessa oggi, con quello che è successo via via, dovremmo accendere un cero alla Madonna…ma nonostante questo anche all’interno del PD ci sono forze presenti che preferirebbero la direzione rappresentativa di un Bonaccini espressione dell’apparato al posto di una Schlein, oppure batterebbero le mano al rientro di Renzi.E ancora non basta perchè dovrebbero spostarsi più al centro per prendere i voti del moderatismo fatto carne sennò l’italia non esce dall’imbraca ?
Su Putin potrei anche convenire con lei guardando alla storia della Russia sul fatto di collocarlo fra i dittatori e comunque al vertice di un sistema politico-mafioso , ma non senz’altro degli altri nomi che lei ha fatto come Castro o Maduro. Le ricordo se talvolta lei se lo fosse dimenticato che da questi due ultimi paesi nominati gli Americani che succhiavano le riorse in accordo con le elites locali sono stati presi a calci in culo da una gran parte del popolo che si è organizzato e che ha cacciato corrotti e corruttori.Gli anelli sanitari fatti dagli Stati Uniti non sono bastati a piegarli nonostante anche i dollari a iosa che sono stati impiegati anche apertamente per una finalità la cui parola ormai in disuso è quella di ”controrivoluzione”… questa è la storia che ne esce e se non fossero stati quello che sono stati sia Castro e Maduro sia Cuba chè il Venezuela sarebbero tornati nel mercato a vendere la loro dignità e le loro risorse sempre allo stessa persona che chiamasi sempre come lo si chiamava col nome di Zio Sam e la cui mission non sembra essere cambiata nè con i governi democratici e tantomeno con quelli repubblicani poichè è sempre lo stesso che usa il metodo di dividere, pagare e penetrare, o con i soldi o con le armi,spesso servendosi di apparati anche di altri stati, vedi l’attuale situazione in medio oriente. C’era qualcuno che in un film del quale non ricordo adesso il titolo che negli anni ’70 disse: ”Gli Stati Uniti considerati spesso portatori di libertà,non hanno amici nel mondo; o hanno nemici o hanno servi”. Proprio tanto lontano chi lo disse non c’era andato……e quei due che lei ha nominato la loro dignità l’hanno mostrata a prezzo delle vita che sono costretti a fare ed a prezzo anche del sangue che il loro popolo ha versato. E questo fatto della dignità appare cosa molto strana a noi italiani, perchè non la concepiamo nel modo di come la concepiscano altri ,occupati come siamo stati a vendere la nostra anima per quasi 80 anni ai nostri liberatori che oggi -guarda caso- c’è caso che assumino anche la figura di repressori perchè l’Europa rischia di dar loro fastidio.
Quindi quando sento parlare di dittatura mi sembra di vivere in uno strano mondo che ripete ciò che sente da un disco incantato.E ad essere incantato sono anni ed anni, avevo i calzoni corti perchè la sostanza è sempre quella che sento oggi. Ormai io e lei Giangiacomo ne abbiamo fatte di discussioni su questo giornale soprattutto sul concetto di ” libertà” ma a me sembra che non sia entrato in testa che tale concetto sia molto variabile ed estensibile a seconda a chi si applichi e dove e quando lo si applichi ,anche all’interno delle nostre società dove sono partiti che si alternano alla guida del paese e che vengono liberamente eletti.Tale libertà che credo sia opportuno riconoscere non è dovuta ad un senso liberale di gruppi politici che siano disposti a concederla e che hanno guidato da SEMPRE noti DA SEMPRE la nostra Repubblica ma la libertà è derivata dall’uso di quella Costituzione di cui si parlava prima e che per conquistarla diversa gente ha dovuto subire traumi e sangue ed impegnarsi per conquistare i diritti dando la visione di se soprattutto come ” classe” che tali diritti non sono mai concessi ma sono sempre conquistati. Ed allora con tutte le insufficienza che ha la nostra Repubblica e che i governi che si sono succeduti in decadi e decadi solo sostanzialmente stati di un colore solo ed almeno hanno ruotato intorno ad un coacervo di forze fra destra, centro e centrosinistra quest’ultimo inventato abilmente dal nostro Amintore di Badia Prataglia che di governo delle cose se ne intendeva nel senso di mantenersi stretto il potere, mi dice come mai parecchi oggi in italia e che sono forse la maggioranza sono spinti a pensare che la responsabilità della conduzione di questo paese sia stata talmente grande da parte della sinistra in modo tale che talvolta sembra dalle parole di qualche esponente-sempre di governo- che in l’italia abbia governato il social-comunismo ? E’ una questione per tanti di cultura e di cultura politica e magari per altri che del privilegio e che fruiscono di una buoa condizione economica è questione di furbizia e di scaltrezza nel dire tutto questo, votta a convincere gli altri ma anche ad autoconvincersi. Ed è questo che oggi dovrebbe finire dentro gli italiani ma vedo che è parecchio dura….
Sul tentativo di nobilitare le figure di Castro e Maduro riconosco che ci vuole un coraggio da leone. Provi ad andare laggiù e scrivere su un blog qualcosa che a lorsignori non piace e vediamo come va a finire. Sul resto, posso succintamente rimarcare che noi la guerra l’ abbiamo PERSA. E altri l’ hanno vinta, in particolare lo zio Sam, non è che un certo ordine sia nato dal nulla. E nonostante sia tutto meno che perfetto, lo preferisco cento volte a qualcosa di diverso che non dico cosa sia. Sul panorama italiano da Fanfani in poi, ma anche da prima, ben sappiamo com’è andata. C’ era una torta e ognuno ha avuto la sua fetta. Una famosa canzone di Vasco recita “Voi abili a tenere sempre un piede qua e uno là, avrete un avvenire certo in questo mondo qua, però la dignità dove l’ avete persa??” Come dargli torto…
il verto ”coraggio da leone” talvolta c’è nello schema che lei mette in evidenza e che è sempre quello al quale hanno da sempre risposto coloro i quali si interroghino su certi argomenti e cioè: ” vorresti vivere là oppure qua ?” E con questo tagliano corto come fa lei perchè diversamente se si risalisse alla cause lei giudica tutto ciò che potrebbero essere quasi masturbazioni mentali, tempo perso e roba inutile, quasi da pattumiera della storia, poichè l’odierno non prevede affatto il ragionare sulle cause ma guarda al mondo come si presenta e poi agisce.Il senso stretto stretto è quello. Vedere la storia in tal modo non le sembra riduttivo ma anche fuorviante? Già, ma lei Giangiacomo è quello che stà dicendo di giudicare la storia senza giri di parole perchè per lei sono giri di parole e cioè lei in pratica ricerca e valida solo la scorciatoia infischiandosene delle cause per le quali i popoli si trovano al punto in cui sono. Ed è una cosa da niente codesta….ma non mi meraviglia…..Me lo spiega perchè io che sono nato in italia dovrei vivere in Venezuela oppure in qualsiasi altra nazione o nei paesi oppressi da dittature economiche e mlitari pagate al 90% solamente da quello zio Sam che guarda caso è ed è stato ancor più in passato il padrone del mondo senza esagerazione alcuna che per mano diretta ed indiretta si appropria delle ricchezze della gente e se ne guarda bene dal non intervenire militarmente per assicurarsi l’obbedienza perchè paga le quinte colonne dentro tali paesi a suon di dollari’ come faceva a Cuba ed in Venezuela ma come ha fatto sempre soprattutto nelle sue periferie di dipendenza dell’America Latina,Africa ed Asia e quando ne venga cacciato insierme ai suoi servi faccia di tutto per ritornare richiamandosi alla libertà invocata in primis da coloro che sono stati dai sui servi ? Ma forse ha preso per poveri fessi chi si opponga a tutto questo ? Se la ricorda lei la storia di Cuba quando con le armi e contro gli americani Castro ha scacciato Batista loro servo, scappato e ben protetto dagli USA e che subito è stato fatto il blocco attorno all’isola dove non filtrava allora e filtra poco anche oggi ed il popolo viene tenuto per la collottola non da un pugno di comunisti assetati di sangue ma da gruppi organizzati dai soldi per cercare di far schiantare dall’interno le ragioni di una lotta e di una rivoluzione ? Questo è vecchiume, roba del passato ragionare così perchè il mondo va da un altra parte e questo è in pratica il suo discorso senza alcuna base attendibile nè storica nè alla fine anche morale, ma solo di cruda convenienza a cui lei ha deciso di credere forse in forma-mi permetta- di autoassoluzione senza ricercare spiegazioni che tengano presente le idee degli altri e più che altro le condizioni degli altri ma aderendo ad idee semplicistiche e basta. a destra ragionano quasi tutti per non dire tutti in tal modo,pochi si diversificano ed i più si appellano strategicamente oggi all’egemonia culturale della sinistra che per anni secondo loro abbia ingabbiato i cervelli.Può darsi che a lei le basti questo ma è un fatto suo personale che rimane dentro di lei e da quello trae dei giudizi sugli altri che avrebbero un coraggio da leone a giustificare Castro o Maduro.Mi sà tanto che il coraggio da leone in tal caso ce l’abbia lei ma non lo chiamerei nemmeno ”coraggio” ma in primis non conoscenza,quella non conoscenza della quale parlavo negli altri interventi per la quale ci sarebbe bisogno talvolta di operare per aumentarla. Secondo il suo discorso se avessero chiesto per piacere a Batista ed agli Americani di accomodarsi fuori della loro nazione, questi l’avrebbero fatto come hanno sperimentato per anni con le lotte che ci sono state ? E allora di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando come asserisce lei che ci voglia un bel coraggio ? Il bel coraggio a sostenere quei governi che si sono macchiati del sangue di coloro che non possedevano nulla, il coraggio ci vuole ma a senso inverso. La nostra diatriba talvolta anche interessante nella disquisiszione che c’è stata in passato sulle colonne di Prima Pagina sull’imperialismo odierno e passato a cosa è servita? Forse a nulla se lei insiste ancora sul luogo dove si dovrebbe vivere? se c’è qualcosa da italiano che non mi piace io sono italiano e lotto per cambiare sistema dentro casa mia. Le sembra disdicevole questo ? Purtroppo questo è un limite culturale ed anche valutativo degli italiani che pesa ancora oggi nella formazione di un pensiero più largo ed onnicomprensivo e tale materia non sfonda nella mente perchè si vedono le cose sempre dal punto di vista della propria convenienza come siamo stati abituati a fare dai nostri governi per 80 anni e qualcosa è rimasto dentro i cervelli degli italiani al punto che si trovino tutte le ragioni comportamentali e di pensiero per portare il problema ad essere risolto come ci serva o ci piacerebbe si risolvesse. Eppure in passato io e lei abbiamo parlato dei movimenti di liberazione dei paesi del terzo mondo oppressi dal colonialismo e che oggi si è trasformato in colonialismo più prettamente economico e finanziario e per questo mi dica come immagina lei le motivazioni di persone che sono state disposte a lottare ed anche spesso ad imbracciare le armi e mettere a repentaglio la propria vita per la libertà contro chi voleva loro concularla? Sono stati dei pazzi visionari ? Oppure degli uomini coscenti ? Tale coscenza oggi è venuta meno e stà venendo meno anche a molti di loro poichè il modo di vita occidentale ha instillato nelle loro coscenze che sia molto più facile venire ad abitare e vivere in un mondo del nostro tipo che l’organizzarsi e lottare per scacciare chi gli stia col piede sul collo nel loro paese, perchè molti di questi non hanno una coscenza nazionale come avevano i loro padri forgiati a combattere il colonialismo straniero e sono passati direttamente da culture tribali e/o coloniali a quelle che si rifanno all’invadenza odierna del modo di vita occidentale sui loro paesi, il vivere con il minimo sforzo come del resto è invalsa l’abitudine nell’occidente e soprattutto in quello che ci proviene proprio dal cuore del sistema che sono gli Stati Uniti come modello di vita veicolato dai media) fottendosene spesso che questo sia basato per la maggior parte proprio sullo sfruttamento degli altri.Parlo di sfruttamento non solo energetico ma anche e proprio morale e di conoscenza delle problematiche umane. Vede anche quale possa essere il danno prodotto oltre che alla miseria futura che i flussi migratori sono destinati ad incontrare nel nostro emisfero? Non sono più i tempi delle migrazioni degli anni ’20 e di Ellis Island quando i piroscafi portavano milioni di immigrati negli Stati Uniti, oggi il sistema si è aggiornato e per molti aspetti si è fatto ancorpiù repressore sia in casa propria sia all’esterno.Oggi avviene in maniera forse anche più brutale proprio perchè è la stessa gente che culturalmente è impreparata ad affrontare la stessa vita e spesso diviene preda di meccanismi che remano contro i loro interessi perchè credono che quando possano aver soddisfatto il loro pseudo-interesse di tutto il resto ci se ne possa fregare.cos’ funziona in pratica ciò che ci hanno inculcato con l’educazione minando la scuola ed anche ciò che abbia fatto si che possa venir meno il sistema dei diritti. Ma vorrei capire cosa pensi lei di Trump quando parla della necessità di fare di Gaza spianata dalle bombe una riviera di Hotels e centri residenziali e di villeggiatura ottenendo l’OK del suo cane al guinzaglio che non vede l’ora di ingrandirsi ed espandersi con la propria cuccia in nuovi territori occupati militarmente dai coloni e con la forza ? a proposito di questo e parlando del cae a guinzaglio non è dato molto da capire chi sia il vero padrone se chi tenga il guinzaglio oppure lo stesso cane ma forse sono la stessa cosa poichè mi sembra che il fine dei due sia comune e si rassomigli molto, l’uno spalmato nel ” paradise now” della visione implemetare statunitense e l’altro con una visione molto più realistica e pragmatica della politica e del denaro, accopagnate sempre dalla nevrosi spesso molto autoprocurata della ristrettezza della cuccia dove dorme sognando case un po’ più larghe…..tutto questo finalizzato nei discorsi per dare un etica di novità a 360 gradi all’informazione, ma che fin’ora non si sà con sicurezza se possa essere un discorso buttato là così per farlo gradire ai suoi cornuti occupanti del Campidoglio da luoi graziati e buttati fuori di galera, che spesso tali discorsi vengano fatti per ingraziare la pancia dei votanti come quello di rinominare il Golfo del Messico oppure per occupare la Groenlandia od assorbire il Canada.Ma questo in italia viene taciuto o passa in seconda e terza pagina perchè per le forze al governo sarebbe troppo compromettente annuire su tali principi….ma lei giangiacomo che si è lamentato tante volte nelle nostre discussioni, da imprenditore avveduto quale lei sembra, sul fatto che non trova personale atto a soddisfare i suoi bisogni aziendali poichè il sistema lavorativo oggi richiede personale specializzato che non esista od esista sempre di meno , ma questo fatto non la fa ragionare che il sistema economico dove lei si trova ed opera è un sistema asfittico che guardi solo all’accumulo tramite profitto e non si caratterizzi per la formazione culturale e lavorativa delle persone poichè tutto questo richiederebbe un costo e che allo stesso sistema tutto questo non venga gradito perchè come dicono a Napoli : pochi, maledetti e subito ? E questa cosa non è forse una mentalità tipica di coloro che vogliano ricavare il massimo da qualsiasi intervento o trasformazione fatta nel più breve tempo possibile infischiandosene delle conseguenze ? Vede Giangiacomo, neglo anni ’50 e ’60 dicevano che” tutti i comunisti italiani dovevano andare in Russia e che poi si sarebbero resi conto in quale ”merdaio”(mi scusi l’espressione) sarebbero finiti ” e quindi in quel modo loro risolvevano le questioni o si allargavano poco più in là ma poco davvero, essendo negazionisti di quanto si sarebbe prodotto ma nello stesso tempo ostacolando anche il modo di pensare almeno della metà degli italiani perchè proprio per gli elementi costitutivi l’altra metà era obbediente senza discussione alcuna al partito fondato dai preti che facevano politica nelle parrocchie ma che allo stesso tempo a seconda di ciò che conveniva si circondavano e producevano governi con la cosiddetta pompa aspirante-premente dando spazio ai partitini ai quali affibbiavano un potere che elettoralmente non avevano. Con tali misure sono andati avanti per decadi e qualche danno agli italiani di oggi si sarà forse prodotto in testa rispetto alla visione corretta dei problemi ? Io credo di si e tali danni si sono espansi anche alla sinistra perchè tale sinistra come è normale che sia non è vissuta su Marte ma ha preso anche tutte le istanze e caratteristiche di superficialità con la quale è stata investita tutta la società italiana.Ed oggi i risultati si vedono.Qualcuno è sopravvissuto ma confrontando i dati di partenza questi sono pochi e non impensieriscono il sistema, anzi spesso sono diventati anche loro ”il sistema” abbandonando le loro visioni precedenti per assuefarsi a condizioni di potere anzichè di lotta e di impegno. nelle lacrime di Occhetto alla Bolognina c’era contenuto anche tutto questo come speranza che veniva meno ma che forse al momento sembrava una necessità improrogabile….I conti con la storia i comunisti italiani li hanno fatti, tutti gli altri nemmeno uno, anzi gli uni hanno proseguito imperterritamente per la loro strada(la destra), il centro organizzativamente si è sfaldato ma con cultura politica non propria dei cosiddetti ”peones” o della loro sinistra, ma di altri luoghi più raffinati culturalmente siti nell’oltre tevere hanno saput usare la loro sinistra per scalare dall’esterno la sinistra,tramite le persone meno forgiate all’interno di questa che s sono rese subito conto da che parte stava andando il mondo.Questo è il risultato di una crisi soprattutto morale e di identità per la quale anche le classi subalterne ormai frantumate non chiedono di meglio oggi che votare a destra ed è il ”pieno” che ha fatto la Meloni larvatamente permesso anche dai partiti in tutto il loro insieme.E allora, il coraggio da leoni è proprio ad hoc la definizione che lei in maniera che sembra convinta di ciò che afferma ha dato a tutto questo processo perchè anche a lei è stato probabilmente inculcato con analisi superficiali e spicce a pensare che tali discorsi siano un sovrappiù e siano anche inutili ma quello che sia utile sia l’imboccare la scorciatoia per addivenire a sanare quelle questioni che fanno dell’italia un paese improduttivo soprattutto dal punto di vista politico. ma credo che tutto questo abbia da combattere contro una convinzione che ormai nela gente nonostante tutto abbia attecchito nella maniera da non essere estirpata ed è il fatto che ciò che abbiamo intorno ci faccia ripercorrere la stessa strada che cominciò quel 10 giugno del 1940 fatta dal balcone di piazza Venezia. Credo che molti sintomi attuali portino a questo e che su tale strada purtroppo possano essere di meno coloro che si rimboccarono le mano come avvenne nel 1945.ma se saranno di meno lo saranno soprattutto per un fatto culturale, anzi credo di poter dire ”sottoculturale” ed è su tale condizione che oggi viene premuto il pedale dell’acceleratore perchè si pensa come si pensava in quegli anni di uscirne vincitori.E allora ci vorrebbe una riflessione per evitare ciò che il Manzoni scrisse nel terzo coro dell’Adelchi quando si riferiva all’illusione degli italiani che sembrava loro di avere l’agognata libertà mentre si piegavano al nuvo signore non rendendosi per nulla conto di tutto questo .”…col novo signore rimane l’antico. L’un popolo e l’altro sul collo vi stà…dividono i servi, dividon gli armenti, si posano insieme sui campi cruenti d’un volgo disperso che nome non ha”. Ecco perchè nelle nostre discussioni ho sempre insistito su un principio che è quello che ignorando il passato siamo destinati a riviverlo. io sono il signor nessuno, ma vedo che sono parole al vento.
Come al solito è finito troppo lontano dall’ “oggetto del contendere”, e i temi accennati sono troppi per poter replicare in modo puntuale a ciascuno, cercherò di limitarmi all’ essenziale. Per quanto riguarda il tagliare corto con il “se qui non ti piace vattene laggiù” evitando di porsi troppe domande scomode, riconosco che per certi versi è riduttivo, ma dal punto di vista pratico è funzionale, direi granitico. Chi tiene le redini del mondo deve sì essere memore della storia, ma prendere decisioni sulla base di quella che è la situazione OGGI, non cento anni fa. Ed agire in modo CONCRETO. Altrimenti basterebbe mettere un accademico esperto di storia moderna e contemporanea a capo di ogni governo del mondo, in particolare al posto di Trump e Putin, e avremmo risolto tutti i problemi.
E’ ovvio che se oggi abbiamo un determinato status quo è in conseguenza di una serie di fatti storici, ma per quanto possa essere importante conoscerli e non dimenticarli, ormai sono andati, belli o brutti che siano non li possiamo cambiare. Dovremmo forse noi del cosiddetto “occidente collettivo” cospargerci il capo di cenere dicendo “ok, deteniamo il grosso della ricchezza mondiale perchè abbiamo depredato mezzo mondo (ammesso e non concesso che ciò sia vero…), e adesso dividiamo tutto da buoni fratelli”? Sappiamo bene che si tratterebbe di un’ utopia irrealizzabile. Trovo anche retorica stucchevole quella dei sostenitori dell’ immigrazione e accoglienza basata sul “cos’ hai fatto tu per meritare di vivere nella parte giusta del pianeta, e cos’ ha fatto lui per meritare di stare trovarsi in quella sbagliata?” La risposta logica è “sì, è vero, sono privilegiato, e per difendere tali privilegi sono disposto ad usare non solo le buone ma anche le brutte”. Questa è la natura umana, piaccia o no, ne abbiamo discusso tante volte su questo tema e pure lei non l’ ha mai convintamente negato. Senza contare poi che molte volte la ricostruzione dei nessi causali tra i fatti che si sono succeduti è fallace o faziosa, specialmente ad opera di quanti hanno sposato la storiografia marxista : come le dissi un bel pò di tempo fa, si commette l’ errore di chi lamenta di aver subito un gol irregolare per una rimessa laterale invertita un quarto d’ ora prima.
Per cui, leggere libri di storia, vedere mostre su certe tematiche, organizzare eventi di memoria, è senz’ altro piacevole e interessante, ma non dev’ essere finalizzato a sè stesso o peggio ancora a nascondere, come in troppi amano fare in particolare nel panorama italiano, la cronica mancanza di idee e programmi per venire incontro alle esigenze della gente. Vede Sig. Carlo, non si tratta di fare “analisi spicce”, ma dell’ esigenza di dare risposte concrete : se va a chiedere in giro, in particolare a persone in difficoltà quali esodati, cassintegrati, terremotati, ecc., cosa pensino di certe iniziative, converrà con me che la risposta sia abbastanza scontata. Come converrà con me che il progressivo abbandono dei partiti di sinistra da parte della classe operaia in ampie porzioni di territorio non si è originato dal nulla.
Sul tentativo di nobilitare figure come Castro e Maduro quali eroi valorosi che si oppongono al gioco dello spietato oppressore Zio Sam, continuo a trovarlo grottesco. Prima di tutto non è vero che gli Stati Uniti sostennero Batista fino alla fine, ma sostanzialmente se ne lavarono le mani : se davvero avessero voluto farlo, avrebbero utilizzato metodi assai spicci, come ogni tanto hanno fatto in giro per il mondo. E comunque il risultato è che fu sostituito un dittatore da un altro, e la popolazione ancor oggi sta peggio di prima. Su Maduro invece la recente conferma elettorale è avvenuta, diciamo così, in modo discutibile, e pure lì va tutto a rotoli con un’ economia letteralmente in ginocchio, nonostante i proclami muscolari iniziati dai tempi di Chavez del tipo “d’ ora in avanti le nostre risorse le sfruttiamo NOI!” La realtà è che la popolazione, in entrambi i paesi, è ancora più oppressa e POVERA, il resto sono discorsi sterili.
Concludo replicando ad una sua considerazione fuori tema ma che mi riguarda in prima persona. A suo dire io avrei difficoltà nel reperire personale per la mia attività per via di un sistema che bada solo al profitto e non alla valorizzazione delle risorse umane. In realtà la causa è molto più semplice : veniamo da decenni di denatalità e la forza lavoro non c’è più, o meglio, la poca che c’è sceglie lavori ritenuti migliori, anche se assai peggio retribuiti : molti giovani preferiscono lavorare nella grande distribuzione e nella logistica con orari da schiavi e paghe da fame, ma svolgendo mansioni che non richiedono di fatto alcuna abilità. Mentre invece lavorare in cantiere viene visto come faticoso, sporco, addirittura degradante, del tipo “se poi lo dico alle ragazze quando mi chiedono che lavoro faccio, mi scansano come un cane rognoso”, quando invece se ci credi e ti formi, hai nelle mani un mestiere, hai tutti i fine settimana liberi (cosa che in altri settore te lo sogni), e sei pagato decisamente meglio di molti altri. E pensi che le difficoltà non sono limitate al solo personale di cantiere, ma anche allo stabilimento in cui vengono assemblate le strutture in acciaio, e perfino ai tecnici responsabili di cantiere. Quest’ ultima a mio parere è una mansione di responsabilità e gratificante, ma molti giovani diplomati e laureati preferiscono starsene chiusi in qualche studio a prendere due spicci, perchè non sia mai, per essere alle 8 in cantiere c’è da alzarsi presto, specie se c’è da arrivare in qualche località sperduta del cratere del sisma. E poi mandare avanti un cantiere coordinando personale, fornitori e subappaltatori va saputo fare. Lo sa Sig. Carlo qual è la verità? Che siamo diventati tutti “ricchi”. Le generazioni precedenti hanno costruito una base di benessere che ha tolto alla stragrande maggioranza di quelle nuove le motivazioni per sbattersi e faticare, tutti hanno una o più case di proprietà. Al che se io non devo farmi la casa perchè me la lascia il mio babbo o nonno, che pure mi aiutano, ma chi me lo fa fare di dannarmi l’ anima? Mi basta un semplice impiego con uno stipendio anche modesto, ma zero sbattimenti. Il mio babbo mi parlava di un tizio, molto più anziano di lui, noto possidente della zona, il Sig. Menaguale, forse lei l’ avrà conosciuto, il quale gli rammentava sempre : “Vedi Roberto, quando non ci saranno più i poveri sarà un gran casino, anzi, saranno veri e propri guai. Non si troverà nessuno a lavorare, l’ economia collasserà e torneremo tutti poveri”. A qualche decennio di distanza dalla sua dipartita, tale scenario si è concretizzato. Quindi vede, nonostante il nostro modello economico presenti delle storture, imperfezioni e contraddizioni, ha comunque prodotto un certo livello di benessere. Ma lei mi ribatterà, come altre volte, “Certo, noi abbiamo case, auto, barche, ma tutto questo costruito ai danni di mezzo mondo”, e la discussione ricomincerà da lì.
Mi pare che si stia divagando,uscendo anche dal seminato… Per una questione di leggibilità e di comprensione da parte dei lettori, credo che sarebbe più funzionale commentare attenendosi al tema trattato nell’articolo che viene commentato.In questo caso si parla di Matteotti e di cosa fare o non fare sul tema della memoria. E non a caso ho commentato segnalando anche l’articolo sulla vicenda Palatucci, oggetto di altra iniziativa pubblica a Chiusi per il giorno del ricordo. Discutere qui delle magagne o delle magnifiche sorti e progressive del capitalismo oppure del socialismo mi sembra fuorviante. Come quando a scuola si andava fuori tema.
Chiedo venia, come ogni tanto accade ci siamo fatti trasportare, ancorché sempre all’ insegna di rispetto e civiltà.
Dopo il richiamo di Loenzoni trovo necessario fermarsi qui anche perchè ormai è storia che le nostri rispettive visioni non collimino non tanto nella ammissione dell’attualità ma nella spiegazione delle ragioni per le quali siamo giunti ai punti in cui noi ci troviamo punti sia materiali chè di visione.Probabilmente, anzi sicuramente io sono portatore di una visione più fondamentalista e teorica su cui tende a basarsi la conoscenza umana per spiegarsi le questioni e lei guarda all’attualità percorrendo una strada che crede possa essere la migliore (spesso è in genere così per chi la percorre) per la quale se si raggiunga del positivo bene altrimenti se a seguito della mia azione il mondo possa arretrare si dà la responsabilità alla natura umana cioè a quell’egoismo che noi condideriamo ”naturale” di ogni essere vivente,uomini in primis.Fin’ora il mondo ha funzionato più prettamente con detto ultimo pensiero e quindi a questo siamo arrivati nella fotografia della situazione. Forse ho sbagliato a pensare che ci fosse una differenza fra natura umana e quella animale o che comunque valesse la speranza di cercare di cambiarla quella di natura animale che è dentro l’uomo,perchè c’è sicuramente ma ce n’è anche un altra che non è quella considerata divina ma quella evolutiva. Utopia ? Forse sì, ma una cosa è certa,ed è quella che se l’utopia non facesse parte della vita e del pensiero umano forse nell’uomo rimarrebbe prevalente-come spesso accade-quella animale ed invece mi sembra che questo venga smentito dalle cose poichè nell’uomo come ultimo essere apparso sulla terra(pur rovinandola) c’è stata una evoluzione,questo è innegabile.Evoluzione che dopo solo 2000 o 3000 anni non è riuscita a cambiare il mondo ma credo e spero che ci si riesca.Tutto qui,ma non mi sembra proprio poco e credo che la mia non sia una religione poichè è ben diversa, ma tutto questo diciamo che credo mi aiuti anche a vivere ed a dare un senso alle cose che vengono fatte. Lei mostra di essere molto più realista e pragmatico di me o di tanti altri, ma è sicuro che codesta dose possa alla fine servire ad aggiungere il nostro infinitesimo peso di uomini sull’azione di quello che noi riteniamo essere anche uno scopo principale nella vita che non sia il solo mangiare, il cibarsi ed
il riprodursi ? Guardi che il sottoscritto non è credente, forse lei si, ma non voglio logicamente entrare in tali schemi perchè ognuno della propria vita e del proprio pensiero è giusto che se lo amministri e ne faccia ciò che crede. Quanto a Menaguale che lei ha nominato l’ho conosciuto molto bene poichè tutta la sua famiglia è stata amica della mia famiglia ( pensi che suo figlio Ennio nel Maggio del 1974 lo incontrai in Birmania casualmente perchè era addetto del Consolato italiano al commercio in quel paese) ma il discorso che è uscito fuori dal padre e che lei ha riferito,come di sicuro lei potrà immaginare- il sottoscritto non lo condivide. Per chiudere su tale argomento senza voler offendere nessuno beninteso ma si fà solo allo scopo di fare una battuta, ma un mio amico di Chiusi negli anni ’70 di ritorno dalla Scozia ebbe a raccontarmi una barzelletta che diceva che avrebbe letto su una lapide in un cimitero di Belfast,battuta che poi divenne localmente una barzelletta poichè la gente ci ricamava sopra.Diceva di aver letto una lapide nella quale stava scritto :”Qui giace George Mc Intosh, gli cadde uno scellino, morì nella mischia”. Ed accanto un altra lapide dove era scritto ” Qui giace Alan Mc Callan, morì di crepacuore per non aver partecipato alla mischia”. ll chè è tutto dire…..La saluto.