CENTRO LOGISTICO, IL PRESIDENTE DELL’UNIONE DEI COMUNI BOCCIA L’IPOTESI BETTOLLE. RISPUNTA CHIUSI?

CENTRO LOGISTICO, IL PRESIDENTE DELL’UNIONE DEI COMUNI BOCCIA L’IPOTESI BETTOLLE. RISPUNTA CHIUSI?
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SINALUNGA –   Il sindaco di Sinalunga e presidente pro tempore dell’Unione dei Comuni della Valdichiana senese Edo Zacchei è intervenuto nei giorni scorsi sulla spinosa questione del Piano Strutturale Intercomunale.  Sui tempi di approvazione dello strumento Zacchei scrive: “Il percorso avviato nel 2018 per dotare l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese di un PSI è arrivato alle fasi conclusive e nel primo periodo del nuovo anno contiamo di portarlo in approvazione per poi inviarlo in Regione per l’ultimo passaggio definitivo”. “L’obiettivo – continuna Zacchei – è quello di arrivare a uno strumento di pianificazione urbanistica che vada oltre alle valutazioni interne dei soliti confini comunali, raggiunto attraverso un percorso che ha registrato momenti di partecipazione e momenti di confronto con le competenze regionali, con le quali abbiamo instaurato un dialogo costruttivo e tenuto un atteggiamento di ascolto e accoglienza delle indicazioni date. Un percorso che oggi ci consente di portare in approvazione un progetto migliorato sia tenendo conto delle indicazioni della Regione Toscana che delle osservazioni dei singoli cittadini, delle associazioni e dei tecnici del territorio. Come spesso abbiamo sottolineato in questi anni, il PSI è uno strumento strategico che può trovare applicabilità solo con il Piano Operativo che vedrà il suo percorso sempre disciplinato dalle norme regionali con il dovuto coinvolgimento dei cittadini”.
Per quanto riguarda il dicusso progetto di Centro Logistico a Bettolle, nei pressi del casello Valdichiana e nel suo comune, Zacchei precisa:  “Sulle riflessioni sinalunghesi mi trovo perfettamente in linea con le posizioni espresse qualche giorno fa dal consigliere e vice presidente del consiglio regionale Stefano Scaramelli che evidenzia aspetti che lo stesso piano, per il Comune di Sinalunga, mette in evidenza, ovvero quello di evitare processi che facilitino speculazioni edilizie ma favorire gli interventi necessari per il tessuto economico locale della Valdichiana. Valorizzare la tradizione agricola, unita alla vocazione turistica e culturale favorendo attività che consolidino la presenza turistica e la valorizzazione delle leopoldine con strategie diffuse, ma anche con interventi importanti ben definiti, tra cui l’area dell’avioclub e del campo da golf.  Non penso invece che l’area di Bettolle sia adatta a ospitare un polo logistico ma, come dice convinto il consigliere Scaramelli, se l’area più adatta è un’area posta più a sud della provincia di Siena potrebbe anche essere valutata questa proposta, così come mi trova concorde sulla necessità di giungere velocemente alla realizzazione della variante alla SP 327 (per Foiano della Chiana). Ed è qui che colgo dalle sue parole la possibilità di cofinanziare da parte della regione l’opera e quindi, a questo punto, forse dovremmo passare dagli annunci ai fatti. Sinalunga e la Valdichiana hanno bisogno della variante alla SP 327 e dunque chi ha soluzioni e risorse scenda nel concreto”.
Insomma il sindaco di Sinalunga e presidente dell’Unione dei Comuni boccia (ma lo aveva già fatto mesi fa) il Centro Logistico a Bettolle, come del resto ha fatto Scaramelli. Ma non esclude di prendere in esame il progetto, se questo venisse proposto in una zona più a sud di Bettolle. Più a sud, in Toscana e guardando alla A1 ci sono solo l’area dell’ex autogrill a ponte sulla A1, nei presi di Montepulciano stazione, e Chiusi (casello di Querce al Pino). Oppure ancora più a sud l’area tra Chiusi Scalo e Cetona a 3-4 chilometri dal casello Chiusi-Chianciano, ma non lontano dalla zona industriale delle Biffe che è in parte in territorio chiusino e in parte nel territorio di Città della Pieve.
Ora, a Chiusi un Centro logistico, all’epoca detto Centro Intermodale Merci, perché avrebbe dovuto consentire lo scambio gomma-rotaia, era già stato previsto e fu pure avviato a costruzione, con i fondi del Patto Territoriale Vato (furono spesi circa 2 milioni e 800 mila euro) per le opere di urbanizzazione ed espropri dei terreni), ma l’opera è rimasta incompiuta ed è stata abbandonata. E’ stata realizzata solo una strada illuminata che finisce nel nulla. Uno scandalo vero e proprio. Con sperpero di denaro pubblico e una prospettiva di sviluppo vanificata.
L’area a suo tempo individuata ed espropriata, nelle previsioni di Piano Strutturale comuale di Chiusi è stata considerata non del tutto idonea e quindi ne è stata ridotta anche l’edificabilità. Quindi ad oggi non è più quella l’area su cui potrebbe sorgere un Centro Intermodale. Però il Comitato Opzione Zero che dal 2023 si batte contro la stazione in linea per l’alta velocità (a Creti o in qualsiasi altro luogo) e per la valorizzazione delle stazioni esistenti di Arezzo e Chiusi ha inserito l’idea del Centro Intermodale Merci nel cahiers de doleances e nelle rivendicazioni utili, appunto, a rilanciare lo scalo ferroviario e il nodo infrastrutturale di Chiusi in ottica di area vasta umbro-toscana.
Edo Zacchei non lo dice chiaramente, ma sembra di capire che sia della stessa opinione. E’ così?
Il sindaco di Sinalunga non dice niente invece sull’altra “previsione” del Piano Strutturale Intercomunale, ovvero sulla stazione in linea a Tre Berte-Salcheto, bocciata dala Regione e mai presa in considerazione dal Tavolo Tecnico interregionale presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che ha individuato Creti, previsione questa che già alcuni sindaci (Sonnini di Chiusi , per esempio) definiscono “superata a favore di una Media Etruria diffusa e di fatto già esistente con le due stazioni di Arezzo e Chiusi-Chianciano Terme” e che il suddetto Comitato chiede di stralciare dal Piano in sede di approvazione.
Ben vengano le prese di posizione dei sindaci, perché aiutano ad avere un quadro più chiaro e definito, ma l’impressione è che su questioni così rilevanti e decisive per il futuro del territorio, non sia sufficiente che parlino solo gli amministratori. Quello che manca è un reale dibattito politico. E un confronto tra amministratori, soggetti politici organizzati (siano essi, partiti, sindacati, comitati, associazioni…) e cittadini.
In Toscana peraltro si voterà per la Regione nel 2025, in Umbria si è votato nel novembre scorso e c’è stato il cambio di bandiera, quello delle infrastrutture è e sarà uno dei temi caldi della campagna elettorale toscana e dei primi mesi di governo della giunta Proietti in Umbria, per la Valdichiana senese e per l’area Trasimeno-Valestore il momento è proizio per farsi sentire.
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