UNIONE DEI COMUNI VALDICHIANA: SI VA VERSO LO STRALCIO DELLA STAZIONE IN LINEA DAL PIANO STRUTTURALE INTERCOMUNALE? SAREBBE L’ORA

sabato 07th, dicembre 2024 / 17:06
UNIONE DEI COMUNI VALDICHIANA: SI VA VERSO LO STRALCIO DELLA STAZIONE IN LINEA DAL PIANO STRUTTURALE INTERCOMUNALE? SAREBBE L’ORA
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MONTEPULCIANO –  Ieri sera, nella sala ex Macelli si è tenuto un confronto sul Piano Strutturale Intercomunale predisposto dall’UniOne dei Comuni della Valdichiana senese, quello che prevede tra le altre cose anche la costruzione di una ipotetica stazione in linea per l’alta velocità ferroviaria.
Previsione che il Comitato Opzione Zero, questo giornale e altre associazioni e partiti politici ritengono errata, fuorviante rispetto agli interessi della zona e dannosa sotto molti aspetti, anche quello ambientale e che è stata già “bocciata” dalla Regione Toscana.
Dalla discussione è emerso che i sindaci di Chiusi e Cetona (presenti all’iniziativa) non disdegnerebbero un passo indietro. Quindi la “revisione del Piano” e lo stralcio della previsione relativa ala stazione AV. Siamo ancora a posizioni interlocutorie, ma in sede di “dicussione delle controdeduzioni al piano” qualcosa potrebbe succedere.
In particolare il sindaco di Chiusi Sonnini sembra aver definitivamente superato – almeno lui – la sbornia sulla stazione volante  e quindi di aver anche accantonato qulla nefasta previsione a vantaggio – lo ha detto – di quLela che sostanzialmente era la famosa opzione zero del protocollo di intesa tra le regioni Umbria e Toscana del 2015. Ovvero la “stazione diffusa” anche per l’alta velocità, utilizzando gli scali esistenti di Arezzo, Chiusi e Perugia. Tutti idonei e già utilizzati dai treni Frecciarossa. Cercando magari di evitare sovrapposizioni e fermate susseguenti. Ma questa sarebbe cosa abbastanza facile. Senza spendere decine e decine di milioni per costruire una stazione ex novo in mezzo al nulla a Creti o a 5 minuti dalla stazione di Arezzo (a Rigutino), ipotesi questa sostenuta a suo tempo dal governatore della Toscana Giani e dall’ex assessore regionale Ceccarelli, che però costringerebbe gli aretini a fare 12 km verso sud per andare a prendere un treno Av che potrebbero prendere tranquillamente in centro città. Tra l’altro la maggior parte degli utenti il Frecciarossa lo prende per andare verso nord. Quindi anche Rigutino appare un’ipotesi a dir poco, fantasiosa. E peggiorativa per i viaggiatori aretini.
In ogni caso la previsione del PSI della Valdichiana (Piano strutturale, non Partito Socialista) riguardava la stazione in linea a Tre Berte- Salcheto, ipotesi questa scartata a priori e mai presa in considerazione nemmeno dal tavolo tecnico interregionale presso il Ministero dei Trasporti che alla fine ha indicato Creti. Quindi la possibilità che venga cancellata è, adesso, abbastanza concreta. 
Se ne riparlerà a gennaio. Sul tappeto, oltre alla questione stazione in linea, c’è anche quella del Centro Logistico a Bettolle nei pressi del casello Valdichiana della A1. La cosa buffa è che ci sono politici e associazioni che sono contro il Polo Logistico, strenuamente, perché comporterebbe un consumo di suolo non sostenibile, ma non contro la stazione in linea a Creti, che invece il suolo lo consumerebbe non si sa per quale motivo con minore impatto…  Strano, perché i principali sostenitori della Stazione in linea (anche in mezzo al nulla, purché si faccia) sono proprio gli industriali e i grandi cementieri che ci fiutano affari d’oro.
Nell’incontro alla sala ex Macelli di Montepulciano si è parlato, proprio in relazione al Piano Strutturale Intercomunale anche di “perequazione”, ovvero della possibilità di spostare dei volumi edificabili da un posto all’altro, anche tra un comune e un altro. Al centro di questo ragionamento c’è la situazione ormai quasi al punto di non ritorno di Chianciano, che ha una quantità ingentissima di volumi edificati dismessi e che potrebbe monetizzare cedendoli ad altri comuni che ne abbiano invece necessità.
Ipotesi anche questa molto… virtuale, perché la Valdichiana senese soffre, come altre parti d’Italia, di una gravissima crisi demografica. Lo ha sottolineato il sindaco di Cetona Cottini. A chi servon nuovi volumi? e per fare cosa?
Qualcuno, anche sui social pur di procedere con la cosruzione della stazione AV a Creti spera in una “santa alleanza” (a favore) dei comuni di Sinalunga e Torrita, che se la ritroverebbero a pochi chilometri e quindi vedrebbero lievitare anche il valore dei loro terreni e dei loro edifici, acquisendo appeal anche dal punto di vista abitativo. Noi che siamo sempre stati contrari alla stazione in linea ovunque fosse ubicata, perché le stazioni esistenti bastano e avanzano e possono coprire benissimo le esigenze dell’utenza del territorio e anche di chi arriva da lontano in questo territorio, invece pensiamo che Sinalunga e Torrita dovrebbero farla una “santa alleanza”, ma con Chiusi. Per vari motivi: 1) sono realtà simili dal punto di vista sociale e urbanistico; da Chiusi sono raggiungibili in 20 minuti (utilizzando l’autostrada A1 e il casello di Bettolle); sono collegate a Chiusi anche via treno (la linea Siena-Chiusi), cosa che Creti non garantisce.
Saltata a tutti gli effetti l’opzione Tre Berte-Salcheto, la previsione di Piano intercomunale non ha più alcun senso e i comuni della Valdichiana non hanno più alcun alibi (quello della modernizzazione per esempio) per sostenere la necessità di una stazuione in linea. E’ che da qualche anno a questa parte nell’Unione dei Comuni, anche in forza del successo turistico, la parte del leone la fa Montepulciano e gli altri vanno a rimorchio. Ma se Montepulciano ha le sue peculiarità,  l’asse Sinalunga-Chiusi ne ha (avrebbe) altre non meno robuste. Anzi, forse più robuste. Sonnini, Grazi e Zacchei provino a parlarsi, su questi temi. Ovviamente senza tenere a distanza i colleghi di Chianciano, Cetona, Sarteano, San Casciano, che da una stazione a Creti avrebbero tutto da perdere e niente da guadagnare.
m.l.
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