RIPORTATE A CASA CECILIA SALA. LA GIOVANE GIORNALISTA ARRESTATA IN IRAN
La giornalista Cecilia Sala, giovanissima reporter di guerra e autrice di reportage e podcast su storie particolari, anche da luoghi difficili, da dieci giorni è detenuta a Ervin in Iran. Addirittura in isolamento. Si è saputo però solo ieri, dopo che l’ambasciatrice italiana a Teheran ha potuto farle visita in carcere. Prima la notizia era stata tenuta volutamente sottotraccia anche dai giornali e agenzie per cui Cecilia Sala lavora. Questo per evitare di complicare le cose e per consentire i passi diplomatici e politici necessari alla sua libeazione. Un silenzio stampa comprensibile. Non è la prima volta che accade. Ma se la cautela e anche il silenzio dei media sono “prassi” quando si tratta di rapimento e la persona in questione è ostaggio di bande criminali, o organizzazioni terroristiche, in questo caso la situazione è diversa: Cecilia Sala non è ostaggio di qualche cellula jihadista o di terroristi internazionali. E’ tenuta prigioniera (in prigione) da uno Stato che è riconosciuto dall’Italia. A decidere l’arresto sono state le autorità, quindi il governo, di quello stato. Cecilia è stata fermata e poi arrestata e incarcerata mentre faceva il suo lavoro, con un regolare visto giornalistico. Senza che si sappiano i motivi precisi. Oggi, dopo che la notizia dell’arresto è stata confermata e diffusa, pur con tutte le cautele del caso, tutti fanno notare che l’Iran è uno Stato teocratico, dove fare del giornalismo è pericoloso, dove la libertà di espressione e anche altre libertà personali non solo non sono garantite, ma sono anche sostanzialmente perseguite. Insomma tutti additano l’Iran come uno stato illiberale che sostiene e finanzia anche le varie organizzazioni del fondamentalismo islamico, comprese quelle in guerra con Israele (Hamas, Houthi, Hezbollah…). Uno dei motivi dell’arresto di Cecilia Sala potrebbe essere una sua intervista ad una oppositrice iraniana, ma potrebbe anche trattarsi di altro. Precisamente di un atto di ritorsione: il giorno prima che Cecilia venisse arrestata, cioè lunedì 16 dicembre, all’aeroporto milanese di Malpensa era stato fermato, su mandato Usa, un 38enne con doppia cittadinanza svizzera e iraniana, Mohamed Abedini Najafabadi, sospettato (e accusato) di aver messo in piedi una società di comodo per il traffico di armi e in particolare per aver fornito i droni utilizzati dai pasdaran della Guardia Rivoluzionaria nell’attentato del 28 gennaio scorso contro una postazione militare in Giordania, che provocò la morte di tre soldati statunitensi e il ferimento di altri quaranta. Contemporaneamente negli States era stato arrestato Mohammad Sadeghi, ritenuto suo complice. Per i due arresti il governo di Teheran ha protestato formalmente, convocando sia l’ambasciatore svizzero in Iran (che cura anche gli interessi degli Usa) che un diplomatico italiano. Insomma Cecilia Sala potrebbe essere finita dentro un intrigo internazionale, suo malgrado. Ed è più probabile che sia questa la ragione dell’arresto, piuttosto che le interviste e i servizi che stava inviando dall’Iran. Aveva intervistato anche un noto esponente dei Pasdaran (i guardiani della rivoluzione, cioè la “milizia” del governo).
Se di intrigo si tratta la questione si fa ancora più delicata.
Quello che si dice dell’Iran e della natura illiberale del suo regime è verità. E certo trattare con paesi del genere è sempre complicato. Oggi tutti scrivono titoli del tipo “Il giornalismo non si arresta”. E su questo siamo d’accordo. Ci mancherebbe altro, così come siamo d’accordo sul fatto che Cecilia Sala debba essere rilasciata prima possibile. Siamo tutti in ansia per lei che è una collega giovane, brava e coraggiosa. E pure scrupolosa (dice chi la conosce), quindi è difficile che abbia commesso qualche sciocchezza o abbia fatto cose illegali, anche se in Paesi come l’Iran il confine tra legalità e illegalità, secondo la legge degli Ayatollah è piuttosto labile.
Detto questo però non possiamo non rilevare – parlando di Cecilia Sala – che lo Stato libero e democratico di Israele di giornalisti che facevano il loro lavoro a Gaza e nei terrirtori occupati ne ha fatti fuori (con bombe e pallottole) circa 200, molti erano palestinesi, ma nell’elenco figurano anche francesi, americani, australiani…
E non possiamo non ricordare la vicenda di Julian Assange, che per aver fatto il giornalista è stato tenuto in carcere dal 2019 al 2024, non in Iran, ma a Bermarsh, penitenziario di Sua Maestà, nel Regno Unito. E dal 2012 al 2019 è stato costretto a rimanere rinchiuso nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, per evitare l’estradizione nei civilissimi e democratici Stati Uniti d’America, dove è accusato di cospirazione e divulgazione di notizie coperte da Segreto di Stato.
Sotto il profilo della libertà di stampa e di espressione gli stati canaglia non sono solo quelli illiberali, auocratici e a partito unico. In Ucraina già nel 2003 (20 anni prima dell’invasione russa), il parlamento emise una legge che rendeva illegale la protezione delle fonti giornalistiche, e che di conseguenza prevedeva l’arresto degli operatori dell’informazione sospettati di rivelare segreti di Stato. Ne parlammo anche noi in un convegno, con mostra fotografica intitolato “Penne spezzate” al Forum Cronanche Italiane nel 2010. Durante la guerra con i russi iniziata nel 2022 il governo Zelensky ha redatto una black list di giornalisti “sospetti” e indesiderati (c’erano anche 8 reporters italiani).
Noi siamo con Cecilia Sala, auspichiamo che il governo e la diplomazia italiana riescano a riportarla a casa e a fare il suo lavoro. Ci auguriamo che le autorità del nostro Paese si facciano sentire con il governo iraniano, e, se sarà necessario anche con gli Usa, senza piegarsi per sudditanza a logiche da guerra fredda.
Va anche detto che se è vero che l’Iran è un Paese illiberale, è altrettanto vero che l’Italia non disdegna di fare affari con Teheran, essendo uno dei principali fornitori europei dell’Iran in diversi campi.
Ministero degli Esteri, ambasciata, servizi segreti staranno certamernte lavorando per ottenere la liberazione della giovane giornalista italiana. Come testata giornalistica anche noi rispettiamo la richiesta di tenere un profilo basso sulla questione, finché le cose non saranno più chiare. Di quanto sia importante la libertà di espressione, di informazione e anche quella di muoversi non ce ne accorgiamo quando i media ci propinano verità fasulle costruite a tavolino, quando l’informazione in realtà è solo propaganda. Ce ne accorgiamo invece quando qualcuno finisce in un tritacarne. Quando succedono cose come l’arresto di Cecilia Sala. E purtroppo di espisodi del genere nel mondo ne succedono tanti. Sicuramente troppi. E su molti di essi ci voltiamo pure dall’altra parte.
m.l.
Nella foto Cecilia Sala a Kabul (da suo profilo facebook)
Articolo eccellente
Sono con te nel chiedere la liberazione di Cecilia Sala il cui caso più il tempo passa e più sembra che sia connotato da un malcelato aspetto di ritorsione che si può senz’altro intuire che sia dietro le due questioni.
Hai fatto anche bene a ricordare il caso Assange e le guerre esistenti in medio oriente ed in Ucraina poichè oggi la memoria dei nostri connazionali è molto corta ed è corta anche quella dei giornali, fra i quali anche quello della stessa Sala che se non vado errato non ha speso due parole a favore dei 45.000 morti odierni fatti da Israele a Gaza.Che un giornale -a quanto mi ricordo -non abbia speso una parola a favore della popolazione civile sterminata a Gaza puo’ riguardare benissimo una opinione dello stesso giornale, ma allora se così stanno le cose viene da chiedersi se ci sia modo e modo di fare giornalismo soprattutto basandosi su fatti oggettivi e non soggetti ad interpretazioni e fatti espressi dove tali fatti hanno segnato e che ancor oggi segnano un tentativo di annientare militarmente un popolo al quale si sia occupato casa, costretto nei confini territoriali senza alcuno sbocco ed oltretutto al quale si è negata anche la facoltà di potersi rivolgere ai soccorsi di cibo, acqua , ospedali poichè tali strutture gli sono state tutte distrutte dicendo che fossero covi di terroristi. Da non dimenticare che gli stessi Israeliani si sono messi in raffronto alle Nazioni Unite in una posizione tale che il loro capo di governo è stato dichiarato oggetto propulsore di crimini di guerra,sia lui stesso sia il suo ministro delle forze armate.E allora, alla fine credo che dovremmo tutti smetterla di perseguire politiche che tendano a salvare Israele dalle sue responsabilità ed erigersi in maniera meno condannabile anche nei confronti di quegli stati la cui politica estera specialmente ostacola i tanto sperati commerci senza limitazione alcuna sognati dal mondo occidentale in maniera continua in tutti questi anni partendo dalla pretesa superiorità di una ”democrazia” interna che esise come differenza ma che nei fatti è sfociata da decenni in politiche di ostacolo a tutti quei paesi che all’occidente si sono opposti per ragioni politiche poichè è bene che si sappia che tali ragioni politiche, oltre che ad essere state generate dai governi asserviti alle religioni, tutto tale asservimento è stato prodotto nel tempo dalle nostre attvità relazionali e soprattutto economiche perchè quei paesi vediamo che non abbiano trovato la strada per liberarsi di certi lacci, di natura soprattutto fatta di prevalenza dell’impostazione della religione sulla vita civile. I governi teocratici come quello dell’Afghanistan che quando ci serviva gli concedevamo le armi che fossero usate contro l’Unione Sovietica che sosteneva governi laici e rivoluzionari come quello di Najbullah impiccato dai talebani nella piazza di Kabul che lo vide promotore ed attuatore seppur di una parvenza di riforma agraria che incideva sulle proprietà terriere dei Mullah ma che poi quelle stesse armi sono state usate contro un occidente sprovveduto che ha tentato di portare la libertà sulle canne dei propri fucili e non dimentichiamo che tutto questo- fatto per sporco interesse da parte nostra- siamo fuggiti come occidente,americani in testa poi con la coda fra le gambe lasciando un intero popolo predato dai Mullah con la conseguente sorte delle donne(è notizia di oggi che a queste venga proibito di affacciarsi alla finestra nè delle proprie case nè degli opifici dove lavorano come schiave senza nessun diritto ). Ed allora siccome l’idea finale per la quale si deve necessariamente arrivare a determinare la realtà è quella che su tali ferite inferte sul tessuto sociale ed economico di una nazione in ginocchio che è oggi ai livelli più bassi riguardo alla sanità, al reddito, alla sicurezza sociale,siamo anche noi i diretti ed indiretti responsabili, ne consegue anche che ne siamo responsabili anche dell’educazione a pensare di grandi masse che sono servite a strumentalizzare la loro stessa vita politica futura.Cecilia Sala nel suo lavoro di giornalista preciso e puntuale, mi chiedo se tutto questo dai suoi scritti e dalle sue interviste sia stato generato e considerato e presentato al pubblico e se essa stessa nella sua ricerca tali questioni le abbia considerate oppure se il suo giornale le abbia passate sotto silenzio, poichè non è possibile che nel suo lavoro e nella sua cultura formativa non si sia tenuto presente la storia di queste popolazioni ma solamente emerga la ricerca di situazioni e convinzioni oggettive che abbiano fatto si di portare al suo arresto che di certo però credo bene che possa essere pienamente pretestuoso.Quindi, per finire quando crtichiamo i regimi illiberali, gli stati teocratici e repressori, non pensiamo che tutto questo e le conseguenze siano solo il frutto del regno del male che si trovi all’interno di queste nazioni perchè noi così li definiamo tali paesi pur sapendo che la repressione e la guerra nascono sempre dall’uso che se ne fa dei poveri che sono la maggioranza in quesi paesi, ed i poveri alla fine che sono coloro che pagano il prezzo più alto sono quelli più strumentalizzati sia in quei regimi sia nel nostro ”mondo libero” e quando con le politiche che vengono applicate gli si sottrae una gran parte della ricchezza che il loro lavoro produce permettendo con le alleanze governi tributari verso noi occidentali,noi non facciamo altro che riempirci le tasche delle loro ricchezze,permettendo ai loro satrapi locali e nazionali di schiacciare ogni forma di richiesta di libertà.Mi piace ricordare per chi non avesse memoria proprio nei riguardi dell’Iran che il governo di Reza Palhavi sostenuto dagli americani che si puppavano il petrolio tramite le loro multinazionali che con l’uso dei servizi segreti della CIA fecero fuori Mossadeq che aveva decretato come ministro la nazionalizzazione del petrolio e- dicamolo francamente-furono tutti liberi in primis lo Shah di arricchirsi alla barba del proprio popolo,che si ribellò a quella dittatura micidiale e lo cacciò facendolo fuggire negli Stati Uniti dai suoi storici protettori.Di tutto questo ne approfittò la chiesa iraniana di religione scita che mise i partiti fuorilegge sebbene avessero in gran parte contribuito alla rivoluzione contro il regime dei Palhavi e si instaurò lo stato teocratico che dura ancora oggi. Ecco, quindi quando sentiamo le corrispondenze che criticano gli stati autocratici e teocratici attribuendo a loro tutte le responsabilità la domanda che sorge naturale è quella che l’uso di tale corrispondenza da parte del complesso mediatico occidentale all’interno del nostro paese sia corretto e tenga presente i ” pesi” che noi occidentali abbiamo messo al collo di tali nazioni ? La mia risposta propende per il NO assoluto perchè è invalso un comportamento che non si debbano ricercare le cause che prodocono i fatti anche a distanza ma si debba osservare e giudicare solo il presente e cosa produca il presente.perciò anche le ombre della vicenda di Cecilia Sala- che spero vivamente che si risolva in maniera positiva e che essa possa ritornare al proprio lavoro ed alla propria famiglia-non sono chè le conseguenze di un imbarbarimento di situazioni le quali nel tempo hanno portato anche per nostra presenza politica di interessi occidentali alla formazione di questi stati dei quali oggi ci vorremmo tenere a distanza e produrre politiche anche di forza che noi riteniamo ”lecita” per cambiare le sorti che invece andrebbero affidate alla consapevolezza di quel popolo proprio per una ragione molto chiara che sottintende un motivo ormai che noi stessi abbiamo fatto passare di moda e che appare come dimenticato nelle colonne dei nostri giornali occidentali e che recita che le rivoluzioni non si esportano con le armi(vedi odierna Ucraina) e che un popolo è forte e sà resistere alle pressioni di coloro che lo vorrebbero schiavizzare solo se ha combattuto organizzandosi e pagato un prezzo per la propria indipendenza, non camuffato da altri che lo prendono come bastone per affibbiare ad altri dei colpi solo per motivi di convenienza econmica e politica.Tale azione comporta di certo il rifiuto della dipendenza in ogni sua forma ma anche lo strutturarsi di una cultura e di una mentalità da parte della gente che rifugga da ogni servilismo. Così facendo diventa semprepiù difficile ed arduo che un popolo si faccia sopraffare da interessi da parte di altri.Non mi sembra che l’Italia per i governi che l’hanno rappresentata sia mai stata nella storia del 900 ed in quella del dopoguerra fino ad arrivare ad oggi un campione di diffusione di tali principi e molti dei suoi giormalisti in maniera quasi costante nella loro carriera siano stati osservanti speciali di dedizione ai principi del piatto da dove mangiavano e con questo dico che l’Occidente dovrebbe fare autocritica e considerare che esistono altri stati le cui regole di vita differiscono da quelle in uso nel nostro emisfero anche se per la nostra etica sono od appaiono regole che noi consideriamo aberranti. Una semplice constatazione su tale piano sarebbe da farsi per quelle regioni del mondo nelle quali non esistono materie prime ed energetiche da far gola ad altri o delle quali altri tentino in ogni modo di impossessarsene anche a costo di provocare la guerra.Questi stati possono pure morire di fame ma mai nessuno vedrà che il cosiddetto ” mondo libero” debba correre a reclamar giustizia per essi.La dice lunga oppure no tutto questo sulle cause scatenanti i pretesti di interventi militari ? E allora da parte del nostro mondo il cui sviluppo si è basato anche e non solo sulla nostra capacità di inventiva, si studio e tecnologica per alzare i livelli di vita delle popolazioni al nostro interno-da non dimenticare basati anche sul succhiare le risorse e materie prime ad altri-ci vorrebbe anche la considerazione di non erigersi a giudici spietati di regimi dove esiste la corruzione ed il pugno di ferro, magari espletato da regole che si rifanno strutturalmente alla religione.Il capitalismo occidentale ed anche trans-nazionale non rispetta nessuna regola e si allea con coloro i quali più convenga che permettano ad esso di raggiungere gli scopi che sono oggi di” succhiaggio di risorse”.In tale fase storica non fa distinzione di alleanze che definisce positive o negative ma diventano positive quando permettono soprattutto dall’interno l’atività prettamente predatoria del sistema e negative quando questa non viene permessa e cosi vengono classificati come ”stati canaglia” vedi i BRICS(Brasile, Russia, India,Corea del Nord,Sud Africa ) ai quali ultimamente si aggiungono altri come il Venezuela che ha mandato a quel paese le multinazionali che succhiavano il suo petrolio.La risposta dell’Occidente ? Anello sanitario, provocazioni continue dall’interno e dall’esterno, sovvenzionamento con i dollari ai partiti delle opposizioni,declamazione nei confronti del mondo esterno che quel paese non permetteva la libertà interna al punto che anche quando le opposizioni perdevano le elezioni tali elezioni venivano declamate truccate, ma chiaramente senza alcuna prova concreta dei brogli solo supposti ma intanto viene declamato di fronte all’opinione pubblica mondiale che il governo che si instaura in quel paese sia un governo non eletto liberamente.Siccome siamo da decenni abituati a vedere tali elementi di discrasia che vengono applicati sotto la guida esperta di maestri che noi non possiamo abiurare poichè storicamente legati da vincoli e trattati militari ed economici del nostro mondo libero e siamo costretti a privare anche gli altri della libertà che dovrebbero invece avere.Riguardo agli aspetti che interessano allora anche la vicenda di Cecilia Sala noi ci siamo dentro fino al collo se è vero che l’arresto sia stato fatto per motivi contrari alle leggi iraniane.Si tratta solo di stabilire con certezza documentata cosa abbia effettivamente fatto la giornalista italiana ma qui mi sembra che per la sua scarcerazione sia più produttivo che molti ambienti diplomatici tacciano e lavorino in sordina con quelli iraniani. E speriamo che i tempi siano veramente brevi ma tale speranza certamente doverosa è solo un punto; gli altri punti che definiscono le questioni sono quelli espressi prima e che riguardano la nostra politica e la nostra collocazione internazionale contornata dall’obbedienza dovuta all’oltre Atlantico che come sempre non è vero che abbia prodotto libertà e chiarezza comportamentale bensì il loro contrario,oltre che ad esserci costato un bel malloppo di soldi per le armi.Ma gli altri crediamo davvero che ”siano ripresi dalla piena ?” oppure noi con le nostre convinzioni basate sulla libertà, non è che forse in molte vicende abbiamo dimostrato di essere legati a doppio filo con i signori d’oltre Atlantico a stelle e strisce assolvendo ai compiti che ci venivano e ci vengono tutt’ora comandati ?
Un ostaggio di stato teocratico. Una mobilitazione contro questo crimine potrebbe servire o renderebbe più difficile l’azione diplomatica?
X Paolo Scattoni. Non lo sò se potesse rendere più facile o difficile la liberazione la mobilitazione che invochi ,ma ti ricordo che nel contesto internazionale e soprattutto di fronte alla tragedia di Gaza che alla data attuale conta ben 45.000 morti ed ancora vediamo che la strage continua con a questo punto il chiaro intento finale di sterminare un popolo, la mobilitazione italiana è stata minima anche perchè proibita da parte del governo che non sarebbero state tollerate le proteste in favore dei palestinesi per motivi di sicurezza pubblica. Mi sembra che di fronte a 45000 morti ed alla in proporzione fievole protesta alla quale abbiamo assistito e che si è a tutt’oggi spenta per tale strage che continua, il domandarsi se per lo stato italiano una mobilitazione contro ”il crimine di detenzione dello stato teocratico” per la liberazione di Cecilia Sala sia risibile ed inoltre anche forse inopportuna. A me sembra-scusa se mi permetto- che si viva fra le nuvole ed anche si osservi che nelle analisi delle questioni prese caso per caso vengano ad essere più eclatanti quelle che chi dirige l’apparato mediatico (quindi il Governo ) possa far passare nella mente dei cittadini qualsiasi cosa ritenga opportuno, perchè è sempre la vecchia questione che ti ricorderai della cosiddetta ”rana bollita”. O no ? Ed i cittadini al momento attuale sono le semplici rane bollite che sguazzano nella pentola mentre la temperatura dell’acqua sale ogni giorno di più, ma che quando sarà bollente saranno così sfiancati che non riuscirà loro il salto fuori della pentola e saranno bolliti…ma bolliti grazie non solo a coloro che hanno acceso il gas dove bolle la pentola e che lo fanno volutamente, ma anche a coloro i quali rimangono silenti di fronte alla rana che sguazza nella pentola e si chiedono come andrà a finire la questione, che è di certo una domanda inutile perchè lo sappiamo tutti come andrà a finire.Purtropo quesa è l’italia alla quale i cittadini sono stati abituati ad essere come sono.E allora tante masturbazioni sembrano inutili perchè siamo come nazione al punto del ”si salvi chi può”,ma dentro alla rete ci cadono sempre i soliti e se i soliti non fanno nulla per cambiare ma solo parole, vuol dire che sono esattamente dalla parte del pescatore poichè agevolano la sua pesca pur criticandolo. Anzi, per certi aspetti sono peggiori del pescatore stesso ( e guarda che ce ne vuole ad essere peggiori….) perchè vorrebbero passare per chi si oppone strenuamente al pescatore. E qui, caro Paolo, gode solo il pescatore,perchè tutti gli altri non godono per niente,anzi…ma fino a quando passa nelle menti l’illusione che viene instillata che il sistema cambierà se al potere verranno coloro che adesso sono alla opposizione sarebbe bene far capire ai pesci che rimangono nella rete che ciò che conta davvero è IL SISTEMA perchè gli strumenti che esso usa sono gli stessi sia visti da destra chè da sinistra.Ti ricordo sommessamente come ricordo a tutti i lettori che ben un secolo e mezzo fà qualcuno di nome Karl Marx ebbe a proferire :”…. solo una rivoluzione, in ultima istanza, è capace di spezzare questo sistema”.
E allora come dargli torto.Ma qui siamo al punto che rischiamo di essere preda tutti e di morire sotto il fungo atomico, oppure di morire di inedia, fame e malattie e di accettare tutto questo senza nulla proferire.A questo ci ha ridotto il sistema perchè siamo arrivati al punto che chi dovrebbe ribellarsi non si ribella,anzi diffonde la sua azione placante in mezzo a noi al punto tale che diventa rivoluzionario solo il Papa…e codesto ” e gliè è un affare di nulla….” dicono a Firenze….
La madre di Cecilia Sala ha chiesto il silenzio stampa per favorire l’azione diplomatica.
Mentre umanamente e parlando dell’area degli affetti familiari comprendo benissimo da parte di una famiglia la richiesta del silenzio stampa sul caso di Cecilia Sala affinche venga restituita ai suoi affetti, dall’altro lato e giornalisticamente ed eticamente parlando non sono d’accordo con tale richiesto silenzio.Sono due cose diverse e l’una va valutata tenendo presente la salute ed il campo affettivo della persona interessata e della rispettiva famiglia,mentre l’altra va valutata in relazione all’informazione che i media devono fornire all’opinione pubblica poichè questo è il loro indiscutibile scopo.Se si oscura tale scopo allora sorgono i sospetti ed anche le ragioni per mettere in discussione gli elementi di democrazia sui quali lo Stato poggia ed il governo che ne esegue le prerogative che lo stato gli affida.Non dimentchiamo che lo stato è lo sato di tutti ed il governo è il governo di tutti. Allora come si mette la cosa ? Dovremmo domandarcelo quale dei due- chiamiamoli così- ”filoni di pensiero” debbano avere un corso libero e garantito da uno stato che crede alle forme ed alle regole della democrazia? Trattare il caso dal solo aspetto personalistico ed individuale non mi sembrerebbe che tale funzione o spinta debba essere prevalente e determinante poichè i governi non si possono permettere di non far conoscere ai loro cittadini le verità ed i percorsi che vengono espletati dale loro azioni,e tali percorsi risultano di grande misura più importanti e superano i confini dell’utilità individuale poichè nell’etica di uno stato anche gli esempi di come si possa muvere un governo democraticamente eletto e che rispetti i princi etici di uno stato democratico servono anche per il futuro a segnare i confini di ciò che sia permeso o di ciò che non lo sia.Io in definitiva credo che i media debbono senza reticenze informare la gente proprio perchè è il governo che deve controllare che le relazioni con gli altri stati con cui tratta e si relaziona l’Italia si svolgano non in sordina-dove tutto possa avvenire- ma alla luce del sole.Se non fatti alla luce del sole, nell’ombra può avvenire d tutto,ed in genere è nell’ombra che avvengono le cose peggiori.anche questo è un problema della democrazia, se crediamo in essa,se invece siamo propensi a pensare che sia giusto tacere e che le relazioni si svolgano sotto copertura credo che possano venire intaccati anche intaccati i principi di un stato di diritto. Ci ricodiamo i giorni segueti al rapimento Moro qiali erano le forze che volevano trattare e chi non voleva cedere ai ricatti dei terroristi ? Al di là poi di tutta la faccenda della quale poi tutta l’italia si chiese se fosse cosa giusta indebolire lo Stato trattando e cedendo al ricatto dei terroristi, era chiara una cosa ed è stata ancor più chiara dopo ed è entrata a far parte della storia italiana la ragione che lo Stato non si è piegato al ricatto.Cosa sarebbe successo se invece la ragion di stato si fosse piegata a quel ricatto ? la credibilità di uno sato sarebbe crollata.E domandamoci di seguito anche nella cronaca di quel momento chi fù che salvò l’Italia se non la classe operaia e lavoratrice che scese in piazza in maniera determinata ad impedire quello che avrebbe aperto la porta ad un colpo di stato guidato da quelli si che erano i ”poteri forti” rintanati nei gangli di quello stesso stato che non calò le brache di fronte al ricatto.Fu detto espressamente da certa stampa a coloro che furono irremovibili che erano degli assassini e che avevano condannato a morte Moro ed i nomi delle personalità politiche lo ricordiamo bene di quali partiti politici erano espressione. E allora, oggi che i partiti non esistono più a livello di come erano organizzati prima il problema che ci si pone oggi davanti a noi è quello delle relazioni fra stati e del sentirsi liberi di relazionare con il paese che detiene una nostra cittadina che svolgeva il proprio lavoro, essendo ben fermi di non accettare ricatti, che non solo provengno da quel paese a governo teocratico che ha compiuto un grosso errore ed è colpevole di aver privato della libertà una nostra cittadina che è innocente e che nulla ha compiuto ma anche di dimostrare che sarebbe assurdo obbedire al fermo e all’estradizione della persona che è stata fermata e detenuta nelle carceri per ordine di un mandato del Governo degli Stati Uniti. Vi ricordate del caso ”Sigonella ?”.Tutti elogiarono Craxi per la fermezza con la quale aveva relazionato col governo americano presieduto da Reagan e l’italia in una frazione di secondo si sentì orgogliosa di essere meno serva degli americani, poi magari tutto ritornò come lo era stato prima ma in quel preciso momento l’Italia sollevò la testa. Questo è quanto passò nell’opinione pubblica italiana dell’epoca, ma era il 1985 e Abu Abbas non sarebbe finito in una Guantanamo con grande dispiacere di Washington e di Tel Aviv. E allora credo che da questa storia odierna possiamo uscire con un passo in più nella direzione della nostra indipendenza e di essere più padroni del nostro destino e quindi anche della vita dei nostri concittadini.Questa credo sia la garanzia migliore per consentire il ritorno di Cecilia Sala al suo lavoro ed alla sua famiglia ed alla sua terra, meno serva e meno tributaria di quanto lo fosse in passato.Ai padroni del mondo ogni tanto va ricordato che le modalità con le quali ”si affetta la mortadella in casa propria” le mette in atto il padrone di casa e quindi se Cecilia Sala è trattenuta nelle galere dell’Iran mi sembra giusto che l’Italia tratti con l’Iran e non con gli Stati Uniti d’America.
L’articolo conta 5.700 battute, già di per sé abbastanza lungo. . Tre commenti hanno un lunghezza complessiva più di quattro volte quella dell’articolo. Forse un minimo di rispetto per chi dovrebbe leggere sarebbe opportuno. Purtroppo non ce la faccio.
Pazienza, nemmeno io ce la faccio a sentire che una persona si stanca a leggere per un tempo totale dei 3 articoli che comprendono in tutto 13 minuti (cronometrati ad orologio leggendo in maniera non veloce e dei quali 3, l’ultimo conta 3 minuti). Chissà come si faceva quando c’erano i giornali oppure si studiava sui libri…mah, è uno dei misteri dell’assuefazione ai ritmi sconvolgenti della vita moderna….purtroppo credo che questo sia un limite del mondo moderno che infici -questo si -anche la volontà di voler comprendere gli altri e si pensa per questo che non venga portato rispetto verso i nostri simili dovuto alla lunghezza di 13 minuti esatti di lettura per tutti i 3 interventi….In parole povere siamo al punto che se si sceglie non forzatamente una lettura di 13 minuti che comprende – e ribadisco da me tutte e tre le risposte cronometrate-l’ultimo è di tre minuti- si dice che non si rispettino i lettori perchè non ci si faccia in tal modo a leggere,riferendosi fra l’altro al Post che è un quarto più corto della risposta….Sono questi e di questa natura i problemi oggi che con tanta sfortuna siamo costretti ad affrontare… e mi chiedo allo stesso tempo dove vogliamo andare…. Mi si permetta altresì di pensare maliziosamente (lo ammetto di essere malizioso ma talvolta ci si indovina )che se fossero state tre risposte dove non si spiegavano i motivi per essere contrari alla politica dei governi capitanati dal PD e suoi alleati governo- Draghi compreso- contenute nel significato nelle risposte, probabilmente la noia di leggere 13 minuti non sarebbe emersa….ma così facendo mi chiedo davvero dove vogliamo andare….Credo che si possa contestare benissimo il significato delle ragioni da me apportate negli articoli e trovare limiti od errori in essi ma dire che non ci si faccia a leggere per 13 minuti mi sembra francamente inverosimile e questo sì insopportabile ed espressione di sentirsi a disagio davanti ad una lettura che prenda 13 minuti, poi ripeto cronometrati. Mah ? Talvolta ripenso ad Ernesto Calindri che in TV a Carosello, in mezzo alla strada seduto al tavolo, invitava a bere Cynar contro il logorio della vita moderna e tanto torto non aveva…
La liberazione della giovane giornalista è mrrito di tanti
In primis della nostra diplomazia.
Certamente che è merito della nostra diplomazia, ma vorrei che fosse chiaro un fatto e non lo dico per sminuire o criticare il lavoro certamente ben fatto per riportare a casa Cecilia Sala,ma vorrei far rendere conto ai lettori che certe prerogative dello stato italiano sono compiti che debbono assolvere i governi,anche sotto periodi e casi straordinari come questo che si possono presentare e quindi quando ogni organismo fa il proprio dovere in maniera esatta, pulita e consapevole i risultati arrivano. L’apparato mediatico governativo che ama da sempre indorarsi quando raggiunge risultati sotto gli occhi di tutti non fa altro che eseguire il proprio dovere.Nulla di più questo sia chiaro.Questo succede sotto ogni governo sia di centro destra chè di centro sinistra.Indubbiamente con un simile risultato le parti governative plaudono alla loro funzionalità ma al di là di questo vorrei fare osservare che il ”megafono” di tutto questo diffonde l’avvenimento ai quattro cantoni e tiene in segreto-perchè non lo conosce- gli accordi intrapresi fra le personalità che sono entrate in questo giuoco: Trump ed il suo prossimo apparato giudiziario e servizi segreti compresi, FBI e dall’altra parte il Presidente del Consiglio Italiano ed il suo apparato dei servizi segreti e Ministro degli Esteri e Ministro della Giustizia.Cosa si sono detti e cosa hanno stabilito a noi non ci è dato sapere ed anche questo sarebbe un fatto che possa inficiare la nostra democrazia perchè gli accordi fatti non sotto la luce del sole hanno sicuramente un seguito che può inficiare le relazioni future di tutti gli stati che relazionano con noi. Posso immaginare un pensiero di pura fantasia allo stato odierno ? Secondo voi lettori c’è caso o no che nel prossimo futuro l’ingegnere venga rilasciato e su quell’episodio della sua estradizione si chiuda la partita? Secondo me è molto probabile, perchè se probabile non fosse a questo punto l’Iran si sentirebbe beffato e per il futuro sarebbero guai a chi ci capiti sotto. Le ragioni di stato quasi sempre vanno in tasca ai singoli che sono destinati alla sofferenza, a sparire nel nulla, e questo non succede in Iran ma succede anche nelle ”sedicenti democrazie” con la differenza che l’involucro con il quale s’incarta il prodotto da una parte è impermeabile e nulla si vede e dall’altra è permeabile nella misura in cui chi vede non possa avere la certezza ma possa solo supporre.Penso di essermi spiegato. Quindi chi parli di democrazia contrapposta allo stato autoritario credo che in tale pensiero una ridimensionata possa servire e dico che sarebbe anche l’ora di finirla di spargere cultura politica da parte dell’apparato mediatico che è stato sempre pasto per i governi che si sono succeduti in Italia di fare propaganda con le contrapposizioni che alla fine oltre che a nuocere agli stati autoritari nuocciono anche a noi.Sarebbe una cultura nuova che può essere vincente per un futuro nel quale tutti dicono che cambierà tutto e che sta dando attualmente tali segni ovunque ci giriamo con lo sguardo e tali fatti che poi sono certezze che arriveranno ci trovanoo senza dubbio impreparati.
………Vi siete tutti schedati?
Strano ! ……mica tanto !
stavi in pensiero? https://www.primapaginachiusi.it/2025/01/39961/
X Niccolò Martinozzi. A me non sembra di essermi chetato, anzi, ho detto ciò che veramente penso, ed è quello che non ci sia da incensare nessuno perchè il Governo ha prodotto quello che doveva produrre, nè più e nè meno e riconosco che non sia stato facile prendere delle iniziative che hanno portato a tale liberazione.Detto questo devo dire che ho apprezzato molto l’intervento di ieri sera del commento che è avvenuto sulla rete 7 nella trasmissione di ” Piazza Pulita” condotta da Formigli del critico letterario Emanuele Trevi il quale ha tracciato una panoramica di ciò che stà succedendo a livello globale dove forze contrapposte cercano di accreditarsi agli occhi di tutto il mondo ma che producono alla fine guerre, conflitti, miserie crolli ed insicurezza, proprio perchè tutte e due le forze dominanti la scena mondiale hanno accettato il modello dello sviluppo tecnologico-capitalistico soprattutto quello che una sedicente sinistra- se fosse realmente animata da valori ed etica di sinistra -dovrebbe combattere e che invece accetta facendo sembrare che lo faccia ob torto collo ma che alla fine sà bene quale sarà il risultato che si produrrà: non la liberazione delle masse e la loro democrazia ma la loro schiavizzazione e subalternità perenne proprio perchè non ha avuto il coraggio di accettare il modello di sviluppo e l’uso della tecnologia in mano a chi comanda il mondo se pur a parole scagliandosi sempre contro tale percorso.E forse alla fine vorrei pensare che una parte anche più coscente di tale sinistra l’ha fatto anche in buona fede perchè le sue componenti sia religiose chè etico-materialiste hanno creduto che il capitalismo nella sua fase regressiva avesse allentato la pressione sul mondo, sulle sue risorse e sulla vita delle persone ed invece è avvenuto esattamente tutto il contrario e questo lo si deve al non aver tenuto in debito conto ciò che la storia moderna ha prodotto e quindi ciò è un segno di non consapevolezza prodotta dall’assuefazione ai modelli di vita che ci stanno davanti agli occhi.Tale ignoranza basatasi sulla acriticità ci porta a dire allora che qui siamo ai livelli di una ”chiesa” che a parole predica bene ma nei fatti si allinea con chi le convenga e questo succede da sempre nella storia.E allora se parliamo di credibilità, fra le due forze che si contrappongono vediamo che la destra è votata al proprio mestiere e lo esegue puntualmente che è quello della conservazione ed è disposta persino alla guerra atomica pur di non perdere la propria egemonia concentrata nelle mano dei più ricchi e quelle di una sinistra che a livello mondiale resiste ma non ha chiara davanti a se nè la strategia politica nè la prassi economico-politica da seguire e si arrabatta mentre perde terreno in ogni parte del mondo e che così facendo è destinata alla sconfitta ben sapendo che ciò che prevarrà alla fine sarà la forza e questa è nelle mani di chi possiede tecnologia e potere e che si possa permettere il bello e cattivo tempo anche di dire che si faranno interventi armati perfino su Panama e sulla Groenlandia e di lanciare segnali anche di cambiare la geografia mondiale.Allora ciò che ho sempre detto rispetto alla guerra Russia -Ucraina sembra fatalmente vero e cioè che ciò che fa gola al mondo occidentale sono le risorse naturali che sono contenute all’interno di 9 fusi orari che ha la Russia ed avuto il predominio in casa d’altri su quelle, al capitalismo saranno riservati altri due o tre secoli di vita indisturbata perchè con l’aver messo le mano su quelle risorse durerà altri due secoli per lo meno e si potrà permettere di risolvere e tamponare le discrasie delle proprie colonne che non reggevano più tutto l’impianto del fabbricato. Questa secondo me è la visione più chiara che si possa avere al giorno d’oggi su quanto passa nella politica mondiale e che si affermerà nel futuro e vediamo che detto futuro è già oggi nel senso che l’Europa sarà il bastone del quale gli Stati Uniti d’America si serviranno per assestare colpi a tutto il resto del mondo insieme ad Israele che si occuperà manu militari di tutto il medio oriente e che ormai ha gettato la maschera col Governo di Nethaniau insieme all’Arabia Saudita che da ormai parecchio tempo a questa parte ha compreso quale vento tiri e si è adeguata ai comandi dei padroni del mondo reprimendo anche in casa propria con una cultura basata sull’accettazione dei soldi che stanno trasformando il complesso prodotto dai petrodollari in effimera finanza globale che produce solo tecnologia quindi solo cultura di tale tipo snaturando la vita valoriale di un popolo che comunque rimarrà sempre servo delle case madri a stelle e strisce,mentre la cosa grave è che nessuna risposta emerge da parte dell’Europa che dovrebbe contrastare tale tendenza ma che invece si è unita agli Stati Uniti per condividere lo sforzo del mettere in ginocchio la Russia credendo che la stessa sorte poi toccherà alla Cina ed agli altri Brics.Non resta dunque che fare i debiti auguri a tale nuovo percorso sperando che siano solo quisquiglie quelle che si produrranno in un nuovo conflitto armato globale che si stà velocemente-secondo il mio avviso- predisponendo a grandi passi nel calendario di ogni sistema di alleanze poichè la democrazia tanto invocata ed esaltata dal mondo occidentale è quasi certo che faceva parte di una grande illusione e che per decenni abbiamo in Europa pensato che fossero finiti i tempi della barbarie anche se tale barbarie l’abbiamo anche in gran parte prodotta noi verso quello che abbiamo chiamato” terzo mondo” sfruttandolo ed affossandolo.Ci siamo vergognati per più di mezzo secolo del’imperialismo occidentale ma come vediamo la nostra vergogna è servita a poco. Mi si permetta una battuta che è alquanto incresciosa ma che può divenire realtà da un giorno all’altro e non occorrono anni come era una volta affinchè si determinino certe situazioni : chi può economicamente farlo, cerchi di trovarsi casa in qualche isola del pacifico e cerchi di vivere bene gli ultimi anni della propria vita perchè domattina può anche darsi che i voli aerei siano tutti occupati….perchè se la risposta a tutto quanto succede è il silenzio come sembra, allora vuol dire che siamo pronti a subire quello che altri-spesso da noi anche eletti col voto- hanno deciso che debba essere il mondo nostro. E sinceramente se dicessi che mi piace e lo approvo direi una solenne bugia.