MONTEPULCIANO, POLEMICA DELL’OPPOSIZIONE SUI TEMPI CONTINGENTATI DELLE INTERROGAZIONI. FUTURO POLIZIANO: “E’ UNA QUESTIONE DI DEMOCRAZIA!”

mercoledì 18th, dicembre 2024 / 11:33
MONTEPULCIANO, POLEMICA DELL’OPPOSIZIONE SUI TEMPI CONTINGENTATI DELLE INTERROGAZIONI. FUTURO POLIZIANO: “E’ UNA QUESTIONE DI DEMOCRAZIA!”
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MONTEPULCIANO – Le luci del Mercatino di Natale in Piazza Grande che abbagliano migliaia di visitatori, non riescono a tenere al buio la polemica politica, che anche sul Colle poliziano ogni tanto affiora in superficie. Ultimo caso in ordine di tempo, la potesta del gruppo di minoranza Futuro Poliziano per la decisione della maggioranza Pd-Psi di “imporre restrizioni” ai tempi per lapresentazione e discussione delle interrogzioni in Consiglio, ammettendone solo 8 da parte delle opposizioni, mentre 4 sono riservate alla coalzioe di governo. 
“Così facendo – scrive Futuro Poliziano  in una nota sui social – si limitano a meno di due minuti per interrogazione gli interventi delle opposizioni, sempre focalizzati su questioni di reale interesse della cittadinanza; ciò al fine, magari come già successo più volte, di permettere successivamente fiumi di parole senza limite temporale ai consiglieri di maggioranza, anche su temi al di fuori delle competenze di un’Amministrazion ecomunale.
Futuro Poliziano contesta tale atteggiamento, che di fatto limita la possibilità di dar voce a tutte le persone formulando, tramite le opposizioni, precise domande all’Amministrazione”. 
Ma la polemica del gruppo di minoranza non si ferma qui: “Come se non bastasse nella stessa riunione ci è stato preannunciata una modifica del regolamento che di fatto restringe i tempi di convocazione del Consiglio, volendo considerare validi anche i giorni festivi, così da ridurre ulteriormente i tempi a disposizione delle opposizioni per esaminare le pratiche che vanno in delibera. Avevamo ben compreso – scrivono Chiezzi, Carbè, Maldacea & C. – le parole del Sindaco Angiolini, infastidito dall’ “interrogatorio” delle nostre interrogazioni – come da lui definito – durante i Consigli comunali, ma speravamo che non venissero prese simili decisioni, che limitano di fatto la democrazia e la parola a tutta la cittadinanza. Se ciò venisse attuato sarebbe un palese atto di forza dell’Amministrazione, a scapito della popolazione.”
Insomma a poche ore dall’allarme del Presidente della Repubblica Mattarella per«la progressiva privatizzazione del potere pubblico», per quello che ha definito “l’esproprio di democrazia da parte delle potenze finanziarie”, ma anche per il progressivo svuotamento della prassi e del confronto democratico, a Montepulciano quella che si è accesa in queste ultime ore può sembrare ed essenzialmente è una schermaglia procedurale sullo svolgimento del consiglio comunale, ma in realtà è anche una cartina di tornasole su una certa tendenza, piuttosto normai nei consigli comunali, qualuque sia la maggioranza che governa, a considerare la discussione e il confronto una perdita di tempo, se non un fastidio che è meglio evitare. Ora, è vero che certe discussioni consiliari possono risultare noiose e talvolta anche oziose o strumentali, ma la democrazia è anche questo. E in democrazia la discussione non è mai troppa. Le buone intenzioni, magari per snellire le sedute e i lavori dei consiglieri, non possono andare a scapito della possibilità di porre domande e del diritto di tribuna.  Le regole se mai si stabiliscono insieme e si condividono. Questa è sempre stata una pietra miliare del pensiero e della prassi politica della sinistra, e non solo della sinistra di opposizione. Nei panni di Michele Angiolini cercheremmo di evitare di farci accusare di voler mettere il bavaglio alle minoranze e ai cittadini.
m.l.
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