CHIUSI, LA “LUNGA MARCIA” VERSO IL NATALE. DECINE DI APPUNTAMENTI GRANDI E PICCOLI ALLO SCALO E NEL CENTRO STORICO
CHIUSI – Nessuno a Chiusi si aspetta le folle del Mercatino di Natale di Montepulciano o per l’Albero più grande del mondo di Castiglione del Lago, ma la città di Porsenna ha già cominciato la lunga marcia di avvicinamento alla festa della natività. Ed è una marcia fatta di tanti eventi, magari meno eclatanti, ma diffusi e a… ripetizione. L’apertrura è toccata domenica 24 novembre alla Filarmonica con il concerto per Santa Cecilia, poi la domenica successiva c’è stata la Fiera alla stazione e l’inaugurazione della Mostra Fotografica “Frammenti d’Asia” del fotografo Carlo Sacco (Via Leonardo da Vinci, locali ex edicola), una cinquantina di scatti in gran parte dell’autore fatti nell’arco di 50 anni in India, Cina, Nepal, Laos, Vietnam, Cambogia, Thailandia, Myanmar, quando ancora si chiamava Birmania, più alcune “lastre” storiche, anche di fine ‘800, che Sacco ha acquistato nei suoi viaggi in Oriente. Non si tratta di una mostra inedita, perché molte delle fotto sono state esposte in altre occasioni negli anni passati a Chiusi, a Città della Pieve e altrove, ma è comunque un… film da vedere, per la qualità della fotografia e anche per conoscere aspetti e “frammenti” appunto di un mondo diverso dal nostro anche se globalizzato e che in 50 anni è cambiato parecchio.
Di fronte ai locali della mostra di Carlo Sacco c’è Piazza Garibaldi, con la “Casina di Babbo Natale”, che in realtà più che una casina è un “Pala-Cellophane”, una grande casa trasparente riscaldata dove non solo si può incontrare l’ormai tradizionale Babbo Natale impersonato dal Gianni “Gipo” Perugini che ha senza dubbio le phisique du role del personaggio, ma si tengono incontri, letture, giochi per bambini e non solo, dimostrazioni e presentazioni sportive di judo, basket, pallavolo e anche laboratori di cucina, erboristeria, calzoleria, gioielleria, incisione, tenuti da esercenti, ristoratori e artigiani locali. Un modo per divulgare e valorizzare la tradizione e quel “sapere materiale” che ha costituito la spina dorsale e la linfa vitale di Chiusi Scalo, dalla sua nascita a metà ‘800 fino ad oggi…
Sabato7 dicembre c sarà l’inaugurazione del Centro Giovani, in via Leonardo da Vinci, uno spazio pubblico atteso da anni e che finalmente vede la luce. Lo hanno chiamato Culsans che sarebbe una divinità etrusca, a richiamare appunto le origini della città di Chiusi.
Domenica 8, dopo la parata dei Babbi Natale in moto (si modernizzano anche i Santa Klaus, ormai nevica poco e le renne sull’asfalto sono a disagio), Piazza XXVI Giugno sarà teatro di un grande spettacolo pirotecnico con appuntamento anche a Chiusi Città, Orto vescovile, per vedere i fuochi dall’alto.
Non mancheranno appuntamenti musicali sia in strada che in alcuni dei luoghi simbolo della città. Sabato 14 per esempio la Fanfara della Scuola dei Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze si esibirà nella cattedrale di San Secondiano. Domenica 15, la Filarmonica Città di Chiusi accopagnerà con la sua versione “Street band” la Locmotiva di Natale per le vie di Chiusi scalo; Mercoledì 18, la Corale Città di Chiusi, con gli studenti dell’I.C. Graziano terrà il “Concerto per gli auguri” ancora nella cattedrale di San Secondiano, mentre la Filarmonica terrà anche il Concerto di Inizio Anno, ancora in Duomo, il 1 gennaio.
Tra le iniziative che si annunciano più spettacolari, lo spettacolo “Magie di luce” Laser Show di domenica 22 dicembre in piazza Dante allo Scalo e la discesa della Befana dalla Torre Campanaria in Piazza Duomo il 6 gennaio…
Torna pure lo “street food, in Piazza garibaldi, sabato 14 dalle ore 16,00…
Nel mezzo anche cavalli, carrozze, trampolieri acrobatici, alberi illuminati, facciate e strade illuminate e addobbate a festa. Da segnalare che il programma natalizio vede la partecipazione sinergica di varie istituzioni e associazioni, da quella dei commercianti Chiusinvetrina, all’Auser, dall’Associazione “Durante e dopo di noi” all’Asilo per l’infanzia Sacro Cuore, dall’Istituto Comprensivo Graziano da Chiusi alla Filarmonica, dalla Biblioteca Comunale, alle società sportive, oltre naturalmente al Comune. Chiusi insoma prova a “fare squadra” per ritrovare l’appeal che ha perso, per tornare ad essere un riferimento dal punto di vista commerciale e produttivo, ma anche per uscire dal torpore della città dormitorio. Anche i piccoli passi servono per fare strada e arrivare alle meta. Pur senza eventi da copertina si annunciano settimane almeno più movimentate con l’obiettivo di far uscire la gente di casa, cosa sempre più rara, e di fare anche “merenda insieme” con il piacere di scambiare quattro chiacchiere.
Buona parte degli eventi sono dedicati ai bambini, ma del resto il Natale è anche la festa loro.
Il 29 dicembre Chiusi celebrerà anche l’apertura diocesana del Giubileo, con processioine dalla Chiesa di San Francesco alla Cattedrale dove il vescovo cardinale Augusto Paolo Lojudice officerà la Messa solenne.
Volendo essere precisi le foto esposte sono 70 e non 50 e per questo ringrazio l’Associazione Chiusi in Vetrina e la Sig.ra Maria Gliatta che mi ha proposto di effettuare la mostra alla quale iniziativa ho aderito con piacere e trattandosi di foto già stampate da circa 50 anni or sono in poi,- e quindi con un costo ormai già da molti anni ammortizzato totalmente- cosi la mostra si è realizzata montandola nell’ex locale dell’edicola di Via Leonardo da Vinci angolo Via Pasubio.Come è spiegato nell’introduzione della mostra stessa, le immagini a colori provengono da un processo ormai non più in uso e terminato ben 25 anni or sono chiamato ”Cibachrome” che consisteva nello stampare direttamente su carta le diapositive senza passare per l’internegativo a colori. La preziosità-chiamiamola così- di tali stampe sta nel fatto che attualmente non siano più riproducibili nelle tonalità del colori oggi apparenti poichè le matrici(diapositive) nelle ultime decadi si sono degradate e non sarebbe più possible oggi ottenere i colori che mostravano e con i quali le stampe sono state realizzate, ed infatti contrariamente alle foto provenienti da negativi a colori che dopo diversi anni mostrano tonalità degradate non essendo più presentabili per una mostra, queste stampe invece superano per durata i limiti temporali anche di un secolo e forse anche oltre.Era un procedimento molto costoso che la Ciba-Ilford tolse dal mercato poichè non era più conveniente produrlo ed all’epoca aveva un mercato quasi di nicchia….una busta di 10 fogli vergini 30×40 veniva venduta a 18.000 lire ed almeno un foglio doveva essere impiegato per le provinature.I prodotti di sviluppo poi non erano quelli normalmente usati ed anche questi ultimi si degradavano velocemente se non utilizzati, sia lo sviluppo, la sbianca ed il fissaggio.Tutto questo ha prodotto l’irripetibilità delle immagini cosi come le vediamo realizzate in mostra.Al fianco di tali foto a colori vi sono nello stesso formato anche foto in bianco e nero e tutte come specifica il post riguardano la fotografia di reportage asiatica da me realizza dal 1971 in poi.In mostra sono stati aggiunti poi ingrandimenti provenienti da lastre fotografiche da me acquistate nei paesi come India,Birmania e Laos durante i viaggi e stampate dopo essere state restaurate e riparate da graffi ed imperfezioni causati dal tempo (hanno tutte quasi 150 anni) scannerizzate su carta di cotone al 100% con inchiostro a pigmenti di carbone.Queste stampe di grande formato sono esposte nel numero di 4 . Accato ad ogni foto ho fornito una didascalia comprendente il titolo oppure la descrizione dell’immagine stessa accompagnata dai dati tecnici con cui l’immagine è stata realizzata.Questa presenza dei riferimenti tecnici ormai oggi viene vissuta come una componente obsoleta in quanto diciamo nelle mostre non ”và più di moda” specificare i dati con i quali l’immagine è stata realizzata,ma ho sempre nelle mie presentazioni voluto caparbiamente che ci fosse la presenza dei dati tecnici che secondo me sono essenziali a rendere l’idea di come si sia comportato il fotografo nei confronti dell’immagine che stava riprendendo.Oggi tale fatto viene comunemente vissuto come una cosa in più e che forse possa arrivare a disturbare l’osservazione del fruitore di quell’immagine distogliendone l’attenzione ma credo comunque che chi osservi a 360 gradi soprattutto una immagine fotografica di reportage, ci si debba anche porre il problema di come sia stata concepita e tentata di realizzare ed è chiaro che i dati tecnici di impiego siano conseguentemente necessari a determinarne la realizzazione.Sono perlopiù immagini realizzate nei paesi asiatici che cita il Post, alcune forse conosciute ed esposte ma altre mai esposte al pubblico.Ho preso l’impegno ad essere presente nella sala negli orari mattutini che vanno dalle 10,30 alle 12,30 e nei pomeriggi dalle 16,30 alle 18,30 e probabilmente fuori da tali orari la mostra non potrà essere visitata, ma ritengo che per tutte le festività-
tranne alcuni giorni vicini alla fine mese- potrò essere presente e commentare per chi lo desiderasse le immagini realizzate e spiegare agli interessati a viva voce le motivazioni che mi hanno indotto a scattare quelle immagini.