VIA AL GIUBILEO 2025: CHIUSI E PAESI LIMITROFI HANNO MOLTE CARTE DA GIOCARE. LE GIOCHERANNO?

VIA AL GIUBILEO 2025: CHIUSI E PAESI LIMITROFI HANNO MOLTE CARTE DA GIOCARE. LE GIOCHERANNO?
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CHIUSI – Tra sette giorni si aprirà ufficialmente il Giubileo 2025.  Il 24 dicembre prossimo alle ore 19.00, il Papa aprirà la Porta Santa della Basilica di San Pietro, rito che dà il via all’Anno Santo. Manca poco, pochissimo. Eppure a differenza del 2000, forse perché allora il Giubileo coincise con l’avvio del nuovo millennio e il 2025 invece è un venticinquesimo qualunque, non ci sembra di cogliere la stessa attenzione, la stessa attesa, le stesse aspettative che c’erano alla fine del 1999. Non ci addentriamo nelle questioni religiose, non è terreno a noi congeniale, Primapagina è una testata libera e indipendente, ma soprattutto “laica” e della laicità dello Stato (sancita dalla Costituzione) e dell’informazione ne ha fatto una bandiera, dal quel numero zero del dicembre 1990 fino ad oggi.

Parliamo del Giubileo 2025 però, perchè siamo consapevoli e convinti che sia una grande opportunità anche per questo territorio. Una opportunità importante per far venire gente a conoscere, a studiare, ad ammirare vestigia della Cristianità, magari poco note, addirittura inusitate.  Il turismo religioso rappresenta una fetta rilevante del totale delle presenze turistiche in Italia. A Roma molta gente da tutto il mondo ci va anche per quello… Assisi vive solo di turismo religioso.

Il Giubileo muove milioni di persone. L’Italia è la meta numero uno. Quando parliamo della “terra di mezzo”, quella a cavallo tra Umbria, Toscana e alto Lazio il pensiero va subito agli etruschi, alle radici che affondano nella cultura di quel popolo enigmatico e antico di cui nemmeno la lingua è stata decifrata del tutto. Ma la “Terra di mezzo” non è solo… Etruria ed Etruschi. Come dicevamo, anche dal punto di vista della Cristianità, ha molte carte da giocare, carte che meritano di essere conosciute. Per esempio a Chiusi che è sulla direttrice Roma-Firenze e a 40 km da Perugia, 60 da Assisi, 60 da Siena, si trova una delle cattedrali più antiche della Toscana e probabilmente d’Italia: la concattedrale di San Secondiano, costruita sui resti di una precedente basilica tra il 554 e il 560 e più volte ristrutturata, fino alla versione attuale risalente alla fine dell’800, con palesi richiami però alle origini paleocristiane.  E sempre a Chiusi si trovano le Catacombe paleocristiane più importanti e più estese a nord di Roma… Catacombe che hanno ancora l’antico altare e recano visibili le iscrizioni sulle sepolture… compresa quella di uno dei primissimi vescovi: Lucio Petronio Destro, con la lapide che “i suoi 5 figli posero”. All’epoca i vescovi cristiani, potevano avere e avevano moglie e figli. Rileventissima dal punto di vista storiografco, la collezione di epigrafi custodita nel Museo Civico, la più imponente fuori da Roma. Si narra che i cristiani accusati (ingiustamente) dell’incendio fatto appiccare da Nerone che riuscirono a scappare alle persecuzioni si rifugiarono proprio a Chiusi, primo approdo sicuro lungo la via navigabile del Clanis…  A Chiusi c’è anche la Chiesa di San Francesco, un tempo convento francescano, in cui era custodito il “sacro anello”, quello del matrimoio tra la vergine Maria e San Giuseppe, rubato da un frate tedesco infedele e traditore nel 1473 e consegnato, forse su commissione, alla Chiesa di Perugia, che lo tiene tutt’ora in una teca in Duomo, chiusa da 14 chiavi… Matrimonio e anello immortalati da due dei più grandi dipinti della Storia: Lo sposalizio della vergine, uno del Perugino e uno di Raffaello, praticamente coevi.

Nel territorio c’è Pienza, patria e “città ideale” di papa Pio II Piccolomini. C’è Sarteano, patria di Pio III il papa forse più breve della Storia (una ventina di giorni); c’è Laviano nel comune di Castiglione del Lago, luogo di nascita di Santa Margherita da Cortona; Siena è la città di Santa Caterina; Montepulciano è la città di Sant’Agnese e anche di San Roberto Bellarmino, il cardinale che processò Galileo Galilei e Giordano Bruno (in questo caso c’è poco da vantarsene).

Ma ci sono inoltre decine di chiese, pievi di campagna, conventi, che sono scrigni di storia e di memoria e in molti casi custodiscono affreschi, dipinti, sculture di grandissima importanza: Sant’Anna in Camprena, Sant’Antimo, Pieve di Corsignano, Monte Oliveto, l’Abbazia di Abbadia San Salvatore nelle terre di Siena; la chiesa di Santa Maria d’Ancaelle, la più antica della zona del Trasimeno, vicino al centro abitato di Sant’Arcangelo; il Santuario di Mongiovino presso Panicale; il Monastero delle Clarisse, il Duomo, la Chiesa di San Pietro e quella di Santa Maria degli Angeli a Città della Pieve, il convento di San Francesco a Cetona… 

Non sappiamo se i comuni della zona o le unioni dei comuni abbiamo predisposto iniziative per il Giubileo 2025, secondo noi avrebbero dovuto farlo. Soprattutto avrebbero dovuto farlo (ma probabilmente sfondiamo una porta aperta) quei comuni, come Chiusi, che hanno molto materiale da mettere su tavolo e però soffrono, più di altre località, una certa difficoltà ad attrarre visitatori. Il Giubileo – con il turismo religioso – può essere una chiave per invertire la tendenza. Certo, la gente non arriva da sola, se non c’è promozione. Quindi vanno contattati i tour operators del settore, in particolare quelli… vaticani. Sono soprattutto loro che muovono le folle del giubileo. E Chiusi e zona circostante sono a un’ora di macchina o bus e a un’ora e mezzo di treno da Roma, ci sono due caselli autostradali (Fabro e Chiusi-Chianciano T.), due storiche strade statali che erano le vie dei pellegrini e sono di per sè un viaggio nella memoria: la Cassia e la SR 71 che ripercorrono in larga parte la via Francigena e l’antica via Romea Germanica che portava fino ad Amburgo…

Forse è già tardi per questi ragionamenti, ma noi, nei panni di sindaci e assessori alla cultura e al turismo uno sforzo per non perdere l’opportunità Giubileo proveremmo a farlo. E’ vero che l’Anno Santo comincia fra 7 giorni… ma dura dodici mesi.

m.l.

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