OSPEDALE DI NOTTOLA, FINITI I LAVORI DI ADEGUAMENTO DEL PRONTO SOCCORSO
MONTEPULCOIANO – “Questa mattina abbiamo celebrato un traguardo importante: la conclusione della quarta e ultima fase dei lavori di ristrutturazione e ampliamento del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Nottola . Un’opera complessa, durata 4 anni e realizzata senza mai interrompere l’attività del reparto, con un investimento di 2,3 milioni di euro, oltre a 500mila euro di nuove apparecchiature. Grazie a questi interventi, il Pronto Soccorso è stato completamente ridisegnato per essere più vicino alle esigenze dei cittadini: più spazi operativi e di attesa (ampliamento di circa 200 metri quadrati), tecnologia all’avanguardia, ambienti funzionali e accoglienti”. Così scrive sui social il sindaco di Montepulciano Michele Angiolini che ringrazia tutte le operatrici e gli operatori sanitari che hanno garantito con professionalità il servizio durante i lavori, l’Azienda Usl Toscana Sud Est e la Regione Toscana per l’impegno e l’attenzione costante verso la comunità della Valdichiana senese. Angiolini ribadisce la “massima l’attenzione sull’Ospedale di Nottola, su tutte le sfide cha abbiamo davanti in termini non solo di ammodernamento tecnologico e sulle infrastrutture, ma anche di dotazione organica e di personale, per continuare ad investire sul futuro e sulla qualità della sanità pubblica”. Insomma l’ospedale della Valdichiana, a distanza di 24 anni dalla sua entrata in funzione non smobilita, ma, al contrario si adegua e si ammoderna. Il Pronto Soccorso è uno dei servizi essenziali e l’adeguamento della struttura sia dal punto di vista degli spazi operativi e per l’utenza, che delle dotazioni tecnologiche non può che far piacere ai cittadini che avranno risposte più rapide ed efficaci. Certo resta – e dalle parole di Angiolini, il tema traspare – la problematica legata alle liste di attesa (per certe prestazioni possono passare anche 5-6 mesi) e alla carenza di personale, più volte denunciata anche dai sindacati di categoria di medici e operatori sanitari. Non è infrequente neanche il dirottamento dei cittadini della Valdichiana, sia per prestazioni diagnostiche, che per visite specialistiche o interventi chirurgici, presso altri ospedali. Non solo quello delle Scotte di Siena, ma anche la Fratta di Cortona, Arezzo, Poggibonsi, Grosseto e in qualche caso anche Montalcino, Abbadia San Salvatore o Montevarchi. La Asl Toscana Sud è unica per le tre province di Siena, Arezzo e Grosseto e quindi la “sanità itinerante” e la “peregrinazione” tra zone diverse dell’area regionale in questione è ormai piuttosto normale anche se si parla di distanze tra i 50 e i 100 km. Molto frequente ormai anche il dirottamento dell’utenza presso strutture private convenzionate presenti un po’ ovunque, da Terontola a Chianciano Terme, a Foiano della Chiana, che aiutano a smaltire le richieste che gli ospedali e i poliambulatori pubblici non riescono a smaltire in tempi ragionevoli. Quanto le convenzioni con queste strutture costino alla sanità pubblica e alla Regione Toscana è un altro discorso. E questo sarà sicuramente uno dei temi più caldi della campagna elettorale regionale del 2025. Finora – diciamolo – la sanità pubblica nel sud della Toscana ha retto, con qualche punta di eccellenza sia a Siena che ad Arezzo che a Grosseto, ma anche con non poche criticità sulla tempestività e la qualità della “prima risposta” sui territori. In particolare sui territori più distanti dai presidi ospedalieri e più disagiati.
Si è assistito, negli ultimi 15 anni, ad una proliferazione della strutture private o privatistiche che agiscono anche in appoggio alla sanità pubblica, il che se da un lato ha consentito, con le convenzioni, di far fronte alla domanda, ha anche spostato risorse e professionalità su quel versante, generando la convinzione generalizzata che per avere prestazioni rapide ed efficaci non ci sia altra strada che rivolgersi al privato. Gli investimenti e gli interventi sulle strutture pubbliche, come nel caso citato del Pronto Soccorso di Nottola, vanno nella direzione opposta che è la direzione giusta. Per fortuna. Ma bisognerà continuare per la stessa strada.