ESISTE ANCORA IL GIORNALISMO D’INCHIESTA? VENERDI’ 8 NOVEMBRE RICCARDO IACONA A CITTA’ DELA PIEVE
CITTA’ DELLA PIEVE – Esiste ancora il giornalismo d’inchiesta? E’ ancora possibile fare giornalismo d’inchiesta? Il pubblico ha ancora la pazienza di leggere articoli o seguire trasmissioni Tv che propongono inchieste e presuppongono e richiedono uno sforzo superiore alla lettura di un post su facebook? Come primapagina ci siamo interrogati per anni, sono 34 ormai le nostre primavere, su questo tema. Su come fare un’informazione che non sia paludata, né asservita, né piegata alla dittatura dei 140 caratteri, della lettura volante usa e getta. Per 5 anni, tra il 2007 e il 2011 ci organizzammo su addirittura una sorta di festival nazionale, che si chiamava Cronache Italiane. In realtà era un forum nazionale della stampa locale indipendente e autogestita. Praticamente di tutti i giornali come il nostro sparsi per la penisola. Vi parteciparono centinaia di testate e di giornalisti, dal Piemonte alla Puglia, dal Trentino alla Sicilia. Si teneva a Città della Pieve. Ora gran parte di quelle testate non esistono più. Sulla stampa locale si è abbattuto uno tsunami. Dal 2011 ad oggi sono cambiati tutti i paradigmi: hanno cominciato a chidere le tipografie, poi anche le edicole. In paesi come Chiusi dove all’epoca ce ne erano 10, adesso ce ne sono due… in qualche paese nemmeno una. Difficile fare un giornale se poi no c’è neanche dove venderlo. Molti si sono convertiti al nuovo verbo, quello del web, dell’informazione solo on line. Lo abbiamo fatto anche noi, dal 2015. Sono passati quasi 10 anni. E’ cambiata molto anche l’informazione televisiva. La Rete, le dirette fb, i filmati di Telegram, Youtube, le trasmisioni in streaming hanno via via soppiantato in ampie fasce di pubblico la Tv generalista. Molti adesso si informano solo tramite il cellulare…
Ma il giornalismo d’inchiesta non è finito. Per fortuna qualche avamposto resiste ancora. C’è chi non si rassegna a fare solo il passacarte e a dar voce solo alle veline del potere sia esso nazionale o locale e propone non senza fatica, squarci di informazione libera, puntigliosa, utile. Un’informazione che prova quantomeno a fare domande non accomodate.
Sarà un piacere dialogare, ancora a Città della Pieve, proprio sul tema del giornalismo d’inchiesta, con Riccardo Iacona. Uno dei giornalisti televisivi più noti, nel campo delle trasmissioni d’inchiesta, autore e conduttore di Presa Diretta su Rai 3.
L’incontro è organizzato dal presidio locale di Art.21 l’associazione nazionale sulla libertà di stampa e la difesa della Costituzione, presieduta da Beppe Giulietti e si terrà venerdì 8 novembre a Palazzo della Corgna, sala grande, a partire dalle ore 17,00. Non si tratta di un incontro elettorale in vista della Regionali umbre del 17-18 novembre. Iacona insomma non verrà a Città della Pieve per parlare di Giorgia Meloni e di Elly Schlein, della governatrice Donatella Tesei o della sua sfidante Stefania Proietti. Con Riccardo Iacona parleremo, appunto di giornalismo d’inchiesta e del “metodo Presa Diretta”, programma piuttosto longevo, visto che va in onda dal 2009. Un metodo diverso da quello d’assalto – diciamo così – delle Iene, per esempio; meno “teatrale”, ma certamente non meno preciso, puntiglioso, martellante e allo stesso tempo però sempre molto documentato. Insomma un giornalismo vecchia scuola. Con la schiena dritta, ma anche con la “tigna” del cane da tartufi, che non abbaia e non ringhia come il cane da guardia, ma annusa, scava, cerca sotto le foglie e gli arbusti. E il tartufo non se lo divora, ma lo consegna a chi dovrà farne buon uso.
In tempo di campagna elettorale, dove purtroppo – ma è normale – la propaganda prende spesso il sopravvento sull’informazione e sul confronto tra le parti in lizza e tra queste e i cittadini elettori, iniziative come l’incontro proposto a Città della Pieve da Art.21 con Riccardo Iacona sono “tartufi” pregiati. Roba buona, utile per mangiare meglio e per non assuefarsi alle pietanze spazzatura che i media mainstream generalmente mettono in tavola.
L’ingresso è libero (fino ad esaurimento posti), l’incontro ha il patrocinio del Comune.
M.L.