CHIUSI SCALO, BANCA TE.MA. CAMBIA SEDE
CHIUSI SCALO – Può sembrare una notiziola di quelle che in gergo di definiscono “di servizio”, quelle cioè che servono a far sapere una cosa utile. La filiale della Banca Te.Ma., ex Bcc Valdichiana e prima ancora Cassa Rurale e Artigiana di Chiusi, in via Isonzo a Chiusi Scalo chiude i battenti e si trasferisce in via Mameli. La distanza in termini di metri è poca: un centinaio, forse anche meno. Ma la notizia è rilevante perché la filiale di via Isonzo era la sede operativa storica della banca. Quella che ne ha accompagnato e segnato la crescita nei decenni. Una delle più importanti anche dopo le varie fusioni e incorporazioni.
La nuova sede di via Mameli invece è quella dove ai tempi della Bcc Valdichiana c’era il borsino e una sala riunioni, laddove prima che i locali fossero acquisiti dalla banca c’era la caserma dei carabinieri.
Domani, giovedì 7 novembre sarà l’ultimo giorno di apertura della filiale di via Isonzo. Venerdì chusura per trasloco e apertura nuova filiale di via Mameli 32, Lunedì 11 novembre, dalle ore 9,00. “La nuova sede offrirà un ̀ per soddisfare al meglio le esigenze della nostra clientela” scrive la direzione di Banca Te.Ma. nell’annunciare il trasferimento.
Quanto all’edificio di via Isonzo non sappiamo che destinazione avrà, se verrà alienato o verrà utilizzato in altro modo. Ci piacerebbe che il gruppo scultoreo in bronzo, posto sopra l’ingresso, opera dell’artista chiusino Vasco Nasorri, venisse in qualche modo salvato e magari riposizionato presso la nuova sede. E’ un’opera d’arte che ha accompagnato anch’essa l’evoluzione e la crescita della banca ed è anche testimonianza visiva e tangibile del talento di Nasorri, scultore che merita senza dubbio la riconoscenza della città di cui è stato figlio illustre.
Nelle foto: in copertita la nuova sede in via Mameli 32 (ancora con le insegne oscurate); sotto, la vecchia sede di via Isonzo e il gruppo scultoreo opera di Vasco Nasorri posto sopra l’ingresso.
….purtroppo,quelli bravi, l’hanno ridotta a una bancarella !
IGNORANTI, vendicativi, presuntuosi !
L’ ingegner Betti, il ragionier Fuccelli, il Pipparelli si RIVOLTANO nella tomba !
X Niccolò. Quanto dici corrisponde alla logica che tutti sanno che esiste ma che non vogliono ammetterne le discrasie, anzi le vedono come una necessaria e potente molla di cambiamento e che per sopravvivere anche loro come istituzioni-ma del resto tutti- sono sottoposti all’adeguamento accettandone le regole pena lo scomparire dal mercato ed accettando la regola fondamentale che in quel settore dice: ”sopravvive chi si adegua”. E per adeguarsi ci si unisce, abbracciando il mercato e divenendo piu forti per fronteggiarne la concorrenza. E’ una logica Niccolò che può piacere o non piacere ma credo che occorra capire che il sistema dentro cui siamo immersi tutti funziona in quel modo,altrimente si viene cancellati e con tutte le conseguenze. Personalmente non ho problemi a dire che tale sistema non mi piace,sia dal punto di vista etico sia dal punto di vista dei cambiamenti che porta dei quali spesso abbiamo difficoltà a capirli ma anche quelli dipendono dalla politica che non dimenticare è una politica dettata sempre dalle ragioni del denaro e di chi lo possiede e di chi cerca di preservarlo essendo immerso nella concorrenza.Ci sarebbe da fare un ragionamento più profondo sulla giustezza e sull’eticità delle trasformazioni che avvengono soprattutto in un delicato argomento come è quello del mondo finanziario e si arriverebbe di certo al giudizio sul paragone del sistema che oggi è il solo ad essere al centro del mondo non avendo più concorrenzialità con altri sistemi economici e politici esistenti ed allora si scoprirerebbero concetti come ”inflazione, interesse, moneta, sviluppo e sottosviluppo, e questi sono tutti concetti basilari su cui è fondata la nostra società.Ma anche i nominativi che tu fai, al loro tempo anche loro dovevano obbedre agli stessi concetti, in maniera diversa e con diverse modalità date dalla peculiarità localistica, ma il modus ragionandi era sempre quello che aveva sede all’interno dell’intermediazione del credito.Il proverbiale sarcasmo degli inglesi- grandi conoscitori del mondo e che nella storia hanno plasmato realtà incredibili nelle nazioni che avevano assoggettato e da dove succhiavano le risorse- sul concetto di ” Banca” dicevano sempre che era quell’istituzione che ti dà l’ombrello quando c’è il sole e te lo toglie quando piove”.Certamente non è e non era solo questo ma anche questo faceva parte delle prerogative di quest’ultima.Ma questa pur non essendo una giustificazione etica fà parte della storia economica del mondo basata su di una concezione che oggi non viene più osservata proprio perchè il modo di produzione ha mutato talvolta in modo orribile gli aspetti legati alla ricchezza che producono invece povertà globale. E allora, se come dici che le persone che nomini si rivoltino nella tomba- sappi che codesti sono in buona compagnia di parecchi che si rivoltano anche loro per motivi etici e politici che il capitalismo ha fatto cambiare ma ciò che ha prodotto lo vediamo bene anche intorno a noi . tali risultati si chiamano con miseria globale, violenza diffusa, alienazione , crisi e mancanza di prospettiva per le persone. Ed e’ bene che parecchi riflettano sulle ragioni e sui perchè si produca tutto questo e pensino che se vogliono sopravvivere devono trovare il modo ed il coraggio di organizzarsi e di cambiare. Un altra alternativa credo che non ci sia.
Carocarlo, sono d’ accordo con te,dico soltanto che,una banca lasciata,dal seppur criticabile ragionier Fuccelli ,in un istituzione solida,florida e concreta,si è ritrovata,in poco meno di un decennio, nel ruolo di banchetta da salvare !
Le casse rurali hanno dato un impulso non indifferente alle loro aree di competenza. TUTTI conoscevano tutti e davano una possibilità agli artigiani,piccoli INDUSTRIALI e aziende agricole ! I SOLDI capitalizzati erano del posto !
Oggi ,anche nelle piccole realtà, esistono solo numeri ! I correntisti non sono più, tizio e caio ,sono numeri di conto corrente !
Due più due deve, obbligatoriamente,fare quattro !
Una realtà, purtroppo triste,riguarda Chianciano. La banca incorporante,ha fatto ” tabula rasa ” ! Chianciano è tracollata ! Tracollata al grido : siamo una banca ,non un istituto di carità !
Clienti,storici,che avevano contribuito al benessere del paese,trattati come GENTAGLIA!
A Chiusi non è successo questo ma,quasi.
Comunque la banca locale non doveva fare la fine che ha fatto !
Dopo, è vero che, le varie riforme ,hanno fatto il nuovo corso.
Insomma la banca che ti ascoltava e che ti rispettava, che ti aiutava in fiducia ,la cassa rurale ed artigiana di Chiusi, CRA, non esiste più !
Azzi, vostri,……nostri. di tutta la comunità !
Un altro pezzo di Chiusi dissolto,svanito,finito, per incompetenza,ignoranza,presunzione e alterigia !
Ha ragione Carlo, è semplicemente successo l’ inevitabile. La prima fusione per costituire Banca Valdichiana, e poi la seconda in Banca Tema sono accadute non perché a chi le ha attuate piacesse così, ma perché era il solo sistema possibile per sopravvivere. E non ci si fermerà qui, si è addirittura ipotizzato di costituire un’ unica banca Iccrea, ovvero l’ unione di tutte le Bcc d’ Italia, vedrete che prima o poi ci arriviamo. Tutto ciò ha comunque i suoi lati positivi, ad esempio con le mie società io posso appoggiarmi su Banca Tema anche per operazioni ragguardevoli in passato possibili solo con Intesa Sanpaolo, e tutto sommato, sebbene la componente “autoctona” della banca si sia diluita, un po’ come quella italiana in Stellantis, il volto umano di chi ti conosce esiste ancora. Certo, ovviamente ai numeri ci stanno più attenti, ma è ovvio che sia così:non dimentichiamo che alcune note aziende del territorio, non faccio i nomi perché sarebbe antipatico, nel recente passato hanno lasciato buffi per diversi milioni. Poi basta guardare la fine del Monte che di fatto era fallito, per affidare crediti non in base al merito creditizio ma a simpatie politiche, tipo De Benedetti che gli ha cuccato 1 miliardo. Quindi sì, direi che calza la massima britannica sulle banche, così come un’ altra secondo cui sono come le donne, che te la danno quando non hai bisogno, mentre se sei morto di …. ti scansano come un cane rognoso!
Poffarbacco…, dovrebbe essere successo qualcosa di grosso che da destra mi si dia ragione,anche perchè da sinistra-che in pratica non esiste-non c’è sempre solo un inspiegabile silenzio assenso e solo qualche balbettio, ma spesso nulla, e se sia vero che non c’è nulla questo vuol dire che tante delle discrasie sistemiche si devono anche all’azione della sedicente sinistra che ha sposato progressivamente ”il sistema” e l’ha fatto suo, difendendolo nel tempo incurante di quali fossero i livelli di drammacità che si potevano raggiungere poichè il sistema non è stato mai più contestato come lo era prima ma invece accettato come inevitabile….e quando progressivamente poi si accetta, è lo stesso sistema che invece di essere cambiato è lui che fa cambiare noi. E allora amici, il problema,- quello generale- è quello di un ripensamento valoriale della materia sciorinata in più di mezzo secolo di sviluppo ineuguale non solo in Valdichiana terra degli etruschi ma in italia ed anche fuori dei suoi confini. Un problema che prima di essere economico è prettamente politico e culturale, poi viene quello economico da esaminare prendendo coscenza che le ”armi” debbano essere usate in un confronto-scontro di idee ad armi pari e non con una supremazia di parte ,intrinseca al sistema come c’è sempre stata. Ed è lì il difficile, ma se ci pensiamo bene ne và delle sorti del mondo. E come esiste nella fisica il principio dell’ ENTROPIA e cioè la facoltà di un sistema di produrre energia di scambio e di rimanere in equilibrio, il problema è connaturato al cambiamento in modo che questo non sia improvviso bensì’ proceda gradualmente ma che tale gradualità non sia permissiva verso il sistema che possa riassorbire i passi che si siano fatti in avanti.Non è proprio poco, guardando la storia.Questo mi sembra che debba essere sostanziale, pena la vacuità e nullità del confronto.E….si ricordi sempre che qello che si debba intendere per ”sistema” è quello delle relazioni e dei rapporti capitalistici all’interno di detto sistema di produzione del quale -appunto- gli Istituti di Credito giuocano un ruolo sostanziale e fino a quando quest saranno anche governati con le finalità e con i metodi del sistema e delle proprietà che li hanno messi in piedi, difficilmente si potranno salire gli scalini ed è più probabile che se ne salga uno e se ne scenda subito dopo di due.E’ anche questo-se ci si pensa bene-il modo del sistema per controllare le sue istanze : instillare i bisogni e regolare i mezzi per soddisfarli ed all’interno di tale regolamento vi sono le più svariate modalità di intervento e di guida.Ecco anche perchè lo stesso ” sistema” preferisce relazionare e maneggiare con sicurezza le tipologie di reazione del cervello umano.Quando non le può più controllare scattano
le contrarietà a quella che lo stesso sistema definisce e colloca come in un area dell’insicurezza.Nella geografia politica globale i tanto vituperati BRICS ed anche i cosiddetti ”stati canaglia”- tanto per fare un esempio spicciolo e prettamente coerente col sistema vigente, assolvono ad un ruolo da essere respinto ed ostacolato con ogni mezzo poichè portatori di un pericolo per quello già strutturato da secoli e secoli ed attualmente operante.Ma tale pericolo-se ci pensiamo bene- è stato prodotto e generato dal sistema che è in fase calante e che nei rantoli della propria fine cerca di ritardare l’irritardabile.Riguardo a tutto ciò anche il mondo finanziario e bancario giuocano un ruolo all’interno del sistema che è quello che abbiamo detto e spesso nella loro fase ascendente verso forme di tendenza all’unione per sopravvivere creano situazioni di concentrazione della ricchezza e di monopolio destinate in futuro a fare un ”tonfo” direttamente proporzionale alla loro grandezza: se cade una piuma non fà chiasso, se cade un mobile è un tritio di legni e di vetri. Bene, concludo e sicuramente di fronte a quanto ho detto ci sarà qualcuno che scuoterà la testa ma a queste persone vorrei ricordare che in economia fin’ora quella famosa legge della caduta tendenziale del saggio di profitto fa a cazzotti con legge dello sviluppo economico perchè le risorse della terra sono limitate e lo spazio per una crescita globale non esiste se non relegando una parte dell’umanità alla povertà perenne e tendendola lontano dalle leve di comando.E’ questo un fatto quasi diabolico perchè il progresso tecnologico una volta evocato non lo puoi più fermare ma all’interno di tale sistema è destinato a produrre disuguaglianza e quindi violenza che si fronteggiano e si controllano solo con altra violenza: la guerra ! Ecco perchè il sistema và cambiato alla svelta e con il concorso della stragrande maggioranza delle persone.Non siamo al ”campo largo di Renzi” non illudiamoci, quella è un altra cosa ed è bene specificarlo perchè qualche ”capa fresca”collocato dove la gente scalpita perchè appaia che serva, avrebbe il coraggio di far pesare e paragonare estensivamente tale senso anche in questo caso.E le ” cape fresche” fin’ ora abbondano…. ….quella secondo me sarebbe una istanza per minare alla base le piccole e minuscole possibilità che ci sono per sperare di cambiare e per questo fà parte di una visione corta,interessata e conservatrice. In questa lotta diciamo” perenne” due espressioni si possono ben osservare a inquadramento generale filosofico dei problemi esposti : la prima è quella di Frederich Nietzsche che suona come segue: ”La verità è che la verità cambia”, quindi da tale concetto si desume che nulla nella cultura umana sia perenne.Ecco uno dei motivi per cui valga lottare.L’altra massima è rispetto anche a quella precedente e che può significare anche la continuità di quel concetto è che :”è la nostra mente che ci rende schiavi o ci libera”. E questo vale per tutti,anche per la ex Cassa Rurale attuale Banca Tema e forse futura” Iccrea Globale” perchè la critica a quel processo è inquadrabile nel divenire e nelle necessità che sono state esposte.Vedere le realtà a pezzetti spesso induce ad osservare panorami visti dal basso mentre i panorami andrebbero osservati da più alte colline.
Però in questo caso si tratta solo di un cambio di sede di una filiale. Certo la filiale storica, quindi il cambio può fare pensare ad un ridimensionamento. Ma questo non dipende dalle fusioni, ma dai cambiamenti operativi del sistema bancario, con servizi sempre più informatizzati e automatizzati e con le filiali gestibili con meno personale. Questo lo stanno facendo tutte le banche non solo Banca Te Ma.
Ma nessuno ha parlato di ridimensionamento in assoluto, anzi semmai entra a far parte di una realtà più grande e un domani ancora più grande, per sostenere le sfide del mercsto. Bensì del fatto che, con vena nostalgica, non sia più la “nostra banca” che tutti conoscevamo, quella del Rag. Fuccelli e del Dr. Benicchi. Poi sì, effettivamente con l’ avvento delle più recenti tecnologie e in particolare dei sistemi home banking è cambiato tutto : una volta andavi in filiale, c’erano 4 sportelli aperti e trovavi la fila, ora con 2 sportelli trovi quattro gatti, quindi è normale che vengano attuate economie di vario genere.
Verissimo Giangiacomo Rossi,si marcia molto veloci verso la completa
struttura tecnologica che si è già imposta pesantemente ed irrevocabilmente,comandata sempredipiù da pochi ma anche semprepiù spersonalizzata.nessuno mi leverà da davati gli occhi gli impiegati della Leeman Brothers che uscivano nell’ultimo loro giorno di lavoro con lo scatolone di inutili scatoffie in mano dopo il decretato fallimento della banca ricordando anche l’effetto domino che produsse nel settore bancario e finanziario quando si bruciarono cetinaia di miliardi di dollari. allora mi pongo anche una questione che è quella del controllo del credito come avveniva prima e quello controllato dalle macchine comandate dagli uomini come esiste adesso con le Centrali Rischi che analizzano i credit e le loro prerogative di concessione e ne emerge che l’elemento umano è sostanziale ed il turbo capitalismo nella sua costante pressione accentrarice di sottrarre il lavoro ad interi comparti per rimpinguare un conto economico nei bilanci sottoposti al confronto-scontro con la concorrenza è il panorama del futuro ? Sembra di si, anzi tale fotografia della situazione è attuata nel tempo attuale ma mi domando altresi se ne siamo consapevoli di tutto questo. io credo che la stragrande maggioranza dele persone vedono passare sule loro teste decisioni prese dai CDA che guardano alla ”customer satisfaction” degli shareholders ma dell’effetto di tutto questo sul sistema non frega nulla a nessuno.Sarà una mia idea ma secondo me l’Europa non produce più nulla nel campo dell’innovazione tecnologica e più il tempo passa e più entità del tipo la Cina, Taiwan , India si sono organizzate affinchè noi si debba campare di turismo, di cibo, di artigianato e di moda dei vestiari, ma oltre questo si stanno producendo tutte quelle condizioni per le qual nei prossimi 10 anni ci sarà un adeguamento nostro a quanto avviene intorno a noi e noi ne seremo succubi.Pensiamo un momento alle ricchezze energetiche smisurate della Russia, della Cina, alle terre rare di Taiwan oppure dello Zaire, pensiamo un momento all’acquisto da parte della Cina di immensi territori dell’Africa ma anche alla riserva d’acqua dell’Himalaya che si riversa nei più grandi fiumi dell’Asia, il Mekong, il Bramaputra oppure lo Yang Tze Kyang e vediamo che tanto cibo per la nostra fame energetica lo dovremo acquistare da questi paesi che ci terranno per il collo della camicia per non dire dalla cravatta nel senso prettamente napoletano….e noi stiamo ancora discutendo e litigando se inviare o meno 8 disgraziati con una nave nei centri profughi dell’Albania il cui spostamento ci costa mezzo miliardo di lire ad ogni volta. Allora, c’è da dire oppure no a quale popolo di m…siamo ridotti ? Quella famosa scritta che cito spesso nei miei lunghi discorsi fotografata in un muro a Rieti qualche anno fa è semprepiù attuale allora quando si riferiva a
” Italia, da un popolo di lotte ad un popolo di lotterie”. Sarebbe bene
per coloro che hanno votato sempre a sinistra come me, che non debbano pensare all’insufficenza pesantissima che si è creata da almeno 30 anni a questa parte e dove anche la sinistra ha avuto il demerito di non essere più sinistra critica e di ammettere una visione diversa che a lei non competeva avere ma dovevasi invece il suo contraio. e allora anche oggi questi c’è da chiedersi oppure no per chi lavorino ? Non è da dare la risposta che diede Pasolini ”io lo sò chi è stato ma non ho le prove” bensì quella ”io lo sò chi è stato ed ho anche le prove”.