STAZIONE IN LINEA A CRETI. TANTI NO AL MINISTRO SALVINI. ANCHE IL PD VALDICHIANA ORA SPINGE PER CHIUSI

STAZIONE IN LINEA A CRETI. TANTI NO AL MINISTRO SALVINI. ANCHE IL PD VALDICHIANA ORA SPINGE PER CHIUSI
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CONTRARI A CRETI ANCHE STEFANO SCARAMELLI, RAFFAELE PARBONO (PD CITTA’ DELLA PIEVE) E M5S

CHIUSI –  La recente uscita del ministro Salvini sull’ok alla costruzione della stazione in linea per l’alta velocità a Creti-Farneta, secondo l’indicazione del Tavolo Tecnico interregionale, ha suscitato qualche entusiamo tra i fautori dell’opera, ma anche molte critiche. Nell’ordine sono intervenuti “CONTRO” Salvini e contro la scelta di Creti il sindaco di Chiusi Gianluca Sonnini, Stefano Scaramelli consigliere regionale toscano di Italia Viva, Raffaele Parbono, consigliere comunale di opposizione (Pd) a Città della Pieve, il M5S toscano e anche il Pd della Valdichiana. A parte il M5S che si è sempre schierato contro la stazione in linea, tutte le altre prese di posizione c’è un passettino avanti rispetto a posizioni precedentemente assunte. Quella di Sonnini l’abbiano riportata in altro articolo.

Parbono scrive il 3 ottobre: “Ieri è arrivato l’annuncio del Ministro e Vice Premier Salvini su dove sorgerà la nuova Stazione Alta Velocità Medioetruria, individuando Creti in provincia di Arezzo.
Una notizia che lascia tutti a bocca aperta e sembra molto una marchetta elettorale ad un mese e mezzo dalle Elezioni Regionali in Umbria. Forse una delle scelte peggiori tra tutte le ipotesi che erano al vaglio per la futura stazione in linea, ma ci chiediamo quale strategia abbia portato a questa scelta dove non ci sono infrastrutture di collegamento, e potrebbe diventare una cattedrale nel deserto.
Era meglio ragionare diversamente, pensando a costi minori e al miglioramento delle infrastrutture esistenti, come il potenziamento della Perugia – Chiusi e all’utilizzo della stazione di Chiusi non in linea, con costi minori e forse stessi benefici. Probabilmente sarà un altro progetto faraonico come il Ponte sullo Stretto, dove costi e benefici non coincidono. Come dichiarato da molti Amministratori toscani, io non mi trovo d’accordo sulla scelta presa dal Ministro e dal Governo”.
 
Anche secondo noi Salvini ha voluto fare uno spot elettorale a favoredi Donatella Tesei in Umbria, in vista delle elezioni regionali del 17-18 novembre. Che poi alla fine la stazione si faccia o meno è un altro paio di maniche. L’ultima parola, essendo Creti in Toscana (Comue di Cortona), l’ultima parola spettta alla Regione Toscana e il governatore Giani è notoriamente contrario all’ubicazione Creti (avrebbe preferito Rigutino, oppure – parole sue – “meglio niente, meglio tornare alla “opzione zero” del protocollo di intesas umbro-toscano del 2015, cioè all’utilizzo delle stazioni esistenti di Arezzo e Chiusi”. Contrario, come dicevamo anche Scaramelli che in Regione Toscana fa parte della maggioranza che sostiene Giani. E anche questo qualcosa vuol dire. Ma la novità più rilevante anche se ancora non “definitiva” sta nella nota del Pd Valdichiana, che tra le altre cose conferma come “senza l’accordo della Regione Toscana la stazione non si può fare”. la novità è i questa frase:  “La soluzione c’è ed è immediata: ripristinare e potenziare le fermate dei treni AV nelle stazioni di Chiusi-Chianciano Terme ed Arezzo per tutto l’anno; garantire ed aumentare la presenza di treni Intercity, sia nelle fasce orarie scoperte dal servizio AV sia per fornire un’alternativa, anche economica, più accessibile”. Eccolo il comunicato Pd firmato e postato peraltro da Simona Cardaioli segretaria del pd di Chiusi:

“A breve si vota in Umbria per il rinnovo del Consiglio regionale ed il Ministro Salvini torna puntualmente a fare ciò che gli riesce bene: demagogia. Fa’ approvare l’individuazione della stazione AV in linea a Creti, ben sapendo che esiste una clausola di salvaguardia che senza l’accordo di Regione Toscana la stazione non si può fare (ed il Presidente Giani ha già detto no). La stazione in linea, ancora una volta, mette in secondo piano quelle che sono le esigenze di mobilità di interi territori sia toscani che umbri. Noi crediamo e puntualmente lo abbiamo ribadito, anche con comunicati congiunti come PD del Trasimeno, della Val d’Orcia Amiata, della Valdichiana senese, che lo sviluppo economico e la qualità della vita nelle aree interne passa dal miglioramento dei servizi, a partire da quelli della mobilità. Un maggiore coordinamento tra gomma e rotaia, strade più adeguate, come la Pievaiola e dall’Amiata, per garantire un migliore accesso alla stazione di Chiusi che rimane punto di riferimento fondamentale. Vogliamo sottolineare, con ancora più forza, il bisogno, fin da subito, di maggiori servizi di qualità nelle stazioni che già sono adeguate alle fermate, come Chiusi ed Arezzo. Sono stati fatti investimenti milionari per renderle agibili all’AV; senza attendere studi che confermino o meno la necessità della stazione in linea, che rimanda in là nel tempo nuovi servizi di mobilità, è indispensabile agire subito per migliorare la qualità e quantità dei servizi (treni e fermate). La soluzione c’è ed è immediata: ripristinare e potenziare le fermate dei treni AV nelle stazioni di Chiusi-Chianciano Terme ed Arezzo per tutto l’anno; garantire ed aumentare la presenza di treni Intercity, sia nelle fasce orarie scoperte dal servizio AV sia per fornire un’alternativa, anche economica, più accessibile. Se Salvini vuole dimostrare di tenere in considerazione questi territori senza fare demagogia, invece di scriverlo o enunciarlo, si deve impegnare da subito per fornire questi servizi, potenziando le stazioni esistenti senza nulla chiedere alla Regione. Altro aspetto importante da sottolineare è la collaborazione tra i Comuni che si affacciano sulla linea Siena-Chiusi (escluso il Comune di Siena) e Regione Toscana per chiedere ad RFI l’ammodernamento della linea stessa ed un radicale miglioramento dei servizi. Molti Consigli comunali hanno approvato, ed altri sono in procinto di farlo, un o.d.g. che riflette in pieno ciò che il PD della Val di Chiana sta proponendo e portando avanti. L’azione di sensibilizzazione verso le aree interne e la richiesta di servizi efficienti deve continuare a coinvolgere territori vicini. Finora queste dialogo non è sempre stato possibile. Sicuramente la candidata governatrice dell’Umbria del centrosinistra e la neoeletta sindaca di Perugia saranno più sensibili al tema delle infrastrutture e dei trasporti e più disponibili al dialogo di quanto non lo sia l’attuale Governatrice umbra, allineata con il governo nazionale, o la sindaca di Siena che non ha mai preso posizione sulle richieste dei Sindaci della provincia. Ritenendo necessaria una discussione a 360 gradi su ferrovie e rapporti tra territori e infrastrutture, proponiamo una iniziativa del PD a livello regionale quale gli “ Stati generali sui servizi ferroviari”. 

Questa posizione del Pd Valdichiana va salutata come un passo avanti, come un successo di chi (Comitato Opzione Zero, stampa, forze olitiche varie) si è sempre battuto a favore dell’utilizzo e potenziamento del nodo di Chiusi. Manca però un “tassello” ed è un NO netto e inequivocabile ad ogni ipotesi di stazione in linea, e un impegno a cancellare la stazione in linea dalle previsioni del Piano Operativo Intercomunale, approvato dall’Unione dei Comuni. Senza sgombrare il campo dalla “mucca che è nel corridoio”, ogni posizione perde di forza. Chiaro che la stazione di Chiusi e quella di Arezzo si salvano anche e soprattutto se trovano una connessione con l’Umbria. Da qui l’urgenza di rimettere al centro della discussione  – e la campagna elettorale regionale umbra può aiutare in questo senso – la questione del collegamento rapido Perugia-Chiusi via Pievaiola e magari anche il rilancio dell’idea del Centro Intermodale Merci. Parliamo di un collegamento che già oggi, nelle condizioni attuali si può fare in 35-40 minuti, tenendo conto di limiti di velocità, autovelox, semafori e  quant’altro e che con qualche intervento migliorativo pootrebbe essere coperto in meno di 30 minuti. Quanti ne servono da Chiusi Scalo per arrivare a Montepulciano o all’ospedale di Nottola. Quanto a Siena non si capisce cosa ci vedano i senesi in una ipotetica stazione a Creti, nel nulla della Valdichiana profonda (aretina) a 50 e passa km dai Due Ponti, senza nessuna altra connessione ferroviaria. Con cosa ci vanno a Creti i senesi e i perugini, ammesso che sappiano dove si trova?

A Chiusi sia gli uni che gli altri già oggi possono arrivarci in macchina, in autobus, in treno… e a Chiusi trovano taxi, noleggi,  alberghi, ristoranti, bar, banche, posta, supermercati, autolinee e soprattutto linee ferroviarie per Firenze/Bologna/Milano o Venezia e per Roma/Napoli/Reggio Calabria, per Siena-Empoli e per Terontola-Perugia.

Qualcuno anche della zona di Montepulciano inneggia alla stazione a Creti come ad una vittoria, adducendo come motivo il fatto che l’aggancio all’AV ferroviaria sarebbe raggiungibile in 25 minuti… Ma perché per arrivare a Chiusi quanto ci mettono? E se anche fossero 5 minuti di meno (difficile) ciò giustificherebbe la spesa per la stazione in linea?

Conti e cartine geografiche alla mano è evidente che Salvini e chi vuole la stazione a Creti lo fa per ragioni che nulla hanno a che fare con una mobilità più moderna ed efficiente, per cui sarà bene che il “frente amplio” dei contrari, che ormai annovera anche il Pd della Valdichiana, Scaramelli, Sonnini si compatti e trovi forme di lotta e di pressione condivise e unitarie, provando a portare a casa qualche risultato già dall’orario invernale delle Fs.

Altrimenti potrebbe farsi strada il dubbio che anche le prese di posizione anti-Salvini di questi giorni siano solo propaganda elettorale come le uscite del ministro.

M.L.

Foto copertina da “lasinistraquotidiana.it”

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