SCANDALO CRYPTO VALUTE, TRASIMENO E VALNESTORE NEL CAOS. TRUFFATE CENTINAIA DI PERSONE PER DECINE DI MIGLIAIA DI EURO
CASTIGLIONE DEL LAGO . E’ un terremoto. Ma non un fulmine a ciel sereno, perché non è la prima volta che succede. C’è gente che piange si dispera. Anche nella zona del Trasimeno-Valnestore. A Castiglione del Lago, a Panicale, Tavernelle, a Città della Pieve decine di persone, forse centinaia son rimaste prima abbagliate, poi “fregate” dal miraggio del guadagno facile. Con le crypto valute. Persone che adesso temono di aver perso molti soldi. Famiglie in ambasce e in crisi per le risorse svanite, ma anche per aver fatto la figura dei pesci che si infilano da soli nella rete. La storia è quella del sito 2139 Exchange, collegato alla piattaforma Telegram oscurato dalla Consob il 25 settembre. E adesso è panico in tutto il territorio. Perché il sistema si basava, come molti altri, sulla classica “catena di Sant’Antonio” o del cosiddetto “schema Ponzi”. Più persone coinvolgi, più guadagni, ma guadagna, in sostanza solo chi entra prima, intascando i soldi di chi arriva dopo.
L’investimento minimo era di 350 euro. Una cifra sostenibile per molti. E c’è chi racconta di essere arrivato a guadagnare dopo una decina di mesi anche mille euro a settimana. Soldi mai visti prima con una tale facilità… C’è chi si è comprato la macchina di lusso, chi si è concesso una vacanza da sogno alle Maldive, o ha regalato la 500 alla figlia appena diplomata. C’è anche chi si è messo in aspettativa o ha chiesto il prepensionamento. Che cazzo lavori a fare se guadagni 1.000 euro a settimana senza fare niente?
Ma i più sono quelli che hanno investito senza incassare neanche un centesimo, rimettendoci migliaia di euro, in certi casi anche qualche decina di migliaia… E qualcuno ha tirato dentro familiari, amici, colleghi di lavoro, vicini di casa, compagni di partito… E ora vaglielo a spiegare che era un sistema farlocco. Ora è un bel casino per chi ha fatto proselitismo. Perché in sostanza ha alimenato una truffa.
Il sistema 2139 veniva addirittura pubblicizzato non solo con il tam tam personale, ma anche con cene ed eventi, con sponsorizzazioni su locadine in cui si poteva leggere “Ottieni uno stipendio extra con le crypto valute”. Ovvio che molti pensavano in buona fede di fare solo “trading on line” con le cryptovalute… Ma solo il nome del promotore, tale Logan Smith, puzzava di fake da lontano e anche il rendimento alto dell’1% al giorno doveva suscitare quantomeno dei dubbi, senza per questo essere dei maghi della finanza più o meno creativa.
I guadagni, come dicevamo in apertura arrivavano non dal trading, ma dai soldi di veniva attratto nel sistema e vi entrava dopo. A catena. Pare che il 2139 Exchange no avesse nemmeno alcuna autorizzazione Consob, come invece le piattaforme di trading debbono avere.
Il sistema non riguardava solo l’Umbria e la zona del Trasimeno-Valnestore, ma anche altre regioni d’Italia. Alcune testate economiche hanno ipotizzato un giro d’affari complessivo dai 27 agli oltre 400 milioni di euro.
E pare che a Castiglione del Lago, Tavernelle, Panicale, Città della Pieve e nell’hinterland perugino il “miraggio” del guadagno facile non abbia abbagliato solo persone di una certa tipologia sociale, ma tutte le fasce sia sociali che di età: ci sarebbero infatti professionisti, negozianti, impiegati e funzionari pubblici, bancari, commesse e baristi, perfino operai e pensionati con pensione sotto i 1.500 euro al mese… Pure qualche esponente della politica, amministratori o ex amministratori, di tutti i colori, senza distinzione di bandiera.
Qualcuno si è rivolto alla polizia postale per chiedere informazioni e capire se possano esserci vie di uscita pwer recuperare i danni, e qualcuno, forse è partita pure qualche denuncia. Ma a denunciare molti hanno delle compensibili remore, perché sarebbe come dichiararsi pollo, con certificato dop. E non è semplicissimo nemmeno stabilire se uno è truffato o truffatore. E comunque basta digitare “2139 exange” per notare che sono decine i post, gli articoli, i video che parlano di truffa, scandalo e terremoto.
m.l.
Immagine copertina tratta da cryptonews.com
Mi è piaciuta soprattutto la finale che riguarda quelli che tu nomini impiegati, professionisti, operatori economici, piccoli commercianti ed in pratica tutti accumulati per la stessa ragione nel paiolo dove beccano il becchime che ” il contadino” distribuisce.Cosa vuol dire questo ? Vuol dire che la sottocultura che avvolge una quantità immane del popolo italiano faccia scegliere la finalità di ”fare i soldi” senza lavorare ed oltretutto senza far pensare, ma impiegando la volontà in artifizi appunto del tipo”Catena di Sant ‘Antonio” pensando che a loro non riguardi il fatto di prenderlo-scusa il francesismo- in mezzo alle chiappe. Questa si può definire solo in un modo e cioè ”sottocultura” che definisce la limitatezza del pensiero umano e ciò che si ha all’interno del cervello e che ne riguarda la formazione del modo di pensare.Una volta,tanti anni fà a Chiusi -nessuno forse se lo ricorda- capitò la stessa cosa e fù quella di avventori e piazzisti che pagati da una stessa tipologia di tali organizzazioni nate consapevolmente per fare denaro e fottersene delle conseguenze sugli altri, riuscirono a coinvolgere una serie di ” creduloni”-ma a detta corretta e non volgare ma sarebbe bene dire le cose come stavano e stanno anche oggi anagrammando come
” piccoli abitanti di Creta” alias cretini – con l’affare del cosiddetto ”GOOO !! ”. Ancor oggi dopo tanti anni qualcuno è ancora in vita che potrebbe testimoniare e che partecipava alle serate nei locali e nelle sale prese in affitto per tale iniziativa cercando anche di coinvolgere compagni di viaggio e conoscenti, e la cosa vista dal di fuori appariva visivamente nelle sale come uno di quei mercati del Far West dove si vendevano buoi e cavalli con gli imbonitori che assegnavano le bestie al miglior offerente fra nuvole di fumo e polvere.Naturalmente gli ultimi arrivati rimasero con una mano dietro e l’altra davanti ma a quanto capisco queste cose non insegnano nulla alla gente proprio perchè una gran parte di italiani imbevuti della sottocultura del capitalismo più spicciolo e deteriore credono e pensano che ci possa essere anche un metodo che possa servire a loro per fare i soldi e senza conoscerne le regole e le finalità ci investono. Il mal voluto non è mai troppo e tutto questo dà il segno di quanto sia diffusa la cultura che faccia credere di fare i soldi senza lavorare,come del resto mi ricordo una trentina di anni fà quando la borsa saliva all’inverosimile e gente guadagnava improvvisamente,le classi più basse della popolazione investirono i loro risparmi nelle azioni di borsa non conoscendo dove gettassero i loro soldi frutto di certo di loro sacrifici. Ricordo che nei pomeriggi terminato il mio lavoro fosse uno spettacolo guardare a Firenze in centro,davanti alle vetrine delle varie banche gli schermi delle TV collegate con la borsa che evidenziavano il livello degli investimenti e dei pacchetti azionari.Erano diventati tutti professori di economia e banca,dall’idraulico al pensionato statale passando per l’imbianchino…Davanti ad ogni banca ce n’erano decine e decine di persone che con un foglio in mano osservavano il livello dei loro investimenti; dal macellaio all’artigiano, dal fruttivendolo all’impiegato comunale era scattata la febbre che poi si esaurì in due o tre giorni e non più, qualche grande azienda quotata in borsa fece il pieno e parecchi si trovarono con il vuoto delle loro tasche. Allora se tali lezioni non servono a nulla vuol dire che è valida la barzelletta di quell’anziano che pescava con la canna da pesca sopra un tombino in Piazza Duomo a Firenze e che quelli fra coloro che si reputavano furbi gli dicevano passandogli vicino : ”Buon uomo abboccanooo ? ” mentre lui rispondeva ” Con te è il terzooo !”. Naturalmente ” il buon uomo” erano le società per azioni ed i passanti ”i gabbati ”. Ci sarebbero da fare mille considerazioni morali ed etiche sul perchè a gente viene spinta a comportarsi così ma alla fine il tutto si riduce ad un fatto ”culturale” e quando tale fatto ”culturale” nella sua vera anima impersonifica e contiene un fatto ”sottoculturale” e di concezione del mondo, allora si spiegano tante cose nelle discrasie della politica odierna e delle relazioni umane, che vanno dai diversi partiti e da chi li voti ai governi che vengono imposti alla fine da quello che in America chiamano da sempre ”il Capitalismo Monopolistico” che sarebbe l’omino che pesca sopra al tombino che si comporta come si comporta come il Governo che mentre ci racconta di cercare di dissuadere Biden dal mandare le armi ad Ucraina ed Israele, se si facesse la somma in miliardi di dollari che gli ha inviato e che gli stà inviando continuamente ad ogni loro richiesta sarebbero cifre paragonabili ai PIL di diverse nazioni messe assieme.Ma la storia del mondo questa è purtroppo , e chi si meraviglia di tutto questo e non trova il coraggio di dire basta e giustifica il tutto con incredibile ipocrisia credo che si debba aspettare che ” la soluzione finale” avvolga anche lui stesso.
Io credo che, più che di essere abbagliati dalle sirene del capitalismo, si tratta di essere totalmente ignoranti in materia finanziaria. Non a caso si parla ormai da tempo di istituire l’ educazione finanziaria nelle scuole. Purtroppo molta gente non capisce un concetto elementare, ovvero che la Borsa è un giochino a somma zero, in cui, detto in modo spicciolo, se guadagno io, è perchè perdi te. In particolare per i prodotti derivati a effetto leva, particolarmente rischiosi, ancorchè regolamentati. Detto in un’ altra maniera concettualmente equivalente, la famosa massima di Gordon Gekko, secondo cui il denaro non si crea e non si distrugge, ma si trasferisce da una tasca all’ altra. Ne consegue che qualunque strategia si implementi, nel lungo periodo il risultato atteso è zero. Ma in realtà non è nemmeno così perchè tra le due controparti si interpone un’ altra entità, ovvero l’ intermediario finanziario, anzi, più di uno (Banca, Market Maker, ecc.), che tra commissioni e slippage (ovvero differenza tra le proposte di prezzi nel book di acquisto e vendita), spillano ulteriori soldi all’ investitore (o speculatore). Loro sì, guadagnano di sicuro, perchè a fine giornata, con milioni di transazioni, hanno tirato su somme ingenti, e senza alcun rischio. Il loro è lo stesso ruolo del banco nella roulette, che intasca i soldi delle puntate ogni volta che esce lo zero. Sembra poco, ma è proprio il fattore che nel lungo periodo determina l’ esaurimento del budget del giocatore, perchè se uno punta un milione di volte, qualcosina meno di metà e metà si ripartiscono equamente sul rosso e sul nero, ma quel qualcosina che va sullo zero ingrassa il banco e impoverisce il giocatore:
Ad ogni modo, non serve nè una laurea in economia, nè una conoscenza approfondita dei mercati finanziari per capire che certe proposte sono truffe, perchè se fossero proposte serie le si vedrebbero su televisioni e giornali con disclaimer ben in vista, non andrebbero a cercare polli da spennare tramite call center e siti web di più che dubbia affidabilità.
C’è un malinteso “strutturale” alla base di queste vicende: l’idea che la gratuità sia davvero tale. E’ il mito di Re Mida: tutto quel che toccava diventava oro. Ma il mito racconta anche come finisce (male) il Re. Ricordarsene metterebbe al riparo da sorprese. Ma se anche si ignorasse il mito, ci sarebbe il buon senso a fare schermo. Basterebbe ricordare quanto dicono gli americani, “Non esistono pasti gratis”: c’è qualcuno che paga, sempre. Malauguratamente, tocca sempre a te. Quanto alla deterrenza della figura del pollo non ci credo. E’ difficilissimo risalire la catena della truffa e il dark web è una melma paragonabile alle sabbie mobili: chi ci si tuffa per sparire non lo trovi più. Per questo la denuncia diventa inutile, si trasforma in un boomerang che finisce per certificare solo un certo grado di stupidità, tanto maggiore quanto maggiore è il denaro “investito”. Questa situazione è anche la spia di una diffusa credulità, tanto più amara quanto più basata sulla diffidenza verso tutto ciò che è istituzionale: banche, agenzie e Stato. Bisognerà farci i conti, specialmente da parte degli spacciatori istituzionali di falsità di comodo
Che roba, io non ne sapevo nulla. Avere delle disavventure con investimenti finanziari può succedere a tutti, anche a me è successo, ma nell’ ambito di mercati regolamentati e con piena consapevolezza dei rischi. Già le cryptovalute costituiscono una zona grigia, e personalmente non mi sono mai piaciute. Sul concetto, vale sempre il vecchio adagio di Wall Street secondo cui “non esistono pasti gratis”, ovvero se vuoi guadagnare, devi essere disposto a prenderti i tuoi rischi, che sono tanto maggiori quanto maggiori sono i possibili rendimenti, in particolare con prodotti a effetto leva (opzioni, futures, warrant, ecc.). Nei mercati regolamentati, per operare ti fanno firmare dei fogli in cui dichiari di essere consapevole di poter perdere anche l’ intero capitale investito, mentre nelle truffe come in questo caso, ovviamente non te lo dicono. E i boccaloni abboccano. Anzi, peggio dei boccaloni, perchè questi ultimi, intendendo il pesce, sono assai più diffidenti e prenderli non è affatto semplice come tanti credono.
Molto lontana a me l’idea di pensare a forme di censura, ma le truffe vanno perseguite anche senza querela di parte, rafforzando la polizia postale.