“LO STRANIERO” A CETONA E SAN CASCIANO E DUE BOMBONIERE DA VALORIZZARE

martedì 22nd, ottobre 2024 / 18:15
“LO STRANIERO” A CETONA E SAN CASCIANO E DUE BOMBONIERE DA VALORIZZARE
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E così vanno in archivio anche le repliche numero 9 e numero 10 de Lo Straniero. La prima a Cetona e l’altra San Casciano Bagni, sabato e domenica scorsi.  Se durante l’estate il reading sulla vicenda amara, dolorosa e controversa di Jospeph Klucine detto il Polacco, prima soldato della Wermacht, poi disertore, infine partigiano sul Monte Cetona, ma braccato e fatto fuori dagli stessi partigiani, l’abbiamo presentato nelle piazze, nelle feste de l’Unità, in luoghi simbolo, come Fonte Vetriana, dove i partigiani avevano il loro quartier generale, a Cetona e San Casciano lo abbiamo proposto in due location molto particolari, più adatte al periodo autunnale: la sala SS. Annunziata, che era una chiesa tutt’ora adornata da dipinti manieristi di un certo pregio e un teatrino settecentesco, uno dei più antichi del territorio realizzato trecento anni fa dall’Accademia dei Georgofili Accalorati. 
entrambi i casi è andata bene. In entrambi i casi al termine della performance di Alessandro Lanzani e Dario Perini c’è stato dibattito, come si faceva negli anni settanta ai cineforum. Dibattito serrato, per nulla agiografico. Il pubblico ha preso volentieri la parola, qualcuno per ringraziare di aver portato alla ribalta una storia come questa, qualcun altro per rimarcare il fatto che la vicenda ha dei tratti oscuri, mai chiariti, e che comunque anche Joseph il Polacco è e resta una figura a luci ed ombre che forse si macchiò di qualche nefandezza, che non poteva essere tollerata dagli altri partigiani, i quali avevano un’etica ferrea. E qualcun altro ancora per dire che il colonnello Marenco che lo fece eliminare aveva dei timori giustificati e anche lui combatteva dalla parte giusta, ma nel caso specifico forse debordò, andò oltre l’etica ferrea, per motivi anche questi mai chiariti…
I dibattiti a seguire hanno anche anche confermato un’altra cosa: che la gente ha voglia di parlare, di partecipare, di ritrovare il filo di un discorso interrotto, ha voglia di ascoltare anche cose magari un po’ più ostiche o difficili da masticare rispetto al Grande Fratello o alla fiction su Mike Bongiorno.
Ovviamente – e questo è emerso ancora una volta – il reading Lo Straniero, anche se ha un taglio giornalistico nella narrazione, non è un’inchiesta giornalistica o giudiziaria, è uno spettacolo teatrale. Non cerca di riscrivere la storia, o dare letture definitive. E’ un testo aperto. Non cerca o indica colpevoli…  O meglio ne indica uno, uno soltanto: la guerra che “è sempre una montagna di merda e una immensa macchia di sangue”. E dice pure che anche una vicenda dolorosa, amara, controversa, incresciosa, come quella del Polacco, “non cambia il senso della storia”.
Come primapagina, come abbiamo fatto per le repliche precedenti, ringraziamo i comuni che ci hanno ospitato. In questo caso quelli di Cetona e San Casciano Bagni, il sindaco Roberto Cottini e il consigliere Paolo Morelli che hanno presentato l’evento insieme a noi; l’Anpi che ha sostenuto l’iniziativa, le associazioni, i soggetti locali che l’hanno condivisa come Montepiesi;  tutti i cittadini che hanno partecipato. E ringraziamo anche quei due “animali da palcoscenico” che rispondono ai nomi di Alessandro Lanzani e Dario Perini che ogni volta aggiungono qualcosa di proprio alla rappresentazione, Luca Tateo che ha dato una mano più che preziosa e in questa trasferta nel sud del sud senese anche Noemi ed Edu arrivati da Barcellona per fare foto e video dell’evento e che ci serviranno…
Due parole sulle due location. La sala SS. Annunziata di Cetona ha un soffitto a volta piuttosto alto e come acustica non è il massimo. Fu costruita e progettata per i sermoni e i salmi. Oggi è più adatta a conferenze che a spettacoli. Però performance tipo Lo Straniero, che non richiedono grandi impianti scenici né audio, ci vengono piuttosto bene. E forse andrebbe sfruttata di più in tal senso. E’ bella, suggestiva. Si presta anche così com’è. Con qualche accorgimento potrebbe essere un piccolo “tempio” (era una chiesa del resto) per reading e teatro di narrazione diciamo così “da camera”. O quasi. 
Stesso discorso anche per il Teatro dei Georgofili Accalorati di San Casciano, un gioiello vero, con 300 anni di storia e 100 posti disponibili, che non sono pochi, e un palcoscenico da “operina settecentesca” più profondo che largo, che però – lo abbiamo sperimentato – è ottimo per spettacoli one man band o quasi… Teatro di narrazione (di qualsiasi genere, anche comico o cabarettistico) e musicale. Da qualche anno non ha un cartellone teatrale ed è un peccato. La struttura merita, andrebbe utilizzata e valorizzata di più. Certo San Casciano Bagni anche se assurta a località famosa in tutto il mondo per il ritrovamento del santuario del Bagno Grande e per le terme del Granduca di Toscana, non ha una massa critica sufficiente a garantire un’utenza potenziale tale da riempire il teatro ogni volta, ma ci piacerebbe parlarne con la sindaca Agnese Carletti che adesso è anche presidente della Provincia, per vedere come utilizzare di più una vera e propria “chicca” che non può aprire il portone solo quando e se fuori piove. Potrebbe diventare un luogo per residenze artistiche, per creare e presentare spettacoli low cost e a basso impatto scenico, ma magari ad alto impatto emotivo. Diventare un punto di riferimento per tutte le compagnie locali che propongono cose del genere, cose adatte ad un teatro bomboniera…
m.l. 
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