ALTRI 30 MILA EURO PER STUDIARE UNA SOLUZIONE PER LA PERUGIA-CHIUSI. E IN VALNESTORE C’E’ UN PD CHE FISSA PALETTI

ALTRI 30 MILA EURO PER STUDIARE UNA SOLUZIONE PER LA PERUGIA-CHIUSI. E IN VALNESTORE C’E’ UN PD CHE FISSA PALETTI
0 Flares 0 Flares ×

PIEGARO –  I 50 mila euro per uno studio di fattibilità circa la ristrutturazione della Provinciale 309  “di Moiano” sono  diventati 80 mila. Decisione della Provincia di Perugia a guida Stefania Proietti, oggi candidata alla Presidenza della Regione Umbria per il centro sinistra. L’incarico è stato già affidato allo studio ABACUS di Bologna che dovrà redigere tre progetti, due per ristrutture più o meno radicalmente la strada attuale, uno per la costruzione di una arteria tutta nuova che colleghi direttamente la Val Nestore con la zona di Moiano-Po’ Bandino e quindi Chiusi, dieci chilometri appena. Una ulteriore conferma del rinnovato interesse della Provincia sull’annosa questione dell’isolamento di Perugia e di un collegamento rapido con il nodo di Chiusi che significa stazione ferroviaria (buona anche per l’Av), eventuale centro intermodale merci e caselli autostradali di Chiusi-Chianciano Terme e di Fabro.  Ovviamente stiamo parlando di una amministrazione provinciale di centro sinistra, mentre la Regione invece è in mano al centro destra. Il 17-18 novembre prossimi si vota e “se dovesse rivincefre Donatella Tesei, tutti questi ragionamenti potrebbeero tornare in alyto mare” così afferma Simona Meloni, consigliera uscente e capogruppo Pd alla Regione Umbria che sarà la candidata del Trasimeno anche a  novembre. 

La notizia dell’ulteriore stanziamento per la 309 è stata data venerdì scorso all’assemblea rifondativa del Pd a Castiglion Fosco, frazione di Piegaro. Una sessantina gli iscritti e tanta voglia di ricominciare. “Si perché – confida un militante di mezza età – i territori non possono essere governati solamente dagli amministratori. Le forze politiche e la partecipazione della gente, sono alla base della democrazia”. Un risveglio per l’impegno politico partitico, che di questi tempi di personalismi egocentrici, del chiudersi in sé stessi, di partiti padronali, dove è consentito solamente fare il tifo, fa un certo clamore.  Il neo eletto segretario Mauro Lachi, ex macchinista delle FS, nella sua relazione introduttiva ha fatto esplicito richiamo al dettato costituzionale e all’importanza della partecipazione dal basso, alla necessità che i territori e i partiti riprendano la parola.  Nella scelta di rimettere in piedi un circolo Pd, partito che si era dissolto come neve al sole, tanto che nella vecchia sezione adesso c’ è il Milan Club, c’èanche la volontà di far tormnare la Val Nestore protagonista del proprio destino. “Noi dobbiamo tornare a vivere attraverso la rinascita di una economia primaria, quindi aziende, agricoltura di qualità, edilizia”, ha detto Lachi.  Un grido di dolore ampiamente condiviso non solo dai presenti, ma dall’intera cittadinanza, che racconta come questo lembo di terra umbra sia stato tradito nelle sue aspettative dai piani alti della politica e delle Istituzioni. La ferita dello smantellamento della linea ferroviaria Ellera-Tavernelle che avrebbe dovuto dventare Perugia-Chiusi, per oltre la metà realizzata e perfettamente funzionante, senza che nessun politico muovesse un dito, ancora brucia. “Quel trentacinquennio di benessere oramai alle nostre spalle, è stato il frutto del nostro lavoro”, ha scandito a voce alta il neo segretario, parole condivise anche dall’ex sindaco Massimo Bianchi, che di quella stagione fu un protagonista di primissimo piano. Le opere come la diga sullo Ierna che necessitavano di apporti di più alto livello, sono stati sabotati. Ricordando poi con amarezza come per ristrutturare strade come la Pievaiola ci sono voluti ben 35 anni, così come ne sono trascorsi ben 30 per realizzare la variante. Tempi geologici. Poi ha aperto subito la vertenza delle vertenze: la Perugia-Chiusi. Un’opera ritenuta da tutta la popolazione fondamentale per far tornare competitiva questa parte vasta di territorio umbro, sul tavolo degli investimenti industriali produttivi. Qui la notizia che il PD della Valdichiana ha votato all’unanimità la realizzazione del collegamento stradale tra Perugia e Chiusi, è stato accolta con piena soddisfazione: una alleanza a cui da tempo si lavorava. Ed il PD locale ma anche dell’intero Trasimeno, che da anni sta spingendo per la realizzazione di questo collegamento per ora su gomma, ha tutte le carte in regola per giocare da protagonista. Il sindaco di Piegaro Roberto Ferricelli, ha iniziato il suo intervento, ricordando come lui ha aderito fin da subito al Comitato “Opzione zero”, che prevedeva l’utilizzo delle stazion esistenti di Arezzo e Chiusi, tanto che entrambie le due stazioni sono state ristrutturate e ammodernate anche per consentire la fermata dei treni AV.

“Creti? un’autentica bufala. Con la Regione Toscana contro e tanti altri comuni, sarà un’impresa difficile per Salvini, che per altro – ha sottolineato Ferricelli – non è stato minimamente in grado di supportare questa sua genialata, con fondi finanziari”. Anche lui si è schierato senza alcuna ambiguità per la realizzazione del collegamento con Chiusi che come dice chiaramente la carta geografica, porterebbe Perugia aal nodo di Chiusi in meno d mezz’ora. Ribadendo la sua convinzione che appunto alla fine, si tornerà all’accordo interregionale del 2015, chiamato “Opzione Zero”, perché appunto individuava nelle quattro stazioni Arezzo, Chiusi, Orvieto, Orte, la risposta a tutte le esigenze di trasporto delle popolazioni.

Altri interventi hanno messo in evidenza come la polemica innescata dal segretario regionale PD Bori, in merito alla venuta di Salvini a Perugia, non sia stata politicamente produttiva. Van bene le critiche e le denunce, ma Bori non ha saputo indicare progetti alternativi alla stazione in Linea che propone Salvini. Questo è stato giudicato da tutti i presenti un comportamento per nulla propositivo, che non porterà nessun voto al Centrosinistra. Simona Meloni che aveva ricevuto l’investitura a candidata poche ore prima, ha sottolineato con forza tutto il lavoro demolitorio sulla sanità pubblica messo in atto da questa giunta di Centrodestra: “Noi lavoreremo affinché nel nostro territorio torni ad essere operativa una sanità come l’avevamo conosciuta, fatta di servizi specialistici di prossimità, che davano risposte ai bisogni della gente. La sanità non può diventare un affare, deve restare pubblica, perché solo così resta un Diritto”.

Quini viabilità e inftastrutture e sanità saranno i due temi caldi, anzi caldissimi, della campagna elettorale per le regionali. Ed è su questi argomenti che si parrà .la nobilitate dei vari candidati e forze politiche. Si capirà chi rema a favore delle soluzioni e chi invece rema contro, come è successo per tanti, troppi anni.

Renato Casaioli

 

Nelle foto: Simona Meloni ricandidata al Consiglio regionale (Pd) e uno scorcio di Castiglion Fosco

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×