OPERAZIONE DELLA POLIZIA DI CHIUSI: SEQUESTRATE 30 MILA DOSI DI HASHISH E MARIJUANA. ARRESTATI DUE GIOVANI
CHIUSI – Circa 10 kg di sostanze stupefacenti, almeno 30 mila dosi di hashish e marijuana pronte per essere spacciate tra giovani e giovanissimi in Valdichiana. Questo il “bottino” recuperato dagli agenti del Commissariato di Polizia di Chiusi a seguito di alcune perquisizioni. L’operazione ha portato anche all’arresto di due giovani, uno di Cetona e uno di Montepulciano, rispettivamente di 25 e 24 anni, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Entrambi “presi” in flagranza di reato, con la droga occultata (ma neanche troppo) in casa. Valore complessivo di mercato circa 200.000 euro. Sequestrati anche 7.000 euro in contanti rinvenuti a mazzette nelle due abitazioni.
L’indagine andava avanti da quasi un anno e si è conclusa due giorni fa, la mattina del 19 settembre. Utilizzate anche unità cinofile giunte appositamente da Firenze. Setacciata una vasta zona, intorno ad un podere nel comune di Cetona e un appartamento ad Arezzo, dove è stato individuato il giovane di Montepulciano, già segnalato alle forze dell’ordine come sospetto spacciatore. Nel podere di Cetona sono stati rinvenuti 20 panetti di Hashish per circa 2 kg; nell’abitazoione del giovane poliziano oltre a 67 panetti di hashish per un totale di 7 kg, è stata trovata anche una sorta di serra con 4 letti per le colture con terriccio e steli di piante di marijuana con sopra 8 lampade a led di tipo professionale, un aspiratore, tubi per l’irrigazione e un diffusore di anidride carbonica. In totale, è stato rinvenuto quasi 1 kg di marijuana.
Tutta droga leggera, ma pronta per essere immessa sul mercato della zona, soprattutto, tra i giovanissimi. Pare che l’età dei consumatori di hashish e marijuana si sia sensibilmente abbassata toccando anche fasce minorili, addirittura di scuola media. E questo ennesimo sequestro da parte della Polizia di Stato conferma che anche nella zona della Valdichiana senese e immediate vicinanze il “giro” c’è e non è da poco. Ovviamente non è una novità. Nè un fulmine a ciel sereno. E a preoccupare di più è che a circolare piuttosto copiosamente sono anche altre sostanze decisamente più “pesanti” e più pericolose come cocaina e droghe sintetiche. E quelle non girano solo tra i giovanissimi…
Congratulazioni per questo successo!!!!
Il problema non è chi vende, ma chi consuma. Che è liberissimo di continuare il suo vizio stupido senza alcun tipo di conseguenze, anzi, pure seguito e coccolato dai SERD a spese della collettività.
Per quali motivi e finalità viene prodotta la droga che viene consumata e quali sono nel mondo i paesi che sostenuti la producono ? Una risposta solo a queste domande sarebbe interessante per cercare di chiarirne i motivi.
Per quali finalità lo ignoro, chi siano i paesi produttori lo sappiamo tutti.
Per Giangiacomo Rossi. Ho usato quell’ espressione nell’intervento precedente perchè Il problema si allarga poichè sia chi vende sia chi consumi raprresenta un cane che si morde la coda perchè chi consuma dà l’imput a chi vende di produrrla (la droga) e chi produce dà l’imput a chi la consuma di consumarla.Si tratta allora di risalire alle cause ma lo sò bene che la mentalità dei più si scontra col fatto che pewr spiegarsi profondamente le ragioni occorra parlare di disadattamento sociale e di tutte quelle condizioni che spingono le persone a fare uso di droghe.da tale ragionamento si arriva a stretto giro alla critica del ”sistema” che produce tutto questo (mancanaza di lavoro, mancanza di cultura, mancanza di risorse economiche) al punto che la droga è diventata una
patologia sociale di massa.Talvolta pensi Giangiacomo che in città ogni tanto ci sono i banchetti con addetti che fermano e richiamano la gente a firmare ”contro la droga”- e chi firmerebbe PER ?”.Il discorso però è complesso e c’è chi dice che è lo Stato che ghettizza le persone e se distribuisse per legge una quantità di droghe leggere non ci sarebbe più il proibizionismo che arricchisce le mafie e le organizzazioni delinquenziali che la spacciano… Io però credo che il problema sia a monte di tutto questo e riguardi il disadattamento sociale che è cosa provocata per non far formare fronti di opposizione alle politiche dei governi e dividere la risposta sociale.Un drogato sia singolo sia come ”massa” è sia individuabile sia controllabile sia emarginabile e collocarlo nell’ambito di persone deboli che una volta assunta la droga continuamente la richiedano non potendo uscire da quell’alveo e come in tutte le cose e condizioni quando di una cosa tu non ne puoi fare a meno ne diventi schiavo e dipendente.Ora faccio un discorso che lei giangiacomo sicuramente non approverà ma per la verifica sulla carta geografica di quanto ho detto sopra se prendiamo gli stati dove la si produca (ashish, marijuana, cocaina ecc ) sono tutti stati poverissimi che sono divenuti pasto di organizzazioni criminali, MA… e tocca dire un MA, spesso a cominciare dalle decadi passate erano anche luoghi di produzione dove venivano a rifornirsi gli elicotteri dei servizi segreti di quei paesi che careggiavano l’oppio in combutta con i servizi segreti degli stati che hanno vissuto e vegetato sotto l’insegna della libertà data al nostro paese e che sono stati anche nostri protettori nell’area di riferimento spartita a Yalta. Di quanto detto sopra ho una esperienza personale indiretta risalente al Maggio del 1974 poichè in quel periodo mi trovavo per qualche giorno all’interno del ” triangolo d’oro” fra Thailandia, Birmania e Laos dove ancora esistevano dei resti di una popolazione Meo che avevano parzialmente fatto parte di un esercito di Chiang Kai Shek ed erano rimasti intrappolati in quella grande area dalla fine degli anni ’40 e non potendo più rientrare in Cina si erano dati alla coltivazione e alla produzione e vendita di oppio.Ebbene, i servizi segreti sotto altri incarichi camuffati venivano a caricare l’oppio con gli elicotteri in quella terra di nessuno, inaccessibile a quel tempo ed oggi anche meta di turisti.Era il tempo della guerra del Vietnam terminata nel 1975 e quindi tutta quell’attività a quell’epoca era in pieno svolgimento.Nelle capanne di questi vllaggi sperduti nella jungla si trasferivano al tempo gli Hyppies che venivano dall’occidente e dall’America i cui corpi si vedevano anche di sera che giacevano allungati all’interno di queste capanne alla luce di acetilene. Tutto questo per dire che negli stati dove spesso non c’era e no c’è tutt’oggi la libertà come la intendiamo noi occidentali queste cose non succedevano. Nella stessa Thalandia la droga c’ era a vagoni eppure la Thailandia da che mondo è mondo è stato da sempre un regime politico dominato dai militari che anche ai trafficanti occidentali riservava le famose ”gabbie di tigre”.In Iran che non mi sembra che sia uno di quei paesi tant tolleranti delle libertà occidentali cos’ come vengno espresse,c’è la pena di morte tutt’oggi per chi coltiva l’oppio e lo spaccia così come in Birmania, per non parlare poi del Laos e del Vietnam. Quindi la legislazione sociale reprime in questi paesi queste manifestazioni della ” patologia sociale” anche con molta forza e credo-per quanto abbia potuto vedere- che quelle società sono molto più scevre da tali problemi che la nostra, dove spesso nelle città si aggirano centinaia di giovani che è suficiente guardarli per capire di che cosa facciano uso….per non parlare poi delle nuove droghe chimiche che sbocciano sempre guarda caso negli Stati Uniti d’America.Credo che oltre a molti contenuti certamente positivi che riguardano tecnologia ed altro, la società americana sia un crogiuolo di quest aspetti deteriori.Daltronde pochi sanno che negli USA esistono 60 milioni di poveri.Le basi di quella società qualcosa quindi producono ed irradiano in ogni angolo della terra.
In buona parte condivido, se non su un punto, ovvero che l’ assunzione di droga trovi terreno fertile solo nel disagio e disadattamento sociale, in quanto ben sappiamo che i consumatori di cocaina per lo più tutto sono meno che disagiati. Pensi che varie volte è stato tentato il narcotest per i parlamentari, col cavolo che è passato : forse, domanda retorica, perchè sugli scranni qualcuno ha qualcosa da nascondere?
Quindi, inutile girarci intorno, il fenomeno droga, nonostante una lotta di facciata che si concretizza in iniziative come quella di cui parla l’ articolo, fondamentalmente viene se non incentivato come dice lei, quanto meno tollerato. Perchè se venisse duramente represso (esempio no-drug pass con test a tappeto come i tamponi del coronavirus, senza il quale non puoi nè lavorare, nè studiare, nè accedere al servizio sanitario) a cascarci sarebbero in troppi. In particolare tra chi conta. Perchè se c’è una cosa che ho imparato dalla pandemia, è che se lo stato vuole, altrochè se lo fa rigare dritto il cittadino : per due mesi ci hanno tenuto murati in casa, e poi di fatto costretti ad iniettarci quella roba là.
Più in generale, quando si deve reprimere un mercato illegale, bisogna agire sì sull’ offerta, ma anche e soprattutto sulla domanda. Quando anni fa, in varie città d’ Italia tra cui anche Perugia, per contrastare il fenomeno della prostituzione sulle strade cominciarono a multare pesantemente i clienti, a sequestrare loro l’ auto, e addirittura in alcuni casi a pubblicare i nomi sul giornale (in barba a ogni garanzia di privacy…) altrochè se le trò erano sparite.
Per Giangiacomo Rossi Forse è per amor di polemica per rispondere a quanto ha detto e partendo dal suo ragionamento le dirò non concordo su due questioni,l’una è quella del riferimento alla cocaina che da una quantità di osservatori viene definita ”la droga dei ricchi” poichè si crede che col prezzo che ha, pochi se la possano permettere (ricchi, ricchissimi, politici e tutta una galassia piramidale che parte dall’alto e scende verso il basso )ma comunque notiamo che nella nostra società se gira quella super raffinata che esenta i consumatori dal correre rischi poichè non tagliata,assistiamo anche oggi a gente di classi sociali medie e medio basse che la consumano ugalmente.Non sò se ricorda che qualche anno addietro su Firenze ci fù una indagine sulle acque dell’Arno dove si riscontrarono quantità presenti di cocaina proveniente soprattutto da urine umane ed il chè è tutto dire….quindi si parla di consumo di massa e non di elites. A proposito di cocaina spesso il fatto che sia tagliata con altre sostanze arriva a provocare anche la morte ed in genere chi muore sono sempre sbandati o elementi disadattati di basse classi perlopiù individui deboli a sopportare l’alienazione della vita odierna che si rifugiano in tali comportamenti e non senz’altro i ricchi e/o di classi sociali elevate e sempre anche restando fermo il fatto che anche da classi economicamente più alte tale consumo sia presente questo non vuol dire che tali individui abbiano un comportamento corretto ma invece lo abbiano disdicevole mettendo a rischio anche il fatto che la loro funzione sociale si ripercuota nella stessa società (ciò che diceva lei dei politici è lampante ….).Quindi anche se una persona se la possa agevolmente acquistare e consumare da tale punto di vista è passibile per legge allo stesso trattamento che le regole di convivenza prevedono verso i più poveri, anzi forse umanamente è più spiegabile un povero che la consumi anche se non è affatto giustificabile se non altro per igoranza e sottocultura invece di un abbiente.L’altra cosa che non concordo è quella nella quale lei dice che occorrerebbe agire sulla domanda poichè secondo lei è la domanda che fà si che tale sostanze vengano prodotte e vendute.Qui il problema si allarga perchè l’origine e la causa della domanda sottintende sicuramente un bisogno generato da un disadattamento sociale e quindi reprimere la domanda diventa un esercizio sterile che dà risultati scarsi mentre il promuovere condizioni migliori di vita per le persone-soprattutto quelle di ceto sociale basso- significherebbe creare uno status di vita accettabile e una vita vissuta con meno contraddizioni e quindi non avremmo tutta questa domanda.
Da qui il fatto del pensare ad un sistema diverso che organizzi la vita non mettendo ai margini di essa le persone più fragili.Ma quest’ultimo chiaramente mi rendo conto che oggi come oggi è una pura utopia poichè è il sistema che crea i bisogni nelle persone, è il complesso dei rapporti sociali che faccia formare il degrado sociale e quindi anche il ricorso alla droga da parte di persone deboli e diseducate esiste ed aumenta con l’aumentare delle contraddizioni.Non per niente nella società che è la punta dell’iceberg mondiale indicata come gli Stati Uniti i drogati sono diversi milioni ed il rischio della risposta sociale da parte dei non abbienti è pur minimo anche per il semplice motivo che è la stessa cultura di quel paese che è isolazionista per l’individuo poichè basata prettamente sui soldi, sul successo e sulla ferrea legge della proprietà privata dei beni di produzione, un etica quindi nonostante i tempi correnti abbastanza diversa dalla nostra europea anche se parliamo di paesi diversi ma con un unico denominatre che è il capitalismo economico ed i suoi rapporti,ma mi sembra che più il tempo passa e più ci stiamo adeguando a quella poichè ogni cosa ed ogni manisfestazione della vita corrisponde in maniera semprepiù continuativa al modello americano a cominciare dala produzione di beni e servizi, all’organizzazione del lavoro,alle cose che si dicono i leader politici messi l’uno contro l’altro nei talk show mentre le fazioni del popolo applaudono e tifano per l’uno o per l’altro,ma alla fine finiscono- e non da adesso – ad essere le due facce della stessa medaglia mentre il mondo con il modello che tanto stimola e riscuote ammirazione rischia di andare a ramengo. Quanto alla prostituzione che sia sparita per effetto delle leggi, sono molto dubbioso poichè si è trasformata e si è adeguata.Sparita dalle strade viene praticata al chiuso, nei locali, ed in altri mille modi. Non per nulla anche nei paesi più rigidi come legislazione e come cultura verso la donna e che la reprime, esistono luoghi dove viene tollerata ed esercitata alla luce del giorno in maniera spesso incredibile come avviene per esempio in india dove nelle metropoli come Mumbai esistono quadrilateri interi della città dove esistono più di centomila prostitute da 8 anni a 70 anni di età, vendute alla tenutarie dei bordelli dalle stesse famiglie affinchè la donna abbia la sicurezza di vitto ed alloggio e non soffra la fame.Viste con i miei occhi in compagnia di funzionari di polizia criminale all’interno di bordelli anche legate con le catene con tanto di ceppi al muro.Tutto questo viene tollerato dalla polizia che riscuote mazzette dalle mafie che proteggono i bordelli e le fumerie clandestine di oppio. I luoghi di Falkland Road, Suklaji Street ,Foras Road sono un girone infernale pazzesco dove prostitute, travestiti ed eunuchi a migliaia e migliaia vivono ed è difficile che lascino tali loro occupazioni poichè intorno hanno un mondo ed un modello di vita che li respinge;le caste sono state abolite per legge da Indira Gandhi ma nella vita reale sono sempre operanti e rigide come divisorio e discriminazione sociale. Di tutto questo ne ho fatto perfino nel Marzo 2013 una mostra fotografica a Chiusi e successivamente anche a Chianciano e Montepulciano dal titolo:” Falkland Road ovvero la Prostituzione di Mumbai” che qualche lettore di Primapagina sicuramente si ricorderà in occasione dell’ 8 Marzo data di celebrazione dell’autonomia e della difesa dei diritti della donna.In definitiva non per fare il moralista od il moralizzatore ma si scopre l’acqua calda: in un mondo dominato dal denaro, il fare soldi passa sopra a tutto,anche sopra gli stessi esseri viventi.Ecco perchè la misura dovrebbe essere un altra ma questo cozza contro quello che si dice che abbia l’uomo che è l’egoismo umano, per il quale chi ha e possegga protegge il proprio avere ed è disposto a lottare sino alla fine
per preservarlo sperando che questo non porti pregiudizio a se stesso ed alla società dove vive.Probabilmente le sorti del mondo attuale dicono che sia un errore ma nonostante ciò la corsa continua e talvolta ci si rifiuta perfino di leggerlo che possa essere un errore adducendo ragioni a difesa di tutto ciò.In pratica mentre il ”Titanic affondava, l’orchesta continuava a suonare”.