CHIUSI E LA QUESTIONE TOMBE ETRUSCHE NON VISITABILI: IL SINDACO SONNINI INVITI SUBITO IL NEO MINISTRO GIULI
CHIUSI – Un’altra estate senza la fermata del frecciarossa se ne sta andando. E sono già due. Nulla si è concretizzato neanche sulla questione delle tombe etrusche, chiuse al pubblico dal 2020 e quindi non visitabili, ma solo perché il Ministero dice che non c’è personale a sufficienza e quello che c’è in forza al museo non è disponibile ad accompagnare i visitatori ad un km e mezzo di distanza. A nulla è servita l’offerta del Comune di mettere a disposizione veicolo e personale volontario.
Le stesse catacombe paleocristiane sono visitabili a singhiozzo, a volte sì a volte no, a seconda della disponibilità dei volontari del Museo della cattedrale. Servono gruppi di almeno 4 persone… se si è in tre, niente da fare. La situazione è surreale e incresciosa.
Il movimento turistico quest’estate è apparso in crescita a Chiusi, rispetto agli anni precedenti. Ma con questi “intoppi” dovuti a questioni burocratico-amministrative e gestionali degli enti preposti (in nessuno dei due casi è il Comue, è bene specificarlo) la visita a Chiusi diventa una corsa ad ostacoli. Una sorta di caccia al tesoro. Dove il tesoro però non si trova mai.
Il Ministro Sangiuliano che a gennaio 2023 venne a visitare il Museo nazionale, quindi non poteva non sapere della situzione , in un anno e mezzo non ha mosso un dito e adesso si è pure dimesso, travolto dallo scandalo della consulente che gli registrava tutte le conversazioni… Al suo posto è stato nominato Alessandro Giuli, altro giornalista con pedigree di estrema destra (come Sangiuliano), già direttore del Maxxi di Roma, per meriti di appartenenza politica e vicinanza e fedeltà a Giorgia Meloni. Bene, nei panni del sindaco Sonnini noi inviteremmo subito il neo ministro Giuli a Chiusi a prendere visione del caso.
Di recente, il 23 agosto, lo stesso Giuli è stato a San Casciano Bagni, ospite de La Terrazza Incontri a parlare di musei… Non era ancora ministro, ma solo direttore del Maxxi. In quel caso nei panni della sindaca du San Casciano noi avremmo evitato di invitarlo, per quell’aura di fascistello che lo contraddistingue, ma adesso che è ministro, è un’altra storia. Così come avrebbe dovuto farlo Sangiuliano, anche Giuli dovrà spiegare come e se intende risolvere l’annosa questione delle tombe etrusche chiuse al pubblico, il che si configura come “interruzione di pubblico servizio” e quindi come danno all’immagine e al settore turistico della città di Chiusi e de territorio.
Nei panni di Sonnini gli chiederemmo subito di portare temporaneamente al Museo di Chiusi e poi a quello di Chianciano i bronzi del Bagno Grande di San Casciano che sono stati esposti prima al Quirinale a Roma, poi al Museo Nazionale Archeologico di Napoli e adesso sono a Reggio Calabria a far compagnia ai Bronzi di Riace… A chi sostiene che questa sarebbe una “cazzata” perché farebbe calare l’interesse verso il museo che verrà realizzato a San Casciano, rispondiamo che allora in egual misura – azi in misura superiore – è una “cazzata” esporre i bronzi in giro per l’Italia, in musei di città più grandi di Chiusi. I romani, i napoletanoi, i calabresi e i turisti che sono andati e stanno andando a vedere bronzi del Bagno Grande a Roma, a Napoli e a Reggio Calabria torneranno tra qualche anno a vederli a San Casciano? Quindi perché non esporli anche a Chiusi e Chianciano? Il Museo di Chiusi è nazionale come quelli di Napoli e di Reggio Calabria, quello di Chianciano è dedicato alle acque e il Bagno Grande è un sito archeologico straordinario che ha molto a che fare con l’acqua termale…
Il neo ministro Alessandro Giuli è di cultura fascistoide e di stretta osservanza meloniana come Sangiuliano, ma ad onor del vero appare più “sensibile” di Sangiuliano e anche meno incline a gaffes clamorose. Appare anche più preparato (magari studia di più) e più attento. Ha scritto cose interessanti su Gramsci. Quando parla di cultura sa di cosa parla. Due chiacchiere a quattr’occhi ce le vorremmo fare.
Il sindaco Sonnini lo inviti a Chiusi, magari già al Festival letterario della prossima settimana. Organizzi un incontro e una conferenza pubblica. Se poi il Ministro dirà di no, che ha altro da fare, ne prenderemo atto, ma sarà sua la responsabilità dell’assenza e delle mancate risposte. Il Ministero della Cultura ha l’obbligo di far funzionare a meglio le proprie strutture e rendere fruibili i beni culturali. Soprattutto quelli sotto l’egida del Ministero. Il Museo di Chiusi e le tombe etrusche sono tra questi. Dopo più di 4 anni di chiusura al pubblico per carenza di personale la situazione va risolta.
m.l.
Il Sindaco Sonnini e la sua amministrazione, riguardo al problema della chiusura delle tombe e magari anche sulla Domus Romana, da tempo, pur non essendo l’amministrazione responsabile, avrebbero dovuto farsi sentire in maniera forte, anche con forme di protesta clamorose, ma come per tutto il resto regna il nulla cosmico.
In un non tanto lontano passato c’erano Sindaci ed aministratori pubblici che perseguivano una politica di continuo sollecito alle istituzioni e se quest’ultime erano silenti arrivavano perfino a fare gesti clamorsi, insistendo imperterriti e ad incatenarsi talvolta fuori dei ministeri per farsi ricevere a colloquio e chiarire situazioni ormai divenute irrimandabili.Gesta che all’inizio in taluni casi hanno ottenuto qualcosa andando verso la risoluzione e l’uscita dalle ” acque stagnanti” ,poi via via la politica ed i media fra abitudine a non parlarne e fra ormai interesse nonpiù sulla cresta dell’onda,hanno ridotto anche l’opinione pubblica in una zona di completo oblio,considerando che tanto se la politica decida di non muovere foglia non ci possa essere nulla che la sposti da tali condizioni.Cosi’ facendo è aumentato il disinteresse per i problemi pubblici piccoli o grandi con il risultato che la gente subisce in silenzio le decisioni e non si fà più motore a traino del contesto pubblico.Ecco qua la situazione quindi che non consente di spostare più le cose che vengono decise solo dall’alto mentre la gente o non ne parla più oppure ne parla sommessamente a capo chino, e mentre il disinteresse aumenta con la convinzione che dal basso in periferia non venga nessun imput o tentativo di provvedere a sanare le questioni.
Siamo oltre la ”stagflation” politica e culturale, anzi prima quella culturale poi quella politica per la quale l’equazione che ne esce è quella che ”tali cittadini,tali politici” oppure quella battuta che più volte ho ripetuto pienamente indicante la cruda realtà odierna : ”italia, da un popolo di lotte ad un popolo di lotterie”. E che, forse non è vero ? Giuli non credo che sia un toccasana per la situazione di Chiusi e delle tombe etrusche ma se non altro mi sembra che nella storia delle sue relazioni ed interviste giornalistiche le argomentazioni che ha portato sul piatto della bilancia siano state sempre di livello superiore a quelle del suo predecessore. Speriamo in bene e chi vivrà vedrà, ma è bene che resti sano e presente quel principio che in politica suonava: ”abbandonate le illusioni e preparatevi alla lotta”.
Carocarlo, a Chiusi, personaggi come il professor Galeotti,NON ne avremo più !
Oggi si professano tutti ” acculturati ” ma le loro sono soltanto nozionismi !
SI riempiono la bocca con il roboante ” CUUL…..TUUU…RAAAA ” MA NON SANNO FARE UNA ” O ” COL C…… ! ( mi perdonerà Marco per il francesismo !)
Notizie di Giuli ?
Non pervenute. Ma non tocca a lui la prima mossa. Se nessuno lo chiama…