UMBRIA, STEFANIA PROIETTI LANCIA LA SFIDA ALLA DESTRA. PARTECIPAZIONE, SOLIDARISMO E PARI OPPORTUNITA’ PER I TERRITORI

UMBRIA, STEFANIA PROIETTI LANCIA LA SFIDA ALLA DESTRA. PARTECIPAZIONE, SOLIDARISMO E PARI OPPORTUNITA’ PER I TERRITORI
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IL TEMA INFRASTRUTTURE SARA’ UNO SPARTIACQUE E UNA CARTINA DI TORNASOLE
La data in cui i cittadini umbri si recheranno alle urne per eleggere un nuovo/a governatore, non è ancora fissata, con ogni probabilità sarà una domenica compresa tra la metà di novembre e l’inizio di dicembre, ma dopo la ormai certa ricandidatura di Donatella tesei per il centro destra, anche il Centro sinistra ha fatto la sua mossa. Stefania Proietti ha sciolto le ultime riserve ed ha accettato il ruolo di sfidante della governatrice uscente. Con una coalizione che di fatto ricalchi quella che ha portato alla affermazione di Vittoria Ferdinandi al Comune di Perugia. Quindi “Patto Avanti” anche per la Regione, ovvero un campo largo assai che va da Sinistra Italiana e Verdi, al M5S, al Pd, al Psi fino ai Civici per l’Umbria e a Italia Viva e Azione.
Insomma una comitiva numerosa ed etrogenea che però pare aver trovato in Stefania Proietti una sintesi politico-culturale- programmatica in grado di tenerla insieme.
Stefania Proietti, Presidente della Provincia e sindaca di Assisi, cattolica praticante,  si è sempre schierata dalla parte dei Diritti, quindi una fede fortemente animata da spirito laico, come lei ha voluto sottolineare durante la conferenza stampa di ieri a Perugia, e anche molto focalizzata sui temi ambientali e sulle questioni della pace. Su questo tema è da sempre legata e vicina ai frati del Sacro Convento. E  non a caso nella presentazione ha citato il Cantico delle Creature come modello di riferimento, San Francesco e Aldo Capitini, l’inventore della Marcia Perugia-Assisi e del pacifismo non violento di stampo ghandiano come ispiratori…
“Siamo il noi”, così ha esordito la canditata Presidente, “vogliamo rappresentare una speranza per l’Umbria” “I territori umbri  – ha sottolineato – tutti protagonisti allo stesso modo. Nessun borgo o città si dovrà sentire di serie A o di serie B. Lo sviluppo dovrà essere omogeneo in tutta la regione”.
Insomma sembra proprio che la candidata voglia chiudere una stagione durata molti decenni. Un lungo ciclo in cui si avvertiva forte uno strabismo dei governi che si sono succeduti alla guida di Palazzo Donini, verso certe aree. Basti pensare che per fare la variante alla Pievaiola di appena 8 chilometri a Tavernelle, ci sono voluti ben 30 anni di manifestazioni. Nello stesso lasso di tempo, in alcuni territori si è costruito in termini di infrastrutture di tutto e di più.  Sì certo sviluppo ma ad essere protagoniste solo alcune aree ben delineate all’interno della Regione. Una crescita che ha finito per divenire persino caotica e oramai non più sopportabile, come sottolineava la titolare di un grande magazzino di vestiario, situato appunto in una di quelle aeree come la zona di Ellera, Corciano, Magione. Mentre altre zone  come la Val Nestore intesa come area estesa da Castel del Piano giù fino a Po’ Bandino -Città della Pieve, risultano oramai zone depresse, con una economia che definire di sussistenza è un eufemismo.
E nel parlare di questi squilibri da colmare, Stefania Proietti  ha citato persino Pericle che definiva appunto “democrazia” la partecipazione dei cittadini ai processi e alle decisioni dei governanti e a tal proposito ha citato come modello, la recente campagna elettorale di Vittoria Ferdinandi, un modello partecipativo e inclusivo ripartendo dall’ascolto dei cittadini, che si sono poi moboilitati come non accadeva da 30 anni…
Quindi, mai più conflitti tra campanili, ma solo un promuovere un interesse generale degli umbri. Ovvio che questo linguaggio nuovo dovrà intanto passare il vaglio della campagna elettorale, poi, se la sindaca di Assisi dovesse vincere le regionali, dovrà tradursi in atti e fatti. Due le grandi questioni sul tavolo: la sanità e e infastrutture.
In umbria la questione infrastrutture è un macigno grande come l’Everest, percé da decenni si parla – non a caso – dell’isolamento storico della città di Perugia, rispetto alle grandi linee nazionali ed europee. Basterebbe stendere una cartina su di un tavolo per capire che non può essere ad esempio la stazione Media Etruria in mezzo al nulla della Valdichiana, a risolvere il problema. E basterebbe  stendere una carta geografica sul tavolo per capire che la soluzione (o una delle possibili soluzioni) dista solo una trentina di km. Si chiama Chiusi. Dove esiste una stazione importante, dove può essere possibile l’aggancio all’alta velocità, con un casello A1 a 4 km e un altro (Fabro) a 20. Tra l’altro Chiusi, con la Pievaoiola ristrutturata e la Provinciale 309 del Fornello, oggi dista 39 km e si raggiunge in 35 -40 minuti dallo stadio Curi, dall’Ospedale Santa Maria della Misericordia, dalla zona Settevalli. Con qualche intervento migliorativo il tempo di percorrenza potrebbe scendere sotto la mezz’ora e i km sotto i 30.
Stefania Proietti, come dicevamo, è non solo sindaca di Assisi, ma anche presidente della Provincia e questo argomento dovrebbe conoscerlo. Tant’è che porprio nelle ultime settimane la Provincia di Perugia ha stanziato 50 mila euro per uno studio di fattibilità sull’adeguamento della 309 “del Fornello” o Moianese, oggi poco più che una mulattiera…  Diamo tempo a Proietti di affinare una linea su qeste tematiche, ma è chiaro che l’inclusività, le pari opportunità tra i territori passa anche dalla soluzione di questi problemi.  Intanto intorno al nome della sindaca di Assisi si registra un consenso molto ampio. E non perché è una donna. L’Umbria è da 25 anni che è governata da donne: prima Maria Rita Lorenzetti, poi Catiuscia Marini, adesso Donatella Tesei, le prime due di centro sinistra, l’altra di centro destra, tutte piuttosto affette da strabismo e con scarsa dimestichezza con la geografia.
Se Stefania Proietti dovesse vincere, con Vittoria Ferdinandi già in Comune, il nuovo corso della sinistra umbra avrebbe due volti nuovi, nati fuori dalla partitocrazia. Ma sarà sui temi concreti, sanità e infrastrutture, che – per dirla con Dante – “si parrà la loro nobilitate”.
Quanto alla concorrenza, Stefania Proietti se la dovrà vedere non solo con Tesei, ma anche con Marco Rizzo, Democrazia sovrana e popolare; Moreno Pasquinelli, Fronte del Dissenso; Roberto Fiore, Forza Nuova; e Francesco Miroballo, Umbria Autonoma, tutte formazioni “antisistema” sia da destra che da sinistra. Dalle prime enunciazioni la candidatadel centr sinistra sembra puntare su un modello inclusivo sul piano della partecipazione e di tipo socialdemocratico per quanto riguarda il protagonismo sociale delle istituzioni e un’economia di mercato sì, ma sorrtertta da valori come il solidarismo e la cooperazione. L’esatto contrario del turbo liberismo cui abbiamo assistito in questi anni…
r.c.
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