SIENA, PD DIVISO SULLA CANDIDATURA A PRESIDENTE DELLA PROVINCIA. IN LIZZA GRAZI E AGNESE CARLETTI. E SE CHIUSI SI ALLEASSE CON SINALUNGA?
SIENA -L’8 settembre prossimo scade il termine per la presentazione delle candidature per la presidenza e il consiglio Provinciale. Il voto avverrà il 29 settembre. Ma come è noto non voteranno tutti i cittadini ma SOLO i sindaci e i consiglieri comunali dei 35 comuni della provincia. Voto ponderato si chiama. Ed è una elezione di secondo grado. E anche i candidati debbono essere sindaci o consiglieri comunali in carica. Gli aventi diritto al voto sono circa 450. Adesso il presidente è il sindaco di Poggibonsi David Bussagli. I consiglieri da eleggere sono 10.
Fino ad ora il presidente della Provincia di Siena è sempre stato espressione del centro sinistra e del maggior partito dello schieramento (prima il Pci, poi Pds, Ds e adesso Pd). Ma nel Pd non c’è unità sulla candidatura. Quello della Valdichiana, che non ha mai avuto un presidente (il chiancianese Giordano Chechi, in carica dal 1985 al 1990 era espressione di Siena non dell’area di origine) stavolta vorrebbe spuntarla, ma non è compatto. Anzi appare spaccato in due.
Una parte sostiene il sindaco di Torrita d Siena Giacomo Grazi e un’altra parte la giovane sindaca di San Casciano bagni Agnese Carletti, star in ascesa del partito, dopo esser assurta alle cronache planetarie per la sensazionale scoperta archeologica del Santaurio Ritrovato al Bagno Grande, con quei bronzi che in foto hanno fatto il giro del mondo e adesso stanno facendo il giro d’Italia. Dopo Roma e Napoli adesso sono esposti a Reggio Calabria insieme ai Bronzi di Riace.
Tra i due litiganti, nessuno dei quali ha fatto o sembra avere intenzione di fare un passo indietro, potrebbe avere la meglio ancora una volta, un presidente della Valdelsa o del Chianti o delle Crete…
L’uscente Bussagli è subentrato nel 2022 al dimissionario Silvio Franceschelli, sindaco di Montalcino, eletto al parlamento.
Tra i due sindaci chianini in lizza, Grazi non solo rappresenta un paese più grande, ma sembra anche più strutturato. Agnese Carletti è giovane, brillante, ma, pur essendo al suo secondo mandato come primo cittadino, appare ancora figura acerba per un ruolo di coordinamento su area vasta e soprattutto – dicono in molti dentro il Pd – troppo allineata e coperta sulla linea del partito, mai un dito alzato per dire di no, mai una presa di posizione clamorosa, mai un distinguo. Ma questa a dire il vero è una tendenza generalizzata. Nelle ultime ore le quotazioni di Carletti sono date in netto rialzo. La Valdichiana si appresterebbe a indicare la sindaca di San Casciano come candidatura unitaria…
Nel sud della Valdichiana (e della Provincia) da Chiusi a Sarteano, da Cetona a San Casciano e Radicofani sindaci e consiglieri che dovrannno votare sembrano orientati a sostenere Agnese Carletti. Quelli della zona nord e Montepulciano invece sarebbero orientati su Grazi. La partita è ancora aperta. Nelle ultime ore le quotazioni di Agnese Carletti sono date in netto rialzo. La Valdichiana si appresterebbe a indicare la sindaca di San Casciano come candidatura unitaria. Ma non è detto che poi superi le resistenze o le velleità di altri territori.
Come dicevamo, però, c’è chi, in altre aree della provincia, spera di fare la parte dell’outsider che vince la tappa. Tra questi Michele Pescini sindaco di Gaiole in Chianti che potrebbe uscire fuori dal cilindro come candidatura di sintesi del Pd…
A dire il vero la Provincia, svuotata dalla riforma Renzi, non conta molto, è un ente di secondo livello, però su alcune materie come la viabilità, la scuola, le attività venatorie ha ancora competenze. E’ un ente di coordinamento territoriale, solo un po’ più grande rispetto alle unioni dei comuni. Votando solo i consiglieri comunali ed essendo la maggioranza di essi di centro sinistra, l’esito del voto ponderato è abbastanza scontato, tanto che la destra non si affanna.
In ogni caso il gioco tutto interno al Pd e al centro sinistra fa perno su “alleanze” (forse sarebbe più corretto utilizzare il termine “cordate”) che da un lato sembrano rispondere a criteri di vicinanza territoriale, dall’altra a logiche consolidate, quasi incrostate che nessuno mette minimamente in discussione, quando invece ce ne sarebbe bisogno.
E’ indubbio, per esempio che fino ad ora (negli ultimi 15 anni almeno) in Valdichiana l’asse Montepulciano-Torrita-Sinalunga abbia avuto più potere contrattuale dei comuni dell’area sud. Con alcuni, un tempo comuni trainanti, che sono diventati territori desertificati o quasi (Chiusi e Chianciano su tutti), quindi i giochi andrebbero scompaginati, andrebbero trovati nuovi equilibri tra comuni che volano turisticamente ed altri che non riescono a trovare la strada per un nuovo inizio dopo la crisi di un certo modello produtivo e commerciale.
Ecco, dunque che un comune come Chiusi – per dirne uno – è giusto che cerchi e trovi sinergie con i paesi confinanti (Cetona, Sarteano, Chianciano…), ma forse dovrebbe cercare di stringere una alleanza strategica con il paese della Valdichiana più affine, che è Sinalunga. Su queste colonne abbiamo definito tante volte Chiusi e Sinalunga due paesi allo specchio. Simili per conformazione (la parte vecchia e la parte nuova), per storia, per essere entrambi nodo di vie di comunicazione e terra “di confine”, per aver avuto un passato industriale comune (le fornaci) e anche uno sviluppo artigianale e commerciale molto simile. Chiusi e Sinalunga hanno in gran parte gli stessi problemi e le stesse potenzialità. Sinalunga è un po’ più grande, ha più frazioni. Ma è sicuramente più vicina a Chiusi che a Montepulciano per moltissimi aspetti. Non ultimo la ferrovia (una mezz’oretta per andare da una stazione all’altra) e l’Autostrada del Sole con i due caselli della Valdichiana distanti 22 km e 10-12 minuti di percorrenza… Sia da Chiusi, che da Sinalunga (Bettolle) si va rapidamente in Umbria. A Perugia in 40 minuti. Ecco, noi crediamo che in forza di queste analogie e queste situazioni Chiusi e Sinalunga dovrebbero smetterla di guardarsi da lontano senza neanche annusarsi e cercare insieme, come due sorelle che si ritrovano dopo del tempo, strade comuni per un rilancio economico, demografico, culturale… Entrambi i comuni hanno un teatro e sale polivalenti, hanno una multisala cinematografica. Edo Zacchei è stato rieletto pochi mesi fa sindaco di Sinalunga, Gianluca Sonnini ha ancora due anni di mandato da portare avanti. Nello scacchiere politico della Valdichiana sia Chiusi che Sinalunga hanno un peso specifico inferiore a ciò che sono e che rappresentano. Invece di discutere solo di candidature (sempre di altri peraltro) perché i due sindaci non si mettono a sedere cominciano a parlarsi e a vedere se si possono fare delle cose insieme?
m.l.
Passami la mia disattenzione ed il mio cadere dalle nuvole, ma le Provincie a livello giuridico- amministrativo non erano state eliminate ?
Se parliamo di elezioni di una carica alla presidenza evidentemente mi sbaglio io, ma come mai si riaffacciano alla ribalta tali istanze in questo modo ? E’ solo una domanda non il presupposto per qualche illazione, ma ancora ci dibattiamo in una condizione dalle quali emergono che ”non esistono più soldi e stanziamenti” per le attività ed i programmi per i quali una provincia amministrava diciamo i cespiti cui ad essa facevano capo e si parla di rielezioni di consiglieri e di Presidenti ? Sono qualunquista ed ignorante in materia ma se non sbaglio certe funzioni amministrative e conseguenti incarichi sono stati devoluti ad altre strutture e quando dico che ci sia fame di collocamento di posti e di incarichi della politica ancora in questa situazione mi sbaglio ? Un semplice chiarimento sarebbe ben atteso,ma che spiegasse bene il perchè,dato che come leggo sono in lizza diversi nominativi e quindi giuridicamente si scopre l’acqua calda che la struttura esista.
Carlo, c’è scritto: ente di secondo livello. Votano solo i consiglieri comunali e i candidati sono anche loro consiglieri o sindaci.
Vorrei capire quele sia l’utilità e più che altro l’etica giuridica che ne stabilisce la funzione di tale struttura tenuto conto che le disposizioni di legge abbiano cancellato le provincie.A cosa servono tali elezioni ? Ad un qualcosa serviranno…spiegamelo perchè la mia limitatezza politico-amministrativa non arriva a comprendere a cosa servano dal momento che a votare sono gli amministratori.
Carocarlo,sono d’accordo con te !
Quello che non doveva esistere ,semmai, è il consiglio regionale !
Doveva essere dato un senso più concreto al consiglio provinciale ,in quanto,composto da persone del luogo e,quindi,attente a cosa sta succedendo ” dietro l’ angolo ” ! Ma come al solito,tra una cosa giusta e,UNA sbagliata ,è stata scelta quella sbagliata ! Tra le tante cose il consiglio provinciale si limitava a remunerare i consiglieri con un ” rimborso spese ” quello regionale con un vero e proprio ” stipendio ” da migliaia di euro al mese !
Bisogna dire : viva i baracconi inutili !
Le province non sono state cancellate, sono state riformate. Sono enti di secondo livello, gestiti dagli amministratori locali della provincia stessa i quali debbono eleggere un presidente e un consiglio. Diciamo che sono state “svuotate” politcamente, mantenendo però alcune competenze nella gestione del territorio a supporto dei Comuni. Questo è. Poi è chiaro che anche una presidenza della Provincia, sia pure per elezione di secondo livello, è e resta una “poltroncina” ambita. Per l’indennnità che è di 13.800 euro l’anno e poi anche per il prestigio di un ruolo di coordinamento e direzione.
Non possiamo paragonare Chiusi a Sinalunga. Fatevi un giro e vedete che a Sinalunga post COVID sono state aperte tantissime attività, basta passare in Via Piave. Tra Chiusi e Sinalunga c’è ahimè un abisso.
A maggior ragione una “alleanza” con Sinalunga sarebbe proficua…
X Niccolò. Secondo te Niccolò come mai tutti o quasi ambiscono ad arrivare in Regione ? Non credo che oggi valgano più le spiegazioni che valevano almeno 40 anni fa,che dal Centro e dall’alto si veda meglio la periferia.” Le Regioni sono state ” l’innovazione” che ha portato avanti la sinistra contro un accentramento dei poteri dello stato e del Governo centrale e fino a qui era concepibile che fosse un fatto diciamo-migliorativo- della democrazia.E lo portò avanti la sinistra nel suo complesso confidando che la buona gestione dei territori che avveniva nelle Regioni ”rosse” fosse da auspicio e specchietto e servisse da esempio anche alle altre regioni governate dalla Dc e dai suoi vassalli,dal Nord italia al sud italia. Tutto questo col passare del tempo è sbiadito perchè l’educazione politica che aveva impresso un partito come il PCI si è andata affievolendo ed è rimasto solo il polo di attrazione per il miele delle api che anche loro stesse venivano da sinistra, invalidando pian piano tutto il processo. In pratica abbiamo assistito alla nascita di un nuovo stato nello stato con la facoltà anche giusta di legiferare. I tempi però sono cambiati e menti molto raffinate hanno visto che nel futuro questa creata fosse una macchina amministrativa ma anche una sorgente potente di attrazione come succede da parte delle api che volano dove possono succhiare il nettare dei fiori.Il processo quindi si andava incancrenendo, dando risultati anche negativi che all’inizio non c’erano.La mia è una ricostruzione fatta con l’accetta ed imprecisa ma la sostanza delle cose si è rivelata questa od almeno facente parte di tale meccanismo attrattivo che se prima era stato deciso con partecipazione civica e volontà di cambiare le cose, alla fin fine si è rivelato un guazzabuglio che assorbe energie economiche spesso gestendole in maniera improvvida e facendole essere sensibili ai richiami non delle popolazioni bensì della politica di convenienza e di gruppo.Questa è la storia oggi,accoppiata a quella di uno Stato che essendo lontano dai cittadini finisce per rimettere a carico dei cittadini le decisioni principali che originate dal Parlamento fanno defluire e stemperare i loro effetti attraverso la rielaborazione di leggi regionali.Siamo a questi punti Niccolò, e la nostra classe politica abituata da almeno 40 anni a fruire dei benefit di tale status fa finta e bleffa spudoratamente quando non ha uno spunto critico per poter guidare un cambiamento che sarebbe auspicabile,anche perchè -detta papale papale- la zappa sui piedi è difficile che se la diano….Tutti, nessuno escluso.E non credo che il mio sia qualunquismo spicciolo, solo che quando si va a votare, almeno dalle nostre parti dal concone esce la solita acqua.Forse la nostra generazione non esisterà più ma se si continua di questo passo quando la vena dell’acqua si estingue perchè tutti i segnali parlano chiaro,allora la gente insorgerà e reclamerà un modo più netto e pulito di governare.Il mio timore è che succeda quello che successe nel 1921,con altre caratteristiche e modalità, ma la sostanza sia quella.E la responsabilità non sarebbe forse dei cittadini disattenti che eleggono altri loro concittadini più ” disattenti di loro ?” Sai cosa diceva Voltaire, grande filosofo illuminista ? ”La politica è il mezzo con il quale persone senza morale comandano su persone senza memoria”. Ci siamo quasi Niccolò….e per verificare questo a livello globale,guardiamo anche a ciò che succede nel paese guida dell’occidente: gli Stati Uniti d’America, pensando che a Napoli dicono che ”o’ pesce feta da a’ capa ”….
Carocarlo, hai ragione !
I politici di oggi mirano a distruggere la democrazia eletta! Nel senso che ,lo disse il peggior presidente della repubblica ,dopo SCALFARO, Napolitano, ” a votare dovrebbero andare solo gli intellettuali ” ,e qui tirò fuori la sua anima ” fascista ” !
I politici offrono un educazione fatta di quisquilie : aperitivi,apericene concerti a carico delle amministrazioni comunali, festival, tutto purché non si interessino di politica ! Il concetto è che, dopo il voto,tornino a divertirsi, purché non rompano le balle ! ( mi scuserà Marco per il francesismo) Hanno tolto,in poche parole , la concettualità e,il dovere, del voto politico !
Andrà sempre peggio ! Bisognerà tornare al metodo di una volta : le cariche politiche devono essere senza stipendi,solo rimborsi spese di viaggio e soggiorno ! ( non come i rimborsi spese 800€ al giorno per i consulenti ,ben 800, decisi dal genio Giuseppi, durante il Covid ! )
Qualcuno ha detto : bisogna che i politici siano pagati, per non istigarli a rubare,come se non lo facessero ugualmente !
….se tutto va bene siamo rovinati ma,deve andare bene,anzi, di lusso !
Come vedi Niccolò alla fine ciò che spunta dietro l’orizzonte è l’etica della politica. Se avvenisse ciò che tu dici e che i politici fruissero solo di un rimborso spese,quella carica politica non la accetterebbe nessuno ed è per questo che l’etica della politica ne esce distrutta,soprattutto in primis come credibilità di intenti e di valori che sono all’interno delle persone. Quando accetti una carica e percepisci uno stipendio fisso diventi un uomo stipendiato per fare politica e se ne và a far fottere l’intento di contribuire alla collettività col tuo lavoro e balena nella mente di tutti il fatto che tu abbia accettato quell’incarico per aumentare le tue entrate e la tua conseguente condizione economica e l’interesse pubblico che dici sempre di sostenere passa in seconda linea, diventa quasi un opzional per il semplice motivo che viene da chiedersi che a chi debbano rendere conto non si sà.Forse a coloro che sono più in alto, perchè nella piramide politica c’è sempre comunque chi siedea più in alto.Di certo ai cittadini senza memoria e presi dalla loro vita quotidiana non debbono rendere conto, se non talvolta- ma solo talvolta- in prossimità delle elezioni, ma non è detto, perchè l’intelaiatura politica specialmente nel contesto dei Comuni è tale che anche se si siano perseguite le politche del nulla,ci sono gli amici degli amici che per vari motivi fanno riconvergere il voto come è sempre sucesso nel medesimo concone.L’amore per la politica-politica di qualsiasi genere-dovrebbe essere la primaria istanza di una persona in questo caso ed il ripagamento a tale servizio dovrebbe essere solo la considerazione dei cittadini.Ma oggi della morale ce ne strafreghiamo anche perchè il sistema ha insegnato che con la ”morale” non si mangia e quindi ci si adegua.Oggi quindi succede il contrario di come dovrebbe essere e allora certamente che vedi che spuntano fuori i dubbi, le incertezze,le disillusioni, LA NON CREDIBILITA’ STRUTTURALE e sono i primi gli stessi politici a contribuire a questo, dove un loro dovere sarebbe sforzarsi per cambiare le cose che non funzionano,ma a me sembra che succeda il contrario di tutto questo.E nota che i cittadini, tutto questo lo percepiscono ma capiscono che non solo dovrebbero essere le persone a cambiare ma a cambiare dovrebbe essere il sistema per il quale si produce tutto questo. UN DOVERE CHE DOVREBBE SPETTARE AI POLITICI STESSI. RIPETO : DI CAMBIARE CIO’ CHE NON FUNZIONA, DI CAMBIARE IL SISTEMA E LA SUA ETICA. E allora dal momento che tutto questo non viene fatto perchè comporterebbe una rivluzione di valori e di fatti, ci sono tanti che inseguono la politica essendo interessati solo all’incremento del loro valore personale finalizzato alla scalata sociale.Questo disegno che hai letto fin’ora purtroppo succede dappertutto, nei comuni, nel piccolo come nel grande, e supera anche i confini del nostro paese Italia perchè anche in Europa ed all’estero è questo. E allora, se il sistema che è cambiato in peggio non ha uno scossone forte in modo tale da ritornare con la mente ai bisogni veri ed a distinguere quali siano i bisogni reali delle persone da quelli artificiali,si scende la scala che al fondo porta alla dissoluzione del sistema mentre nello stesso tempo quei politici ci dicono che occorra fare in un certo modo affinchè il sistema democratico sia salvo. Il sistema che si chiama democratico si chiama tale perchè è fondato su diritti e doveri, raggiunto col sangue e col sacrificio di pochi uomini coscenti che hanno seguito un ideale, uomini perlopiù puliti e qualcuno in mezzo a loro anche di grande capacità politica. Questi di oggi purtroppo, sono uomini dei nostri tempi che viviamo, dei quaqquaraqquà opportunistici che spargono fumo perchè non siano scalzati dalle poltrone che occupano e che pensano che ai loro figli gli sia riservata più o meno la stessa sorte.Ma nella loro coscenza, parecchi di questi mentono a loro stessi. E lo fanno per i motivi che ho sempre spiegato nei miei logorroici scritti su questo giornale rispondendo a qualcuno che spesso è anche in malafede e che spera di barcamenarsi pur sapendo che un bel mattino il diavolo al loro risveglio dirà come disse a quelli che erano nella m….fino al collo : ”signori, il secolo di ricreazione è finito, tutti in ginocchio ! ”…. e vedresti che nonostante tutto insisterebbero anche a ripercorrere la stessa strada che li ha portati fino lì.Mio zio che credo tu abbia conosciuto,di limiti ne aveva molti, ma era una persona pulita e che si è battuto con convinzione tutta la vita pagando anche prezzi pesanti alle sue azioni soprattutto condotte per cercare di sollevare la condizione di tali ”poveri”,diceva sempre riguardo alla lotta politica : ” ricordati peggio dei poveri è difficile trovarli perchè il problema è quello dell’ignoranza e dell’egoismo ”, intendendo per ”povero” non colui che non ha un conto in banca, ma povero di ”gnegnero” soprattutto per quel che riguarda la politica e la battaglia delle idee.Oggi caro Niccolò, si avvisa la minaccia del vaiolo delle scimmie-almeno così dicono- ma se dovesse colpire i ”poveri” intesi in quel senso, in italia è una strage.
Gli incarichi istituzionali sono TUTTI retribuiti. In questo caso il “gettone” è abbastanza irrisorio, poco più di 1.000 euro al mese (lordi, credo) per 13 mensilità. Però nessuno ci sputa. Soprattutto chi vive di politica e non svolge altre attività personali. Non mi pare che possa essere questo il nodo del contendere. Se mai è capire meglio cosa può e deve fare un presidente di Provincia. Per esempio si sa che la Provincia di Perugia ha stanziato 50.000 euro per lo studio di fattibilità riguardo all’adeguamento della SP309 del Fornello, fondamentale per il collegamento Perugia-Chiusi… Questa è una delle competenze provinciali, per esempio…
Non è più così dal 2022, ora il presidente della Provincia percepisce la stessa indennità del sindaco di Siena, detratta quella già percepita per l’incarico di sindaco del suo comune.
No ! Il nodo fondamentale del contendere è il riferimento all’etica che ho detto.Senza risolvere quello, non è questione di 800-1000-1500 euro al mese lordi o netti, la questione è che chi è inviato a rappresentare le istanze dei cittadini deve SENTIRE come un dovere la sua funzione.
Questo è il NODO FONDAMENTALE VALORIALE CHE DEVE ESSERE RISOLTO ma se si procede come viene fatto fino ad oggi lo comprendono tutti che la maggior parte delle istanze dei cittadini diventano evanescenti e si perdono nella irrealizzazione dei programmi.La battaglia delle idee deve ritornare tema centrale della politica, senza di quella ogni fatto, ogni spinta, ogni discorso è aria fritta a prescindere.poco tempo fa Niccolò Martinozzi discutendo sulla diversità della conduzione della politica al riguardo della valorizzazione del territorio di Chiusi,quando tu hai fatto notare- ma lo sapevamo tutti- che le iniziative riguardo alle tombe etrusche ed al mancato sfruttamento delle risorse turistiche rientrino nelle prerogative del Ministero dei beni culturali- ,MA chi ha vissuto precedenti lotte politiche verso governi che non volevano fornire i territori delle risorse necessarie (anche fra l’altro boicotando il fatto delle Regioni Rosse-fatto questo non secondario da parte dei Governi che si succedevano )
qualche Sindaco al quale stava a cuore il proprio territorio faceva dimostrazioni eclatanti perfino arrivando ad incatenarsi con il lucchetto davanti ai Ministeri a Roma.Ed è vero quello che ha detto Niccolò, perchè la politica talvolta ha anche bisogno di questo,ma oggi un partito che è all’opposizione nel governo centrale ed al comando nella regione fa funzionare la sua politica in modo tale che appaia che al Governo a Roma facciano i rivoluzionari sulle barricate ma nello stesso tempo nella regione fanno ” i pompieri ” vestendosi con i panni del ”mantenimento”., in pratica rivoluzionari al centro e controrivulozionari in periferia quando si vadanoa toccare i motivi che interessano da vicino la gente. Tattica che prima o poi li stà portando alla rovina perchè dentro di loro pensano solo a prevalere con l’attuale incredibile idea del ”campo largo” e non invece con la rifondazione dei principi che una vollta avevano e che erano vincenti.Con tutto il rispetto per l’attualità, ma pensi davvero che a questa generazione di politici interessi qualcosa dello sviluppo dei territori ? Chieditelo se si incatenerebbero a Roma davanti al Ministero dei Beni Culturali per esempio che dicevamo.Non ti ricordi che diversi attendevano il benestare del partito per firmare per la stazione di Chiusi le iniziative del comitato e se non c’era non firmavano e rimanevano nel limbo ? Cosa ti fa pensare tutto questo rispetto alla soddisfazione dell’ interesse del territorio ? Oppure questa è una realtà politica che si pensa che non debba essere conosciuta dalla gente ? Eppure vedi quanto tempo passa prima di attendere le soluzioni,ammesso che si trovino ? Ancora siamo a ”caro babbo” perchè deve essere ciò che hanno stabilito i partiti che debba trovare strada e prevalere. E difatti mi sembra che si vada delineando la soluzione ”Creti” alla quale si potrebbe perfino aggiungere un ”NI”,a barba della memoria dei cittadini che la politica spera che sia labile al punto da far passare indenne le istanze già decise in camera caritatis.
E allora, ma quale necessità di elezioni ” di secondo livello”, quando manca la base…. poi tanto per dire e per notare :nel comparto mediatico si difende tale linea perchè alla fin fine sono pochi, pochissimi che hanno il coraggio di essere contrari alle istanze partitiche, ma mi più rispecchiano fedelmente il detto di Belzebù, alias Andreoti che di potere se ne intendeva,quando diceva . ”Il potere logora chi non ce l’ha” e così è difficile che il comparto mediatico si metta contro e molti si barcamenano ma fanno solo vedere la loro pretesa furba pochezza.E tanti torti non li aveva belzebù, anzi….guardando la realtà aveva proprio ragione, perchè la Dc in Italia ha campato per quasi tre quarti di secolo chiamandosi tale, ma non è mai morta perchè ha formato culturalmente gli italiani nel modo che vediamo, ha cambiato nome, ha penetrato la sinistra ed ha raggiunto i suoi scopi indebolendola. Oggi si stà decidendo se far rientrare un Renzi facendolo partecipare al campo largo anche con il benestare della sinistra e dei verdi ai quali non dispiace di mantenere il proprio potere. Questa è l’italia purtroppo per gli italiani. E allora credo che sia questa la cosa da essere cambiata, non i i 1000 euro al mese, ma è un fatto- continuo a dirlo- di etica politica e culturale, ecco perchè nutro grossi dubbi che il problema si risolva.
Le province non sono state abolite. Non sarebbe stato possibile in assenza di una riforma costituzionale. Sono cambiate le modalità di elezione.
x Paolo Scattoni. Facciamola semplice allora :Si, ma lo capisci che così facendo si è interferito nella facoltà di amministrazione delle provincie stesse che e non funzionano più come prima e l’elezione di chi le amministra non risolve minamente il problema ? E allora, se è così, non ti sembra questa una modalità ed anche un modo deviante e falsamente riparatore per rimestare ancora di più nell’inconcludenza in attesa di cosa ? A me questo sembra ed intanto si va avanti altri anni, perchè si tratta e si tratterà di anni dove ci si barcamenerà in questo modo. Tu dici in attesa di una riforna Costituzionale, ma questa è una ragione che va inquadrata nella politica generale odierna e secondo me attenderemo qualche decade perchè il fatto sia risolto.Questo è quanto.
E intanto la politica che non decide, cerca di mettere le pezze più piccole del buco, non solo di quello economico ma soprattutto anche di quello giuridico-amministrativo.Chi paga tale disservizio e tali uscite di bilancio nella remunerazione degli organi preposti ? Scusa l’ignoranza ma il problema da cittadino me lo pongo.
Tanto per ritornare sopra la discussione sulle remunerazioni: Credo che dal momento la remunerazione del Sindaco di Siena sia per tale incarico commisurata alla quantità di abitanti come la legge prevede per tutti i comuni , quindi parliamo di un capoluogo di provincia come quello di Siena all’interno delle 100.000 anime previste dalle regole variate recentemente e la remunerazione lorda sia di Euro 9660 mensili corrispondente al 70% dei comuni delle aree metroplitane.Quindi caro Marco ringrazino Draghi per tali aumenti perchè non è come dici tu che trattasi di Euro 1500 al massimo e/o Euro 13800 annui per un Presidente di Provincia. Sbaglio forse ?
La cifra che ho riportato io era quella prevista fino al 2022. Non sapevo della variazione. Alla indennità pari a quella del sindaco di Siena va detratta l’indennità percepita da sindaco del proprio Comune. Quindi non sarà nemmeno di 9.660 euro mensili. Ma nessuno nega che anche la possibilità di uno stipendiuccio sia una delle molle che fanno scattare gli appetiti…
https://www.primapaginachiusi.it/2024/09/provincia-di-siena-il-pd-verso-la-candidatura-unitaria-di-agnese-carletti-le-due-cose-che-la-giovane-sindaca-doveva-dire-ha-mai-detto/
Già, agli euro 9660 mensili lordi, per fortuna delle casse pubbliche vengono detratti anche i corrispettivi che avevano nello stipendio a sindaco diversamente eravamo rovinati….sarebbe stata la botte piena e la moglie ubriaca…ma non c’è da meravigliarsi – e non dò giudizi di merito tantomeno personali – ma alla fin fine tutto questo non ti sembra che sia un ”parlar chiaro” della stessa politica verso i suoi amministratori ? : ” Signori io vi premio con i soldi ma voi rigate diritti e non mettete mai in forse l’equilibrio dei territori perchè a dirigere debbono essere sempre classi politiche anche opposte le une alle altre ma consenzienti a tale principio da me fissato.E Draghi nel 2022 pensi che tale norma non l’avesse ben indicata e pensata ? Non aveva inentato una cosa nuova perchè i romani così come tutte le classi politiche che hanno comandato e deciso la storia quando si trovavano in bilico per perdere il potere sai cosa facevano ? : applicavano I’imperfetto indicativo del verbo concedere: cioè ”CONCEDEVANO”. Sicchè caro Marco da tale punto di vista poi dopo che spuntano fuori i discorsi delle cariche pubbliche che dovrebbero essere PER UNA BUONA ETICA PUBBLICA SOLO UN RIMBORSO SPESE lasciano il tempo che trovano, perchè chi si lamenta oggi che la politica sia una rincorsa a ricoprire i posti migliori non ha considerato che PARALLELAMENTE c’è un passaggio che rincorre solo uno status. ”i soldi come soddisfacimento della condizione economica”.E allora poi non si venga a dire al condizionale che la politica ”dovrebbe essere in un certo modo”, ” sarebbe ”, ”i politici dovrebbero” ecc… ecc… perchè una parte delle responsabilità del degrado generale che vediamo da molto tempo stà proprio su come loro hanno affrontato questo problema in primis dal lato etico e poi dal lato comportamentale sulle scelte politiche che fanno.Governare è difficile, lo si sà, ma è ancor più difficile governare bene, ed oggi si è interrotta e frantumata quella spinta a seguire il lavoro di un politico da parte della gente e la politica è diventata una ”entità distaccata” perchè la gente non tiene più conto di come si governi, distratta da una quantità di fatti e cose innnumerevoli che fanno si da approfondire il solco delle necessità individuali e pubbliche da quelle della stessa politica che si può permettere di raddoppiarsi gli stipendi come succede molto spesso trovando una risposta silente da chi si dovrebbe incazzare verso chi permetta certe cose.Ma ad ogni volta che si ripresenta una elezione questo principio non vale, perchè anche c’è una interessata acquiescenza da parte degli organi mediatici.E’ lapalissiano: chi comanda non si darà mai la zappa sui piedi.Questo dice la storia. E allora le cose che alla fine del tuo post suonano quasi come un rimprovero perchè secondo te si è mostrata disattenzione verso alcune situazioni e condizioni che riguardano il territorio e l’atteggiamento dei sindaci del principale partito che governa la Provincia e la Regione tutto questo era un fatto scontato che succedesse perchè coloro che spesso si vestono come difensori degli interessi dei cittadini poi alla fine hanno letto e riletto da sempre il romanzo di Jack London : ” il Richiamo della Foresta”, dove la foresta – a causa anche della non partecipazione dei cittadini che dovrebbero riguardare i compiti e che invece non lo fanno e se ne fottono salvo poi lamentarsi- è il partito egemone, un monolite che conserva le strutture democratiche costate lacrime e sangue nel passato alla gente comune,ma che non vengono messe in uso…perchè se tale uso fosse una prassi seguita, le conseguenze non sarebbero quelle che sono.Questo discorso non riguarda solo i nostri territori ma tutta l’italia in generale soprattutto da parte del maggior partito della sedicente sinistra,che secondo me si trova nuovamente sul bilico dell’accettazione del cosiddetto” campo largo” oppure dell’accettare le alleanze delle forze che le sono più eticamente e politicamente vicine. Fammi esprimere un pensiero su questo perchè è un dilemma oggi che rappresenta anche il futuro di una sinistra che è messa in ulteriore pericolo. La politica è un fatto di alleanze perchè da soli non si vince con i numeri che esistono ed allora si rischia per tale motivo di andare verso un accorpamento di forze che annacquano necessariamente la natura di tale sinistra facendo scivolare ancora di più in basso le speranze dei suoi elettori fino a farle disintegare perchè questo è la ”mission” dei vari partiti che bussano alle porte e che dicono di essere sostanziali per mandare all’opposizione la destra.Ricordi che ci fu qualcuno che a sinistra nella politica internazionale soprattutto che disse di CONTARE SULLE PROPRIE FORZE ? Lasciamelo dire che forse il ”domine e ripulisti interno al PD ” non c’è stato nemmeno con la Schlein,non forse per sua volontà,ma perchè ,molti di quei politici sono una spina nel fianco all’eventualità di cambiare percorso da parte del PD stesso.Questo succede essezialmente per un fatto PRECISO ,CHE RITORNA E COINCIDE CON QUANTO DICEVO PRIMA NEL MIO INTERVENTO CHE E’ RIASSUMIBILE NEL TITOLO DEL LIBRO DI VELTRI E DI MARCO TRAVAGLIO : ” L’ODORE DEI SOLDI”.
PER CHI HA VISSUTO E FATTO COME LA NOSTRA FASCIA GENERAZIONALE LA POLITICA, LA DIFFERENZA CON L’OGGI E’ TANTA, NEMMENO COMMENSURABILE…..MI POTRESTI RISPONDERE CHE CON I TEMPI SIA CAMBIATA ANCHE L’ETICA MA IO TI POTREI A MIO MODO RISPONDERE CHE SONO CAMBIATE ANCHE LE TESTE,ANCHE PERCHE PRIMA ERANO LE TESTE A FAR CAMBIARE IL MONDO, OGGI E’ IL MONDO A FAR CAMBIARE LE TESTE. E questi sono i risultati ! Non anelo ad un ritorno indietro che chiaramente è impossibile ed improponibile ma ad un atteggiamento critico e partecipativo da parte della gente che non vedo proprio perchè culturalmente subalterna.Ben 40 anni fà ancora con un umile operaio ci potevi parlare di tutto, di politica, di cultura, di fatti organizzativi del lavoro proprio e degli altri, del funzionamento dello stato, di lavoro, di sport, di relazioni umane.Oggi ci parli solo del calcio, della Juventus, del Milan e della Ferrari, del Jazz,degli apericena e dei telefonini più evoluti.Secondo te Marco di fronte a questi di adesso cosa c’è nel loro futuro ? Io dico che per i figli dei poveri c’è solo una cosa:
”il si salvi chi può”.E se non sono loro a salvarsi organizzandosi e partecipando e facendo saltare la precarietà di questo sistema che come si vede è in forse se accettare o meno ” il campo largo” e altre simili mascherature, di certo chi gli ha tolto le speranze non gliele restituisce.
Carocarlo,al di là di quanto prendono i presidenti della provincia,mi spieghi come fa una persona a fare bene sia il sindaco che il presidente provinciale ?
È il solito mischiare le carte ! Infatti i sinistri hanno preso il vizio,a loro discapito,di far fare più cose al fenomeno di turno ! Presidente,sindaco ,amministratore di società partecipate e,chi più ne ha ne metta ! Alla fine si ritrovano con una persona sola a fare tutto e,male !
Questo turbinio di soldi perché?
Contenti loro !
Per Niccolò Martinozzi. No, non è solo questo che dici tu che alla fine potre essere anche opinabile ma che non lo è nei fatti, ma è la politica fatta senza tener conto di un motivo fondamentale che forse parecchi dei giovani amministratori non hanno vissuto e che conoscono solo dai libri e dalle parole di altri : ed è quello dell’invio delle istanze da parte della base ai vertici e di ritorno dai vertici verso la base. Sembra la catena per produrre un aforisma ma se non ci si basa sull’esperienza storica di quello che rappresentava la sinistra e che oggi si è completamente annullato non si và da nessuna parte.Provo a spiegare in parole semplici una visione che hanno tutti.Se non c’è l’imput della base verso i vertici e nessuno che organizzi tale imput il sollecito ai vertici è inesistente ed i vertici tendono per loro natura e la politica stessa a decidere istanze che potranno essere anche negative della loro politica che và spalmata poi in momenti successivi verso la base.
le cose in una società come era decenni or sono andavano bene per la sinistra ma il cosiddetto ”centralismo democratico” che appariva in maniera forse piuttosto dittatoriale risolveva una gran parte dei problemi e spesso quindi la voce della base per certe questini-anche quelle importanti rimaneva inascoltata- ma c’era però ai vertici chi decideva in maniera consapevole e dirigenziale,spesso anche fottendosene delle istanze della base per quel famoso principio che il sottoscritto ritiene giusto che dice che non è detto che una istanza sia giusta perchè democratica ed approvata dalla maggioranza poichè la forza di una oppsizione và temprata anche di fronte alle sue discrasie interne.Questo principio si è rivelato giusto ed ha portato negli anni a far emergere uomini che hanno incarnato una speranza di cambiamento come fu di Berlinguer che si estesa oltre alle masse proprie di quello che era il PCI ma anche verso il resto della società. Questo processo di cambiamento e di evoluzione è stato rimandato indietro sia conj la sua morte sia con il rapimento di aldo ,moro e sia con l’emergere in politica dell’ ”autonomia” intesa in quella fase come mezzo politico di cambiare le cose ma che scardinò invece tutta la costruzione, poichè tanti aspetti della politica della sinistra vennero contestati a cominciare dai potenziali alleati come il PSI che a sua volta aveva governato insieme alla DC per quasi 30 anni, fruendo di un peso amministrativo molto maggiore del proprio peso elettorale, ma alla Dc andava bene così perchè ala fine era stata lei che aveva in maniera sopraffina comsentito tale politica,che prima nell’altro mio intervento avevo codificato come ”il concedere per continuare a governare”. Per quanto riguarda gli amministratori odierni e la domanda che ti fai credo di poterti rispondere dicendo che la politica odierma ha formato ”un monolite” a sinistra che rischia costantemente di guardarsi l’ombelico indipendentemente ch sappia che questa sia una politica perdente ma nonostante tutto mantiene inalterata o quasi la sua forza in periferia e si danna quando i nuovi occupanti che considera alla maniera di Omero quando narrava di Ulisse ” i nuovi proci ” che hanno occupato le sue seggiole e che abbiamo ben visto non fanno sconti a nessuno quanto ad incarichi e mezzi mediatici.E’ un po’ come la condizione del padrone delle ferriere quando vede gli operai che occupano la sua fabbrica.Ma in questo caso l’hanno occupata perchè il padrone della fabbrica ha snaturato la sua politica, l’ha chiamata sempre sinistra mentre è stato permeabile a tutte le istanze che aveva intorno,anche a quelle di chi non vedeva l’ora di piegarne gli intenti.Il Rignanese aveva visto giusto ed infatti aveva detto ” missione compiuta” ma ora il padrone delle ferriere rischia grosso perchè alla porta c’è sempre lui che bussa confidando che le correnti dentro gli diano ascolto. Moby Dick alias la balena bianca nuota sempre nel mare, questa è la realtà.
Carocarlo,possibile che in tutta la provincia non esista un nome,tra i piddini, in alternativa ai soliti ” due o tre ” ?
La mia domanda è semplice : il posto di presidente della provincia è soltanto una carica onorifica oppure ha un senso ? Quindi detto questo,come fa un sindaco,anche di un piccolo paese come san Casciano dei bagni,a svolgere egregiamente ,tutti e due gli incarichi ? Deve per forza demandare ! Ci sarà qualcuno che lo farà al posto suo e lei ratifica ?
Dai,Carlo, È una presa in giro !
PER quanto RIGUARDANO gli emolumenti,se uno se li merita,possono andare anche bene. Mi spieghi però la differenza ,di soldi ,tra un consigliere e il presidente ?
Se un sindaco riesce a fare il sindaco,il presidente della provincia consigliere in altre tre o quattro società partecipate,allora io propongo : SANTO SUBITO !!
Il presidente della Provincia DEVE essere un sindaco in carica in uno dei comuni della provincia
Si direttore,lo so !
È questa l’ anomalia,una carica da svolgere a tempo perso ma con uno stipendio,come dite voi, H24 ! Chiaramente questo succede per avere le mani su tutto,visto che,purtroppo,non ci sono si dacci,a parte Siena,di centro destra !
Se tutto va bene,siamo rovinati,ma deve andare proprio bene,anzi di lusso !