CHIUSI, FINISCE L’ERA BRINZI. ROBERTO LATINI NUOVO DIRETTORE ARTISTICO DEL FESTIVAL ORIZZONTI
CHIUSI – Domenica scorsa, 4 agosto si è chiuso il sipario sull’edizione 2024 del Festival Orizzonti. E a distanza di meno di una settimana è già stato nominato il nuovo direttore artistico della manifestazione. Finisce dunque l’era di Marco Brinzi durata tre stagioni e comincia un’era nuova: quella di Roberto Latini. sarà infatti l’attore-regista romano il prossimo direttore del festival chiusino per i prossimi tre anni. Latini è stato scelto – fanno sapere dalla Fondazione Orizzonti – tra una settantina di candidature pervenute da tutta Italia. Si tratta di un artista noto negli ambienti teatrali, un protagonista, pluripremiato, del teatro italiano degli utimi decenni. E non è neanche una faccia del tutto nuova per il Festival Orizzonti, cui ha partecipato con alcuni suoi lavori in veste sia di attore che di regista, durante la gestione di Andrea Cigni con il quale aveva un rapporto stretto di amicizia e collaborazione.
Il suo è un teatro di avanguardia, ma spesso in contatto e simbiosi con i grandi testi, riletti e rappresentati in maniera originale e personalissima. Teatro di poesia lo ha definito qualcuno. “Incontriamo e coinvolgiamo un grande protagonista del teatro italiano profondo conoscitore del nostro territorio, consapevoli delle forti motivazioni che metterà in campo per far crescere un Festival ambizioso” dice il presidente della Fondazione Giannetto Marchettini.
“La scelta di Roberto Latini come nuovo direttore artistico rappresenta un ulteriore ed importante passo per la crescita artistica e qualitativa del Festival. Un professionista affermato del teatro italiano che potrà continuare a sviluppare e far crescere il progetto di rilancio iniziato nel 2022”, sostiene il sindaco Sonnini.
Come quando una squadra di calcio ingaggia un giocatore di livello, l’ingaggio di Latini fa pensare ad un festival Orizzonti più ambizioso rispetto alle ultime edizioni fatte un po’ al risparmio. E questo si percepisce anche dalle parole dello stesso Roberto Latini, dopo la nomina: “L’occasione di esercitare il pensiero in azioni e reazioni per il contemporaneo mi stimola e gratifica. Torno a Chiusi dopo alcuni anni, nella certezza di ritrovare percorsi e persone già selezionati e con la sensazione di poter ascoltare il presente da un luogo e un tempo privilegiati. Ringrazio la commissione per avermi indicato, la Fondazione Orizzonti d’Arte che mi onora dell’incarico e tutti quelli che porteranno il dono di pensarsi al plurale e insieme”.
Di sicuro il nome di Roberto Latini non fa pensare ad un festival basato su “quello che passa il convento”, ad un festival come ce ne sono tanti in giro per l’Italia. Latini è un giocatore eclettico, poco imbrigliabile dentro regole e recinti o schemi precostituiti. Uno che non ha paura di osare la giocata, di tentare il colpo ad effetto o la mossa che scompagina tutti i giochi…
Certo, una cosa è fare l’attore e il regista e una cosa il direttore artistico che deve essere anche manager e “allenatore” allo stesso tempo. Ma il festival chiusino, che come dicevamo già conosce, può essere una bella sfida in questo senso: la squadra e la piazza ideale per lavorare e sperimentare, magari stupire anche, senza troppe pressioni addosso. Ma dovrà anche riaccendere i riflettori su Chiusi, non solo sulla sua concezione di teatro. Ma questo lo sa e la sfida l’ha accettata. Buon lavoro maestro.
m.l.
nella foto (Sipario): Roberto Latini
Auguri! Questi passaggi dovrebbero servire a verificare la situazione finanziaria dell’iniziativa e quanto questa ricade sul Comune.
Il passaggio di consegne alla direzione artistica del festival non può essere però solo una cartina di tornasole riguardo alla situazione finanziaria della Fondazione e del festival stesso, è anche lo specchio delle ambizioni della manifestazione, di dove la Fondazione vuole andare a parare. In questo senso Latini , con tutto il rispetto per Brinzi, sembra essere un passo avanti, un tentativo di volare un po’ più in alto. Come quando fu chiamato Cigni che Latini se lo portò a Chiusi come una delle punte di diamante delle sue tre edizioni, certo molto chiacchierate, e dispendiose, ma indiscutibilmente provocatorie e di livello piuttosto alto.
……è in arrivo un altro fenomeno ?