I BRONZI DI SAN CASCIANO INCONTRANO I BRONZI DI RIACE A REGGIO CALABRIA. MA LI VOGLIAMO PORTARE ANCHE A CHIUSI E CHIANCIANO?

martedì 06th, agosto 2024 / 11:16
I BRONZI DI SAN CASCIANO INCONTRANO I BRONZI DI RIACE A REGGIO CALABRIA. MA LI VOGLIAMO PORTARE ANCHE A CHIUSI E CHIANCIANO?
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SAN CASCIANO BAGNI – Mentre a San Casciano Bagni è in corso la mostra d’arte del pittore-scultore Carlo Paggetti dedicata al Bagno Grande e anche alla sensazionale scoperta archeologica del Santuario Ritrovato, con pezzi che ricordano l’Apollo con l’arco e altre figure mitologiche rinvente in forma di bronzetti o statue durante gli scavi (foto a sinistra), i Bronzi del Bagno Grande, continuano a viaggiare, come la Madonna Pellegrina del dopoguerra…
Anche oggi come allora ad incaricarsi di portare in giro le statue è il Governo. Per la precisione il Ministero dei Beni culturali. Dal 1948 al ’60 la Madonna Pellegrina veniva fatta viaggiare per convincere le casalinghe a fermare lo spettro dei comunisti, oggi per farsi n po’ di pubblicità. E infatti è propprio il Miniestero a far sapere che ieri, 5 agosto, è stata inaugurata la mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di Sa Casciano” al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Dopo Roma (Quirinale) e Napoli (Museo Nazionale Archeologico) i bronzi ritrovati a San Casciano scendono ancora più a sud e vanno a far visita a quelli di Riace, rinvenuti nel 1972.
Più d’uno nei mesi scorsi, quando la scoperta del Santuario del Bagno Grande faceva parlare la stampa e le Tv di tutto il mondo, aveva paragonato, per rilevanza,  il ritrovamento a quello delle due celebri statue bronzee riemerse dal mare di Riace in Calabria. Quindi l’idea di far incontrare i bronzi e bronzetti sancascianesi con i due guerrieri greci una sua logica ce l’ha. E la mostra in Calabria, dopo quelle di Roma e Napoli, offre una nuova opportunità per far conoscere la storia di quel sito straordinario che è il Bagno Grande e far circolare il nome di San Casciano Bagni in giro per l’Italia.
La mostra rimarrà a Reggio Calabria fino al 12 gennaio 2025.  E’ promossa dal Ministero della Cultura e realizzata dalla Direzione generale Musei del MiC con il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, grazie alla collaborazione tra una pluralità di istituzioni preposte alla ricerca, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio. Tra questi anche i Comune di San Casciano Bagni che ha in con cessione gli scavi e la Soprintedenza Archeologica di Siena, Arezzo e Grosseto e l’Università per Stranieri di Siena e l’Istituto Centrale del Restauro.
Come scrivemmo in occasione della tappa dei bronzi a Napoli, noi non siamo contrari a far girare i beni artistici e archeologici per vari musei d’Italia e del mondo. E’ tutta pubblicità per il territorio. Però rimaniamo della convinzione che i Bronzi del Bagno Grande, oltre che a Roma, a Napoli e a Reggio Calabria, dovrebbero far tappa per qualche mese, in attesa della realizzazione dell’apposito museo che li ospiterà definitivamente a San Casciano, anche nel Museo competente per territorio che è peraltro Museo Nazionale Archeologico come quelli di Napoli e di Reggio, ovvero il Museo di Chiusi. E magari, a ruota anche nel Museo civico “delle acque” di Chianciano Terme, per una questione di attinenza tra il Santuario Ritrovato e le cure termali.
Ci piacerebbe che l’Amministrazione Comunale di Chiusi, insieme alla sindaca di San Casciano Bagni, alla sua collega di Chianciano e all’Unione dei Comuni della Valdichiana senese che si era candidata a Capitale Italiana della Cultura 2026, si facesso promotori di questa richiesta al Ministero. E la sostenessero con forza. E ci piacerebbe che su tale battaglia si impegnassero anche le forze politiche di maggioranza e di opposizione, le associazioni culturali. In assenza del Museo sancascianese, tutto da costruire, il Museo competente per territorio e sede naturae dei reperti del bagno Grande è quello di Chiusi. Allestirvi la medesima mostra che da ieri è allestita a Reggio Calabria non dovrebbe rappreentare un grande problema. Se gli spazi non fossero sufficienti basterebbe fare una selezione dei pezzi da esporre… Ma per qualche mese almeno quelle statue a Chiusi una sosta la dovrebbero fare. Poi anche a Chianciano. Sarebbe un modo per dare seguito e sostanza alla candidatura a Capitale Italiana della Cultura e a crare un’occasione di richiamo nel territorio e in particolare in due paesi che archeologicamente sono eccellenza assoluta, ma turisticamente sono in sofferenza. I Musei di Chiusi e Chianciano, uno nazionale e uno civico, sono già lì, non c’è da costruire niente. A Chiusi peraltro l’assessore alla cultura Mattia Bischeri è un archeologo ed è uno degli studiosi che hanno partecipato e stanno partecipando agli scavi del Bagno Grande a San Casciano. Forza, portiamoli anche a Chiusi e Chianciano quei bronzi! Un po’ di riposo vicino a casa, dopo tanto peregrinare, farà bene anche a loro. Saranno stanchi, erano abituati a starsene tranquilli a mollo in quei vasconi fumigginosi, a chiedere aiuto agli Dei per i propri malanni o per la propria virilità gli uomini e fertilità le donne, parlando magari di poesia o di filosofia guardando le stelle…
P.S. La tappa dei Bronzi del Bagno Grande a Chiusi potrebe essere anche l’occasione per trovare finalmente una soluzione, con il Ministero, alle chiusure domenicali del Museo e alle tombe chiuse alla visita dal 2020. Uno scandalo assoluto di cui il Ministero così attento al ritrovamento sancascianese, è primo e unico responsabile.
m.l.
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