TUORO SUL TRASIMENO – Un 34enne ha aggredito a coltellate la compagna e ferito la figlia di 5 anni per poi fuggire a piedi. Rintracciato nella notte dai carabinieri, è stato arrestato per tentato omicidio e lesioni gravissime. Gli uomini dell’Arma sono intervenuti dopo le chiamate al 118 da parte di un parente e di un vicino di casa allarmato da urla nel pieno della notte. L’arrestato è stato intercettato che aveva addosso vestiti sporchi di sangue. Secondo una prima ricostruzione avrebbe accoltellato la convivente dopo una lite legata alla fine della loro relazione e nella concitazione, anche la figlia di 5 anni, che probabilmente la donna teneva in braccio, ferendola agli arti inferiori. La donna trasferita subito al Santa Maria della Misericordia di Perugia è stata sottoposta a delicato intervento chirurgico e versa in gravi condizioni e in pericolo di vita per le gravi lesioni ad un polmone e all’intestinoi e conseguente emorragia. La bambina invece è stata trasportata al Pronto coccorso pediatrico per essere anche lei sottoposta ad intervento urgente, ma non sarebbe a rischio morte.
Per un pelo insomma non c’è scappato il morto, anzi due. Ma il fatto resta di gravità inaudita. Ancora un caso di violenza contro una donna e una bambina, da parte di un uomo incapace di accettare da un lato la fine di una relazione, dall’altro l’autonomia della compagna. Ancora una volta una concezione tossica del rapporto di coppia e di dominio epossesso nei confronti delle donne, da parte di un uomo ha portato ad un epilogo violento e sanguinario. Il 34enne è di origini marocchine e non accettava lo stile di vita della donna ritenuto troppo occidentale. E qui oltre al “possesso” maschio-femmina entra in gioco anche un’altra questione: quella dell’integralismo islamico che di fatto mette in discussione la convivenza e l’integrazione di una parte della comunità islamica con la gente e la cultura della repubblica italiana. Una parte perché non tutti gli islamici sono integralisti. A chiamare il 118 è stato, come dicevamo, un vicino di casa, anche ui marocchino. L’aggressore , giardinieree boscaiolo, era già noto alla gustizia italiana, aveva precedenti per droga. Sdesso è in carcere a Perugia in attesa della covalida dell’arresto con l’accisa di
Non accettava l’indipendenza della moglie e il suo stile di vita ritenuto troppo occidentale, Kamal Ennouri, 34enne di origini marocchine, che al culmine di una lite ha accoltellato più volte al petto la donna, sua coetanea, fino a ridurla in fin di vita. Aggredita mentre teneva in braccio la loro figlioletta di 5 anni, ferita alle gambe e trasportata in ospedale con la madre. Il dramma si è consumato intorno a mezzanotte all’interno di un appartamento di Tuoro sul Trasimeno, tranquillo borgo affacciato sul lago in provincia di Perugia. A chiamare i soccorsi un vicino di casa, anche lui marocchino, a cui l’aggressore si è rivolto convinto di aver ucciso la moglie, prima di tentare la fuga per i vicoli del paese.
L’uomo – giardiniere e boscaiolo, alle spalle precedenti per droga – è stato trovato e arrestato dai carabinieri poco dopo, mentre vagava nel centro storico con i vestiti ancora sporchi di sangue. In carcere nel capoluogo umbro ora attende l’udienza di convalida fissata per lunedì, con l’accusa di tentato omicidio nei confronti della compagna e di lesioni gravissime nei confronti della figlia di 5 anni.
A Tuoro sul Trasimeno nel marzo del 2023 un altro caso di femminicidio con suicidio: un uomo strangolò la moglie poi si suicidò impiccandosi in giardino. In quella circostanza sia la vittima che l’aggressore poi suicida erano italianissimi, 67 anni lui, 57 lei.
Episodio estremamente grave che dimostra la totale incompatibilità degli immigrati musulmani con i nostri valori. Non serve a molto dare un colpo al cerchio e uno alla botte rimarcando che anche tra gli autoctoni ci sono maschi violenti, e che non tutti loro lo sono. La verità è che se episodi simili non sono numerosissimi è solo perchè la pressochè totalità delle loro donne se ne stanno sottomesse e zitte. Quindi riemerge con prepotenza la grande contraddizione, mai affrontata e risolta perchè irrisolvibile, della sinistra che da un lato si pone in prima linea per la tutela dei diritti delle donne, dall’altro predica accoglienza e tolleranza verso il mondo islamico, ignorando (o peggio ancora fregandosene) che le due cose fanno a pugni.
Ma al di là di questo aspetto, c’è il problema di incompatibilità generale, di cui i nostri padri costituenti non hanno tenuto debito conto nel momento in cui hanno steso quell’ articolo che promuove la tolleranza delle minoranze etniche, linguistiche e religiose. Altro che permettere o addirittura incentivare la costruzione di moschee, o togliere i crocifissi dalle aule per non offendere la sensibilità degli studenti “non cristiani” (che poi sappiamo essere solo musulmani, quelli “suscettibili” : bisognerebbe semplicemente VIETARE la professione dell’ Islam. E se ai diretti interessati non sta bene, sono liberissimi di tornarsene nel deserto o nei balcani.
La cosa ridicola poi è che le forze politiche favorevoli all’ immigrazione, in particolare di cittadini islamici, pensano che un domani questi nuovi arrivati arricchiscano il loro bacino elettorale : poveri illusi. Una volta che saranno diventati maggioranza relativa, circostanza che qualcuno stima avvenire intorno al 2050, e ci sottometteranno, chi li ha favoriti sarà da loro visto semplicemente come l’ utile idiota.
Attendo la risposta di Carlo che partirà con un excursus storico come minimo dalle crociate, per dimostrare che se ci odiano è perchè in passato li abbiamo sottomessi e depredati… 😀
Le migrazioni avvengono da sempre per sfuggire da guerre, dominazioni straniere e depredazioni e L’Occidente ha occupato, sfruttato e depredato buona parte dell,Africa e dell’Asia e anche dell’America latina. Lo ha fatto con le crociate, poi con i conquistadores, infine con il colonialismo, i colpi di stato manovrati, di recente anche con i bombardamenti (vedi Libia, per dirne una). E le migrazioni non si fermano, se non forse, aiutando l’autodeterminazione e libertà economica di paesi da cui i migranti partono, smettendo di foraggiare e armare governi corrotti, sanguinari e sottomessi alle multinazionali. Detto questo è vero che la cultura islamica integralista non cerca anzi evita l’integrazione, rifiuta i valori occidentali, ma a maggior ragione non si può pensare vivere in paesi e città dove ognuno sta nel suo mondo con le sue regole senza trovare soluzioni condivise. In Italia non è tollerabile vedere donne con il burqa integrale, o tenute chiuse in casa in condizione di subalternità. Negli uffici, a scuola, le regole devono essere uguali per tutti. Ma noi italiani non possiamo considerare tutti gli islamici dei nemici né pensare che si debbano convertire. Serve la politica e il buon senso. Alzare muri invece serve a poco.
Dal mio intervento (al di là del fatto che non siamo noi occidentali i primi responsabili della predazione e colonizzazione dell’ Africa…) emerge chiaramente che il problema non è di per sè l’ immigrazione, ma il fatto che molti di questi immigrati non si vogliono integrare, e per l’ appunto, rifiutano totalmente i nostri valori. E chi rifiuta i nostri valori, ma non solo, vuole pure imporre i suoi, va necessariamente considerato un nemico. Si può obiettare che ciò vale solo per i soggetti cosiddetti integralisti, o radicali, ma qual è la linea di demarcazione tra estremisti e moderati? E’ assai più sfumata di quanto si possa credere. Magari il protagonista di questo fatto davanti a tutto il paese era irreprensibile e lavoratore, poi però nel privato teneva la moglie e la figlia in subalternità se non proprio schiavitù, e vai a sapere quante ce ne sono di queste situazioni. E l’ aspetto più scoraggiante è che la politica e le istituzioni non possono fare più di tanto, perchè soggetti simili ragionano esclusivamente con il loro metro di giudizio e non gliene importa nulla di ciò che cerchiamo di trasmetter loro, non ci stanno proprio a sentire. Qualche anno fa venni a sapere di un episodio con protagonista un bambino di origine marocchina che frequentava la scuola, quindi apparentemente integrato con la famiglia, che quando fu invitato a casa da un compagno di classe di Moiano appena vide il crocifisso in casa diede letteralmente di matto. Ciò costituisce una testimonianza eloquente di quanto i suoi familiari si vogliano integrare. La verità è che se alzare i muri serve a poco, temo che abbatterli serva ancora a meno. Quando in molti si sveglieranno dal loro torpore, purtroppo sarà tardi.
Beh, via, a colonizzare l’Africa sono stati i francesi, i portoghesi, i belgi, gli olandesi, gli inglesi e perfino gli italiani… Non si tratta di Paesi occidentali? Gli africani hanno faticato e hanno pure combattuto per “decolonizzarsi” e ha faticato pure l’Onu per mettere pace, il segretario generale Ammarskjold fu “abbattuto” in Zambia nel 1961 durante la crisi del Congo (e non certo dagli africani). Più recentemente, ma solo recentemente, sono intervenuti, abbastanza pesantemente, russi e cinesi. Adesso molti paesi africani guardano ai Brics e chiedono un mondo muultipolare e non a pilota unico (gli Usa) e questo oggettivamente favorisce la penetrazione russa e cinese in funzione anti occidentale. Come Occidente abbiamo sbagliato praticamente tutto… e ne stiamo pagando le conseguenze. La Francia ha cominciato a fare i conti con la nuova realtà a partire dalla guerra d’Algeria (1960), l’Italia ce li sta facendo adesso… In Francia anche dei ragazzi milionari, icone dello star system sportivo come Mbappé e Thuram lanciano l’allarme e invitano a NON VOTARE per l’estrema destra sovranista e xenofoba… In Italia questo non succede perché nonostante fatti incresciosi come quello di Tuoro, non abbiamo le bainlieu di Parigi o di Tolosa dove anche i campioni dei “blues” sono nati e cresciuti. Ora sono acclamati e hanno conti in banca stratosferici, ma probabilmente non hanno avuto una infanzia facilissima…
A tale ricostruzione storica manca un pezzo fondamentale, in quanto a colonizzare l’ Africa in modo massiccio sono stati inizialmente gli arabi, e ciò spiega anche perché si professi l’ Islam. Il neocolonialismo occidentale è partito nel 19^ secolo e inizialmente si è limitato al commercio di schiavi.
Al di là di questo, non abbiamo ancora le banlieu. Per ora, e temo per poco.
Per Giangiacomo Rossi.Una componente abbondantemente spiegata più volte è anche nella sua frase finale perchè secondo me la storia deve essere valutata per quello che è stata e per gli esempi che ha fornito.Se usciamo da tale riferimento possiamo dire tutto ed il contrario di tutto con la massima indifferenza. Le ricordo sommessamente Giangiacome che al tempo dei nostri padri costituenti non esisteva il problema delle moschee e che giustamente la nostra Costituzione era e lo è anche attualmente una Costituzione moderna e democratica ed onnicomprensiva delle differenze,anche di quelle religiose e con rispetto parlando mi sembra che il suo discorso debordi e sia proprio eccessivo nei riguardi di una religione che comprende quasi 2 miliardi di uomini e di donne che solo nei paesi intolleranti spesso occidentali per la loro furbizia politica vengono considerati sgozzatori di mogli infedeli tanto per estremizzare….Guardi, le parla un non credente e profondamente laico (ormai l’avrà capito) che considera la religione veramente ” l’oppio del popolo” parafrasando Karl Marx, ma purtuttavia a differenza delle religioni stesse e della loro (tutte nessuna esclusa anche quella cristiana che nel passato si è macchiata di crimini indicibili ) intolleranza per chi non credeva, la laicità come lei ben capisce dà all’uomo la dignità della tolleranza e della libertà di pensiero, cosa questa che non fà parte delle stesse religioni poichè sottomette tramite gli uomini investiti da ciò che loro stessi recitano, da un potere di rappresentanza del cos’ chiamato Divino. quindi uomini in ca5rne ed ossa come noi che ci dicono di dover credere a ciò che interpretano loro possa essere la vita e la storia. E se permette qui nei confronti della vita degli uomini c’è una bella differenza ed un bel distinguo,nel lasciar libere le persone di sentire e pensare come vogliono e di non bollarle fin dalla loro nascita.Se oggi esiste la libertà religiosa nel nostro paese ed in altri paesi soprattutto quelli Occidentali lo si deve alle lotte di chi ha individuato nel passato gli strumenti di compressione delle coscenze racchiusi dentro i vari credo religiosi e li ha combattuti aspramente.C’è una famosa frase di Sigmund Freud, famoso psicanalista del novecento, che secondo me è molto indicativo a proposito della religione ed anche comprendente la libertà di professarla nei riguardi della comprensione del mondo che ci circonda che recita così :” LA RELIGIONE E’ NARCOTICO COL QUALE L’UOMO CONTROLLA LE SUE ANGOSCE MA OTTUNDE LA SUA MENTE…” Per me questa frase si innesta nella complessità dei bisogni umani fra i quali c’è il bisogno di credere,- lecito come altri bisogni beninteso- ma che si innesta ad essere compreso ed espletato da parte degli uomini e della limitatezza umana che sempre viene presa a raffronto con il ”DIVINO”, a raffronto però prodotto da altri uomini e non potrebbe essere diversamente , anche quando cert’uni-sempre nteressati badi bene- ci spingerebbero a vedere nelle manifestazioni della vita,talune anche misteriose,la presenza di tale DIVINO,quindi vede che per tale discorso viene evidenziato il bisogno che ha l’uomo come esere limitato di fruire di una illusione soprattutto riguardante la vita eterna perchè costituito sì’ da un corpo materiale ma da un anima immateriale ed individuale che non muore. Tale concetto, comune a tutte le religioni è il viatico per quello che mi appare ”un ricatto morale” che si espleta verso la limitatezza umana e il suo sentimento di anelare a superare la morte.Pensiamo un momento quale forza abbia tale concetto nei confronti di masse di miliardi di uomini di ogni categoria, educati a pensare e ad essere immersi in un mondo dove vinca tale concetto.Ecco il motivo del mio personale diniego di tali concetti forniti e sviluppati da altri uomini come noi che si sono da secoli arrogati il diritto di spiegare soprattutto ai deboli le loro novelline finalizzate al potere e che tali masse accettano supinamente senza discutere e/o contestare come verità assolute.E la dimostrazione di questo è stata quella della repressione tramite il terrore, ancora oggi, sparso in mille modi da ogni religione. Sull’Islam tale concetto è più presente chè in altre religioni perchè i terreni di cultura dove si è sviluppata la fonte di tali pretese verità non ha subito nel tempo i cambiamenti che abbiamo subito noi nel basso medio evo e nell’età moderna, quando l’uomo ha capito benissimo che anche all’interno delle nostre società il dominio era finalizzato alla schiavizzazione del pensiero e dipendenza delle persone ( pensiamo alla controriforma, a Savonarola, a Galileo, a ciò che è stato il Rinascimento e l’Umanesimo).L’islam tuto questo non l’ha avuto ed ha scavalcato anche tutte le manifestazioni culturali della civiltà industriale ed è rimasto un credo per certi aspetti arretrato di fronte ad un mondo moderno che si sviluppava in altre direzioni. Nel commentare le sue parole relative alla religione islamica lei la colloca come facente parte di idee e di concetti repressivi ed idee repressive e medioevali, ma la spiegazione-se pur gliene dò atto che così sia nella maggior parte dele relazioni nei nostri confronti non è tutta così -credo che proprio perchè il nostro credo religiono cristiano debba essere oggi inclusivo di altre tipologie di credo che hanno tutte le loro estremizzazioni (vedi Induismo, Buddismo ed altre religioni minori che personalmente considero non degne di rappresentare la modernità di pensiero proprio per il motivo che ho citato prima del processo storico subìto ).Le voglio ricordare che oltre all’estremismo Islamico anche le religioni che ho citato hanno i loro lati profondi e radicati di estremismo e tendenza al di dominio, quasi una morsa che stritola in ceri casi i credenti.Vediamo per esempio l’Induismo e l’intolleranza storica di questo verso i mussulmani e viceversa nei luoghi più densamente popolati del mondo quali il sub continente Indiano, la penisola indocinese e l’indonesia.Si parla di miliardi di persone che sono obbligati a convivere l’uno vicino l’altro e che vengono in profondo conflitto.Il tanto osannato e schiavizzato Tibet, che viene pubblicizzato in ogni occasione e dimensione e rappresentato schiavo della propaganda cinese mi domando quanti nei ceri popolari europei sanno che prima dell’invasione cinese che non ha abolito il buddismo tibetano ma ha limitato il suo storico strapotere di secoli e secoli(terra di contrasto fra le grandi potenze occidentali) è stato da sempre prima dell’invasione cinese una regione grande come l’Europa dove il potere assoluto di non più di 300 alti prelati-monaci amministrava tutta la regione col diritto di vita o di morte verso i sudditi. Eppure erano preti che eleggevano un Dalai Lama da bambino, manipolandolo e facendolo esprimere sul riconoscere oggetti appartenuti al precendente Dalai Lama osannato vissuto precedentemente. Possiamo facilmente capire a quali strumentalizzazioni ignominose si basava il potere ecclesiale che è stato sostanzialmente spazzato via dai cinesi ma alimentato anche dalle due potenze occidentali quali Inghilterra e Stati Uniti fornitori di armi ed organizzatori perenni di rivolte contro il Confucianesimo laico ed anche materialista della Cina comunista, pervaso quest’ultimo anche dal nazionalismo anti-occidentale.Eppure nonostante questo l’epopea del tibet dopo aver mobilitato attori holliwoodiani alla Richard Gere ha creato opinioni pubbliche dove si crede che via sia la battaglia del bene conro il male e quante menti propendono per tale idea veicolata pesantemente fino alla stanchezza dai media interessati. Ecco, forse non la dovevo far tanto lunga con notizie che per sommi capi molti conoscono all’interno della nostra società, ma mi preme ribadire un concetto dal quale non ci si può allontanare previo misconoscimento della verità storica ed è quello che se la nostra religione cristiana oggi ha assunto la faccia tollerante verso altre tipologie di credo religioso lo si deve essenzialmente alla spinta che è venuta e le è stata impressa soprattuto dall’esterno da parte del mondo liberale e del mondo socialista che negli ultimi due secoli hanno scalzato la conservazione strutturale che l’aveva caratterizzata per almeno 2000 anni mettendola alla streegua delle altre religioni che oggi ”mal sopportiamo”.Ed io personalmente credo che tutto questo che ho cercato di esprimere -anche se facendo una specie di storia delle religioni che spero mi sia perdonata dai lettori- stà a rappresentare anche una forma di sfogo ma anche una forma che se compresa dai lettori, proprio perchè abbiamo avuto una storia diversa dove hanno pescato anche i concetti di rinascimento, umanesimo ed illuminismo scaturite da concezioni anche ambientali che non sono state affatto secondarie nei confronti di altre, dobbiamo essere inclusivi, tolleranti e capire che il genere umano non è stato creato per combattere e sormontarsi l’uno con l’altro ma che quasi sempre nel confronto e nello scambio di idee tutto quanto ne viene fuori come risultante è lo scambio e l’assimilazione che riesce a cambiare la vita, sia nostra sia degli altri. Ed è l’apertura che vince non la stupidità della chiusura e questo messaggio è anche quello in fondo che professa lo stesso Papa per il semplice motivo che sopravvive solo chi si aggiorna con i tempi.Gli altri, tutti gli altri vengono riassorbiti e perdono la loro identità,come perderemmo noi di fronte agli 8 miliardi degli uominie delle donne che vivono nel pianeta Terra.Se vogliamo sopravvivere, tutti, dobbiamo affermare tali concetti, diversamente è finita anche per coloro i quali per campare hanno bisogno della valvola di sfogo della religione, anche se uomini come noi hanno fin dalla nascita messo dentro i loro cervelli che non moriranno mai. E’ un timbro appunto che aiuta a vivere,scansando il terrore della fine che fà leva nell’egoismo umano e non sull’umiltà, ed anche sulla condanna da parte della sovrastruttura e del rimerito ma lo considero una velenosa illusione che produce la predisposizione al contrasto mentre nelle stesso tepo impingua il potere temporale del maestro che fin dalla nascita ci dice che ci dà i sacramenti e molte volte con l’educazione a pensare che ci viene riservata noi non siamo spinti a pensare che alle cose per farle vere basta crederci .E’ storia vecchia quanto il mondo…..ma credo sommessamente che spesso sia in ballo anche la dignità stessa di uomini. Chiedo scusa per la lunghezza come al solito ma spesso quando si parla di questo genere di cose mi si apre la ” Porta Santa” nel senso che dato poche volte viene aperta ma quelle volte viene riversato fuori di tutto….e la risposta a lei Giangiacomo giustamente non poteva che essere attesa,ma credo-almeno sembra a me- che il significato che porta sia anche una risposta alle sue idee che ha espresso.La saluto ed ancora apologize….
Non occorre che si “apologizzi”, ormai ci sono abituato, anzi, a tratti pure condivido il suo ragionamento, in particolare sulla religione come oppio dei popoli, e sulla genesi storica del diverso modo di viverla tra noi cristiani e i musulmani. Riassumibile, in buona sostanza, nel fatto che a noi, nella maggior parte dei casi, frega ben poco, mentre loro, a vedere tuniche, turbanti, ramadan, ecc., ci sembrano dei poveri mentecatti, gente tarata, lobotomizzata. Però mi perdoni, andando a stringere, nel momento in cui emerge una totale incompatibilità tra i nostri valori e i loro, nel concreto che facciamo? Noi ci dobbiamo sforzare di capire, di essere aperti, tolleranti, ecc., ma se loro non lo fanno (e infatti non lo fanno), come ne usciamo? E’ come un dialogo tra due interlocutori uno dei quali è sordo.
X Giangiacomo Rossi.Credo che la risposta alla sua domanda che dice” ….e allora nel frattempo che facciamo ? ” -semprechè esista- stia nell’assimilazione del pensiero e cioè nell’integrazione degli atti comuni della vita. I nostri emigranti quando alla fine dell’800 andavano negli Stati Uniti per sfuggire alla miseria,poi vivendo nel nuovo paese ne assimilavano il modo di vita,che non era più quello che avevano in italia e nelle regioni dalle quali emigravano. Credo che come paragone possa calzare anche se parliamo di gente che comunque aveva una cultura europea poichè le religioni hanno stravolto le culture naturali dell’uomo invece di amalgamarle su di un piano comune.Quindi gli effetti di cui in questo caso si parla sono stati moltopiù facilitati, come le conseguenze.Le necessità della vita( quindi parlo delle condizioni materiali di esistenza) incidono nel modo di pensare,quindi in questo-pensi un momento- c’è contenuta tutta la spiegazione del RIFIUTO AL CAMBIAMENTO che se da una parte viene fatto per mantenere-spesso in maniera speculativa- il proprio livello identitario,dall’altra è fatto vivere dalla stessa religione come un pericolo, come una perdita identitaria.Guardi per esempio a cosa sia successo in Afghanistan dall’invasione sovietica in poi.Nel paese più rigidamente conservativo del mondo,soprattutto i Mullah -cioè i preti- proprietari delle terre, si sono opposti al programma di Najibullah che prevedeva la redistribuzione delle terre ai contadini per opporsi alla miseria che esisteva facendo campare i contadini stessi col minimo essenziale da secoli (l’hanno impiccato in piazza a kabul ),si sono organizzati e con le armi (americane)hanno vinto scacciando l’occupante.L’occidente-americani in testa-hanno organizzato la vita politica e sociale secondo il loro metodo che in parte è stato accettato ed in parte ostacolato dalla guerriglia talebana fino al precipitare degli eventi quando l’occidente ha dovuto lasciare l’Afghanistan e lasciare la popolazione in pasto alle leggi islamiche che hanno ripreso il comando e che per tanti aspetti schiacciano anche la vita civile.Qual’è il ragionamento che ne consegue da tutto questo allora ? Secondo me ne conseguono una serie di ragionamenti fra i quali si evidenzia in primis che non sia possibile esportare il modo di pensare in casa d’altri e che se una popolazione si vuole liberare di certi modelli lo deve fare in maniera autoctona, organizzandosi e lottando per il fine che si propone,senza accettare dall’esterno indirizzi politici e condizionamenti militari e/o di altra natura,soprattutto economica. Solo in questo modo si avrà la forza di cambiare strada e di avere le garanzie politiche di non ritornare nuovamente sullo stesso problema che pesava poichè ”elargito” da altri. La vera indipendenza inizia da questo, come è nella storia di ogni popolo che si voglia affrancare da un dominio interno ed anche esterno, senza firmare cambiali,cosa molto difficile questa perchè il mondo occidentale le cambiali in bianco ce le ha sempre nel cassetto, interessato sempre con un occhio alle risorse,perchè sono quelle che fanno gola e non tanto la felicità e la libertà degli abitanti.Allora,se questo non ci fà ragionare su quali siano le nostre posizioni di occidentali,dovremmo capire che ”imperialismo” non solo è il dominio economico e lo sfruttamento del lavoro altrui in casa d’altri ma questo si riversa anche in una grande componente ideologica e culturale per la quale si cerca di piegare un popolo con mezzi importati e culturalmente differenti da quelli della sua storia e della sua formazione.Oggi è in vigore la globalizzazione e questa non è altro non solo la condizione della perpetuazione dello sfruttamento sotto altre forme ma l’imposizione da parte del mondo avanzato che considera secondo il proprio metro come ”selvaggio e primordiale” il paese dove vuole conquistare nuovi mercati e se non riesce a farlo arriva anche a fargli la guerra.I sovietici la facevano con la forza delle armi e sono dovuti scappare dietro la reazione delle bande di montanari e di pecorai uniti dalla religione, gli occidentali hanno dovuto fare altrettanto nel loro tentativo di modernizzazione COL LORO METRO di colonizzare un paese dal lato consumistico ed economico ed è stato evidente che dalla lezione avuta non hanno imparato nulla e ne hanno pagato le conseguenze, facendole oltretutto scontare al popolo degli Afghani e soprattutto alla società civile ed alle donne, non facendole per legge occupare impieghi, studiare,lavorare ma rigettandole in casa, predate dalla religione edagli uomini. Tutto questo per dire che il guaio prodotto non è stato solo della religione ma anche di chi se n’è approfittato anche di essa sia dall’interno sia dall’esterno per condizionare la geopolitica.E tutto questo quando si dice che sia ”imperialismo culturale” si dice la verità poichè alla fin fine si parla di modelli di sviluppo che si vogliono impore ad altri e che sono ”micidiali” dove una volta a confronto non esiste ritorno, se non con la violenza delle armi. La stessa cosa anche se stà succedendo in modo diverso e partendo da condizioni diverse è la questione dell’Ucraina e della Russia ma anche quella della Palestina con israele se ci pensa bene,dove l’influsso condizionante dell’occidente ha prodotto chiusure e condizionamenti di altre società.Nella parte orientale dell’Ucraina per centinaia di chilometri il governo sostenuto dai soldi americani ha tentato prima di fare un colpo di stato poi è passato alla via più democratica delle elezioni di un personaggio creato artificialmente dalla televisione,di un attore votato a maggioranza quale personaggio costruito dal popolino che lo ha votato accettando il piatto prefabbricato da un potente oligarca della comunicazione televisiva il cui governo ha imposto a milioni di persone un cambio di lingua nelle scuole e nelle condizioni che hanno stravolto il loro status civle e non solo ma anche le leggi alle quali erano soggetti prima dell’invasione russa.Questa è la PAX AMERICANA ED IL SUO METODO ! Risultato ? 15000 morti e guerra da parte di una Russia che non aspettava altro chè intervenire che si è sentita minacciata da un confine immenso con l’occidente e che adesso viene proposto ad un paese fallito di poter entrare nella Nato facendo intravedere a quel popolo la bandiera della libertà occidentale.Per la questione palestinese non dico altro perchè ne abbiamo parlato anche troppo non solo sulla sproporzione dei morti ma anche al progressivo allargamento di Israele su terre non sue. Allora come vede quando si dice che il pesce puzza dalla testa si dice una cosa veritiera nel senso che la cultura occidentale non solo propositiva a livello globale ma anche interventista direttamente od indirettamente col proprio ” Dio Mercato” ha provocato la maggior parte dei guai ad ogni popolo della terra nel tempo ed anche il confronto-scontro della seconda guerra mondiale ne è un esempio, non solo se guardassimo ai morti, che nel caso della Russia sono stati più di 20 milioni cosa questa che non ha confronti con le cifre delle perdite di ogni altro paese belligerante, ma non ha confronto proprio se pensiamo al fatto che le condizioni che hanno prodotto la guerra mondiale siano state prodotte dalla volontà di spartizione degli imperi economici e politici e di chi è corso al riparo per non perdere il privilegio di sfruttamento delle risorse.
Se oggi questo è vero ed è riconosciuta come realtà vera e storica, non mi sembra che tale strada continuata dall’occidente oggi possa portare tanto lontano per il semplice motivo che si insiste sull’accettazione del modello nostro da parte di altri e quando non sia possibile allora cantino le armi con la spiegazione dell’aggressore e dell’aggredito, con la spiegazione dei propositi di altri di assalire l’Europa, con la spiegazione che occorra sempre trovare un nemico alla propria sfera di allargamento dell’influenza,col diniego fatto ad altri di cercare alleanze verso la Cina od altri paesi, col sobillare continuamente le condizioni che rechino difficoltà a chi non accetti il nostro modo di pensare che ha permeato ogni parte del globo e che lo stà portando alla fine,evidenziando la ”libertà” come bene supremo sventolata e portata da altri se già non la si possieda in casa propria .Ed ecco perchè purtroppo oggi sul palcoscenico del mondo noi occidentali siamo i soli protagonisti ed i soli spettatori. ed allora dovrebbe sorgere dentro di noi non la contrapposizione fino allo sfiancamento di colui che consideriamo avversario ma un ragionamento che faccia luce sull’appropriazione storica delle risorse con le quali abbiamo raggiunto il progresso tecnologico e sociale facendolo pagare spesso ad altri e con questosiamo diventati i padroni del mondo e qualsiasi cosa ci si opponga tutto questo venga considerato in prospettiva come un tentativo di farci perdere la libertà.Si crede davvero che tutto questo non porti sia al contrasto politico. militare ed egemonico coadiuvato anche profondamente e culturalmente dalle pastoie della religione in modo sostanziale ? La risposta a questo attualmente affiora dalla bocca dei nostri governanti,passati e futuri ed è logico che a quanto ne seguirà da tutto questo non sarà altro che una politica di potenza ma su tale strada talvolta s’incontrano anche ”loschi figuri” che hanno le nostre stesse armi, i quali ci ricordano che la nostra storia di padroni del mondo ci ha fatto assumere nei confronti del resto del mondo anche a noi per primi tale forma di ” loschi figuri ” creando per tanti versi ed aspetti anche quella loro che oggi noi consideriamo ”barbarie” e combattiamo poggiando su quella libertà acquisita dalla quale giudichiamo il mondo ed anche le religioni che spesso abbiamo combattuto.Il contrario di tutto questo dovrebbe essere la pace e l’integrazione progressiva,cosa che come vedo culturalmente a proporla suscita il sorriso sarcastico,ma dietro a questo c’è l’intenzione di restare padroni.E questo non a tutti aggrada, anche per foruna in casa nostra ci può essere qualcuno che oggi la pensi diversamente.forse non riusciamo a fare un ragionamento complessivo che è quello poi del ”mercato” che contiene in sè la globalizzazione e l’apertura anche verso una umanità differente che ha bisogno di essere inclusa e di non rimanere al di fuori.Considerare casa nostra i confini naturali e fisici contrasta con il modello di sviluppo ed allora vedremmo che siano le contraddizioni in esso contenute che facciano cambiare le cose e per conseguenza anche il mondo. Lo disse anche qualche altro nel 1848…..ma chiaramente gli è stata fatta la guerra. Sò che non le ho detto nulla di nuovo Giangiacomo ma non accettare tutto questo significa parare il vento con le mano ed il bello è che non conviene nemmeno a noi…..
X Giangiacomo Rossi. Verissimo Giangiacomo, sono stati gli arabi a colonizzare l’Africa e ad iniziare il commercio di schiavi che vendevano poi dal 1700 in poi ai neocolonialisti europei nelle Antille ed in America per destinarli alle piantagioni di cotone e per schiavizzarli.C’è però nei tempi moderni anche da notare che una gran parte dei movimenti di liberazione aiutati con uomini e mezzi dall’Unione Sovietica,Cuba ed altri hanno liberato in parte dal giogo economico occidentale le comunità africane,battendosi anche contro il tribalismo (vedi Angola, Namibia, Zaire e Congo, Mozambico )pagato dal Sud Africa e dal Belgio, e per un nuovo internazionalismo dell’Africa. E’ vero che uomini come Livingstone hanno espletato la loro mission finalizzata all’abolizione della schiavitù quando ancora in Europa esistevano gli imperi al loro massimo rigoglio ma questo lo si deve soprattutto alle nuove culture del liberalismo inglese e dell’affermarsi della società industriale foriera di rivoluzioni sia in America chè in Europa.Questo tanto per rimarcare le differenze del liberalismo politico di casa nostra(anche piccolo borghese ed attento ai valori ed alle libertà personali e molto meno a quelli sociali) e quello inglese.Difatti in Italia i liberali hanno sempre votato a destra, in Inghilterra i liberali hanno sempre perorato posizioni tipiche della sinistra.Comunque per finirla, io credo che non ci sia via d’uscita,non solo perchè le banlieu rappresentano apertamente la ghettizzazione economica occidentale dovuta all’appropriazione da parte del processo economico della vita complessiva delle persone, che si espleta nella selezione delle aree urbane e le riduce all’invivibilità sociale ma anche perchè non vedo altra via che quella di una accettazione regolata dall’integrazione e dalle leggi,partorite però da governi che si servano di certi concetti, non senz’altro di quelli di adesso.L’accettazione indiscriminata non va bene ma nemmeno va bene l’accettazione finalizzata all’uso di un profitto che rischia di essere senza regole, dove vale la forza ed il vendersi al miglior offerente, che poi non è mai il migliore ma spesso il peggiore….vedasi ciò che succede nel sud italia.Una integrazione con regole ed assistenza per preparare una nuova classe di produttori che si deve integrare con quella esistente dove i nuovi venuti comprendano che la nostra storia ed i vantaggi che abbiamo e che loro nelle loro nazioni non hanno avuto, derivano dalla lotta di chi ha fatto l’Italia un paese civile strappando diritti che altrimenti erano stati negati soprattutto dall’illuminata classe dei datori di lavoro( industriali ed agrari),sia prima della guerra sia dopo.E tale patrimonio di conoscenza e di moralità deve continuare a far parte di tutto un paese,inclusivo e moderno.E chi non rispetta tale principio sappia che non è degno di governare anche se le maggioranze che vota facciano parte di qualsiasi governo.E su questo principio credo che non ci sia da scherzare,visto che anche le classi operaie ultimamente si indirizzano a destra per l’indigenza e l’inconclusione di coloro che si fanno chiamare sinistra.Il sistema ha campato e vorrebbe ancora campare spargendo nebbia-oggi mediatica-anche sulle lotte fra poveri.