QUALE FUTURO PER NOTTOLA? LUNEDI’ 6 NOVEMBRE ASSEMBLEA SINDACALE APERTA AL PUBBLICO. I MEDICI CHIAMANO LA GENTE A DIFENDERE L’OSPEDALE
MONTEPULCIANO – Quando tuona da qualche parte piove, dice un proverbio piuttosto diffuso in Valdichiana. E sembra che piova, piuttosto forte, sull’Ospedale di Nottola. L’allarme (il tuono) viene da chi opoera nel settore. L’Anaao-Assomed, sindacato, sindacato di medici e dirigenti sanitari italiani che a livello nazionale conta 18.038 medici associati ed è il più rappreentativo del settore. Lunedì prossimo, 6 novembre, l’Anaao-Assomed ha convocato dalle ore 14,00 alle ore 16,00 una assemblea sindacale aperta al pubblico, proprio presso l’auditorium dell’Ospedale di Nottola. Titolo dell’iniziativa: “Una domanda al sistema sanitario regionale: quale fututo per Nottola?”
E’ evidente che la domanda sottindentenda una preoccupazione degli operatori, i quali chiedono spiegazioni (e rassicurazioni) al sistema sanitario regionale e cioè alla politica, alla Regione. Al Presidente Giani e all’assessore Bezzini, che peraltro è senese e dovrebbe conoscere bene la realtà della sua provincia di appartenenza.
Quello di Nottola è l’ospedale unico della Valdichiana, aperto nel 2000 dopo la chiusura dei 6 presidi locali di Torrita, Sinalunga, Chianciano, Chiusi, Sarteano e Montepulciano. Adesso è “in rete” diciamo così con Le Scotte di Siena, ma anche con i presidi di Abbadia S. Salvatore e Montalcino, con quello di Campostaggia a Poggibonsi, con gli ospedale di La Fratta (Cortona), Arezzo e Grosseto, tutti facenti parte della medesima Asl Toscana Sud Est. Sul presidio di Nottola, anche sui social si alternano giudizi molto positivi di urtenti che hanno trovato professionalità, gentilezza e servizi efficienti, ad altri meno edificanti che mettono in evidenza carenze croniche di personale, tempi lunghi di risposta, cure non sempre al top ecc. I giudizi sono ovviamente soggettivi e derivano dalle esperienza personali di ognuno. Ma che all’Ospedale di Nottola non siano tutte rose e fiori non è un mistero. E molte cose, anche le carenze di personale, le mancate sostituzioni, il sempre più marcato ricorso agli ospedali maggiori di Arezzo e Siena fanno pensare male, cioè ad un progressivo e scientifico smantellamento e depotenziamento della struttura, a vantaggio dei presidi dei capoluoghi e della sanità privata.
Il fatto che l’Anaao-Assomed convochi una assemblea sindacale aperta al pubblico, sembra una “chiamata alla difesa” e i commenti apparsi sui social sotto l’avviso dell’iniziativa vanno tutti in questa direzione: Difendiamo Nottola! Ed un appello che il sindacato degli operatori sanitari, ma anche la gente, cioè l’utenza (che è bene ricordarlo non può essere considerata solo “clientela”) rivolgono ai vertici regionali, ma anche ai sindaci, agli aministratori comunali, ai partiti politici del territorio. Gran parte dei comuni della Valdichiana saranno chiamati al voto nella primavera del 2024, la questione Nottola, o meglio quella di “salvare Nottola”, fermando lo smantellamento e rendendo l’ospedale più efficiente e più rispondente alla domanda di sanità della zona, sarà una delle voci principali dell’agenda della campagna eletorale. Non potrà essere altrimenti.
Qui si possono trovare non tutte ma tante spiegazioni:
https://youtu.be/9no1d9WwbkM?si=mrNkq6QUb_dyBtDW
Ci sarò con la considerazione che il cittadino il quale usufruisce di DIRITTO dei servizi sanitari, è un PAZIENTE E NON UN UTENTE. Ricordando che sono i lavoratori ha mantenere con la trattenuta in busta paga denominata I.V.S., il s.s.n., oltre che lo stato dalla fiscalità generale ma sempre meno visti i continui tagli. Se nn ci fossero i lavoratori, le p.iva e i proprietari delle aziende familiari e delle micro aziende, la sanità sarebbe tutta privata e per pochissimi.