LA MARCIA DELLA PACE PERUGIA-ASSISI IN NOTTURNA: “FERMATE LE ARMI, CESSATE IL FUOCO E TRATTATIVA SUBITO!”

venerdì 24th, febbraio 2023 / 12:40
LA MARCIA DELLA PACE PERUGIA-ASSISI IN NOTTURNA: “FERMATE LE ARMI, CESSATE IL FUOCO E TRATTATIVA SUBITO!”
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PERUGIA – Ad un anno esatto da quella che Putin chiama “Operazione militare speciale” e altri chiamano invece invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia, si è tenuta una edizione particolare della Marcia per la pace Perugia-Assisi. Per la prima volta, simbolicamente in notturna. Perché l’annuncio dell’invasione ci fu di notte.

Alla partenza, davanti ai Giardini del Frontone da cui sono partite sempre tutte le marce della pace, c’erano tante persone: sindaci con la fascia tricolore, preti, frati, suore, giovani e anziani, uomini e donne. Presenti le Acli, l’Anpi, Emergency, i gonfaloni degli enti locali.

In testa al corteo uno striscione nero con la scritta “Fermiamo le guerre”. Molte le bandiere arcobaleno, una è lunga 20 metri… non mancano bandiere e coccarde ucraine.

Forse solo la prima Marcia Perugia-Assisi, quella del 1961 promossa dal Ghandi italiano Aldo Capitini, si svolse in un clima di pericolo nucleare reale come questa volta. E anche stavolta come allora il popolo pacifista chiede a una politica sorda, incosciente o succube rispetto a logiche belliciste e di dominio, di attivare la diplomazia per un cessate il fuoco immediato, che sia propedeutico a una conferenza di pace.

Un migliaio i coraggiosi che hanno percorso al buio i 20 km dal capoluogo umbro alla città di San Francesco, con le fiaccole in mano, in una atmosfera fredda, umida ed evocativa delle sofferenze di chi, nelle zone del conflitto, si trova da un anno al buio, al freddo, sotto la minaccia delle bombe e dei carri armati.

Il popolo della Perugia-Assisi però non è d’accordo sul continuo invio di armi, sulla continuazione della guerra fino alla vittoria dell’aggredito sull’aggressore. O dell’aggressore sull’aggredito.

I “marciatori della pace” che sono partiti poco dopo la mezzanotte dal Frontone di Perugia e sono arrivati nella piazza di Assisi quando era ancora buio, ma era ormai quasi l’alba, alle 6 del mattino, hanno chiesto una sola cosa: che l’Italia e l’Europa abbandonino la scorciatoia pericolosa e a senso unico delle armi e provino a incamminarsi sulla strada del dialogo, della diplomazia.

La Perugia-Assisi della notte scorsa è stata in pratica il culmine delle iniziative che tra ieri e oggi sono previste in 100 città italiane di Europe for peace, il cartello di associazioni, enti locali e sindacati che compongono il movimento per la pace. Iniziative che s concluderanno con una fiaccolata in piazza del Campidoglio a Roma .

All’arrivo della Marcia ad Assisi, il custode del Sacro Convento di San Francesco, padre Marco Moroni, ad accogliere  ha accolto i partecipanti che silenziosamente, con le bandiere arrotolate, sono scesi nella cripta per chiedere aiuto al Santo della pace. Padre Moroni ha chiesto al Santo di Assisi, patrono d’Italia, di intercedere “per la pace per ogni popolo che soffre ingiustizia, per le nazioni in conflitto… perché vinca la pace nei pensieri dei governanti di ogni nazione, degli aggressori e degli aggrediti, degli oppressori e degli oppressi, dei potenti e dei sottomessi. E possa ciascuno con saggezza creativa, con geniale intraprendenza, con tenacia costruttiva, con sacrificio infaticabile e con il tuo aiuto intuire e realizzare percorsi nonviolenti di riconciliazione e di pace”.

Il cammino dei costruttori di pace si ferma, ma non è finito. Prossimo appuntamento domenica 21 maggio per l’edizione ordinaria, diurna – e affollata come sempre – della Marcia della pace Perugia Assisi, che stavolta accoglierà anche tanti ragazzi delle scuole. Nella speranza che a maggio qualche passo verso la pace e il cessate il fuoco sia stato fatto.

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