IL VALORE AGGIUNTO DI UN “ADDETTO CULTURALE”: CITTA’ DELLA PIEVE PIANGE VALERIO BITTARELLO

martedì 24th, gennaio 2023 / 17:01
IL VALORE AGGIUNTO DI UN  “ADDETTO CULTURALE”: CITTA’ DELLA PIEVE PIANGE VALERIO BITTARELLO
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CITTA’ DELLA PIEVE –  Oggi è un giorno triste per Città della Pieve. All’Ospedale di Perugia è morto Valerio Bittarello, poco più di 70 anni, laurea in architettura, per alcuni lustri addetto culturale del Comune. Figura di cultura sterminata, Bittarello è stato un valore aggiunto per la città del Perugino. Se oggi Città della Pieve è inserita nel circuito delle città d’arte, di cultura e meta di turismo tra le più rilevanti in Umbria, in buona misura lo deve a Valerio Bittarello. Che per primo, a partire dall’ amministrazione Fonti, per proseguire poi con Giovagnola e Fallarino, ne individuò le potenzialità e la ricchezza nascosta.

Amante e cultore dell’arte e della storia locale è stato lui, con le sue intuizioni, che potevano sembrare sul momento fuori da logiche e schemi consolidati e addirittura visionarie, a porre le basi del successo che poi è arrivato. E Città della Pieve, con Valerio Bittarello, è stato uno dei primi comuni del territorio ad avere un “addetto culturale” che non faceva solo l’impiegato, ma supportava culturalmente gli amministratori. Era lui il Nicolini della situazione, solo che Nicolini faceva l’assessore a Roma, Valerio il funzionario comunale a Città della Pieve.

Ha contribuito per esempio anche alla crescita e al successo crescente del Palio dei Terzieri, inventandosi quei richiami alla classicità e ai dipinti del Perugino e di altri grandi del Rinascimento, con i carri allegorici del Comune, sempre ispirati a opere pittoriche o letterarie…  E’ stato Valerio a volere il rigore iconografico nei costumi del corteo storico. Ma anche a voler puntare sulla valorizzazione del tesoro principale della città, ovvero i dipinti del Perugino. Facendolo peraltro in anni in cui la cultura non era il primo pensiero delle amministrazioni locali, che dovevano provvedere alla metanizzazione, ai piani urbanistici, alle scuole, alle zone artigianali che allora crescevano come funghi.

E’ stato un lusso, per un paese come Città della Pieve avere in Comune una mente come quella di Bittarello. Pievese doc aveva un amore quasi viscerale per la Toscana (aveva studiato a Firenze), su primapagina lanciò anche la proposta choc di un referendum per il passaggio di Città della Pieve alla regione dei Medici, non avrebbe disdegnato un comune unico con Chiusi. Ha studiato e riproposto con cura certosina i passaggi storici di questa terra di confine ed è stato tra i primi a riparlare della via dell’Alpe di Serra o Romea Germanica che da Roma portava a Stade (vicino ad Amburgo), vera e propria autostrada medievale che passava appunto per Città della Pieve…

Da anni purtroppo non stava bene, viveva da solo, senza parenti prossimi. Se ne è andato in anticipo, lascia comunque una traccia importante, di quelle che restano non solo negli annali, ma nel ricordo delle persone. Per noi di primapagina è stato un amico, un collaboratore, un punto di riferimento, un lettore puntuale finché la salute glielo ha permesso. Ci mancheranno anche le sue battute salaci. E quei modi da gentiluomo ottocentesco che ne facevano un personaggio fuori dal tempo, ma anche dal coro.

m.l.

Nella foto: Valerio Bittarello, a destra, intervistato dal Tgr Rai

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