MERCOLEDI’ 27 SECONDA SERATA DELLA “PIAZZA DELLE PAROLE” A CHIUSI SCALO: ADOLESCENTI E BULLISMO IN UN ‘GIALLO’ DI LORELLA MARINI

MERCOLEDI’ 27 SECONDA SERATA DELLA “PIAZZA DELLE PAROLE” A CHIUSI SCALO: ADOLESCENTI E BULLISMO IN UN ‘GIALLO’ DI LORELLA MARINI
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CHIUSI –  Dopo l’incontro di mercoledì scorso con il giornalista-scrittore Alvaro Fiorucci e i suoi “cold case” italiani (e umbri) mai risolti,  la “Piazza delle parole” a Chiusi Scalo propone il secondo appuntamento, sempre di mercoledì, stessa ora, stesso posto: Piazza Garibaldi ore 21,15.

Mercoledì 27 luglio ospite del “salotto letterario” sarà Lorella Marini, ex insegnate e adesso scrittrice. Umbra pure lei come Fiorucci, ma a differenza di Fiorucci che è un segugio del giornalismo d’inchiesta, Lorella Marini scrive romanzi. Il suo ultimo lavoro “Come la neve non fa rumore”, edizioni della Goccia, 2021,  è un giallo incalzante che affronta un tema che spesso affiora nelle cronache, quello del bullismo tra gli adolescenti…

La ven zò, la ven zò, grida una vecchia signora dai capelli color neve, puntando il dito vero l’alto. È il 6 aprile del 2019 e la Sala Borsa, a Bologna, è affollata come non mai, quando un corpo vestito di nero piomba sul pavimento con un tonfo sordo. È Alessia Matteucci, una ragazza di diciassette anni in gita con la scuola. Omicidio, suicidio, incidente? Le indagini sono affidate alla vichinga, la commissaria italo-danese Barbara Larsen Givoni e all’ispettore Giuseppe Cavani, ‘l’unico che la sopporta’. Non c’è niente di certo, nell’indagine, se non la causa della morte, e sarà difficile, per la Larsen, scavare nel muro di omertà e di mezze verità che i ragazzi hanno costruito.

Come la neve non fa rumore,  introduce subito il lettore nella storia, in un’atmosfera misteriosa e drammatica che coinvolge un gruppo di ragazzi e ragazze in viaggio d’istruzione a Bologna. Un giallo sui generis con protagonisti adolescenti in cui la storia, interamente di fantasia, è ispirata però ai numerosi casi di cronaca che hanno visto coinvolti giovani e giovanissimi in episodi, spesso molto traumatici, di bullismo e cyberbullismo. Ma il centro di interesse, nel romanzo, è la relazione fra il mondo adulto e gli adolescenti, dove la dimensione adulta è rappresentata dalle famiglie, dalla scuola e dai rappresentanti della legge. In questa dinamica emerge l’incapacità del mondo adulto nel comprendere lo specifico della vita dei giovani e la loro chiara responsabilità nei comportamenti ‘devianti’ degli adolescenti. Elemento di novità nel romanzo è la anche la creazione di un personaggio femminile, la commissaria Barbara Larsen Givoni, una ‘sangue misto’ italo-danese che interpreta il suo ruolo con una determinazione e una spontaneità cui spesso non siamo abituati. È aggressiva e poco accomodante, la Larsen, ma è anche molto sensibile al mondo dei giovani che cerca di osservare con occhi vergini. E nel suo vissuto c’è un dramma che in qualche modo rivive nella storia di Alessia Matteucci, la ragazza che muore a diciassette anni in un volo disperato dal terzo piano della Sala Borsa, a Bologna.

L’autrice Lorella Marini, come dicevamo è un’ex-insegnante di inglese, da sempre in sintonia col mondo dei giovani di cui cerca di rappresentare il vissuto fatto di slanci, paure, desideri e… misteri. Come la neve non fa rumore è nato dalla frequentazione empatica del mondo degli adolescenti e da una grande sensibilità per le tematiche sociali che caratterizza l’autrice da sempre. Nel percorso di documentazione preparatorio alla stesura del romanzo l’autrice ha letto molte storie di vittime di bullismo ed è entrata in contatto con genitori di ragazzi bullizzati le cui vite hanno subito un’involuzione drammatica. Da questa esperienza è nata la decisione di cedere le royalties derivanti dalla vendita del romanzo ad un’associazione che si occupa di promuovere una cultura inclusiva e di combattere il bullismo nelle scuole e nella società https://www.mikyboys.com/.

Il romanzo, il cui titolo richiama un verso di una canzone di Battisti, è risultato terzo classificato al concorso ‘Giallo Trasimeno’ che si è tenuto a Tuoro e Isola Maggiore, nei giorni 23-25 luglio 2021 ed è stato inserito fra i dieci finalisti del concorso Casa Sanremo Writers 2022, collegato al festival di Sanremo. Attualmente è in lizza nel concorso Fulgineamente, un contest letterario riservato agli scrittori umbri. Il romanzo è stato inoltre letto da studenti in varie scuole d’Italia nell’ambito di progetti di lettura promossi dagli insegnanti di Lettere e l’autrice ha partecipato a numerosi dibattiti a Perugia, Roma e Desenzano sul Garda, dialogando con gli studenti sulle tematiche del libro.

Anche nella seconda serata dunque ‘La Piazza delle Parole’, a Chiusi Scalo si mantiene fedele alla linea, e propone un incontro con una autrice che intreccia cronaca, storie e letteratura. In questo caso con il giallo… E come è successo con Fiorucci, anche l’incontro con Lorella Marini e il suo “giallo” offrirà spunti per riflettere su tematiche che ci toccano tutti come genitori, insegnanti o semplici cittadini.

A dialogare con Lorella Marini, in Piazza Garibaldi, saranno Paola Margheriti e Elda Cannarsa della redazione di primapagina insieme a Maria Grazia Virgilio della Libreria Libri Parlanti di Castiglion del Lago, partner essenziale e prezioso dell’iniziativa, insieme alla Biblioteca Comunale di Chiusi che ne ha curato la promozione e la grafica.

Si parlerà con un’autrice perugina la cui storia esce dai confini della città sia nell’ambientazione (Bologna, almeno nella prima parte) che nelle tematiche e nella descrizione del mondo degli adolescenti che presenta caratteri di uniformità in tutto il paese. Sarà un’occasione per emozionarsi e riflettere prendendo spunto da una storia, riportando i pensieri e le parole in piazza, in queste torride serate estive, per riscoprire il piacere di raccontare e di ascoltare e di interagire con gli autori, in pubblico, come nell’Agorà dei greci…

Come nella prima serata, anche mercoledì 27, l’incontro si concluderà con un prosecco fresco offerto dalla Pro Loco di Città della Pieve, proprio per suggellare e sottolineare l’importanza delle iniziative di confine… dove il confine è contaminazione e sinergia e non un muro invalicabile.

 

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