CITTA’ DELLA PIEVE, IL PD SI RIMETTE IN MOVIMENTO. MARCO CANNONI VERSO LA SEGRETERIA

CITTA’ DELLA PIEVE –  Nella città del Perugino si rivede il Pd. Dopo la sconfitta alle comunali del 2019 l’ex partito di maggioranza non si era più visto. Sembrava un esercito in rotta sbandato. Senza più nemmeno un segretario.

Il poco che era rimasto in piedi, tra le macerie, ha lavorato per supportare il gruppo consiliare di minoranza, ha cercato di serrare le fila, di cercare una via d’uscita dallo sconforto. Questa mattina il Pd pievese si è ripresentato in piazza, con i banchetti al mercato del sabato. Nel pomeriggio tutti i circoli saranno aperti per aprire il tesseramento  e per lanciare la campagna congressuale ormai imminente. Negli ultimi due mesi l’attività del Pd sembra aver ripreso vigore, forse la fase del disorientamento susseguente alla debacle elettorale è finita. Intanto il partito con il congresso proverà a ridarsi una struttura organizzata e un gruppo dirigente meno… virtuale. Con un segretario dell’Unione Comunale e uno per ogni circolo. Per l’Unione comunale il candidato ad assumerne la leadership è Marco Cannoni, dirigente giovane, ma già collaudato: è stato vicesindaco con Fausto Scricciolo. E adesso è il “reggente”. Per il ricolo di Città della Pieve centro il candidato è Alessandro Mencuccini. Entrambi sono candidati unici, cioè frutto di scelte già ponderate e condivise. Non ci sarà l’ennesima faida interna. 

L’obiettivo vero, al di là della ricostruzione del partito in quanto tale, è anche e soprattutto quello di preparare la riscossa e la riconquista del comune nel 2024. Risini è già al giro di boa di metà mandato. Manca solo l’altra metà della legislatura. Non molto in effetti e la sensazione è che l’amministrazione civico-destrorsa attuale abbia già il fiato corto.

L’onda del cambiamento si è esaurita in un batter d’occhio. Al di là del “volemose bene” scelto da Risini come tratto distintivo della sua azione, in concreto la sua giunta ha fatto poco o niente, neanche sui temi sbandierati e assunti nel 2019 come prioritari e decisivi (vedi la questione ospedale). La squadra di Risini è silenziosa e perennemente sottotraccia; degli assessori nessuno è emerso con una cifra propria, neanche sui problemi di competenza di ciascuno. Il sindaco ha fatto finora l’uomo solo al comando, e un po’ come i Pd sul versante opposto, anche i suoi sponsor e supporters di centro destra si sono presto dileguati. 

Cannoni e Mencuccini (ma intorno a loro ci sono altre figure giovani) sembrano molto motivati e decisi a rimettere la macchina in movimento. Oltre all’identità di partito che il Pd pievese vorrà darsi, uno dei temi cardine dei prossimi anni sarà senza dubbio, anche per il Pd pievese, quello del rapporto di Città della Pieve con gli altri comuni del Trasimeno e con quelli della vicina Toscana.

Città della Pieve, così come Chiusi e Castiglione del lago, è un paese “di confine” e per molteplici ragioni non può prescindere da politiche di area condivise e da buoni rapporti di vicinato. Questo in molti campi: dal turismo, alle attività produttive, dai trasporti alla tutela ambientale, dalla scuola agli eventi culturali…

Ovviamente il Pd non può prescindere nemmeno da una politica di alleanze, che tenda a ricostituire il campo del centro sinistra, evitando magari semplificazioni e pedisseque fotocopie del quadro nazionale. Perché ogni realtà ha le sue peculiarità. La base di partenza sarà sicuramente l’attuale lista Città della Pieve in Comune. Ma il Pd potrebbe anche cercare di aprire o riaprire ragionamenti con i socialisti (molti dei quali nel 2019 appoggiarono Risini), con ciò che resta dei 5 Stelle e altre realtà presenti sul territorio.

Ma la linea la deciderà il congresso… Per il momento è già una notizia rivedere il Pd n piazza con le proprie bandiere e i propri dirigenti e militanti. Se ne era quasi persa la memoria.

m.l.