CHIUSI, SCARA DETTA LA LINEA AL PD: “LISTA CIVICA CON UN IMPRENDITORE CANDIDATO A SINDACO”. SI SCALDANO BISOGNO E SILVA POMPILI?

martedì 04th, maggio 2021 / 12:29
CHIUSI, SCARA DETTA LA LINEA AL PD: “LISTA CIVICA CON UN IMPRENDITORE CANDIDATO A SINDACO”. SI SCALDANO BISOGNO E SILVA POMPILI?
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CHIUSI – Il partito di maggioranza continua nella sua strategia del silenzio, ma le elezioni, anche se rinviate all’autunno, si avvicinano. E qualcuno comincia ad uscire allo scoperto. Lo ha fatto ieri sera Stefano Scaramelli, consigliere regionale e leader di Italia Viva, ex sindaco e figura che a Chiusi un suo peso ce l’ha. In una intervista all’emittente televisiva NTI Scaramelli ha provato a dettare la linea al Pd e al centro sinistra. E ha anche lasciato intendere che qualche contatto c’è già stato, e se ancora anon c’è un accordo, con il Pd, questo potrebbe  anche concretizzarsi a breve. La “linea Scaramelli” è quella della riproposizione dell’alleanza messa in campo alle regionali del settembre 2020, vestita però da… “cosa nuova”. Ha usato questa espressione Scara, per delineare lo scenario che vorrebbe: ovvero una lista civica, senza simboli dei partiti, appoggiata da Pd, Italia Viva e società civile, con un imprenditore locale come candidato sindaco.

Una sorta di lista del fare… di governo Draghi de noialtri…  Ma non con “tutti dentro” come è successo a livello nazionale. Scara qualche paletto lo ha fissato: “Mai coi 5 Stelle”, per esempio. Così ha detto, senza troppi peli sulla lingua, chiudendo la porta ad ogni ipotesi di accordo con il Movimento. E i Podemos neanche li ha citati, né ha citato il loro documento firmato coi 5 Stelle contenente la proposta di un “campo progressista e ecologista” di qualche settimana fa. Un messaggio piuttosto chiaro. Certo per il Pd, ma anche per Possiamo e M5S la teoria Scaramelli sarebbe come una pietra tombale su tutto il lavoro di avvicinamento fatto da un anno a questa parte, soprattutto in funzione anti-Bettollini. Un Bettollini che anche per Scaramelli non sarebbe previsto. Chi dovrebbe essere, nel suo “disegno” l’imprenditore da candidare a sindaco, Scara non lo ha detto, si è guardato bene dal farlo, attendendo magari le prime reazioni alla sa intervista. Che finora però non ci sono state. Ma chi potrebbe essere il “cavallo di Scaramelli” per la corsa elettorale di settembre-ottobre?

Tra gli imprenditori di un certo carisma, piuttosto vicini all’ex sindaco (anche se di provenienza diversa) c’è sicuramente Giammarco Bisogno, più o meno coetaneo di Scara e patron della Emma Villas, intesa sia come azienda operante nel campo turistico sia come squadra di Volley che gioca a Siena, ma è nata e partita da Chiusi nel 2013 per una cavalcata che l’ha portata addirittura in Superlega. Attualmente è in semifinale di A2. Un’altra figura del mondo imprenditoriale che potrebbe rispondere all’identikit fornito da Scara, potrebbe essere Silva Pompili, manager di una azienda affermata a livello nazionale nel settore informatico e dell’intelligenza artificiale, ma anche – ex presidente della Fondazione Orizzonti, prima che Bettollini riportasse l’ente sotto l’egida del Comune, a anche candidata alle elezioni del 2016, dal Pd e non eletta.

Scaramelli, con la sua proposta di lista civica con un imprenditore candidato di fatto certifica la morte della politica e l’incapacità dei partiti di offrire soluzioni credibili. Una cosa però è candidare qualche imprenditore nelle liste, altra cosa è candidarne uno a sindaco. Portare l’economia e il potere economico direttamente al timone del Comune sarebbe il trionfo tardivo della ricetta berlusconiana… E sarebbe anche il contrario di una politica di centrosinistra. Ma Scara, sposando il progetto di Matteo Renzi e scegliendo di lasciare il Pd per Italia Viva è già da tempo su una deriva moderata.

Poi ci sono le controindicazioni, che certe operazioni si portano inevitabilmente dietro. Giammarco Bisogno, per esempio, è persona stimata e apprezzata per il successo ottenuto sia nel lavoro che nello sport, ma amministrare un comune è cosa diversa dal gestire un’azienda una società sportiva dove chi mette i soldi decide. Per di più sarebbe anche difficilmente presentabile come una figura di riferimento per l’elettorato di sinistra. E lui è il primo a saperlo.

Silva Pompili invece è già stata candidata per il Pd, non sarebbe un fulmine a ciel sereno, è pure parente della segretaria Simona Cardaioli, ma la gestione della Fondazione Orizzonti durante il triennio Cigni, la mancata elezione alle comunali del 2016 e pure alle elezioni del Cda di Banca Valdichiana dicono che a livello di consensi e di “appeal” politico siamo lontani da quello che si definisce un cavallo vincente per definizione.

Un’operazione del genere (anche se il nome del candidato fosse diverso dai due testè indicati) per prima cosa spingerebbe Podemos e M5S a rischierarsi orgogliosamente all’opposizione, privando il Pd di possibili alleati, poi potrebbe dare fiato ad una eventuale “fronda” interna al Pd, quella del popolo bettolliniano, tagliato fuori e quindi pronto a vendicarsi nel segreto dell’urna.

Certo, una lista di questo tipo potrebbe pescare voti a destra e al centro in quel magma di democristianismo destrorso diffuso che a Chiusi c’è e c’è sempre stato, ma segnerebbe anche la fine (ingloriosa) del Pd come partito espressione dell’elettorato di sinistra. Il partito di maggioranza ne uscirebbe disintegrato, con la certificazione scritta che fatto fuori Bettollini, in anno e passa non è stato in grado di trovare e mettere sul tappeto una alternativa spendibile, un candidato proprio.

Qualcuno, nei giorni scorsi sui social ha fatto battute sarcastiche su Bettollini e sugli imprenditori che sarebbero pronti a finanziargli la campagna elettorale. Scaramelli a un imprenditore (uno solo) vuol fargli fare direttamente il sindaco. Gli imprenditori sono sempre portatori di interessi specifici, e portarli nella stanza dei bottoni del potere politico non è mai stata e non è una buona idea.

M.L.

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