CHIUSI, IL COVID UCCIDE E TORNA A FAR PAURA. IL SINDACO CHIUDE I PARCHI, VIETA I CAPANNELLI E RINUNCIA ALLA VERIFICA DI MAGGIORANZA. CHIESTO LO SCREENING DI MASSA

giovedì 04th, febbraio 2021 / 10:16
CHIUSI, IL COVID UCCIDE E TORNA A FAR PAURA. IL SINDACO CHIUDE I PARCHI, VIETA I CAPANNELLI E RINUNCIA ALLA VERIFICA DI MAGGIORANZA. CHIESTO LO SCREENING DI MASSA
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CHIUSI – E’ di nuovo bufera: 56 persone attualmente positive, più di 50 in 10 giorni, di queste una trentina 37 riconducibili al focolaio dell’asilo Sacro Cuore, più alcuni (4) ad un centro fisioterapico fuori comune, precisamente a Po’ Bandino. Il titolare Massimo Marchettini ha reso noto lui stesso la positività sua e dei suoi tre soci, invitando il sindaco a fare il nome, nella diretta facebook di ieri sera, per facilitare il tracciamento. Auguri di pronta guarigione a Marchettini e ai suoi partners.

Non solo: è di ieri la notizia della morte per covid di una persona molto nota in città: Nellina Quitti Magini, già direttrice delle Poste e presidente dell’associazione Ada. Aveva 71 anni ed era ricoverata in terapia intensiva alle Scotte di Siena. Un decesso che fa capire – se ce ne fosse bisogno – che il virus maledetto non fa sconti e non uccide solo gli ultraottantenni con altre patologie. Condoglianze alla famiglia e all’Associazione Ada.

Il sindaco Bettollini ha parlato di situazioni in cui il virus è fuori controllo ed ha emesso due ordinanze: una riguarda l’asilo Sacro Cuore che resterà chiuso fino a lunedì prossimo (8 febbraio), la seconda invece riguarda la chiusura di tutti i parchi, giardini e aree gioco pubblici e vieta – in qualsiasi orario – il consumo di alimenti e bevande nelle aree pubbliche o aperte al pubblico, compresi gli spazi all’aperto di bar e ristoranti, con divieto di sostare in piedi sia davanti ai locali che nelle strade, piazze e marciapiedi. Si può consumare solo all’interno dei bar, nei limiti di capienza previsti, e si può camminare, ma non si possono fare capannelli. Questo per evitare assembramenti e contatti ravvicinati tra persone. Il sindaco ha anche chiesto alla Regione Toscana di poter fare uno screening di massa, con tamponi gratuiti a tutta la popolazione, mediante l’operazione Territori Sicuri, come è stato fatto a Sarteano 3 settimane fa.

Insomma Chiusi è tornata in piena emergenza. Con numeri mai raggiunti in precedenza, né durante la prima fase, né durante la seconda. In totale i contagiati da luglio, sono 161, di cui 105 completamente guariti e 56 ancora “attivi”, distribuiti in 33 nuclei familiari. Le persone in quarantena sono 143, 4 in isolamento precauzionale.

La recrudescenza del contagio ha indotto Bettollini ad annullare la seduta del Consiglio comunale che aveva convocato per venerdì 5 febbraio, con un unico punto all’o.d.g. la verifica di maggioranza, dopo che il Pd ha fatto capire che non intende ricandidarlo. Le due ordinanze del 3 febbraio avrebbero potuto essere l’ultimo atto di Bettollini sindaco, in quanto venerdì prossimo avrebbe messo sul tavolo le proprie dimissioni.  “In un quadro sanitario di questo genere, non posso aprire una crisi politica, ma solo gestire la situazione nel’unico interesse della salute della nostra comunità”, ha detto Bettollini, sottolineando che ” i problemi politici restano, ma li affronteremo quando saremo nelle condizioni di poterlo fare”.

Insomma Bettollini non si dimette e rimane al pezzo nel momento più difficile. Un gesto di responsabilità, unito alla richiesta dello screening di massa, che sarebbe un gesto di responsabilità e senso civico di tutta la popolazione.

Dal Pd nessuna reazione, né in senso favorevole. né in senso contrario, alla decisione di annullare il Consiglio, che avrebbe potuto, aprire ufficialmente la crisi di governo a livello locale e condizionare la stessa assemblea dell’Unione Comunale del partito, convocata per domenica mattina, in forma telematica…

Adesso davvero Bettollini sembra un uomo solo al comando, il partito di maggioranza non solo ha creato una situazione di guerra per bande permanente, ma è scomparso dalla scena e non riesce a proferire parola su nulla. Il sindaco amareggiato e in guerra con il Pd, aveva deciso di mettere il partito con le spalle al muro, presentando le proprie dimissioni, e chiudendo il mandato con tre mesi di anticipo, ma in questa fase, con l’emergenza che galoppa e fa paura, ha anteposto la necessità di governare la situazione al chiarimento politico. Non c’è stato bisogno insomma che qualcuno gli urlasse “Torna a bordo, cazzo!”

A questo punto è il Pd che dovrebbe tornare a bordo…

m.l.

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