COVID, ARRIVANO IL NUOVO LOCK DOWN E IL COPRIFUOCO. MA GLI SPOSTAMENTI TRA TOSCANA E UMBRIA SI SALVANO

mercoledì 04th, novembre 2020 / 11:22
COVID, ARRIVANO IL NUOVO LOCK DOWN E IL COPRIFUOCO. MA GLI SPOSTAMENTI TRA TOSCANA E UMBRIA SI SALVANO
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Nella notte, dopo l’ennesima trattativa con le Regioni e fra i partiti della maggioranza, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm con le ulteriori misure anti Covid.

Il provvedimento, che entrerà in vigore giovedì 5 novembre e sarà valido sino al 3 dicembre (salvo aggiornamenti legati alla curva dei contagi) contiene norme valide su tutto il territorio nazionale ed altre che si applicano nelle regioni secondo la classificazione della fascia di rischio Covid, decretata dalla combinazione di 21 parametri, sul numero dei contagi, la velocità di propagazione, la situazione ospedaliera. Ulteriori misure restrittive potranno essere assunte nelle “zone rosse”, individuate d’intesa dal Governo e dalle Regioni interessate. Queste le misure adottate e valide su tutto il territorio nazionale:
– Parte il coprifuoco: non si potrà circolare dalle 22 alle 5 di mattina. Il cosiddetto coprifuoco non si applica a chi si deve spostare per compravate ragioni lavorative, di salute o dettate dallo stato di necessità. Ragioni da motivare con un’autocertificazione.
– In tutte le scuole superiori si applica la didattica a distanza al 100%. Attività in presenza per i laboratori e per gli studenti con difficoltà, secondo modalità che saranno individuate dai presidi. Salvo diverse disposizioni delle Regioni, in generale restano in presenza le lezioni delle scuole medie, elementari e i servizi per l’infanzia. Obbligatoria la mascherina, salvo per i bambini sotto i 6 anni.
– Nei giorni festivi e prefestivi chiusi i centri commerciali (medie e grandi strutture di vendita), eccetto generi alimentari, farmacie, tabacchi ed edicole. I supermercati dei centri commerciali resteranno dunque aperti, ma non  potranno vendere tutti i prodotti. Solo gli alimentari.
– Bar e ristoranti dovranno chiudere alle 18 (con la possibilità di restare aperti per il pranzo della domenica). Chiusi i corner per giochi e scommesse.
– Chiusi musei e mostre. I mezzi pubblici (bus, treni, metro) potranno avere passeggeri al 50% della capienza

Quanto alle misure per le singole regioni, sulla base dei fattori di rischio, il Governo ha previsto tre fasce: Una zona rossa, cioè a rischio più elevato, che comprenderebbe Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta e forse la Campania; una zona arancione a rischio medio con Puglia, Sicilia, Liguria e forse Veneto;  una zona verde, a rischio più basso, con tutte le altre regioni, comprese dunque Toscana, Umbria, Lazio. In queste ultime regioni le restrizioni saranno di meno e meno drastiche. Nelle singole regioni valgono e restano in vigore e anche le ordinanze emesse dai governi regionali. In Umbria per esempio i supermercati erano già chiusi la domenica, e la didattica a distanza riguarda tutte e scuole dalle medie alle superiori.

Nelle Zone arancioni è prevista la chiusura di bar e ristoranti, che non potrebbero quindi più tenere aperto fino alle 18, e dei negozi; rimarrebbero aperti invece, parrucchieri e centri estetici. Vietato ogni spostamento dalla regione, in entrata o in uscita; vietati anche quelli in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, fatte salve le esigenze lavorative, di studio o di salute.

Nelle zone rosse, ovvero nelle regioni messe peggio,  sarà vietato ogni spostamento sia verso altre regioni che all’interno del territorio, salvo ragioni lavorative, di necessità o di salute. A scuola didattica a distanza dalla seconda media. Chiusi bar, pasticcerie, ristoranti e tutti i negozi di beni non essenziali. Resta consentito l’asporto o la consegna a domicilio. In ultima battuta anche in queste aree è stata garantita l’apertura di parrucchieri e centri estetici.

Nelle zone verdi, le regioni a criticità minore secondo il coefficiente del ministero si applicano le restrizioni più basse. In sostanza entrerebbero in vigore le regole valide per tutto il paese, ovvero: lo stop alla circolazione delle persone a partire dalle 22, il ritorno dell’autocertificazione per chi dovesse uscire di casa dopo quell’ora (ma solo per ragioni di lavoro, necessità e salute), chiusura di mostre e musei, didattica a distanza per le superiori e in presenza – ma con obbligo di mascherina – per elementari e medie, chiusura di medie e grandi strutture di vendita nelle giornate festive e prefestive, cioè anche il sabato, nonché di corner scommesse e giochi in bar e tabaccherie; infine, stop alle procedure concorsuali, salvo ovviamente le valutazioni dei candidati fatte sulla base di curriculum o in modalità telematica.

Dalle prime indiscrezioni gli spostamenti tra regioni confinanti della stessa fascia (ad esempio zona Verde) come tra Umbria, Toscana, Marche e Lazio ed Emilia Romagna resterebbero consentiti. I chiusini potranno continuare ad andare a fare a spesa a Po’ Bandino e viceversa pievesi e castiglionesi potranno andare a Chiusi. Stessa cosa tra Sansepolcro e Città di Castello, o tra San Casciano Bagni e Acquapendente o Fabro.

Si profila dunque un lock down più morbido di quello della primavera scorsa, almeno da queste parti, dove la curva dei contagi resta comunque in ascesa e con numeri piuttosto alti in alcuni comuni come Castiglione del Lago, Magione, Passignano, Sinalunga, Torrita, Montepulciano. Resiste invece Chiusi, che in primavera fu la cittadina più colpita, e adesso ha solo 8 casi positivi, con la frazione di Montallese, diventata, con le due guarigioni di ieri, finalmente covid free.

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