REFERENDUM SUL TAGLIO DEI PARLAMENTARI, INIZIATIVA PD A CHIUSI: UN BEL “NI” CHIARO E NETTO…

mercoledì 02nd, settembre 2020 / 10:45
REFERENDUM SUL TAGLIO DEI PARLAMENTARI, INIZIATIVA PD A CHIUSI: UN BEL “NI” CHIARO E NETTO…
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CHIUSI – Insieme alla regionali toscane si avvicina anche il Referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari. Si voterà negli stessi due giorni, il 20 e 32 settembre. Si tratta di referendum confermativo sulla riforma costituzionale proposta dal M5S. Non ci sarà alcun quorum. Se vince il Sì, il taglio sarà confermato, se vince il No la situazione resta com’è.

Qualche giorno fa abbiamo ospitato un intervento del giornalista Alterio Frigerio, già direttore de Il Salvagente e addetto stampa di Susanna Camusso alla Cgil, sulle ragioni del NO. Oggi segnaliamo un intervento della giovane deputata umbra Anna Ascani, vicepresidente del Pd e ache viceministro all’Istruzione, la quale invece pur riconoscendo che “c’è una parte del nostro elettorato sinceramente convinta delle ragioni del no, che va compresa e rispettata” richiama il Pd alla coerenza rispetto al Patto di governo e al voto parlamentare che sostenne la riforma proposta dai 5 Stelle: “Spero che la Direzione di lunedì serva dunque per confermare un mandato pieno a chi ha l’onere di guidare oggi il Partito Democratico nel ribadire le condizioni del nostro sì, non scontato. Le stesse condizioni scritte nero su bianco al punto 10 del patto che ha dato origine alla nostra esperienza di governo. Un patto che per quel che mi riguarda non è in discussione, ma al quale tutti nella coalizione devono dimostrare di attenersi”. 

Nello specifico Anna Ascani nel sostenere il suo Sì scrive: “Non condivido gli entusiasmi di chi nel PD, per convinzione o per tattica, celebra questa riforma come un nuovo inizio foriero di grandi opportunità, ma ricordo bene che un anno fa abbiamo sottoscritto un patto di Governo al quale il segretario, assumendosi un carico di responsabilità non banale, oggi ci richiama. Quel patto comporta e comportava un impegno reciproco che comprendeva l’introduzione di correttivi e di contrappesi e che non può essere rinnegato. Come Partito Democratico siamo stati fin qui la forza politica più leale e seria ed è dunque giusto e doveroso pretendere dalle altre forze della coalizione la medesima serietà e lealtà. Abbiamo votato sì in aula a una proposta che ha raccolto la sostanziale unanimità dei consensi nel passaggio alla Camera, ma che ha dei limiti evidenti, che non è di per sé una riforma, ma un taglio.  Se non mi iscrivo alla corrente degli entusiasti, rifiuto però anche gli strali di chi parla di deriva autoritaria dimenticando che dalla fondazione del PD in avanti praticamente tutti, a fasi alterne, abbiamo sostenuto la necessità o, al limite, l’opportunità di una riduzione del numero dei parlamentari”. 

Ma che il Pd sia un partito indeciso a tutto, e spesso diviso su tutto non è più una novità. In attesa della riunione della direzione nazionale di lunedì prossimo, 7 settembre, il partito resta nel limbo, con alcuni esponenti decisamente schierati per il NO e altri, un po’ meno decisamente, schierati per il Sì.

La riprova arriva da Chiusi, dove il Pd locale, in attesa anche dell’incontro con il sindaco uscito dal partito in programma venerdì 4 settembre, il giorno prima, cioè giovedì 3 ha messo in agenda una iniziativa pubblica proprio sul Referendum. E per non sbagliare non si schiera. L’iniziativa  che si terrà alle ore 21,00 presso la Sala Conferenze San Francesco, prevede infatti due relazioni, una per il Sì di Giancarlo Pagliai (ex segretario del circolo di Acquaviva) e una per il NO, da parte di un non meglio precisato rappresentante dell’ANPI Valdichiana. 

Insomma una serata per chiarire le ragioni dell’uno e dell’altro schieramento. Il che può senza dubbio risultare utile alla comprensione del nodo del contendere per chi non ha seguito molto la questione o è poco informato. Anche per chi ha dei dubbi sull’una o sull’altra posizione. Il confronto aperto, sul campo, è sempre cosa buona e giusta e quindi la serata promossa dal Pd chiusino in questo senso è lodevole. E interessante. Ma non è normale.

Sarebbe normale se una iniziativa del genere l’avesse proposta una associazione, un giornale, un circolo culturale… Ma un partito che è coinvolto e che in parlamento ha votato la riforma proposta dal M5S non può restare neutrale. Una cosa è lasciare libera scelta ai propri militanti e iscritti, altra cosa è non schierarsi, quando invece dovrebbe farlo. Al di là dell’indicazione di voto per il Sì, in questo senso il richiamo di Anna Ascani ad una posizione netta e consapevole del Pd, una ragione ce l’ha. E l’avrebbe avuta allo stesso modo anche se avesse sostenuto la necessità di votare NO, per fermare una riforma che “riduce la rappresentanza e penalizza minoranze e territori periferici”, come sostengono anche molti esponenti Pd.

Prevedibile che anche a Chiusi, come dappertutto, sul Referendum il Pd sia combattuto e diviso. Con l’iniziativa di domani sera dimostra di essere vivo, ma quantomeno un po’ disorientato e confuso.

Un tempo i partiti dettavano la linea, anche in occasione di referendum astrusi o poco comprensibili, e la gente, gli elettori, si fidavano dell’indicazione del proprio partito. Quando sulla questione c’era diversità di opinione marcata all’interno del partito, quest’ultimo lasciava liberi i militanti d votare secondo coscienza. In questo caso il Pd di Chiusi si limita a presentare le due “mozioni” (o opzioni), in modo equidistante e apparentemente asettico. Un bel… NI, marcato e deciso. Al Pd piace evidentemente stare nel limbo.

Cosa che per la verità, ha fatto finora anche con Bettollini. Con i silenzi e una ostentata freddezza ha fatto capire che forse non avrebbe ricandidato volentieri il sindaco uscente, ma non lo ha mai detto, ha lasciato la carne sul fuoco finché non si è attaccata al tegame, e adesso non si sa cosa dirà il partito venerdì 4 settembre a Bettollini. Se proverà a ricucire lo strappo, se proporrà al sindaco un “patto di fine mandato” per non rischiare il commissariamento o se al contrario esporrà le proprie perplessità e saluterà Bettollini comunicandogli che ha tutt’altri progetti.

In politica le posizioni chiare e nette sono fondamentali, per fare la fortuna di un partito o di uno schieramento. Ecco il Pd sotto questo profilo, sia a Chiusi che a livello regionale e nazionale, non sembra poter aspirare a grandi fortune, perché le posizioni chiare e nette non abitano da quelle parti.

m.l.

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