REFERENDUM, ROSY BINDI PER IL NO AL TAGLIO DEI PARLAMENTARI: “IL SI’ UN REGALO ALLE DESTRE POPULISTE”

giovedì 03rd, settembre 2020 / 19:02
REFERENDUM, ROSY BINDI PER IL NO AL TAGLIO DEI PARLAMENTARI: “IL SI’ UN REGALO ALLE DESTRE POPULISTE”
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SINALUNGA -Il 12 febbraio 1980 era sulla rampa  di scale dell’Università di Roma insieme al professore cui faceva l’assistente, quando arrivarono i brigatisti e spararono al professor Bachelet. Compiva 29 anni quel giorno. Poi più tardi è stata segretaria della Dc in Veneto. E una delle figure di spicco dell’Ulivo e dei governi di centro sinistra. Parlamentare e ministro, anche della sanità. Presidente della commissione antimafia. Come giornale ne sostenemmo la candidatura in Valdichiana per l’Ulivo, appunto… Ci disse, ringraziandoci, che “non bisogna essere per forza comunisti per essere di sinistra”. E secondo noi, Rosy Bindi è una persona di sinistra. Cattolica praticante e democristiana di formazione, ma attenta alle questioni sociali, alla parte più debole della società, anche al rispetto della Costituzione e dei valori fondanti della Repubblica. E’ forse, della generazione successiva, la figura che più richiama Tina Anselmi. E’ nata ed è tornata a vivere a Sinalunga, che è sempre stata una cittadina rossa. Una roccaforte rossa. La più operaia delle cittadine e dei paesi della Valdichiana, anche se adesso quella connotazione anche Sinalunga l’ha un po’ persa. Il mondo è cambiato anche in Valdichiana. Non è cambiata molto invece Rosy Bindi che è stata tra i fondatori e ex presidente del Pd, ma da qualche tempo non è più in prima linea e vive la politica in modo più distaccato e defilato. Fuori dallo stesso Pd.

Sul Referendum confermativo sul taglio dei parlamentari che si voterà insieme alle regionali il  20 e 21 settembre non ha fatto mancare il suo pensiero. E la sua dichiarazione di voto. Anche per il legame di Rosy Bindi con il territorio, ci sembra quasi doveroso riportarla.

“Ho ragioni profonde per il No, legate all’attaccamento alla Carta e al nostro modello di democrazia rappresentativa e parlamentare. Un modello che da anni sta attraversando una crisi in tutti i Paesi che hanno una Costituzione ispirata ai principi della democrazia liberale. Ma il taglio draconiano del numero dei parlamentari non risponde nemmeno ad uno dei motivi di questa crisi. Anzi li aggrava“, ha detto in una intervista ad Avvenire

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