CHIUSI: PER IL PD SI FA BUIO. LO DICONO I NUMERI

sabato 29th, agosto 2020 / 15:22
CHIUSI: PER IL PD SI FA BUIO. LO DICONO I NUMERI
0 Flares 0 Flares ×

CHIUSI – Fra tre settimane si vota per le regionali e fra 7-8 mesi Chiusi tornerà alle urne per eleggere sindaco e consiglio comunale. Le regionali a fine estate sono una incognita e una novità. Vedremo come andrà. C’è di mezzo anche l’emergenza covid che ha costretto il Comune a cambiare ubicazione dei seggi, ma il problema non è insormontabile… Il problema più grosso è la politica che non c’è… E votare in assenza di politica è operazione complicata. Se si guarda il trend delle ultime tornate elettorali si vede come a Chiusi si sia verificato un progressivo sgretolamento delle certezze  e delle posizioni consolidate. E questo metta in dubbio il risultato delle prossime regionali, ma soprattutto quello delle comunali del 2021. Ed è proprio nella prospettiva delle comunali che è interessante oggi rileggere i numeri. 

Partiamo dalle precedenti regionali del 2015, quelle delle 15.000 preferenze a Scaramelli. Ecco a Chiusi il centro sinistra ottenne 2.520 voti, all’interno della coalizione il Pd ne prese 2.475 (64,8%), il M5S si fermò a 483 (12,6%); poi la Lega con 302 (8,7%), Fratelli d’Italia 102 (2,6%), Forza Italia 219 (5,6%), la Sinistra di Fattori 157 voti (4%). Come si vede all’epoca il divario tra i vari schieramenti era ancora nettissimo. 2.520 contro 1.263, praticamente il centro sinistra era il doppio del resto del mondo.

Un anno dopo alle comunali 2016, il centro sinistra con Bettollini fece un vero e proprio exploit: 2.816 voti (300 in più) pari al 64,3%. Ma un exploit o fecero anche i podemos (lista di sinistra, alternativa) che risultarono la seconda forza con 604 voti (13,7%), sopra al M5S che aveva un maggiore trascinamento nazionale e una maggiore esposizione mediatica, rimasti a 592 voti (13,5%), ma anche e soprattutto alla destra che non riuscì a entrare nemmeno in consiglio: 219 voti pari al 5% per Salaris e solo 146 voti (3,3%) per la lista personale di Rita Fiorini. Ancora 1.255 voti di differenza tra centro sinistra e resto del mondo. Pd ancora più del doppio degli avversari.

Alle Politiche 2018,  quelle che portarono a livello nazionale il M5S ad essere il primo partito e poi al governo M5S-Lega a Chiusi il Pd scende a 1.794 voti il centro sinistra a 2.012 (41,2%). Dal 64 e passa di Bettollini al 41,2 di Padoan…un tracollo. Il M5S passa dai quasi 600 voti a 1.148, il centro destra a 1.220 (654 Lega, 387 F.I., 179 Fratelli d’Italia), la sinistra a sinistra del Pd, tra Leu, Potere al Popolo a Partito Comunista si ferma a 353 voti complessivi, la metà dei Podemos… Il Pd scende dai 2.475 delle regionali ai 1.794: – 681 voti. Un salasso.

Ma nel giro di un anno molte cose cambiano. Alle Europee 2019 il Pd scende ancora: 1.629 voti pari al 40,7%, altro salasso. Ma scende anche il M5S, da 1.148 a 497 (12%), un tracollo. Sale invece la Lega che tocca quota 1.111 voti pari al 27,8%, praticamente raddoppia i voti delle politiche. Forza Italia e Fratelli d’Italia insieme fanno 328 voti (8,2%). La sinistra a sinistra del Pd non va oltre i 110 voti(2,8%), 6 volte meno dei Podemos… Per la prima volta la somma dei voti del resto del mondo, ovvero centro destra (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia), M5S e sinistra alternativa è superiore ai voti del centro sinistra e lo è anche senza la sinistra alternativa. Il Pd è largamente in minoranza.

Certo adesso, rispetto alle Europee il quadro è già cambiato e anche a Chiusi le urne potrebbero dare somme diverse. Ma si è capito che l’elettorato dei 5 Stelle nel momento del boom del movimento era soprattutto di destra ed è già traslocato nella Lega. Che ormai la sinistra a sinistra del Pd pesa pochissimo, poco più di un centinaio di voti massimo due. Che a destra Forza Italia è marginale rispetto alla Lega (anche come “sentire di massa”) e che  i post fascisti di Fratelli d’Italia sono alla pari con i “liberal-liberisti” berlusconiani. I socialisti non ci sono più. Non solo: tutti i dati relativi al Pd fino al 2019 includevano i renziani oggi in Italia Viva, che adesso sono un’altra variabile e voti in sottrazione.

Quindi? Quindi, Chiusi non solo è un comune contendibile, con le forze di opposizione al Pd numericamente già superiori al Pd, almeno sulla carta. Ma è anche un paese fortemente a rischio per il Pd e il centro sinistra ufficiale, perché l’uscita dal partito del sindaco Bettollini non libera il Pd da una zavorra ingombrante – come qualcuno sostiene – ma mette il Pd in una condizione di oggettiva difficoltà. Se Bettollini decidesse di presentarsi alle comunali con una lista propria (cosa abbastanza probabile), non è detto che vinca, ma di sicuro non vincerebbe neanche il Pd, perché Bettollini il grosso dei consensi proprio lì andrebbe a pescarli. Potrebbe votarlo anche una parte della destra, quella imprenditoriale e delle professioni, certo, ma sarebbe comunque una parte minoritaria… C’è una parte di destra che vota sempre per chi comanda. Chiunque sia. Ma la domanda è: quanti dei 1.629 voti Pd seguirebbero il sindaco e quanti di questi basterebbero per far perdere il Pd?

E’ probabile infatti che a giocarsela con un eventuale listone civico appoggiato dalla destra e magari dai 5 Stelle sarebbe alla fine Bettollini, non il Pd che finirebbe per fare il terzo incomodo… Soprattutto non un Pd a immagine e somiglianza di figure del passato, che sanno di stracotto che si è attaccato al tegame…

Il Pd chiusino, anche con l’apporto di ciò che resta dei Podemos (un centinaio di voti massimo 200 a giudicare dai dati elettorali) potrebbe farcela a resistere? I numeri dicono di no. E la matematica non è un’opinione. Oggi conta molto anche il trend e il trascinamento nazionale, la destra potrebbe vincere indipendentemente dal candidato sindaco e dalla lista… Nel 2016 non era ancora così.

Il silenzio e la freddezza del gruppo dirigente Pd verso Bettollini continuano, la verifica di maggioranza può attendere, dicono… ma i numeri raccontano che al Pd non possono certo dormire sonni tranquilli. L’impressione è che abbiano voluto fare una frittata e gli sia venuta male. E adesso non sappiano come rimediare. Un tentativo di ricucitura con il sindaco uscente forse potrebbe consentire al Pd una via d’uscita. Ma c’è la volontà di farlo questo tentativo?

m.l.

 

 

 

 

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Mail YouTube