UMBRIA, PRIMA GRANA PER LA GIUNTA TESEI: IL NEO ASSESSORE COLETTO, ARRIVATO DAL VENETO, CONDANNATO PER PROPAGANDA RAZZISTA NEL 2001…

UMBRIA, PRIMA GRANA PER LA GIUNTA TESEI: IL NEO ASSESSORE COLETTO, ARRIVATO DAL VENETO, CONDANNATO PER PROPAGANDA RAZZISTA NEL 2001…
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PERUGIA –  Non ha fatto in tempo a sedersi alla scrivania dell’assessorato alla sanità della Regione Umbria, che arriva la prima grana per Luca Coletto, l’assessore leghista chiamato dal Veneto a dare una mano alla governatrice Donatella Tesei. E la grana è piuttosto pesante.  Almeno dal punto di vista politico. La storia è vecchia, ma destinata ugualmente a far rumore. Coletto, che prima di assumere l’incarico in Umbria è stato consigliere provinciale a Verona, assessore alle politiche sanitarie del Veneto e sottosegretario nel governo gialloverde (Conte 1), risulta infatti condannato per “propaganda di idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale o etnico”. L’episodio risale al 2001, quando Coletto era consigliere provinciale e si adoperò per sgomberare un campo nomadi, diffondendo volantini con i quali chiedeva “una firma per cacciare i Sinti”.

«Avere in Giunta una persona che ha subìto una condanna è grave, ma una condannata per razzismo è inaccettabile», ha affermato Tommaso Bori, capogruppo Pd in Assemblea legislativa dell’Umbria durante la prima riunione d’Aula. «L’Umbria respinge le idee portate avanti dal nuovo assessore. Chiediamo alla Presidente se sapeva o era all’oscuro”.  Lo stesso Bori sottolinea che Coletto oltre alla delega alla sanità ha anche quella alla “parità di genere e contro le discriminazioni”, il che alla luce della condanna del 2001 “è un cortocircuito”.

Il neo assessore Coletto, ha risposto ammettendo e minimizzando: “è vero che c’è stata questa condanna, ma è anche vero che si trattava di un reato di opinione”.  Già, un reato di opinione, come l’apologia del nazismo del professore dell’Università di Siena, come i tatuaggi inneggianti al Terzo Reich di Miss Hitler (arrestata però per possesso di armi e associazione eversiva) e come tante frasi che si leggono sui social…

Qualcuno non ha ben chiaro quali siano i reati di opinione. E che non lo abbia ben chiaro uno che fa l’assessore in una giunta regionale è ancora più grave. E inquietante. Che molti di coloro che pronunciano frasi razziste e/o fasciste siano anche esponenti della Lega non è una novità. Anzi è piuttosto frequente. La Lega di Bossi non era un movimento, poi partito, fascistoide. La Lega di Salvini purtroppo lo sta  diventando e lo fa anche per una questione di leadership, di rappresentanza della destra italiana, per dominare il campo anche rispetto a Fratelli d’Italia, Forza Italia e pure alle frange estremiste tipo Casa Pound.

Adesso comunque la governatrice umbra Donatella Tesei, che già fa fatica a spiegare perché ha chiamato un assessore dal Veneto per il comparto più importante (la sanità), dovrà pronunciarsi anche su questo aspetto del curriculum politico (e giudiziario) di Coletto.

Che fosse una giunta di destra non era certo un mistero, ma il razzismo è merce odiosa anche a destra.

 

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