ON THE ROAD. AGAIN: UN TEATRO CHE FORMA E INFORMA, CHE EMOZIONA E FA PENSARE

martedì 15th, ottobre 2019 / 10:22
ON THE ROAD. AGAIN: UN TEATRO CHE FORMA E INFORMA, CHE EMOZIONA E FA PENSARE
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CITTA’ DELLA PIEVE – So che sto per dire qualcosa che a molti parrà un’eresia, ma i classici a Teatro mi hanno un po’ stancato. Sempre più spesso di fronte alla prospettiva di andare a vedere un “Giardino dei Ciliegi” o “Un piacere dell’onestà” o “Un sogno di una notte di mezza estate” filologicamente messi in scena, non faccio proprio i salti di gioia. Sono passati per me i tempi in cui desideravo precisamente sentire echeggiare le battute della sceneggiatura, veder realizzate le scenografie immaginate dagli autori, vivere, insomma, l’esperienza teatrale secondo i dettami della più pura illusione scenica.
Sempre più prediligo adesso vedere riscritture e rivisitazioni dei classici, quando si tratta di convincenti reinterpretazioni che li fanno rivivere in forme moderne, gettano nuova luce su antiche vicende, fanno scorrere nuova linfa in trame che si rivelano proprio per questo sempre vive e in grado di parlarci.

Ma sempre più mi piace anche vedere opere nuove, pièce frutto della creatività di autori contemporanei, fuori dai generi tradizionali, contaminate dall’uso di mezzi multimediali, immagini, musica, filmati, e mi capita spesso – anche da questo osservatorio periferico e minimo in cui vivo – di stupirmi per la qualità di ciò che sono in grado di portare in scena autori non professionisti e con mezzi modesti.
Soprattutto mi piacciono gli spettacoli di teatro di narrazione e civile, opere scritte per mettere in scena la Storia, ripercorrere vicende collettive, farsi e fare domande, sollevare dubbi, mettere il dito nella piaga, provocare, far pensare. E devo dire che, negli anni, anche nei piccoli e preziosi teatri della zona – dagli Arrischianti di Sarteano, al Mascagni di Chiusi, agli Avvaloranti di Città della Pieve (per non dire del Mancinelli di Orvieto, il Signorelli di Cortona e il Morlacchi di Perugia) – di spettacoli di questo genere ne sono andati in scena tanti.

L’ultimo della serie per me è stato quello di sabato sera, quando a Città della Pieve c’è stata la prima replica dello spettacolo “On the road. Again” scritto da Marco Lorenzoni con la collaborazione di Elda Cannarsa.
Dei caratteri del lavoro, descritti fino ai minimi dettagli in modo molto accurato, parla l’autore stesso nel pezzo che è qui linkato, io vorrei solo aggiungere che, secondo me, di opere come queste c’è davvero bisogno. Un teatro che forma e informa, un teatro che emoziona e fa pensare, un teatro che, in definitiva, restituisce alla sua funzione originaria e alla sua finalità formativa questa antica e nobile forma di spettacolo.
Si tratta di un testo complesso, costruito di elementi compositi e ben amalgamati sul filo rosso che li tiene insieme: la strada, il viaggio, la fatica del vivere, le folle di diseredati che cercano un posto dove stare e una vita decente, il confine, la mia terra e la tua terra, la mia vita e la tua vita. La musica rende vivo e palpabile ciò che gli abili narratori raccontano e le voci penetrano le coscienze, lasciano un graffio nell’anima.
Grazie a Marco che, pur non essendo un professionista in questo campo, riesce ogni volta ad emozionare e sorprendere con delle opere veramente belle.

Lucia Annunziata*

(*collaboratrice di Primapagina, docente di lettere a Liceo Italo Calvino di Città della Pieve)

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