CITTA’ DELLA PIEVE: IL 28 SETTEMBRE SIT IN DI PROTESTA DAVANTI ALL’OSPEDALE

CITTA’ DELLA PIEVE: IL 28 SETTEMBRE SIT IN DI PROTESTA DAVANTI ALL’OSPEDALE
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Mentre l’Umbria sta assurgendo a “test politico nazionale” per le prossime e ormai imminenti elezioni regionali del 27 ottobre, con il centro sinistra che ha finalmente trovato un candidato (di destra) a suggello dell’inedita coalizione con i 5 Stelle, le liste civiche e la sinistra radicale, e con la sanità che resta sullo sfondo come tema principale dello scontro e della campagna elettorale, il comitato per il Diritto alla salute che si è battuto per la difesa dell’ospedale di Città della Pieve e in particolare per la riattivazione del Pront Soccorso, torna a denunciare le inadempienze della Regione e chiama i cittadini ad un Sit-In di protesta il 28 settembre, proprio davanti all’ex ospedale pievese. Un modo insomma per costringere gli stessi candidati e le stesse forze politiche a non dimenticare a situazione e a mettere la questione sanità nell’area del Trasimeno-pievese tra le priorità dell’agenda. O quantomeno affinché si attivino per il rispetto degli impegni assunti a suo tempo dalla Regione stessa. Il fatto che cambi la governance (sia che cambi la maggioranza, sia che il centro sinistra allargato si confermi alla guida della Regione, la governance cambierà), non significa che il passato è passato e ci si possa mettere una pietra sopra. Il tema insomma è ancora caldo e il Comitato non abbassa la guardia. Ecco di seguito il comunicato con il quale anuncia il Sit-in:

A due anni dalla chiusura dell’ospedale Beato Giacomo Villa di Città della Pieve, la criticità della situazione sanitaria del territorio si può descrivere sinteticamente come segue:
1. la chiusura dell’ospedale è avvenuta senza previo assetto sanitario alternativo e adeguato alle necessità dei cittadini in quanto è stata annullata a “tavolino”la realizzazione dell’Ospedale Unico del Trasimeno. Le ragioni sono a tutt’oggi sconosciute. I due eventi hanno portato dalla problematicità al disastro con particolare evidenza nella menomazione del servizio di emergenza-urgenza e nell’ulteriore calo di posti letto per acuti rispetto al livello precedente, già gravemente deficitario.
2. Di fronte all’evidente insufficienza sanitaria dell’emergenza -urgenza in un primo momento si è blaterato di elisoccorsi (mai realizzati); in una seconda fase la Regione ha deliberato un Punto di Primo Soccorso seguito da un fantomatico Pronto Soccorso Avanzato, non presente nella tipologia delle normative di legge. Tanto per legittimare la bufala, il Pronto Soccorso Avanzato è apparso nella bozza del nuovo piano sanitario regionale.
3. Secondo delibera regionale l’ex ospedale doveva ospitare un centro di eccellenza di diagnostica per immagini. È finita con l’acquisizione di un’apparecchiatura TAC dismessa da altro ospedale con stimati cinque anni di vita e l’annullamento della risonanza magnetica.
4. Varie ed eventuali hanno ritardato di gran lunga sia i lavori di riconversione dell’ex ospedale di Città della Pieve sia quelli dell’attuale residuo ospedaliero di Castiglione del Lago. Come già denunciato, al momento, i lavori del primo sono fermi e il cantiere versa in uno stato di abbandono.
5. Nonostante due anni di proteste espletate su tutte le possibili modalità , nella bozza del nuovo, supposto Piano Sanitario Regionale in fase di “pre-adozione”, non appare alcuna menzione alla realizzazione dell’Ospedale Unico del Trasimeno. Il nostro distretto rimane pertanto l’unico in Umbria privo di un ospedale distrettuale (Spoke).

Alla luce di quanto elencato, il Comitato Art32 denuncia con forza l’evidente inadempienza dell’ amministrazione regionale e chiama i cittadini a sostenere la lotta per il diritto alla salute, calpestato senza ritegno. Invitiamo la popolazione del territorio a partecipare al SIT-IN di denuncia che si terrà il giorno 28 settembre c.a. davanti all’ex ospedale di Città della Pieve alle ore 10:30″.

Insomma la battaglia continua. Le elezioni regionali e la campagna elettorale possono essere un’occasione per tornare sugli argomenti che tanto hanno fatto discutere e che ad oggi, secondo il Comitato,  non hanno trovato risposte soddisfacenti. Quella della gente in piazza, soprattutto inn periodi pre elettorali, è una delle poche voci che i politici ascoltano. Perché della gente che protesta e vota per gli altri hanno paura. Tutti. Il Comitato in questo dimostra scaltrezza e tempestività.

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