MONTEPULCIANO, GIOVANE DI COLORE CACCIATO DAL PIAZZALE DI UN SUPERMERCATO. QUANTA GENTE FOLGORATA SULLA VIA DI PONTIDA!

lunedì 03rd, giugno 2019 / 19:02
MONTEPULCIANO, GIOVANE DI COLORE CACCIATO DAL PIAZZALE DI UN SUPERMERCATO. QUANTA GENTE FOLGORATA SULLA VIA DI PONTIDA!
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CHIUSI – Per tre giorni a Chiusi si è dibattuto sulla Costituzione, su come “restare umani” e a Chiusi, alla festa della Costituzione organizzata dall’Anpi, c’era tutta la Valdichiana progressista, almeno quella che al di là delle sigle di partito, si batte da sempre per l’uguaglianza, la solidarietà, l’accoglienza… Si aveva la sensazione di essere in tanti, e in buona compagnia, con professori, giornalisti, parlamentari, giuristi e persone di buona volontà unite da una visione del mondo e della società diversa da quella basata sulla paura, sulla chiusura dei porti e dei confini…

Eppure sono passate meno di 24 ore dalla chiusura della festa Anpi di Chiusi che a Montepulciano, sempre in Valdichiana, a 25 km di distanza, un ragazzo di colore, di quelli che stazionano davanti ai supermercati e ti aiutano caricare la spesa in macchina è stato sbeffeggiato e qualcuno ha chiamato  i carabinieri “perché la sua presenza sporcava il decoro”. Quel ragazzo che si chiama Costantino si è messo a piangere. Da anni stava lì davanti a quello stesso supermercato. Si è sentito rifiutato, oltraggiato. E’ un fatto grave. Che, come ha scritto Carlo Pasquini, regista teatrale poliziano su Facebook, “non è successo per caso. Niente avviene mai a caso”. Chi ha chiamato i carabinieri per far allontanare Costantino lo ha fatto perché si è sentito legittimato a farlo, in forza di una propaganda martellante, ossessiva, neanche scalfita, evidentemente, dai discorsi alti della festa di Chiusi.

Conosco persone, amici di una vita, che posseggono archivi sconfinati di foto e documenti sulla Resistenza e sulla guerra di Liberazione, altri che sono stati per decenni parte attiva della sinistra e di quella sinistra mai allineata, critica, attenta, che nei tre giorni della Festa della Costituzione non si sono fatti vedere. Neanche per mezzo minuto. Neanche di passaggio. Spero abbiano avuto altro da fare magari, non solo raccogliere le firme per il Comitato Aria contro il Carbonizzatore alla Fiera di Chiusi Scalo, perché lì c’erano.

Spero che non siano venuti alla festa dell’Anpi per motivi insormontabili e non perché adesso stanno coi 5 Stelle e nel pacchetto devono difendere pure Salvini e le sue fobìe.

Avrei voluto vederli alla Festa dell’Anpi, scambiare con loro delle opinioni sui temi trattati, sugli interventi dei molti e qualificati oratori. Niente, non c’è stato verso. Come se la Costituzione fosse una questione di una parte soltanto della popolazione, solo di chi vota Pd o a sinistra del Pd.  Come se l’Anpi fosse una “accozzaglia” di irriducibili e inguaribili nostalgici della sinistra che non c’è più e che tentano di ricreare qualcosa  al posto di partiti assenti o latitanti…

Magari qualcuno di questi miei amici, che se la son presa pure con il povero Mimmo Lucano (come ha fatto Salvini), adesso posterà qualche commento sui social contro quel ragazzo allontanato dal supermercato di Montepulciano, perché una ragione si trova sempre, magari dicendo che quei ragazzi che chiedono l’euro del carrello della spesa sono lì ad ingrassare il racket che ce li spedisce davanti ai supermercati. E la cosa può anche avere un fondo di verità, ma non è prendendosela con Costantino e allontanando lui che si combatte il racket e il nuovo caporalato… 

Mi è dispiaciuto molto non aver visto facce che qualche anno fa sarebbero state in prima fila ad una manifestazione come la Festa della Costituzione. Amici e compagni che hanno fatto la battaglia referendaria del 2016 contro la riforma costituzionale prevista da Renzi e che adesso disertano la festa della Costituzione. Come se si parlasse di due cose diverse. 

Mi dispiace vedere questi amici e compagni, un tempo menti lucide e critiche, assumere posizioni e atteggiamenti di assoluto allineamento al nuovo potere.  Dopo averli sentiti per anni chiedere (con ragione) autocritica al Pd, a Renzi, a Bersani, a D’Alema e pure a Scaramelli e Bettollini, mi dispiace e mi stupisce vederli silenziosi e acquiescenti anche dopo una batosta elettorale come quella subita dai 5 Stelle alle Europee, batosta superiore perfino a quella subita da Renzi nel 2018…

Qualcuno di sicuro non avrà partecipato alla festa della Costituzione per non confondersi con i sindaci Pd, con la sinistra un po’ vetero che ancora si ostina a cantare Bella Ciao e a parlare di fascismo e antifascismo, con una sinistra che predica bene e razzola male… Ci sarà pure chi dirà che la festa Anpi è stata folklore con un pizzico di retorica e pure un po’ troppo “partigiana” nel senso che gli interventi erano tutti più meno orientati dalla stessa parte. Ci sta, ma era una ragione in più per partecipare e offrire un contributo critico. Sarebbe stato utile.

Ognuno naturalmente è libero di andare alle manifestazioni che più gli aggradano. E non andare alle manifestazioni che non gli piacciono. O a concerti o agli spettacoli teatrali. Non è obbligatorio partecipare sempre e comunque.  Solo che non vedere più quelle facce familiari laddove io trovo la mia gente, laddove si prova a tirar fuori qualche riflessione, ogni volta mi sorprende. Ormai non ce le trovo quasi mai… La cosa mi lascia perplesso. E mi dispiace. Mi fa male al cuore.  Non so se questo effetto lo fa solo a me o anche ad altri. Ma io lo vivo con un certo dolore.

La  sinistra in questo paese ha smarrito la bussola e fa fatica a ritrovarla. Io stesso lo scrivo da anni, pur ostinandomi a cercarla. Qualcun altro ha perso non solo la bussola, ma anche la strada di casa, mi pare. E la memoria. Tra l’altro assumendo posizioni e atteggiamenti “incattiviti” senza averne motivi reali e con buoni o buonissimi stipendi o pensioni in saccoccia. Cosa che in questi tempi grami è già molto. E non è una banalità.

Sarà anche vero che destra e sinistra sono categorie superate, che fascismo e antifascismo non possono essere oggi il metro del confronto, ma almeno sul restare umani oppure no si può trovare una linea comune? Questo per me è uno spartiacque, e non c’è muro o paura che tenga… E se Salvini prende il 35% non vuol dire che abbia ragione. A me viene da dire Not in my name, please! E a voi, amici e compagni folgorati sulla via di Pontida, cosa viene da dire?

Marco Lorenzoni

 

 

 

 

 

 

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