VALNESTORE, IL CENTRO SINISTRA TIENE I DUE COMUNI. LA DESTRA VOLA ALLE EUROPEE, NON ALLE AMMINISTRATIVE.

martedì 28th, maggio 2019 / 20:11
VALNESTORE, IL CENTRO SINISTRA TIENE I DUE COMUNI. LA DESTRA VOLA ALLE EUROPEE, NON ALLE AMMINISTRATIVE.
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PANICALE – Il Centrosinistra in Val Nestore si conferma maggioranza e i sindaci uscenti Giulio Cherubini a Panicale con il 64,66% e Roberto Ferricelli  a Piegaro con il 56,1%, continueranno la loro azione di governo intrapresa cinque anni fa. Battute le destre fantasiosamente mimetizzate che a Panicale erano rappresentate dalla candidata Virginia Marchesini  che si ferma al 35,34% e a Piegaro da Augusto Peltristo  che non va oltre il 33,5%. Sconfitto pure e il M5s che a Piegaro aveva presentato una sua lista con Luca Sargentini che si attesta ad un modesto 10,4%.

A Panicale invece i grillini non erano stati capaci di mettere su una lista, di indicare un candidato a sindaco e nemmeno a redigere una paginetta di programma. Così hanno pensato bene di fare un appello agli elettori, invitandoli a votare scheda bianca, perché a dire loro, tutti gli altri avevano fatto fallimento. Gli elettori dell’appello se ne sono fregati. La vittoria del Centrosinistra questa volta non era affatto scontata e i risultati elettorali delle europee, avevano fatto passare una notte insonne a molti. In pratica il PD si è trovato da solo a contrastare il vasto ed eterogeneo fronte dell’opposizione, che è rimasto tale. Il clima politico generale, gli scandali della sanità che hanno travolto i vertici del PD regionale e la direzione sanitaria (il Direttore dell’Azienda Sanitaria Emilio Duca, particolare di non poco conto, abita a Tavernelle), non hanno influito più di tanto. Il PD in entrambi i municipi, ha saputo mettere in campo due liste dove l’elemento qualità professionale e rinnovamento sono risultati ben visibili.

E questa scelta politica con ogni probabilità è stata una motivazione per una parte dell’elettorato a superare le incertezze e dare di nuovo fiducia. Una stima molto alta visto la discrepanza fra i risultati delle europee e i dati delle amministrative. L’onda leghista si è fermata al voto per l’Europa. Alle amministrative l’elettorato ha preferito andare sul sicuro.

C’è chi dice che Cherubini e Ferricelli sono stati eletti con i voti della Lega. Non è così. Se mai una parte di elettorato Pd alle Europee ha votato Lega, per rabbia, stanchezza e sfiducia. Poi però è tornato all’ovile al momento di eleggere il sindaco.

“Eravamo fiduciosi. La nostra azione di governo tesa a creare le condizioni per un nuovo sviluppo industriale, in grado di creare le condizioni per una ripartenza degli investimenti industriali e risposte occupazionali in Val Nestore, è stata premiata”. Questa la convinzione che un po’ tutti dalla sede affollatissima del Comitato “Cherubini sindaco”, vanno ripetendo. I due programmi infatti presentati agli elettori, da parte del Centrosinistra erano nelle impostazioni economiche, così come dei servizi, la sanità, la scuola, lo sport, la gestione del territorio, praticamente uguali.

Per la Destra locale, spalleggiata dalla Destra regionale e per il restante e variopinto fronte degli sfidanti, era la prima volta che in questo spicchio di terra umbra, si erano determinate condizioni assai favorevoli per una loro possibile vittoria. Per la prima volta i due comuni erano contendibili. E’ evidente che non hanno saputo cogliere l’opportunità. Quali le ragioni? Una su tutte: quella rappresentata dalla battaglia sulla cosiddetta “Terra dei Fuochi”.

Questo grande cavallo di battaglia, costruito nel tempo, che faceva della paura di massa il suo perno, se lo sono visto squagliare come neve al sole negli ultimi mesi. Infatti nessuno ne ha parlato in campagna elettorale. Una bufala infarcita da farneticazioni e fortemente sostenuta da alcuni organi di stampa, che aveva permesso alla Destra e ai pentastellati di fare l’attraversata del deserto, alla fine della quale però, non hanno trovato l’oasi.

L’inchiesta della Magistratura per la parte che riguardava lo strillato interramento di immaginari bidoni e connesso inquinamento, si è conclusa oramai da tempo e senza nessun risultato spendibile sotto il profilo della propaganda politica ed elettorale. Nulla in tutta la Val Nestore oltre la cenere da lignite. Infatti in tutte le iniziative assembleari questo tema non ha trovato nessun riferimento.

Ma la sonora sconfitta dal punto di vista politico non è solo la sconfitta dei tre candidati sfidanti. La vittima più illustre è Francesca Caproni.

Infatti la passionaria panicalese uscita dal PD qualche tempo fa, quando ancora ricopriva la carica di vicesindaco e che in questa tornata elettorale si era spesa molto per la Marchesini seppur restando dietro le quinte, esce per sempre dal Consiglio Comunale e forse dalla scena politica locale. Se a Panicale infatti avesse vinto la Marchesini, vi erano fondate speranze che per lei si sarebbero aperte le porte del Consiglio Regionale in quota Lega. Voci solitamente bene informate, uscite dai palazzi della politica locale, addirittura parlano di una sua richiesta alla Lega, se tutto fosse andato bene, di un assessorato: quello all’agricoltura.

Altra battaglia persa, quella sul futuro di Enel in Valnestore. Le opposizioni hanno cercato di contestare l’accordo vincolante sottoscritto tra Enel, Comuni e Regione un mese fa, anche dal pnto di vista “costituzionale”. Pare che diversi esponenti dello schieramento siano corsi dal Prefetto, con la speranza di trovare una sponda sensibile. Nulla. Subito dopo hanno aperto una polemica dura, insinuando che di quell’accordo non ci si poteva fidare, che l’inceneritore era dietro l’angolo, quando è esplicitato in modo chiaro e incontrovertibile che a Pietrafitta nessuna tecnologia impiantistica verrà eretta per il trattamento del ciclo dei rifiuti. Quel protocollo con Enel rappresenta invece, come ha gridato tutto il centrosinistra, un possibile punto di ripartenza per gli investimenti industriali e quindi una prospettiva per i giovani. Il problema del lavoro è molto sentito dalle famiglie della Valnestore, duramente colpite dalla crisi e dalla deindustrializzazione e quell’accordo con l’Ente elettrico rappresenta un’ancora di salvezza. I cittadini hanno premiato chi ci ha creduto di più. Che ora però dovà passare dalle enunciazio e dai programmi e dalgli accordi ai fatti. La fiducia riconfermata dell’elettorato è comunque un bel viatico.

Renato Casaioli

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