CHIUSI, CONTRIBUTI ALLE ATTIVITA’ ECONOMICHE E PER IL RECUPERO EDILIZIO: IL COMUNE CAMBIA BANCA DI RIFERIMENTO. BCC VALDICHIANA SI DISIMPEGNA, SUBENTRA UNICREDIT

lunedì 25th, marzo 2019 / 18:43
CHIUSI, CONTRIBUTI ALLE ATTIVITA’ ECONOMICHE E PER IL RECUPERO EDILIZIO: IL COMUNE CAMBIA BANCA DI RIFERIMENTO. BCC VALDICHIANA SI DISIMPEGNA, SUBENTRA UNICREDIT
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CHIUSI – E’ dal 1999 che il Comune di Chiusi interviene con contributi in conto interessi per opere di recupero del patrimonio edilizio esistente e a favore di nuove attività economiche o per lo svilupo di fonti energetiche alternative e rinnovabili. Contributi destinati a privati e imprese tramite apposita convenzione con un istituto di credito.

Nella seduta di oggi del Consigli Comunale è stata approvata nuova convenzione valevole fino al 31.12.2019. Solo che, a differenza dei 20 anni precedenti, è cambiato l’Istituto di Credito. Fino ad ora, dal 1999, era sempre stata la Banca Valdichiana (o Bcc di Chiusi). Quest’anno invece la convenzione è stata stipulata con Unicredit, unica banca a presentare un’offerta. La quale però – si legge nella convenzione stessa – ha anche presentato “un’offerta migliorativa rispetto ai tassi di interesse posti a base dell’indagine di mercato” fatta dal Comune.

Così a prima vista, sembra un normalissimo accordo tra il Comune e una banca, per l’esercizio della attività amministrativa. In realtà può essere anche il segnale di un cambio epocale. Il Comune non ha più un rapporto privilegiato e consolidato con la banca locale per la gestione di contributi che in qualche modo incidono sullo sviluppo economico complessivo e anche su altri piani, ad esempio quello dell’attenzione al recupero edilizio, alla valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili, al sostegno alle nuove attività. In soldoni sulla politica amministrativa complessiva.

Il cambio della guardia tra Bcc Valdichiana e Unicredit potrebbe rappresentare anche la cartina di tornasole di un rapporto sempre più difficile tra Banca Valdichiana e l’area di Chiusi, dopo l’avvenuta fusione con la consorella di Montepulciano. Operazione che si porta dietro scorie non ancora smaltite del tutto.

A dire il vero Bcc Valdichiana una sua offerta l’aveva presentato, ma oltre i termini fissati e comunque maggiore rispetto a quella di Unicredit…

Più che una scelta del Comune, sembra che sia stata Banca Valdichiana a crederci poco. Tanto da far scadere i termini e presentare un’offerta non competitiva.  Sembra quasi che Bcc Valdichiana stia cercando un distacco progressivo, quasi un disimpegno,  rispetto al territorio di Chiusi, facendo trasparire anche una perdita di peso della componente chiusina in seno al management della banca.

Unicredit, evidentemente, ha colto la palla al balzo ed è entrata in rapporto con l’ente locale, aprendo uno scenario nuovo. Ci ha creduto di più e adesso e vuole essere riferimento di territorio più di quanto non lo sia stata fino ad ora. E anche questo è un segnale. Il sindaco Bettollini lo definisce positivo, perché Unicredit è un colosso.

Può darsi che a Bcc Valdichiana non interessasse più l’operazione specifica prevista dalla Convenzione. Ma il disimpegno dopo 20 anni esatti non poteva passare inosservato.

E c’è chi mette in relazione questo “segnale” con l’ormai imminente rinnovo del Cda previsto a maggio, con la componente chiusina pronta a dare battaglia per mantenere un ruolo importante. E tutto il proprio peso. C’è chi teme invece l’ultimo colpo e con esso l’assunzione del controllo totale della banca da parte della componente poliziana.

Ma questo è tema che è sullo sfondo dal primo minuto dopo la fusione.

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