SOCIAL-REVOLUTION DEI SACCHETTI BIO. LA RISPOSTA DEI MINISTERI
Social-revolution dell’ortofrutta in sacchetto. Giorno 5. Il Ministero dell’Ambiente reitera che le borse di plastica di qualsiasi tipo non possono essere distribuite gratuitamente. Il Ministero della Salute dice che va bene portarsi i sacchetti da casa ma devono essere mono-uso per evitare il rischio di contaminazione (dal sacchetto a frutta o verdura. Il viceversa non è contemplato). Il Codacons dice che quando mai è il sacchetto a contaminare la frutta, semmai è il contrario. E allora pure i guanti, no?
E aggiunge che sono già arrivate le prime segnalazioni di consumatori i quali, pur non avendo acquistato prodotti ortofrutticoli o avendo applicato l’etichetta sui singoli articoli, si sono ritrovati il carico dei due centesimi sullo scontrino.
Un botta e risposta di grande spessore scientifico e interesse ambientalistico quindi che lascia a noi consumatori la scelta di comprarci questi benedetti sacchetti dove meglio ci pare. Poi spetterà all’esercente di turno (supermercato o fruttivendolo) stabilirne l’idoneità in base a criteri non meglio specificati. Forse dovremo portarci il sacchettino in un contenitore asettico approvato con marca da bollo dalla Asl; magari lo spessore delle pareti dovrà essere inferiore o superiore a 15 micron, eventualmente certificabile dalle autorità preposte tramite richiesta scritta inclusiva di copia di documento di identità, codice fiscale, dichiarazione di reddito, posizione fiscale degli ultimi cinque anni, titolo di studio e visura catastale.
Può essere anche che dovremo presentare la prova di acquisto (dei sacchetti) emessa dal fornitore di nostra scelta e certificata con atto notarile. Oppure, previa richiesta ai fornitori certificati (scritta e con le documentazioni sopraccitate), sarà necessario un monitoraggio microbiologico che attesti l’assenza di azioni patogene nell’ambiente di casa in cui conserveremo i sacchetti. Chissà. Tutto è possibile ma come si dice, andando,vedendo.
La parte più spassosa degli interventi dell’ultim’ora resta comunque il fatto che nessuno dei due Ministeri, anzi proprio nessuno, si è preoccupato -o ricordato- di rimarcare l’importanza di usare sacchetti biodegradabili visto che in fondo, ma deve essere parecchio in fondo, tutto è nato in nome della riduzione dell’utilizzo di borse di plastica in materiale leggero.
La centralità della guerra al sacchetto i cui costi annuali per famiglia, secondo le stime di Codacons, si aggirano sui 50 euro in più rispetto al 2017, ha suscitato lo stupore e l’indignazione dei sostenitori della contro-revolution, che molto meno platealmente puntano il dito contro la botta dei rincari che ci aspetta per il 2018. Lasciamo perdere i sacchetti e concentriamoci sulla “sacchetta” ( portafoglio). Con gli aumenti previsti su gas, luce e pedaggi autostradali, dalle tasche di ogni famiglia uscirà circa un migliaio di euro in più rispetto al 2017. Se revolution deve essere, che sia fatta sul serio e per una giusta causa.
Per quanto, dove sta scritto che l’una deve escludere l’altra?
Elda Cannarsa
ambiente, plastica, sacchetti biodegradabili, sacchetti ortofrutta
Nello stato autoritario la classe dirigente che dispone l’osservanza a tali interventi avrebbe il posto che si merita visto che è tanto attenta alle contaminazioni organiche che possano inficiare la vita dei sudditi: ma ”non si può perchè lo stato non deve essere autoritario” e quindi avrebbe disposto un corso di rieducazione nell’area dell’Ilva a Taranto,degradato ed inquinato dall’attività dei privati che hanno lucrato profitti e della cui attività continuativa è stata tollerata l’esistenza, fino a produrre la morte di parecchi sudditi…. Probabilmente alla fine del corso cambierebbero opinione o se non la cambiassero vorrebbe dire che ormai non ci sia stato nulla da fare poichè giunti al cospetto di San Pietro anche loro grazie ad essere immersi nell’ambiente che hanno concorso profondamente a costruire ,qualcuno di grado più alto di San Pietro avrebbe indicato loro la via definitiva della loro collocazione….dove non voglio dirlo ma senz’altro la beatificazione non li avrebbe accolti….questi pensano ai sacchetti che facilmente possiamo intendere come un arma di distrazione di massa che senz’altro come sempre sanno bene che avrà i suoi effetti in questo inizio d’anno in cui si prospettano i rincari di diverse forniture e servizi.Ma cosa volete, questo producono i sudditi quando eleggono dirigenti, guidati dai media utilizzati dai dirigenti stessi. il conto torna.Pensate chi sia che vada al cospetto di San Pietro prima, i sudditi o chi li dirige?La risposta, senza entrare nel merito alla materia trattata nel Post sui sacchetti, credo non abbia alternative.Quando la gente si renderà conto che quella scatolina a colori che entra in tutte le case e della quale non si fa più a meno,sostituisce a parecchi l’autonomia del proprio cervello mentre sembra che dia tanta libertà di pensiero poichè ti dicono ” che la libertà nasca dalla conoscenza” – e questo è cosa pur vera- guardate cosa farvene della conoscenza veicolata da loro dentro il sistema che loro stessi hanno organizzato….con rispetto parlando… ma è un posto molto buio….
Avete fatto due conti su quanto incasserà lo stato di imposte? Fino ad oggi le attività commerciali detraevano il costo de sacchetti dal 1.1 invece non le detrarranno ma ci pagheranno iva ed IRPEF. Tra l’altro “vendendo ” sotto costo