CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2020: MONTEPULCIANO E LE SUE 4 SORELLE TRA LE FINALISTE. SARA’ DURA SPUNTARLA…
MONTEPULCIANO – Sono 31 le città (o comprensori) tra cui il 31 marco il Ministero dei Beni Culturali sceglierà la Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2020. Tra le 30 “finaliste” c’è anche Montepulciano. Che, come è noto, è candidata insieme ad altre 4 città della zona: due toscane e due umbre, ovvero Chiusi, Torrita di Siena, Città della Pieve e a Castiglione del Lago.
Nel 2020 Montepulciano e Torrita potrebbero essere già un comune solo. E’ infatti in corso la procedura per la fusione e nel corso del 2018 ci sarà il fatidico referendum. Chiusi è città archeologica importante, sede di Diocesi insieme a Montepulciano (e Pienza), Castiglione del Lago confina con Montepulciano, con Chiusi e con Città della Pieve. Quest’ultima confina con Chiusi ed è con Montepulciano la “sentinella” sulla parte sud della Valdichiana, una sorta di città d’arte gemella e dirimpettaia. E se Montepulciano ha come figura illustre il Poliziano, Città della Pieve ha il Perugino, due artisti tra i più significativi del Rinascimento.
Ce la faranno Montepulciano e le sue sorelle a spuntarla? Non sarà facile. Perché le altre concorrenti sono Agrigento, Bellano, Benevento, Bitonto, Casale Monferrato, Ceglie Messapica, Cuneo, Fasano, Foligno, Gallipoli, Lanciano, Macerata, Merano, Messina, Noto, Nuoro, Oristano, Parma, Piacenza, Pietrasanta, Pieve di Cadore, Prato, Ragusa, Ravello, Reggio Emilia, Scandiano, Telese Terme, Teramo, Treviso e Vibo Valentia.
Come si vede, ci sono città di dimensioni diverse e di grandi tradizioni culturali (si pensi a Parma o Macerata), ci sono luoghi di grande richiamo turistico (Gallipoli, Ravello, Pietrasanta, Bellano), veri e propri “gioielli architettonici” come Noto… Per la Toscana oltre Montepulciano (con Chiusi e Torrita di Siena) ci sono anche Pietrasanta e Prato, per l’Umbria c’è Foligno.
La vincitrice verrà scelta, come detto, dal Ministero dei Beni Culturali sulla base del lavoro della commissione giudicatrice. La città che verrà scelta come Capitale Italiana della Cultura 2020 riceverà un “premio” di un milione di euro per la messa a punto dei progetti presentati nel dossier di candidatura.
Tra i parametri indicati nel dossier che accompagna la candidatura di Montepulciano & C. figurano naturalmente le bellezze architettoniche e paesaggistiche, la ricchezza del patrimonio storico, archeologico e culturale, ma anche il fatto che il territorio a cavallo tra Umbria e Toscana è considerato tradizionalmente un luogo del “buon vivere”, della buona cucina, del buon vino. Della cosiddetta “cultura materiale”, insomma. Non a caso è spesso utilizzato come set cinematografico, per fiction tv e spot pubblicitari… E’ interessante il fatto che la candidatura di Montepulciano sia stata pensata in comune con alte 4 località limitrofe, due toscane e due umbre. Per noi di primapagina, che nel lontano 1990, mandammo in edicola un giornale che per la prima volta metteva insieme, sulle stesse pagine, Umbria e Toscana, focalizzandolo proprio su Chiusi Montepulciano, Città della Pieve e Castiglione del Lago, è già questo piccolo motivo di soddisfazione. Avevamo visto lungo…
Vincere e ottenere la “nomination” (e il contributo) da parte del Mibact per Montepulciano non sarà facile. Diciamo che la cosa ha tutta l’aria di una “mission impossible”, vista la concorrenza, ma già il fatto di esserci, di aver dovuto elaborare dei progetti, delle idee, di aver cercato una sponda in 4 paesi limitrofi, lavorando insieme, è anche questo un qualcosa che rimarrà agli atti e tornerà comunque utile. Sia a Montepulciano che alle sue 4 sorelle.
CASTIGLIONE DEL LAGO, chiusi, citta della pieve, montepulciano, Torrita di Siena
Anch’io credo che sarà difficile spuntarla perchè al di la di tutto ed anche al dilà del patrimonio insindacabile che Montepulciano contiene, ritengo che il confronto con la concorrenza sia in asperrima salita.Non sò se le 4 sorelle del territorio saranno assimilate in un contesto omogeneo del tipo ”Patrimonuio Unesco” e cioè con una omogeneità non solo riguardante il territorio ma anche una omogeneità culturale e se questo possa servire poichè le regole di questo percorso non le conosco, ma indubbiamente di fronte a tale panorama io credo che scontiamo come paese Chiusi dei ritardi indiscutibili rispetto alle possibilità di valorizzazione culturali che abbiamo intorno a noi. C’è materia sufficiente per concorrere io credo, ma ciò che resta nettamente insufficiente è il modo e la sostanza di come viene amministrata tale potenziale cultura che finisce poi per rivelarsi al confronto di altri paesi circonvicini come una vera e propria ”sottocultura” soprattutto di carattere amministrativo non tanto della cultura stessa ma della sua fruibilità. Tutti riconoscono che oggi con la cultura si possa mangiare ma se non si spende e ci si crede solo a parole ma nei fatti non ci si investe perchè le finanze sono al lumicino poichè negli anni si sono spesi milioni di euro per strutture inutili che sono costate dei rattoppi ed ancora mi sembra che si brancoli nel buio riguardo alla loro futura conduzione ( strutture sportive costate quello che stà bene ) in cosa speriamo come riconoscimento faccio ancora fatica a capirlo.Vogliamo fare il conto di quanto abbiamo speso negli ultimi 15 anni per accorgersi che è passato un fiume di denaro da Chiusi, una gran parte del quale è stato sperperato per scelte incredibili ? Mi sembra che ci sia una specie di ”prosopopea” che venga da lontano,comune anche a molti toscani nel credersi al centro dell’attenzione rispetto ai luoghi che aspirino a tale primato che sono stati elencati. Il mondo è cambiato ed anche se Chiusi ha delle potenzialità di contenitore culturale di tutto rispetto e forse anche superiore a molti paesi circonvicini, il cemento che tiene insieme i prodotti di tale contenitore mi verrebbe da dire-senza offesa alcuna -che sia l’ignoranza dovuta soprattutto alla base sociale che ne determina la guida politica.Certo, anche i paesi circonvicini come soprattutto quelli che hai elencato avranno i loro limiti per carità, anche magari frutto di scelte non sempre corrette, ma credo che il declino di un paese si possa vedere ed anche misurare dalle sue inespresse potenze e dai suoi silenzi rispetto alla valorizzazione della cultura. Ed allora ? Quando c’era l’era Ceccobao sembrava che il problema fosse la sua conduzione ed il suo modo di condurre la politica, ma io mi chiedo adesso: è cambiato qualcosa da quel tempo ? In sostanza non mi sembrerebbe od almeno io non l’ho notato particolarmente. Eppure sono 10 anni e non c’è bisogno di andare indietro nel tempo con la mente per vedere che il declino non si è fermato. I discorsi rimangono discorsi, i fatti sono i fatti, e nemmeno tutti ”i fatti” che sono stati costruiti e messi in atto sono tutti positivi se si guardano da un certo punto di vista, sia dell’amministrazione del territorio sia della quantità di denaro impiegato. Ed allora, mi sà tanto che sul quel pallottoliere di Bettollini and Co. che richiami nell’altro post a proposito delle palline che debbano essere considerate in aggiunta -come dire in aggiunta ai meriti- (quello dei semafori e della frana tanto per intenderci che sono tutte cose doverose e di normale amministrazione, ripeto di NORMALE AMMINISTRAZIONE PER CHI DEBBA SOVRAINTENDERE AI NATURALI DETERIORAMENTI DEL TERRITORIO, fra l’altro in attesa da anni perchè sono anni che esistono quei rischi(semaforo) sia di rimessa in funzionalità della strada franata ) da parte di un Comune o di una Provincia, credo che debba rimanere ben fermo il fatto che se si siano fatte delle cose, queste sono state fatte in ritardo con tutti i risvolti che questi ritardi hanno prodotto. Altro che aggiunta di punti nel pallottoliere! Semmai l’esatto contrario.Mi sembra che la realtà dei fatti la si voglia modificare rispetto a quella che è e che è stata, anche se tu stesso dici e riconosci che si sono avuti ritardi.E’ strano questo tuo modo, dici le cose, le riconosci, ma poi un secondo dopo sembra che tutto fili liscio od abbia filato liscio (l’aggiunta dei punti sul pallottoliere…. ),ma lo dici per far sembrare la tua critica equilibrata che vede del positivo e del negativo e la considerazione finale sembra che cada nel positivo oppure ti dimentichi che tutto questo faccia parte di una normalità amministrativa alla quale non è normale tessere lodi soprattutto quando rattoppa dei buchi che non ci dovevano essere stati sempre parlando DI NORMAçLITA ? Ma pensi davvero che la gente ci creda e non la veda la realtà? Anche poi mostrando i tre con i cartelli in mano…quasi fossero fate turchine ( a parte che non si legge cosa ci sia scritto sui cartelli che mostrano ma lo si può capire il senso : del tipo ”ogni promessa è debito” ).Guarda che anche a livello più alto della loro politica partitica -lo sentiamo dalle loro TV- si insiste sul fatto ”che gli altri chiaccherino e che loro facciano i fatti ”.Lo sai qual’è secondo me la cosa più vera ? E’ che hanno una fifa che se li porta via, ma la fifa ”strutturalmente politica” è quella di dover gettare la maschera, tant’è che hanno già detto, ”che non hanno paura, che sono certi di vincere le elezioni perchè sono i soli che credono negli italiani e non pensano che gli italiani li debbano tradire, perchè gli italiani sono intelligenti ed alla fine si scaverebbero da soli la fossa affidandosi a dei pivellini ed a degli incapaci…”. basterebbe che qualcuno invece gli ricordasse la domanda che gli italiani comunque dovrebbero iniziare a considerare :”da quant’è che governate ?”. O sono io che invece mi sbaglio ? Mi ricorda tanto il fatto di una combriccola di buontemponi che esisteva a Chiusi a metà degli anni ’50 che nelle sere d’estate si riuniva per andare a far paura ad un casellante della ferrovie che doverosamente-all’epoca si faceva così – anche all’una di notte ispezionava le linee ferroviarie alla luce di una lanterna a carburo.Di giorno gli dicevano che c’era un ” lupo mannaro” leggasi licantropo,frequentante i luoghi accanto alla ferrovia dove erano delle pozze d’acqua e che ogni tanto di notte assaliva coloro che avesse incontrato sul suo cammino.Il povero casellante tremava di paura tutte le notti, ma doveva per forza di cose adempiere a tale funzione ispettiva e con la lanterna in mano a passo svelto faceva più di un chilometro sia all’andata che al ritorno urlando a voce alta continuamente ogni 3-4 secondi e facendosi forza da sè stesso : ”….tanto unn’ho pauraaaa !!! ” mentre i buontemponi dei quali per corretezza ometto i nomi anche se oggi sono tutti scomparsi, urlavano ululando nascosti dai fossi ai limiti del bosco nella maniera di come fanno i lupi.Ecco, mi sembra di vedere e di sentire negli atteggiamenti dei dirigenti di quel partito e nei loro comportamenti quel casellante che si faceva forza da solo e che urlava alla luna ”…tanto unn’ho pauraaaa !! ”. Quando rientrava al casello-all’epoca il bidet non c’era- ma quei buontemponi pensavano che in qualche modo per forza si fosse dovuto pulire….
Come non detto. Anzi come avevamo detto… si sapeva che sarebbe stata dura spuntarla e infatti… https://www.primapaginachiusi.it/2018/01/capitale-italiana-della-cultura-2020-montepulciano-c-fuori-dai-giochi-nessuna-citta-dellumbria-della-toscana-tra-le-10-finaliste/
P.S. per Carlo, il “Patrimonio Unesco” in questo caso non c’entrava niente perché né Montepulciano, né le altre 4 cittadine collegate alla candidatura risultano essere patrimonio dell’Umanità certificato Unesco.
X marco. Lo sò che Montepulciano and Co. non fanno parte del patrimonio Unesco, ma ho detto quanto ho detto, poichè non sapendo il metro con il quale si vada a giudicare una città per eleggerla Capitale Italiana della Cultura (un metro e dei riferimenti certi ci saranno immagino che formeranno tale giudizio) e dal momento che tu avevi nominato sia Montepulciano, Chiusi e limitrofi, si poteva pensare che si fosse anche nel discorso tenuto presente l’omogeneità culturale di tale territorio, come si conviene fare per la nomina dei siti Unesco. Ora dal momento che anche la Pizza è entrata nel patrimonio dell’umanità, -capitale italiana della cultura a parte-a me sembra che negli ultimi anni si sia veramente ecceduto sul ragionamento e le relative considerazioni sulla natura delle spettanze di fregiarsi di tale titolo.Siamo al punto che se in una località vi siano delle omogeneità culturali che hanno le loro radici nella storia passata tale sito possa concorrere alla graduatoria dei siti protetti o degli oggetti e creatività protette.Difatti la risposta a tutto questo è stata logicamente il blocco di tale meccanismo di cui negli ultimi anni hanno fruito cani e porci,per non pensare ai costi che l’Onu si è sobbarcata con tale protezione.Non è la stessa cosa con la Capitale della Cultura, questa è una cosa inventata dal nulla tutta italiana, come i 100 borghi più belli d’italia, sottoposti ai giudizi di giurie che spesso la politica stessa tira per la giacchetta per farli entrare in graduatorie del tutto opinabili dall’eletto di turno e rappresentante delle comunità.Ed allora all’interno dei partiti si scatena la guerra di coloro che vogliono giocoforza apparire più capaci ed intraprendenti di altri loro colleghi.Cose all’Italiana anche per questo, indipendentemente dal fatto che il merito sia il merito a fregiarsi di tali titolazioni, ma dentro questo sistema chi decide ? E’ questo uno degli interrogativi che occorrerebbe chiedersi perchè se Montepulciano è veramente una perla e su questo non si discute, un altro luogo può avere altre peculiarità storiche e forza culturale anche maggiore o viceversa.Quindi il giudizio su questo è ampiamente estensibile,detto volgarmente come l’elastico delle mutande che dove lo si tiri arriva…. tranne poi stare a ricordare-perchè è bene averla la memoria sennò non si comprende come sia formata la mente delle persone-che Chiusi sia stata ad un passo per meritare la qualifica di sito Unesco da parte di chi si sia fatto interprete per detto cammino…..(lo dico con sarcasmo chiaramente)…e purtroppo sono anche oggi questi ad improvvisare la politica.Ma la gente si ricorda proprio poco anche del proprio passato, figuriamoci se si facessse una gara di pesca al boccalone quanti abboccherebbero. Poi se non succedesse nulla, tutto come prima. E’ questa la maggior parte d’italia che con questi metodi e con questa cultura politica soprattutto, ci ha campato fino ad oggi e che ancora si appresta a ricamparci sulla sostanza di tutto questo.Chissà se finirà quando si estinguerà tale classe politica, ma ho i miei dubbi per il semplice motivo che se ancora non è stato chiaro il passato vuol dire che la gente questa è.
Carlo, come è scritto nell’articolo (e anche in quello successivo sulle 10 finaliste) le città o località candidate dovevano presentare un dossier con progetto di valorizzazione delle bellezze artistiche, architettoniche, storiche e culturali, delle iniziative, del paesaggio ecc… Evidentemente nella scelta del Ministero hanno pesato i numeri, tant’è che sono passate buona parte delle città più grandi e in qualche caso i progetti. Certamente Montepulciano e dintorni avevano più “carte” (quanto a patrimonio, storia e cultura) di Casale Monferrato o anche di Nuoro, forse però il progetto presentato era più debole…E così Casale e Nuoro sono entrate tra le 10 finaliste, Montepulciano & C. no.