CHIUSI: UNA TARGA PER LE BAMBINE UCCISE DA UNA CANNONATA NEL ’44. BETTOLLINI: “SCUSATE IL RITARDO!” OPPOSIZIONI ASSENTI

lunedì 26th, giugno 2017 / 10:40
CHIUSI: UNA TARGA PER LE BAMBINE UCCISE DA UNA CANNONATA NEL ’44. BETTOLLINI: “SCUSATE IL RITARDO!” OPPOSIZIONI ASSENTI
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CHIUSI – Si è tenuta ieri, 25 giugno, per iniziativa del Comune e dell’ANPI, la cerimonia in ricordo delle due bambine che morirono il 25 giugno del ’44, a poche ore dalla liberazione della città, sotto le cannonate degli alleati, dopo che un ricognitore le aveva scambiate per soldati tedeschi. Si chiamavano Angela De Vettori e Anna Maria Paci Zogno, rispettivamente 10 e 7 anni. Erano ospiti, con altre 100 coetanee del Collegio della GILE (Gioventù Italiana Lavoratori all’Estero) e si trovavno sfollate, come tutta la popolazione del centro storico nelle campagne tra Chiusi e il lago. Una cannonata le colpì al limitare del bosco di fronte alla tomba etrusca della Pellegrina. La loro vita finì lì. Era domenica anche nel ’44.

Il sindaco Bettollini e l’assessore Sara Marchini, nei loro interventi, prima di scoprire la targa ricordo posta nel luogo in cui avvenne l’eccidio, si sono scusati a nome della città con le due bambine per il ritardo con cui è arrvato il riconoscimento al loro sacrificio. L’assessore Sara Marchini ha letto un brano con  il quale  già nel 1993 Loris Scricciolo ricordava il fatto sottolineava il ritardo e il colpevole oblìo della città su quell’avvenimento che scosse molto la comunità chiusina, duramente provata dalla battaglia dei giorni precedenti, tanto che tantissima gente, rientrata nelle case distrutte nella città appena liberata, partecipò commossa alle esequie solenni, come quelle tributate agli eroi partigiani Ermanno Baldetti e Mario Morgantini… Presenti alla cerimonia anche i familiari di Loris Scricciolo venuti apposta da Siena.

Un tributo forse tardivo, ma doveroso. Perché quella targa, nel posteggio delle tombe Etrusche, ricorderà a chiunque si trovi a passare di lì, quanto sia assurda e crudele la logica della guerra. Il sindaco ha anche annunciato che in autunno inviterà gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori a visitare quel luogo e la sezione dell’ANPI recentemente ristrutturata, per favorire il manteninmento della memoria, la conoscenza di episodi della storia cittadina e per far crescere la coscienza civile e democratica delle nuove generazioni.

A differenza della visita al cimitero di guerra di Foiano della domenica precedente, ieri, alla cerimonia in ricordo delle due giovanisime vittime non hanno partecipato  rappresentanti del Pd (a parte il gruppo consiliare) né delle forze di opposizione. Evidentemente avevano tutti altro da fare. Ma su questioni di questo genere, che riguardano la memoria condivisa, i valori fondanti dello Stato democratico e anche momenti salienti della storia della città, non ci possono essere distinguo. O, se ci sono, debbono essere portati alla luce del sole ed espressi in maniera chiara. Ieri chi, pur avendo ruoli e responsabilità politiche e istituzionali, è mancato all’iniziativa ha fatto un errore. Ha forse sottovalutato l’appuntamento ed è venuto meno ad un dovere civico e politico. La contrapposizione (che è legittma) con la giunta, non è motivo sufficiente e valido per snobbare iniziative del genere. Si potrebbe parlare di mancanza di rispetto verso il Gonfalone del Comune, verso l’ANPI, verso chi era presente. Di sicuro chi avrebbe dovuto esserci e non c’era ha mancato di rispetto a quelle due bambine, morte in fin dei conti per la nostra libertà.

Ma l’errore più grossolano commesso dalle opposizioni è quello di considerare iniziative come quella di ieri, “roba di Bettollini”. No, la memoria non è roba di Bettollini e basta, anche se le opposizioni fanno di tutto per lasciarla solo a lui.

m.l.

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