Chiusi, il Comune si riprende la Fondazione Orizzonti: Silva Pompili lascia, Bettollini nuovo presidente

mercoledì 11th, gennaio 2017 / 10:52
Chiusi, il Comune si riprende la Fondazione Orizzonti: Silva Pompili lascia, Bettollini nuovo presidente
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CHIUSI – Sabato prossimo, 14 gennaio, al Mascagni  l’attore Michele Riondino, noto al grande pubblico per aver interpretato il giovane Montalbano, porterà in scena la piece “Angelicamente anarchici“, dedicata a a due personaggi genovesi: Don Andrea Gallo e Fabrizio De Andrè. Due amici, legati dalla passione per la giustizia, per la libertà, per l’uguaglianza . Un prete di strada e un cantante-poeta, e un quinto vangelo che Don Gallo aveva costruito proprio su alcune canzoni di Faber… Sarà il secondo appuntamento del cartellone autunno-inverno del teatro chiusino. Potrebbe essere l’ultimo(o il penultimo) sotto la presidenza di Silva Pompili alla Fondazione Orizzonti. Sì perché appena chiuso il bilancio, cosa che dovrebbe avvenire entro la metà di febbraio al massimo, Silva Pompili lascerà l’incarico. Anche lei getta la spugna.  Non perché la barca stia affondando e il bilancio sia preoccupante, ma perché qualcosa è successo, qualche mese fa. Quel qualcosa si chiama elezioni comunali.

Come si ricorderà, Silva Pompili fu candidata dal Pd, insieme alla funzionaria della Fondazione Arianna Fè, ma nessuna delle due risultò eletta. Per la Fondazione Orizzonti e il suo management una bocciatura in piena regola da parte dell’elettorato di maggioranza, tanto che al primo consiglio Comunale il capogruppo della lista Possiamo Luca Scaramelli chiese al Pd di fare chiarezza sulla questione…

Silva Pompili avrebbe voluto dimettersi subito. Ma dovendosi svolgere a distanza molto ravvicinata il Lars Rock Fest e  il festival Orizzonti e dovendo provvedere alla programmazione della stagione invernale e al rinnovo della direzione artistica, decise, “per senso di responsabilità” di rimanere in sella fino, appunto, alla chiusura del bilancio 2016. La scadenza è arrivata. Finisce qui l’era Pompili alla guida dell’ente culturale cittadino. Ma lo spartiacque, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quella mancata elezione. Vissuta da Silva Pompili, come un voto di sfiducia nei suoi confronti. E di questo non fa e non ha mai fatto mistero.

“Chiudo e lascio con dispiacere e rammarico, ma anche con la soddisfazione di aver contribuito a fare cose importanti, con il festival e non solo. Per esempio a maggio avremo a Chiusi un master della Bocconi su art management and administration, con 41 studenti di cui 10 italiani e il resto stranieri che rimarranno 7 giorni in residenza per studiare il territorio e le sue potenzialità dal punto di vista della produzione culturale. Mi piace anche ricordare – dice Silva Pompili – che il laboratorio per giovani attori voluto dal direttore Cigni ha registrato 170 domande, tutte di under 30 purtroppo non locali; che al Bando per la regia di Madama Butterfly, l’opera di quest’anno al festival, hanno partecipato in 52… Sono numeri importanti… Quanto al bilancio, nonostante il contributo ministeriale sia quest’anno inferiore a quello della scorsa stagione, ovvero 55 mila euro e non più 80 mila, siamo riusciti a fare un piano di ammortamento del debito pregresso che dovrebbe far stare tranquilli. Gli abbonamenti alla stagione invernale sono più dell’anno scorso. Buon segno anche questo…”

La presidente, ormai dimissionaria, comunque non si dileguerà. “Continuerò a dare una mano, come persona e come azienda, sarò a disposizione se mi si chiederanno spiegazioni e informazioni, ma niente ruoli dirigenti. In questo senso ho fatto quanto ho potuto. E adesso mi fermo”.

Che succederà quindi nella Fondazione Orizzonti? Qualcosa si era capito già la prima giornata di quella sorta di “Stati generali della cultura” in due manches tra ottobre e novembre.  Il sindaco parlò in quell’occasione di un impegno maggiore e più diretto del Comune. E infatti sarà proprio il sindaco Bettollini ad assumere la presidenza, come avviene in molte fondazioni culturali.fondazione

Poi, oltre al confermato Andrea Cigni alla direzione artistica, ci sarà probabilmente anche un Direttore generale o Sovrintendente, con compiti più manageriali e organizzativi…

Il Comune, dopo aver delegato e lasciato alla Fondazione tutta l’attività culturale della città, adesso torna a mettere i piedi nel piatto. A riappropriarsi di un ruolo di guida e indirizzo e lo fa con il suo massimo esponente, il sindaco appunto. E un ruolo più forte del Comune nella gestione delle attività, delle strutture e delle risorse culturali era anche una richiesta delle opposizioni, quantomeno dei podemos, che non hanno mai nascosto di considerare la Fondazione Orizzonti così com’è stata fino ad ora, un ente da ripensare.

Il sogno di una Fondazione che riuscisse ad aggregare persone, idee, e soprattutto capitali non si è concretizzato, se non in minima parte. Silva Pompili, nella sua gestione che dura dal 2015, ha provato con tenacia a ricucire anche strappi precedenti, a riallacciare rapporti fattivi e positivi con le realtà teatrali e musicali del posto, Andrea Cigni invece con una intervista dell’autunno scorso ha impresso una sterzata in senso opposto. Cioè verso un festival sempre più professionale e professionistico, relegando le esperienze autoctone fuori dal recinto ufficiale, in un ambito proprio, separato… Scelta legittima naturalmente, ma – secondo molti, noi compresi – improvvida e controproducente. E infatti i rapporti con l’intelligencjia locale sono di nuovo ai minimi termini. La presidenza Bettollini potrebbe addirittura allargare il fossato. Oppure no. Dipenderà da lui, da come si muoverà. Dalla direzione che vorrà imprimere…Vedremo.

Certo, l’uscita di scena anticipata di Silva Pompili per la maggioranza politica che fortissimamente volle la Fondazione non è un segnale di vittoria. Tutt’altro. E’ la ratifica di una sconfitta, la conseguenza di un incidente di percorso forse non del tutto involontario e fortuito. E’ la riprova che la Fondazione così com’era e come è adesso non poteva andare avanti. Di sicuro l’avvicendamento che si profila non sarà solo un cambio di manico, ma anche di strategia, di indirizzi, di “filosofia di fondo”. Altrimenti che senso avrebbe il sindaco alla presidenza? Al momento però gli Orizzonti non sono del tutto chiari.

m.l.

 

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