Chiusi, il Comune si riprende la Fondazione Orizzonti: Silva Pompili lascia, Bettollini nuovo presidente

CHIUSI – Sabato prossimo, 14 gennaio, al Mascagni l’attore Michele Riondino, noto al grande pubblico per aver interpretato il giovane Montalbano, porterà in scena la piece “Angelicamente anarchici“, dedicata a a due personaggi genovesi: Don Andrea Gallo e Fabrizio De Andrè. Due amici, legati dalla passione per la giustizia, per la libertà, per l’uguaglianza . Un prete di strada e un cantante-poeta, e un quinto vangelo che Don Gallo aveva costruito proprio su alcune canzoni di Faber… Sarà il secondo appuntamento del cartellone autunno-inverno del teatro chiusino. Potrebbe essere l’ultimo(o il penultimo) sotto la presidenza di Silva Pompili alla Fondazione Orizzonti. Sì perché appena chiuso il bilancio, cosa che dovrebbe avvenire entro la metà di febbraio al massimo, Silva Pompili lascerà l’incarico. Anche lei getta la spugna. Non perché la barca stia affondando e il bilancio sia preoccupante, ma perché qualcosa è successo, qualche mese fa. Quel qualcosa si chiama elezioni comunali.
Come si ricorderà, Silva Pompili fu candidata dal Pd, insieme alla funzionaria della Fondazione Arianna Fè, ma nessuna delle due risultò eletta. Per la Fondazione Orizzonti e il suo management una bocciatura in piena regola da parte dell’elettorato di maggioranza, tanto che al primo consiglio Comunale il capogruppo della lista Possiamo Luca Scaramelli chiese al Pd di fare chiarezza sulla questione…
Silva Pompili avrebbe voluto dimettersi subito. Ma dovendosi svolgere a distanza molto ravvicinata il Lars Rock Fest e il festival Orizzonti e dovendo provvedere alla programmazione della stagione invernale e al rinnovo della direzione artistica, decise, “per senso di responsabilità” di rimanere in sella fino, appunto, alla chiusura del bilancio 2016. La scadenza è arrivata. Finisce qui l’era Pompili alla guida dell’ente culturale cittadino. Ma lo spartiacque, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quella mancata elezione. Vissuta da Silva Pompili, come un voto di sfiducia nei suoi confronti. E di questo non fa e non ha mai fatto mistero.
“Chiudo e lascio con dispiacere e rammarico, ma anche con la soddisfazione di aver contribuito a fare cose importanti, con il festival e non solo. Per esempio a maggio avremo a Chiusi un master della Bocconi su art management and administration, con 41 studenti di cui 10 italiani e il resto stranieri che rimarranno 7 giorni in residenza per studiare il territorio e le sue potenzialità dal punto di vista della produzione culturale. Mi piace anche ricordare – dice Silva Pompili – che il laboratorio per giovani attori voluto dal direttore Cigni ha registrato 170 domande, tutte di under 30 purtroppo non locali; che al Bando per la regia di Madama Butterfly, l’opera di quest’anno al festival, hanno partecipato in 52… Sono numeri importanti… Quanto al bilancio, nonostante il contributo ministeriale sia quest’anno inferiore a quello della scorsa stagione, ovvero 55 mila euro e non più 80 mila, siamo riusciti a fare un piano di ammortamento del debito pregresso che dovrebbe far stare tranquilli. Gli abbonamenti alla stagione invernale sono più dell’anno scorso. Buon segno anche questo…”
La presidente, ormai dimissionaria, comunque non si dileguerà. “Continuerò a dare una mano, come persona e come azienda, sarò a disposizione se mi si chiederanno spiegazioni e informazioni, ma niente ruoli dirigenti. In questo senso ho fatto quanto ho potuto. E adesso mi fermo”.
Che succederà quindi nella Fondazione Orizzonti? Qualcosa si era capito già la prima giornata di quella sorta di “Stati generali della cultura” in due manches tra ottobre e novembre. Il sindaco parlò in quell’occasione di un impegno maggiore e più diretto del Comune. E infatti sarà proprio il sindaco Bettollini ad assumere la presidenza, come avviene in molte fondazioni culturali.
Poi, oltre al confermato Andrea Cigni alla direzione artistica, ci sarà probabilmente anche un Direttore generale o Sovrintendente, con compiti più manageriali e organizzativi…
Il Comune, dopo aver delegato e lasciato alla Fondazione tutta l’attività culturale della città, adesso torna a mettere i piedi nel piatto. A riappropriarsi di un ruolo di guida e indirizzo e lo fa con il suo massimo esponente, il sindaco appunto. E un ruolo più forte del Comune nella gestione delle attività, delle strutture e delle risorse culturali era anche una richiesta delle opposizioni, quantomeno dei podemos, che non hanno mai nascosto di considerare la Fondazione Orizzonti così com’è stata fino ad ora, un ente da ripensare.
Il sogno di una Fondazione che riuscisse ad aggregare persone, idee, e soprattutto capitali non si è concretizzato, se non in minima parte. Silva Pompili, nella sua gestione che dura dal 2015, ha provato con tenacia a ricucire anche strappi precedenti, a riallacciare rapporti fattivi e positivi con le realtà teatrali e musicali del posto, Andrea Cigni invece con una intervista dell’autunno scorso ha impresso una sterzata in senso opposto. Cioè verso un festival sempre più professionale e professionistico, relegando le esperienze autoctone fuori dal recinto ufficiale, in un ambito proprio, separato… Scelta legittima naturalmente, ma – secondo molti, noi compresi – improvvida e controproducente. E infatti i rapporti con l’intelligencjia locale sono di nuovo ai minimi termini. La presidenza Bettollini potrebbe addirittura allargare il fossato. Oppure no. Dipenderà da lui, da come si muoverà. Dalla direzione che vorrà imprimere…Vedremo.
Certo, l’uscita di scena anticipata di Silva Pompili per la maggioranza politica che fortissimamente volle la Fondazione non è un segnale di vittoria. Tutt’altro. E’ la ratifica di una sconfitta, la conseguenza di un incidente di percorso forse non del tutto involontario e fortuito. E’ la riprova che la Fondazione così com’era e come è adesso non poteva andare avanti. Di sicuro l’avvicendamento che si profila non sarà solo un cambio di manico, ma anche di strategia, di indirizzi, di “filosofia di fondo”. Altrimenti che senso avrebbe il sindaco alla presidenza? Al momento però gli Orizzonti non sono del tutto chiari.
m.l.
Andrea Cigni, chiusi, Fondazione Orizzonti, Juri Bettollini, Silva Pompili
Mi auguro che la Fondazione continui a vivere. E’ comunque un passo indietro
Complimenti all’amministrazione e in compenso teniamoci la nostra amata e cara ma sopratutto competente assessora alla promozione dei selfi.
Mi sembra tanto simile alla storia successa all’ex assessore Sonnini,
ormai è risaputo che a Chiusi chi vuol fare del bene e non le cazzate non è accettato!
Siamo diventato il paese più ridicolo della provincia, intorno tutti ci prendono per i fondelli ed ormai il paese è ridotto alla morte, attività che chiudono nessun evento/iniziativa organizzata e dei turisti ormai neanche più l’ombra!
Vediamo se riusciranno anche ad eliminare l’unico evento che portava qualcosa di bello e nuovo a Chiusi.
L’assunzione di responsabilità da parte pubblica io lo inquadro come un fatto positivo.Non ho elementi per dare giudizi sull’operato delle persone quindi il mio breve intervento non verte su questo nè sul merito professionale delle persone coinvolte nella gestione, ma è per ribadire che mi è sempre apparsa una motivazione e ragione forzata e fuori dalle righe la creazione di una Fondazione che assolva alle attività di spettacolo in un Comune com’è quello di Chiusi e che fra l’altro assorbe anche dei bei soldi perchè le persone che ne fanno parte a livello dirigenziale debbano essere pagate per la loro attività.Io sostanzialmente credo che non vi sia bisogno di questo tipo di deleghe perchè un ente pubblico che assommi in sè tutte le prerogative per esercitare anche la cultura debba far fronte ai programmi senza delegare e fra l’altro decidere lui la tipologia delle rappresentazioni che debbano essere fatte e portate avanti, sennò cosa ci stanno a fare gli assessori alle varie materie? E’ o non è materia loro questa che fa parte del loro impegno amministrativo? Allora perchè il ”pubblico” debba delegare ad altre strutture l’effettuazione dei suoi programmi? Che fra l’altro non possono essere programmi qualunque ma -secondo me- avere un senso culturale ed un indirizzo che riguardi anche il colore politico della giunta che governa un paese.Troppo impegnativo? Allora se si giudica troppo impegnativo per le proprie capacità culturali e di conoscenza si cerchi un altra soluzione con persone atte a recepire tale mandato.Parlo di assessorato e non di Orizzonti..Che il Sindaco Bettollini abbia deciso di riprendersi momentaneamente la gestione di questo aspetto la considero una cosa positiva anche se da una parte mette in evidenza che i fondamenti sui quali era stata creata non erano dei migliori,data la fine che è stata prodotta e vista l’attualità.Ma il ragionamento qui diventa di altra natura,che è quella politica.Un ente pubblico come un Comune ritengo che non possa nominalmente e soprattutto eticamente sulle sue scelte di carattere culturale affidarsi ad un organismo di gestione indipendente e da lui stesso delegato,soprattutto dal momento che il Comune è di dimensioni ridotte ed il servizio non può essere della stessa natura di quello esteso a città più grandi del tipo capoluoghi di provincia o di regione, dove esiste una più grande comunità pubblica che possa essere interessata agli spettacoli e/o contenere singoli individui che come numero,quantitativamente quindi, abbiano le capacità di apprezzarli e di frequentarli.Io mi auguro che questo possa essere il segno di una riconsiderazione dei passi che si sono fatti in passato e che si incarichi il personale di rappresentanza che la giunta politicamente esprime per una gestione diretta della cultura e non di delega.Perchè soddisfazione o non soddisfazione sui risultati ottenuti fin d’ora riesce evanescente: i successi o gli insuccessi diventano materia estensibile nei giudizi della gente,perchè talvolta possono essere interpretati ed addossati come responsabilità alla Fondazione, talvolta all’ente pubblico e non si contribuisce a farne chiarezza sul come si amministri.Se tali prerogative rimarranno in carica all’ente pubblico almeno i meriti od i demeriti saranno più individuabili se non altro….ma la domanda è sempre quella: la capacità culturale dovrebbe venire prima di tutto, poi a seguire quella organizzativa e più che altro senza la sponsorizzazione dei soliti noti.Perchè è anche tale costume che forma la zavorra e che spesso non lascia esprimere quello che si vorrebbe esprimere.
Solo per correttezza e perché non vengano mal interpretate certe frasi, ci tengo a sottolineare che gli attuali ruoli dirigenziali della fondazione non hanno percepito alcun compenso, anzi, e quindi ne io, ne il vicepresidente, ne i consiglieri ne il direttore artistico abbiamo percepito alcunché. Lo spirito che ci ha guidato e unito in questa cosa è stato solo quello di contribuire assieme all’amministrazione comunale ad un progetto di valore per Chiusi. Ci sarà sicuramente modo di analizzare in modo analitico il bilancio e capire quindi come quel contributo che sembra enorme sia in realtà minimo rispetto al grande valore e ritorno economico, culturale e sociale che genera.
al momento non c’è una marcia indietro sulla Fondazione, né un superamento della stessa. C’è una riassunzione di leadesrhip da parte del comune. In prima persona del sindaco. Che va inteso come sindaco, non come persona Bettollini… Questo forse è un fatto positivo, anche se il “cambio di manico” avviene a seguito di un “incidente politico” e non per scelta ponderata. Va detto che i dirigenti della Fondazione non prendevano e non prendono soldi per svolgere tale mansione. I soldi li prendono solo i dipendenti, che sono 2, o i professionisti a contratto…Diciamo che questo imminente avvicendamento,riapre almeno la discussione sull’opportunità, le prerogative e le finalità della Fondazione. Sempre che se ne voglia discutere. Nella due giorni di ottobre-novembre sulla cultura, fu fatto solo un accenno, da parte del sindaco, ma il dibattito non andò avanti, per mancanza di interlocutori…Fu un’occasione persa.
Per carità l’unica cosa che funzionava decentemente a Chiusi si smantella!
Poveri noi, ora magari mettiamoci qualcuno/a da sistemare pagandolo pure il giusto!
Si parla di rientro dell’ex presidente Giovanna Rossi..
Hip hip urrà!!
Si possono condividere o meno la politica culturale e i risultati della Fondazione Orizzonti ma l’impegno di Silva Pompili va riconosciuto e gliene va dato ampiamente atto. Non è facile per un imprenditore trovare il tempo per dedicarsi a un impegno pubblico. Lei lo ha trovato e forse anche più di quello che avrebbe potuto.
Per quanto riguarda la futura presidenza, prospettata nell’articolo, spero sia una notizia infondata perché altrimenti vorrebbe dire che la politica ha perso definitivamente ogni dignità.
Il presidente della fondazione, infatti, se lo statuto non è cambiato, viene eletto dal consiglio di indirizzo i cui membri vengono nominati dal sindaco. In questo caso avremmo il sindaco che nomina i consiglieri che a loro volta nominano il sindaco presidente. Veramente un bell’esempio di democrazia partecipativa a circuito chiuso.
In secondo luogo fallirebbe definitivamente l’obiettivo, che anche io, in qualità di consigliere comunale di opposizione, avevo condiviso, e cioè quello che la fondazione fosse uno strumento di coinvolgimento delle migliori risorse culturali del paese. Obiettivo per la verità già in parte fallito a causa delle nomine e delle collaborazioni circoscritte alla cerchia amicale dei sindaci che si sono succeduti. Possibile che a Chiusi non esista un’altra persona all’altezza di guidare la Fondazione? Per il controllo sull’operato poi non c’è bisogno dell’impegno diretto del sindaco perché è già previsto tramite il consiglio di indirizzo. Si tratta solo di nominare le persone giuste al posto giusto che siano capaci, responsabili e pienamente consapevoli del ruolo che devono svolgere.
In terzo luogo verrebbe meno la parola data dal sindaco Scaramelli al consiglio comunale, facilmente verificabile nel verbale di approvazione dello statuto, quando, in risposta ad una mia precisa richiesta di inserire un articolo che prevedesse la non nominabilità di membri del consiglio comunale negli organismi della fondazione, rispose dicendo che non riteneva opportuno l’inserimento di un articolo specifico ma che comunque avrebbe formalmente preso l’impegno a non nominarli.
Forse il sindaco non è un componente del consiglio comunale? O forse la parola data da un sindaco non vale per il suo successore?
Lo statuto è stato cambiato o è in via di revisione. Il sindaco lo annunciò alla Conferenza sulla cultura del 15 ottobre, in cui parlò di ridimensionamento della Fondazione… https://www.primapaginachiusi.it/2016/10/la-prima-conferenza-sulla-cultura-patrimonio-che-frutta-le-possibili-ricette/
Prendo atto di quanto asserito dalla Sig.ra Pompili sul tema del compenso alle dirigenze e la ringrazio della precisazione,ma solo per amor di polemica e non per altri fini vorrei dire che guardando la cosa dall’esterno,come cittadino e pensando al risultato dei bilanci,non mi sembrerebbe che la risultante sia un valore aggiunto grande che si sia rivelato a Chiusi e che la presenza degli spettacoli abbia avuto dei ritorni di grande rilievo nella popolazione chiusina.Non ho dubbi sulla dedizione,impegno ed anche sul piacere che lei abbia messo ed avuto nello sforzo compiuto, ma spesso-come succede da tante altre parti- per svariate ragioni,legate principalmente alla politica ed alle sue derivazioni,ci si scontra con limitatezza di risorse e con molti ed inaspettati condizionamenti.La politica stessa fà i voli pindarici quando vuole autocelebrarsi,ma poi alla fine detto volgarmente non si raccatta nulla. Forse, dò questo giudizio perchè non sono propriamente appassionato di Teatro e quindi questo senza dubbio è un mio limite, ma dal momento che per Chiusi credo che sia un investimento non trascurabile,dall’aria che ha sempre tirato a Chiusi non mi sembrerebbe che vi sia stato ”un ritorno sociale” rispetto all’investimento fatto e la cosa che abbia lasciato nella popolazione sia stata alquanto limitata.Forse si sarebbe dovuto diversificare gli interventi e non effettuarli di soli pochi generi e verso uniche direzionalità, non sò, ma la cultura si sà costa e quando i cittadini si frugano le tasche dal momento che sono anche soldi pubblici,forse da parte di chi istituisce le fondazioni e le delega a svolgere la funzione che svolgono,io credo che ci vorrebbero delle verifiche che dovrebbero essere magari periodiche dopo l’espletamento delle manifestazioni, proprio per rendersi conto del risultato raggiunto.Anche perchè le somme investite potrebbero essere poche oppure tante,ma occorre vedere soprattutto la cosa principale: poche o tante nei confronti di cosa e soprattutto ciò che lasciano nella popolazione.Quest’ultima cosa è importante e dovrebbe essere la prima cosa che dovrebbe essere fatta e portata a conoscenza.Ma la dovrebbe espletare l’ente Pubblico e non la Fondazione,anche perchè a rigor di logica secondo me,le scelte sulla natura dell’investimento (cioè su quanto si vada a rappresentare e l’aspetto valoriale e quindi sociale che ne deriva)non dovrebbero essere lasciate tanto nell’autonomia della Fondazione poichè questa è un corpo staccato dal ” settore pubblico” ma sottostare all’indirizzo che debba provenire e debbe essere fornito dall’ente pubblico, non solo perchè ci investe dei soldi ma perchè se non fà così viene meno alle proprie prerogative. Ma si sà, oggi queste cose non tracciano più la strada maestra dell’intervento culturale,ma spesso e tendenzialmente vi si rinuncia proprio da parte pubblica.E questo aggiunge precarietà ed incertezza anche da parte di chi si impegna.
Sostiene la presidente uscente: “capire quindi come quel contributo che sembra enorme sia in realtà minimo rispetto al grande valore e ritorno economico, culturale e sociale che genera”. Come direbbe Carlo Sacco: “è come chiedere se il vino è buono all’oste”. Sulla qualità del festival molto si è discusso ma quasi mai a suo tempo è stata data risposta.
Questo articolo dimostra ancora una volta la nuova posizione di primapagina nei confronti dell’amministrazione ed in particolare del sindaco. Non un minimo di critica alla decisione di prendere il comando della fondazione da parte del sindaco, cosa del tutto inopportuna.
Nessuna critica anche alla decisione del sindaco di fare una conferenza stampa sul caso di sospensione dal lavoro del dipendente comunale.
In altri tempi primapagina avrebbe criticato l’opportunità di una conferenza stampa per un motivo del genere. Tutto cambia
Questo articolo non dimostra un bel niente, dà un’informazione. Nello specifico, Primapagina ha sempre sostenuto la necessità di un ruolo più forte e determinante del Comune nel’indirizzo e nella gestione delle attività culturali, per questo non ha condiviso la scelta fatta all’epoca da Scaramelli di delegare tutto alla Fondazione. La riappropriazione di quel ruolo e quindi un ripensamento della Fondazione, è anche un ripensamento della linea scelta a suo tempo dall’amministrazione. Non può essere vista come un semplice accaparramento di posti e competenze da parte del sindaco. Se si dovesse rivelare solo questo puoi star tranquillo che non mancheremo di farlo notare. Quanto alla conferenza stampa sulla sospensione del dipendente, è vero che è stata una iniziativa forse esagerata, bastava un comunicatino, ma che cosa avremmo dovuto criticare? Era comunque un tassello in più su una vicenda di cronaca. Come tale quell’informazione è stata trattata. Come hanno fatto tutti i giornali.(P.S. mi riesce difficile capire perché si chieda sempre a Primapagina di fare l’opposizione e non alle opposizioni. Hai letto niente in proposito Alessandro dai due gruppi di minoranza o da qualche altra parte?)
Sul fatto che Primapagina stia cambiando pelle, mi pare che ormai sia rimasta solo una persona che pare non se ne “accorga”….:)
Su tutto il resto concordo con Marco, ovvero sul fatto che l’Amministrazione si occupi più da vicino di questo segmento culturale ma anche di potenziale rilancio del turismo culturale (che vede l’Italia inspiegabilmente in recessione, mentre invece dovrebbe essere in espansione… vedi notizia e link a Symbola e al rapporto “Io sono Cultura 2016” http://www.operaetlabora.it/ ); così come del fatto che c’è una grande differenza tra Minoranza e Opposizione: la prima è tale e basta, la seconda promuove azioni critiche, di contrasto, di provocazione, di denuncia ecc
Quando le promuove. Ma le promuove? Quanto a Primapagina, una cosa forse sfugge: trattasi di giornale, non di un partito e in quanto giornale racconta, valuta, commenta, propone a volte… Ma nessuno può chiedere a primapagina di fare il partito o di comportarsi come tale. Anche perché è strano, ma per anni c’è chi (dalle fila della maggioranza soprattutto) ha accusato primapagina proprio di questo. Su cosa, quando, come e perché primapagina starebbe cambiando pelle lo devo capire…Non è per caso che sono altri che non fanno il loro mestiere o lo fanno in modo poco chiaro e poco incisivo? Io caro Paolo qualche domandina in proposito me la farei…
Appunto, concordo. A Chiusi, almeno fino a ieri, c’erano per lo più Minoranze ma di Opposizioni – che si candidano a governare e fanno un lavoro di opposizione – non c’era gran traccia. Magari oggi o chissà, domani…
Quanto a Primapagina, ancora una volta concordo con te; infatti quella di prima era una Primapagina molto caratterizzata politicamente (come però molti giornali anche illustri); quella di adesso è più portata alla notizia e a giudizi sfumati e più incentrati sulla cronaca che sulle grandi arcate temporali. Si tratta comunque di un cambio di linea editoriale. Siamo in troppi ad averlo notato perchè non vi sia almeno una quota di verità. Anche perchè se una decina di persona negli ultimi giorni ti trovano ingrassato, magari il peso sarà anche rimasto uguale ma forse sarai almeno un po’ gonfio, no? O basta un’autocertificazione per potere con certezza negare tutto?
Una cosa non è vera per il fatto che una decina di persone (anche meno) la raccontano… No?
Mi spiace per Silva, che ha fatto un buon lavoro. La presidenza del sindaco non è, di per sé, un brutto segnale, né, per forza, è un segnale di cambio di tendenza. Bettollini ha capacità e passione, ma quello della Fondazione sarà un impegno tra gli altri. Probabilmente sarà una carica temporanea, in attesa di un chiarimento di orizzonte – mi si passi il gioco di parole. Per il momento, la strada è tracciata: cartellone, eventi e laboratori sono già programmati, per cui sarà difficile fare “correzioni”. Vedremo come si muoverà Bettollini. L’eredità che trova è notevole ma si può migliorare. Per ora, in bocca al lupo
Ormai tutto è diventato routine. Non c’è più la capacità di ragionare in maniera critica sui fatti perché l’assuefazione ha preso il sopravvento. Parafrasando Ende, il “Nulla” si sta impossessando della nostra società.
In questa vicenda, nel suo passato, nel suo presente e nel suo futuro, vi sembra che tutto sia normale? Ci si può limitare a fare gli auguri a chi, in teoria, non dovrebbe avere nessun titolo per riceverli? Ma le varie incompatibilità valevano solo per Berlusconi? Si può essere insieme controllato e controllore? Si può chiedere contributi e contemporaneamente concederseli? Chi concede lavoro può andare a chiedere contributi a coloro che lo ricevono?
Un popolo che perde la capacità di indignarsi è un popolo senza speranza!
E’ così Giorgio. La logica tribale porta a preferire il controllo del gruppo (dei vari gigli magici o, in altre zone d’Italia, si direbbe della “famigghia”) sulle competenze vere e sugli ‘orizzonti’ veri, che dovrebbero essere solo quelli del bene comune.
Nel caso specifico, alla fine meglio così, cioè che il Sindaco abbia ripreso la guida della barca, almeno tutto sarà più chiaro, visto che non si può aspirare a che vada fatto bene.
Il nostro è il paese del Monte dei Paschi e dell’Alitalia ma anche dell’Arena di Verona e del Carlo Felice di Genova, esempi tutt’altro che isolati di grandi istituzioni affondate da ripetute gestioni fallimentari, riaffidate con scientifico cinismo e disprezzo della cosa pubblica ad incompetenti pseudocurriculati o/e conniventi agli affari del branco. In Italia una classe dirigente di valore esiste – come diceva Laterza in un’intervista di qualche giorno fa – ma è esclusa dalla gestione in quanto “inaffidabile”: troppo indipendente e troppo concentrata sulla qualità finale piuttosto che sulle logiche di potere del gruppo che li sostiene. La situazione è insostenibile ed è per questo che – nonostante tutto – servirà lo strumento partitico atto a dare quella spallata che è ormai inevitabile, se mai si fosse ancora in tempo. Se devo sfondare un vetro per salvarmi, non sto a sindacare sull’attrezzo che devo usare, anche se fosse un piede di porco pentastellato. Quanti posti di lavoro dovremo sacrificare ancora all’incompetenza di questi figuri? Quante occasioni perse per i giovani?……sulle Masterclass/Stage poi se ne parlerà in un’altra occasione…ne ho fatte abbastanza e in posti prestigiosi per sapere quale sia la logica che purtroppo li anima, molto simile a quella degli stati generali della cultura, fatti ad arte per gettare fumo negli occhi e disperdere risorse pubbliche…..amen
Il problema è che con quel piede di porco poi dovresti pure governare, dopo aver rotto il vetro… Non so se lo strumento è adatto. Certo, i “figuri” ne hanno fatte di tutti i colori. Ma la medicina mi sembra – dal mio punto di vista – veramente difficile da mandar giù… Quanto alla questione Fondazione Orizzonti, https://www.primapaginachiusi.it/2017/01/fondazione-orizzonti-bettollini-sconfessa-scaramelli-ma-il-cumulo-di-cariche-tutti-piace/
Concordo pienamente con Giorgio e con paolo Miccichè.Io questi discorsi li ho sempre fatti perchè ce li ho avuti dentro, magari male espressi ma lucidamente dentro, soprattutto per quanto riguarda la pletora plagiata dai media e dal nulla.E se uno è plagiato dal nulla vuol dire che dentro ha il nulla, come dicono gli indiani: un uomo è quello che mangia.Figuriamoci in una società come questa ,dove vale la forza dei soldi e del potere, quanti cerchi di dannati vi siano.Ciò che conta è il controllo di Cerbero che assegna i gironi e plasma i comportamenti degli altri. Ma Cerbero un giorno dovrà pure morire e sarà una lotta lunga,con il contenuto dato da quel cartello del disoccupato dove lui stesso aveva scritto: ”senza casa, ”senza lavoro, senza soldi, SENZA PAURA !! ”. Ed allora ,una sinistra degna di questo nome,il faro davanti a se ce l’avrebbe. Le nebbie che impediscono di vedere il faro sono evocate dagli stessi poveri usati mirabilmente per fare il parco buoi e per spianare la strada con il loro uso a chi da sempre ha comandato, usando il sistema economico come leva per i consensi. E’ possibile che questo non si capisca e ci si scagli spesso contro quello che viene reputato come populismo? Il vero populismo sono coloro che guidano e che hanno usurpato la sinistra a causa dell’ipocrisia politica dei loro dirigenti.Tutto il resto è conseguenza e sono conseguenza anche le discrasie di un Movimento come i 5 Stelle che è sorto e si è alimentato su una base di giustizia e non di giustizialismo perchè il giustizialismo è stato prodotto e prende origine da chi ha condotto il carro.Ormai sono anni che succede questo, forse ancora siamo lontani dal ”rende rationem” ma come si può vedere accendendo la TV ancora insistono senza pudore alcuno a considerare incambiabili quelle che dovrebbero essere priorità e che invece sono messe da parte. Perchè usano il mezzo subdolo dei media alimentando la sottocultura politica.Quando c’è quella si possono permettere di evocare ogni cosa. Anche la guerra, e trovano sempre masse umane che gli dicono di si.
A questo punto, meglio un salto nel buio che sprofondare in una palude “certa”. E poi, rimane sempre la stessa domanda: cosa dobbiamo aspettare che distruggano ancora sotto i nostri occhi per dar loro il benservito? Continuo a non vedere tratteggiata un’altra alternativa…chi ne ha una, lo prego di illuminarmi…