RENZI, IL REFERENDUM E IL CATTIVO VENTO DELLA LEOPOLDA
Prima le manganellate ai manifestanti per il No al referendum che avevano sfidato il divieto della Questura, rivendicando il diritto di sfilare… Poi le urla fuori! fuori! all’indirizzo della minoranza di sinistra del partito. Questo è ciò che si ricorderà della “Leopolda” n.7. Ovvero la kermesse renziana, che non è un congresso di partito, né un convegno, ma solo una passerella degli amici del premier, una convention un po’ all’americana, come quelle che facevano qualche anno fa i venditori di Publitalia che si ritrovavano per motivarsi, per darsi la carica e raggiungere budget sempre più alti… La Leopolda non è una iniziativa d partito, al massimo è una riunione di corrente, come quelle che faceva Bisaglia con i dorotei della Dc… E con le manganellate, non solo a qualche infiltrato facinoroso a volto coperto, ma a gente comune, a persone di mezza età che erano in piazza San Marco per manifestare e poi con il tentativo, neanche malcelato, di cacciare via la vecchia guardia del Pd, di tradizione Pci-Ds e dunque anche la minoranza interna, hanno segnato l’ennesimo spartiacque, forse quello decisivo. L’ultima spallata per far capire quale è il Pd a cui il segretario e presidente del Consiglio Matteo Renzi sta pensando.
Di fatto, con il suo intervento, con parole pesanti gridate a Bersani e D’Alema, a quelli della “ditta”, Renzi si è tagliato i ponti alle spalle, ha tagliato il ponte che teneva ancora il Pd ancorato a parole d’ordine ad una visione delle cose in qualche modo riconducibile alla sinistra. Non a caso le manganellate sono arrivate dopo che il finanziere Serra aveva sparato a zero sui sindacati. Una certa sintonia evidentemente c’è…
Ora, è evidente che D’Alema e Bersani non sono senza peccato, se la sinistra è finita dove è finita e se il maggior partito della sinistra è finito in mano ad un personaggio come Renzi. Son stati loro a consegnarglielo su un piatto d’argento. Ma il Renzi che vuol chiudere i conti, che manda la polizia a bloccare una manifestazione, per paura che gli sciupi la Leopolda, è un Renzi impaurito, non è un Renzi sulla cresta dell’onda. E’ un Renzi che ha capito che il 4 dicembre potrebbe essere, quello sì, lo spartiacque vero e decisivo. Ha capito che può rimediare una legnata di quelle che lasciano i segni, e allora alza il tiro, prova a metterla sulla rissa, sperando che il suo popolo, che fa politica come fa il tifo allo stadio, che non è abituato al confronto dialettico, ma agli slogan ad effetto, che guarda più all’immagine (la camicia bianca d’ordinanza, certi stereotipi comunicativi…) che alla sostanza, solo così può essere gasato e motivato. Esattamente come faceva Berlusconi…
Evocare una lotta tra passato e futuro, tra conservatori e innovatori, tra cariatidi incollate alle poltrone e giovani leoni, in vista del referendum rientra in questa logica. Come dire che se vince il sì l’Italia finalmente si rimette in moto e se vince il No torna indietro di 30 anni, quando è stato lui, negli ultimi tre giorni a far tornare Firenze ai tempi in cui Giannino Zibecchi rimaneva ammazzato per strada da un mezzo della polizia, durante una manifestazione…
Invece di portare la campagna referendaria su un binario di confronto dialettico sereno, sul nodo del contendere, Renzi e i suoi pasdaran preferiscono buttarla sulla rissa verbale, sulle barricate contro una parte del suo stesso partito che legittimamente esprime dubbi sulla riforma costituzionale, per come è stata scritta e per gli effetti che può avere.
La Leopolda, dalla prima edizione all’ultima di questi giorni, non ha mai fornito grandi spunti di riflessione. E’ sembrata, sempre, più un momento di training autogeno della truppa, che una occasione per elaborare concetti politici e strategie di governo. In questo somiglia molto, da sempre, da una parte alle convention americane, comprese quelle di Trump e di Hillary Clinton, e dall’altro alle serate intorno al fuoco al campeggio delle giovani marmotte dove si fa il gioco della parola chiave…
E’ nervosetto Matteo Renzi e svalvola. E la politicizzazione estrema della campagna referendaria, il fatto di presentarla come una sfida epocale (“o il sì o il diluvio”) significa che gli argomenti veri e solidi sono pochi e labili…
Il referendum non è su Matteo Renzi e il suo governo, sulle alleanze del Pd, e nemmeno, in definitiva, sui costi della politica (come sbandierato), ma sulla riforma della parte della Costituzione che riguarda l’architettura istituzionale, cioè la distribuzione dei poteri, i pesi e i contrappesi, i rapporti tra governo e parlamento, le modalità di formazione delle leggi e il controllo sulle stesse… E vedere che, su una materia che riguarda una parte importante della Costituzione, i più autorevoli costituzionalisti come Gustavo Zagrebelskj, Valerio Onida, Ugo De Siervo, Stefano Rodotà sono per il NO, qualche dubbio sulla bontà della riforma lo fa venire. Se la Confindustria è per il Sì e Maurizio Landini per il No, anche questo qualcosa vorrà dire…
Certo se vince il SI’ Matteo Renzi sarà in una botte di ferro, potrà spazzare via l’opposizione interna e dar vita all’agognato partito della Nazione, o qualcosa di simile… Se vincerà il NO, Matteo Renzi sarà un premier dimezzato, molto più debole, nel Paese e nel suo stesso partito. Le elezioni politiche previste nel 2018 potrebbero tenersi prima, magari a primavera del 2017. E l’esito non sarebbe certo scontato…
Il fronte del No, non è un partito, non è nemmeno una coalizione, dentro c’è di tutto, dalla sinistra Pd alla sinistra a sinistra del Pd, fino alla destra, alla lega, ai grillini (sulla carta, almeno), quindi il 5 dicembre si dissolverà e ognuno tornerà a casa propria. Ma la Costituzione non è il manuale delle Giovani Marmotte, non si può cambiare tanto per cambiare e farlo in modo raffazzonato, confuso, soprattutto non può essere cambiata a seconda delle esigenze politiche del momento…
Le manganellate e le urla della Leopolda sono un pessimo segnale, sono il segnale che da quelle parti non tira un buon vento… perché ci dicono che quelli che vogliono cambiare la Costituzione non l’hanno letta, non la conoscono. Oppure hanno letto solo la parte che gli interessa e vogliono modificare, il che è ancora peggio. Bastava leggere l’art.3 per capire che i manganelli e l’ostracismo non hanno cittadinanza in questo paese:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Manca meno di un mese al referendum, ci piacerebbe che da una parte e dall’altra si facesse opera di chiarimento sul quesito e sui nodi del contendere, che il confronto fosse sereno e proficuo e non fosse l’ennesima occasione per fare un po’ di tifo da stadio. Tanta gente non sa di cosa si parla e vive l’appuntamento elettorale come una scocciatura, come una chiamata alle armi per una guerra di cui non conosce le ragioni, né i contorni. Quando è così, è dura uscirne indenni…
m.l.
Lo vogliamo chiamare effetto Leopolda? In un’intervista a La Stampa, Denis Verdini parla della riforma elettorale e dice che l’Italicum sarà cambiato perché “sta cambiando lo scenario politico. Il Pd si sta spaccando. E per Renzi – sottolinea – è necessario mettere in piedi una coalizione con una forza di centro. Noi lavoriamo per questo. Ci sono praterie per una forza moderata alleata col Pd”. Insomma per Verdini il Pd è morto, la sinistra Pd farà la fine di Fassina e Civati e Renzi per continuare a governare dovrà fare un partito nuovo di centro e allearsi con Alfano… La frittata è servita. E’ già in tavola…
E perchè cambia qualcosa? Quanti nel PD che conosciamo non pensavano di arrivare a questi punti? Se lo ricordano quali interessi difendeva la DC? Ed adesso se la cambiale viene messa all’incasso
paghino e riflettano se ne sono capaci quale partito hanno scelto, ma da parecchio. A questi che alzavano sempre il ditino perchè sembrava loro di aver capito tutto dico che sono anche loro parte di quel trasversalismo che non fa sconti- imparino ad essere o da una parte oppure da un altra- perchè sennò- papale papale- sono già compresi dentro la nuova DC a cui Verdini fa ruotare davanti agli occhi lo specchietto per le allodole per fare dell’Italia-dice lui- un paese più moderno. Certo, più moderno secondo lui e secondo i suoi alleati perchè serve agli interessi della casta per cercare di tirare avanti.questo si vorrebbe fare e si tenta di fare,con l’imbeccata che l’italia possa cambiare davvero -dicono-. Sembra un discorso estremista il mio, ma alla fine quando la corda si tira e non si tira per il peso delle classi subalterne perchè quelle sono state sempre bistrattate e gli si è potuto fare di tutto perchè chi le difendeva è stato frantumato ed è scomparso e sostituito da chi si è messo addosso lo stesso vestito, ma che sotto le vesti il corpo era quello del modello capitalistico,più sopraffino, meno brutale, più sofisticato, ma che ha fatto passare le istanze lisce lisce senza scuotimenti.Oppure si pensa che sia diversa la questione? Pensavano questi cervelli che si reputavano a sinistra che il capitalismo e tutto quanto fà funzionare questa società sotto quella luce, per reggere avrebbero cambiato pelle e non avrebbero mai gettato la maschera ? Pensavano forse che si sarebbero vergognati ? Sono discorsi di vecchiume questi ? No, il vecchiume, ma sempre il solito, sono loro, coloro che ritengono di stare da una parte e che lo stare da quella gli serva per essere intesi e vissuti come dei ” progressisti moderni”.Le parole tante le hanno spese, tutto l’establishment di quel partito , nessuno escluso, sennò non lo avrebbero votato con convinzione…..Almeno la parte Renziana era cosa nota quale impostazione avesse della società e per certi aspetti almeno risulta chiara nelle motivazioni e negli atti. Ancora mi stupisco di coloro che dentro a quel partito non abbiano capito nulla di come funzioni il capitalismo.Quelli che ci governano -forse non ci si ricorda bene – sono stati eletti sotto Bersani, per poi passare in massa a Renzi dopo che è diventato segretario,che con le primarie ha scalato dall’esterno quel partito, mettendo in fila anche le destre dichiarate che lo hanno votato.Hanno accettato questo consapevoli che nelle masse fosse passata tale istanza come una cosa normale e da nulla.Questi secondo il mio parere sono i peggiori.Peggiori perchè hanno fino all’ultimo pensato di sostenere le stampelle a chi ha fatto più danno, sbandierato come progresso delle classi subalterne, condividendo tutte le forme dei cambiamenti e le direzioni di tali cambiamenti,chiudendo gli occhi sul fatto di quali interessi venissero privilegiati, credendo ad occhi chiusi alle televisioni che tutte le sere sparano addosso nella maniera più confusionaria e manipolatrice dei cervelli, dati, cifre, risultati, occupazione, ecc ecc..Io non manderei nemmeno l’avviso della cambiale a questi ultimi, gli manderei direttamente il notaio a casa, con una nota spese aggiuntiva superiore all’importo della cambiale stessa.Ma non incomincia ad essere solo la classe dirigente ma anche quella di milioni di” persone per bene”-aggettivazione questa molto usata dai media-ma che non vuol dire nulla- ma che rappresentano la massificazione dell’ipocrisia ed il supporto necessario perchè questa si affermi nelle cose e nel tempo.E rappresentano questa perchè oggi non siamo più all’800 od ai primi del ‘900 che esisteva tanta ignoranza sociale e culturale. Oggi le metodologie dell’infornazione e della contro-informazione esistono e c’è anche la necessaria libertà che vengano espresse, quindi la colpa-se colpa si può chiamare- è quella di non aver reagito culturalmente soprattutto alla massificazione delle idee e di non aver capito che è proprio di questa che si serve il sistema, che tutti a parole dicono di voler cambiare.Tutto questo è palesemente comune alla sedicente sinistra, incluso anche quella che una volta era conosciuta più a sinistra-come nei nostri paesi era SEL- e che adesso è schierata palesemente e senza alcuna vergogna culturale col PD.
Ciò che a sinistra fa rabbia e sconcerto non è che Renzi ed il renzismo possano fare il loro lavoro politico verso certe direzioni, quello lo posso pure capire, posso capire il loro bisogno di apparire una cosa ed esserne un altra perchè è così che si gabba la gente, ma chi è stato a sinistra e che accetta tutto questo riconoscendolo utile alla causa dei subalterni, questo è davvero inconcepibile.Ecco perchè questi li ritengo peggiori di coloro che almeno chiaramente e senza vergogna hanno il bisogno di Verdini, governano con gli ex-missini, e si fanno chiamare di centro sinistra.Non si scopre nulla ed è stata anche la cultura dell’impero romano che conteneva il fatto che quando non potevi battere il tuo nemico ti ci dovevi alleare,ma andarci al letto ed alla mattina trovare sul comodino qualche centesimo come prebendina mi sembra proprio che tutto questo rappresenti il peggior modo di rappresentare le proprie idee. E che fra l’altro si vorrebbe continuare a sostenere.E’ proprio di questi che l’Italia non ha bisogno.
Carlo, di trasversalismi è pieno il quadro politico italiano, non solo il Pd (che ha tanti difetti e ormai è un partito dimezzato, nel quale al posto dei congressi si fanno le.. Leopolde…. Il sindaco 5 stelle di Nettuno, per esempio (così come il comune di Milano, ma il sindaco Sala si è incazzato), ha reso omaggio il 2 novembre scorso ai caduti della Repubblica Sociale Italiana… La notizia l’ha data con enfasi e soddisfazione il camerata Storace, direttore de Il Giornale d’Italia. La precedente giunta di centro sinistra aveva interrotto questa consuetudine cara ai nostalgici del Duce e della Xma Mas… Così per dire… Questo è un paese dove nessuno è senza peccato, e molti non hanno più nemmeno vergogna. Ma i guai e le magagne non sono solo nel pd…
Tu dicendo così cerchi di sminuire le responsabilità del partito di governo ed il perchè non l’ho ancora capito.Guarda che la maggiore responsabilità dipende dall’indirizzo di chi guida detto locomotore, i vagoni vengono a traino.Punto. Cerca di seguirmi, perchè le responsabilità dei trasversalismi ci sono quelle dei partiti minori e delle giunte che reggono comuni minori come può essere quella dei 5 stelle su Nettuno che nessuno nega in questo caso, ma che si giudica da sola,secondo me.Se il Sindaco 5 Stelle di Nettuno ha intessuto lodi ai caduti della RSI in modo tale da ripristinarne la commemorazione, secondo me ha commesso un atto degno di biasimo per lo meno, ed un atto non dovuto per il semplice motivo che il paritarismo su ogni cosa è indice dell’accettazione di tutto in mancanza di alcuni principi che sono quelli della Costituzone.Le convinzioni politiche c’entrano poco perchè chi si è fatto ammazzare consapevolmente per difendere l’idea che aveva non deve essere denigrato se quell’idea non avesse prodotto guai maggiori ad altri ed allo stato. Il guaio è che li aveva prodotti quei guasti, ed anche se per lavarsene le mano parecchi dicono che la Storia la scrivono i vincitori, vorrei domandare a quei caduti se fossero ancora vivi come si metterebbe la faccenda dei guai che ha passato il popolo italiano per l’uso delle loro azioni, i lutti avuti , la guerra e la miseria e distruzione per l’idea che difendevano loro? Senz’altro ci avranno creduto in quell’idea e quindi ai morti tanto di rispetto,ma credo che oggi sarebbe in quel caso doveroso da parte della autorità che governano la Repubblica basata sulla Resistenza e sulla Costituzione che sarebbe senza meno più giusto non speculare su questi fatti per scopi di cassetta.Forse, pensando di non poter fare a meno di adunare vicino a lui i fascisti della prima ora accrescendo il suo peso, secondo me ha sbagliato facendo tale atto, se è vero come dici te che l’ha fatto. Responsabilità politica sua e della sua giunta senza meno.Sbagliato politicamente tale atto secondo me va censurato. Detto questo non mi puoi imputare un sindaco di Nettuno per quelo di cui si parla e parificare il trasversalismo di milioni di persone che non si sono resi conto a chi stanno dietro, oppure che si sono resi conto ma che pensano e ritengono(lecitamente eh) che lo scavallare politicamente giustificando l’alleanza con Alfano e Verdini sia una cosa da nulla, spartendo le idee che si hanno in comune.Il vero trasversalismo è di chi vuole salvare capra e cavoli mantenendo tutto sostanzialmente come stà adesso.Di trasversalismo è piena la politica come dici te ma i trasversalismi portano ad avere un percorso corto, allungabile ed estensibile fino a quando la gente non capisca di essere stata gabbata.Lo abbiamo visto con la prima repubblica ed in parte anche con la seconda.Quel partito si è trasformato, ha assorbito una gran parte di coloro che votavano a sinistra per fare una politica sotto la propria egida perchè fatta da una destra non sarebbe stata nemmeno ipotizzabile ed avrebbe avuto contro gran parte del mondo del lavoro.Oggi i cerchiobottismi sono di moda, senonchè la miseria cresce e non sono destinati ad andare lontano secondo me, a patto che ancora la gente non si faccia spruzzare l’etere negli occhi.Ed uno dei drammi può essere questo, che contrariamente a quanto si dice che si voglia cambiare per snellire lo stato aumenti la confusione e quando questa aumenta si sà bene chi abbia già vinto.
Io non sminuisco niente. Dico solo che il trasversalismo è un male comune. Ed evocarlo come una magagna del Pd e solo del Pd mi sembra inesatto. Stop. L’articolo, in ogni caso, è solo sul Pd, anzi su una corrente del Pd…
X marco Lorenzoni. Il trasversalismo deriva dalla nebbia che ha portato la perdita degli ideali, cioè la perdita delle idee.Di tale trasversalismo-che pre- esisteva anche al crollo degli ideali-se ne servivano coloro che volevano raggiungere i loro scopi soprattutto politici ed economici poichè lo fabbricavano quando non era più possibile usare le idee perchè quelle davano loro torto.E’ un male d’epoca certamente come dici tu, ma è un male che ha compenetrato grandi masse di votanti che non riescono più a distinguere dove sia la positività e la negatività e vedono che tale fronte cresce perchè spinto da interessi legati ai partiti chiamati ”di massa”’ dove dentro ci milita tutto.Concluso dicendo solo che il trasversalismo da qualunque parte provenga e contrariamente a quanto si possa pensare, serve per far apparire e distorcere le idee che sono quelle fondanti soprattutto che abbiamo vissuto nella storia politica e sociale del ‘900.Perchè pensi appaia importante alla congregazione politica del PD così come è formato oggi, la presenza di un Verdini che li sostenga ? Si parla di interessi e di come essi siano rappresentati oppure la gente è così cieca che non sà davvero più distinguere come funzionino certe congreghe?
X Marco Lorenzoni. Rispondendo più propriamente al tuo primo intervento che segue al Post, mi verrebbe da dire una sola cosa verso i milioni di votanti PD: Vi siete accorti di aver ricostituito la nuova Democrazia Cristiana ? Forse qualcuno adesso si è accorto ma è troppo tardi, e non lo dico ai renziani(quelli per accettare il renzismo, democristiani nel fondo di loro stessi lo erano già da sempre sennò non lo avrebbero fatto )ma lo dico alla corrente Bersaniana ed a coloro della cosiddetta ”Sinistra Dem”: cosa speravate di fare e/o di rappresentare la nuova frontiera della sinistra stando nello stesso partito dei democratici cristiani ? Vi ricordate quando la Margherita plaudiva al crollo degli ideali sapendo che ne rimaneva in piedi uno solo cotto e crudo ? Ci avete fatto i governi insieme, adesso pagate il conto e con voi purtroppo tutta la sinistra ridotta in frantumi e volatilizzata pagando la subalternità prima culturale poi politica al partito di ”Francia o Spagna purchè se magna”, che è quello della maggioranza degli italiani,anche colti politicamente ma levantini,con il cuore a sinistra ma col portafoglio a destra.Con le vostre contraddizioni avete finito per rappresentare tale concetto, e come potreste essere il futuro ? Perdonatemi forse lo strabismo o la mia cecità, ma non lo sò vedere.