CHIUSI, LE OPPOSIZIONI: “IL PALATENDA E’ UNA BOIATA PAZZESCA!

sabato 19th, novembre 2016 / 17:53
CHIUSI, LE OPPOSIZIONI: “IL PALATENDA E’ UNA BOIATA PAZZESCA!
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CHIUSI – Si è tenuta ieri sera all’ex Cinema Eden l’iniziativa pubblica dei due gruppi di opposizione sulla questione Palasport, Palatenda o Pala Pania che dir si voglia.  Come annunciato e come previsto si è trattato di una iniziativa molto tecnica, con la quale i 5 Stelle e Possiamo hanno cercato di “smontare” il progetto del Palatenda e di dimostrare, carte e numeri alla mano, come la struttura in costruzione “non è esattamente quella che è stata sbandierata”, che costerà più di quanto dichiarato e presenta pure delle “falle progettuali” (o scelte progettuali) che la renderanno di dubbia funzionalità, con costi alti per la manutenzione e la gestione. Partendo da lontano, cioè dalla scelta scellerata di costruire uno stadio (e sul fatto che quella scelta fu scellerata non ci piove), passando poi per la decisione di cambiare obiettivo e di abbandonare lo stadio e farci un palasport, le opposizioni hanno definito scellerata, o comunque di dubbia utilità anche la scelta del palasport. Tanto più dopo che la società sportiva di riferimento, quella che aveva presentato il primo progetto di palasport a Pania, si è trasferita a Siena.podemos-3

Ma la serata si è focalizzata soprattutto sugli aspetti tecnici del progetto della struttura in costruzione. Sono stati confrontati i costi di gestione dell’attuale palasport di Poggio Gallina, con quelli presunti del Palatenda, che sarà grande il doppio, e anche un po’ di più…  Intanto il costo di costruzione, che sarà di 1 milione e 300 mila euro, più il milione e 800 mila euro già spesi per la tribuna e i servizi realizzati per lo stadio, che saranno riutilizzati. La somma fa 3 milioni 100 mila euro, più altri 500, previsti in un secondo stralcio per la realizzazione dei posteggi e altri servizi. Totale 3.600.000 che diventeranno quasi 5 milioni se si calcolano gli interessi del mutuo acceso a suo tempo. Secondo Possiamo e 5 Stelle una cifra molto elevata. Troppo per una cosa che non si sa se sia veramente necessaria.

Romano Romanini, per i 5 Stelle, ha spiegato che anche la copertura finanziaria non sarebbe sufficiente raggiungendo la somma di 3.236.000 euro. Ne mancherebbero 364 mila… Molti dubbi, secondo le opposizioni anche sui possibili “ricavi” perché non è chiaro chi utilizzerà il nuovo palasport, come questo si integrerà con il palazzetto attuale ecc… stellati

Ma soprattutto i due gruppi di minoranza, hanno scandagliato gli aspetti tecnici che renderebbero la struttura poco funzionale, energivora e quindi costosa… E l’assunto principale su cui si sono articolate le varie relazioni (quella di Romanini e quella dell’ing. Francesco Orsini) è che “alcuni dettagli tecnici rilevabili dall’analisi delle carte di progetto, dalle relazioni dei progettisti e dal capitolato d’appalto dicono cose diverse da quelle affermate in varie occasioni dagli amministratori”. Per esempio: la copertura. Le opposizioni affermano che dalle carte si rileva che sarà costituita da un telone di poliestere trattato sia all’interno che all’esterno con PVC, mentre la giunta ha sempre affermato che sarà un telone in poliestere e Pvc a doppio strato, con camera d’aria tra l’uno e l’altro… questo per migliorare la tenuta termica e limitare la dispersione di calore. Secondo esempio: il riscaldamento. Secondo le opposizioni sulle carte c’è scritto che sull’area di gioco, durante l’utilizzo standard non è previsto, mentre la giunta parla di riscaldamento ad aria calda, per comparti separati, tribuna, area della eventuale tribuna supplettiva e campo di gioco…”. Dalle carte, sempre secondo le opposizioni, il Palatenda sembrerebbe concepito come una struttura “stagionale”, per di più con una impiantistica termica che “non tiene conto delle norme sull’abbattimento della quantità di CO2, e nemmeno del ‘Patto dei Sindaci’ sottoscritto anche dal Comune di Chiusi…”juri-bettollini

Apparentemente tutto ciò può sembrare una semplice “lettura diversa delle carte”  con l’accusa agli amministratori di aver “venduto fumo” o millantato opere e soluzioni che in realtà sono diverse e meno funzionali…

Solo che le dichiarazioni degli amministratori, non sono solo dichiarazioni fatte nei comunicati o nelle conferenze stampa che si sa possono essere viziate da propaganda, ma costituiscono corpo integrante di atti pubblici, come la delibera del Consiglio Comunale n. 65 del 28 ottobre scorso. In quella delibera che riporta le risposte fornite all’interrogazione del consigliere di maggioranza Annulli,  si parla di telo a doppio strato, di impianto termico ad aria calda per comparti, compreso il piano di gioco… ecc. Si forniscono insomma elementi tecnici piuttosto precisi…  Gli amministratori da dove li hanno ricavati? se li sono inventati?

Se così fosse avrebbero commesso un “falso in atto pubblico”. E alcune affermazioni delle relazioni esposte ieri sera adombrano questa possibilità. Non si è capito, non è stato detto, se 5 Stelle e Possiamo vorranno perseguire questa strada o si limiteranno ad una critica politica. Nè si è capito se la battaglia è per migliorare e rendere efficiente il Palatenda e risparmiare dei soldi pubblici o piuttosto per stoppare il progetto e a questo punto anche il cantiere. Dopo le relazioni il dibattito è stato scarso e incentrato su temi collaterali…

Certo è che le affermazioni sulle incongruenze tra carte progettuali e dichiarazioni degli amministratori sono state oggettivamente pesanti. E se le parole hanno un senso, l’accusa rivolta a Bettolini & C. non è stata generica o aleatoria, ma molto circostanziata.

Quando in Consiglio Comunale si discuterà l’interrogazione dei 5 Stelle vedremo come evolverà la faccenda… Anche in quel caso la risposta sarà ufficiale e come tale dovrà essere valutata.

Le opposizioni possono naturalmente pensare che Bettollini e Micheletti non siano amministratori scaltrissimi, che abbiano “folleggiato” un po’ nel rispondere ad un loro compagno di cordata e nelle varie dichiarazioni pubbliche, che abbiano tentato di infiocchettare il prodotto per venderlo meglio, ma entrambi una certa esperienza ormai ce l’hanno, sarebbero stati veramente incauti a “dichiarare cose non corrispondenti alla realtà e alle carte progettuali di un’opera pubblica” e  a scriverle in una delibera di Consiglio Comunale.

Per un “falso in atto pubblico” il sindaco Poggioni fu condannato a 22 mesi e costretto a dimettersi poco dopo le elezioni…

 

 

 

 

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