CHIUSI, LE OPPOSIZIONI: “IL PALATENDA E’ UNA BOIATA PAZZESCA!

CHIUSI – Si è tenuta ieri sera all’ex Cinema Eden l’iniziativa pubblica dei due gruppi di opposizione sulla questione Palasport, Palatenda o Pala Pania che dir si voglia. Come annunciato e come previsto si è trattato di una iniziativa molto tecnica, con la quale i 5 Stelle e Possiamo hanno cercato di “smontare” il progetto del Palatenda e di dimostrare, carte e numeri alla mano, come la struttura in costruzione “non è esattamente quella che è stata sbandierata”, che costerà più di quanto dichiarato e presenta pure delle “falle progettuali” (o scelte progettuali) che la renderanno di dubbia funzionalità, con costi alti per la manutenzione e la gestione. Partendo da lontano, cioè dalla scelta scellerata di costruire uno stadio (e sul fatto che quella scelta fu scellerata non ci piove), passando poi per la decisione di cambiare obiettivo e di abbandonare lo stadio e farci un palasport, le opposizioni hanno definito scellerata, o comunque di dubbia utilità anche la scelta del palasport. Tanto più dopo che la società sportiva di riferimento, quella che aveva presentato il primo progetto di palasport a Pania, si è trasferita a Siena.
Ma la serata si è focalizzata soprattutto sugli aspetti tecnici del progetto della struttura in costruzione. Sono stati confrontati i costi di gestione dell’attuale palasport di Poggio Gallina, con quelli presunti del Palatenda, che sarà grande il doppio, e anche un po’ di più… Intanto il costo di costruzione, che sarà di 1 milione e 300 mila euro, più il milione e 800 mila euro già spesi per la tribuna e i servizi realizzati per lo stadio, che saranno riutilizzati. La somma fa 3 milioni 100 mila euro, più altri 500, previsti in un secondo stralcio per la realizzazione dei posteggi e altri servizi. Totale 3.600.000 che diventeranno quasi 5 milioni se si calcolano gli interessi del mutuo acceso a suo tempo. Secondo Possiamo e 5 Stelle una cifra molto elevata. Troppo per una cosa che non si sa se sia veramente necessaria.
Romano Romanini, per i 5 Stelle, ha spiegato che anche la copertura finanziaria non sarebbe sufficiente raggiungendo la somma di 3.236.000 euro. Ne mancherebbero 364 mila… Molti dubbi, secondo le opposizioni anche sui possibili “ricavi” perché non è chiaro chi utilizzerà il nuovo palasport, come questo si integrerà con il palazzetto attuale ecc…
Ma soprattutto i due gruppi di minoranza, hanno scandagliato gli aspetti tecnici che renderebbero la struttura poco funzionale, energivora e quindi costosa… E l’assunto principale su cui si sono articolate le varie relazioni (quella di Romanini e quella dell’ing. Francesco Orsini) è che “alcuni dettagli tecnici rilevabili dall’analisi delle carte di progetto, dalle relazioni dei progettisti e dal capitolato d’appalto dicono cose diverse da quelle affermate in varie occasioni dagli amministratori”. Per esempio: la copertura. Le opposizioni affermano che dalle carte si rileva che sarà costituita da un telone di poliestere trattato sia all’interno che all’esterno con PVC, mentre la giunta ha sempre affermato che sarà un telone in poliestere e Pvc a doppio strato, con camera d’aria tra l’uno e l’altro… questo per migliorare la tenuta termica e limitare la dispersione di calore. Secondo esempio: il riscaldamento. Secondo le opposizioni sulle carte c’è scritto che sull’area di gioco, durante l’utilizzo standard non è previsto, mentre la giunta parla di riscaldamento ad aria calda, per comparti separati, tribuna, area della eventuale tribuna supplettiva e campo di gioco…”. Dalle carte, sempre secondo le opposizioni, il Palatenda sembrerebbe concepito come una struttura “stagionale”, per di più con una impiantistica termica che “non tiene conto delle norme sull’abbattimento della quantità di CO2, e nemmeno del ‘Patto dei Sindaci’ sottoscritto anche dal Comune di Chiusi…”
Apparentemente tutto ciò può sembrare una semplice “lettura diversa delle carte” con l’accusa agli amministratori di aver “venduto fumo” o millantato opere e soluzioni che in realtà sono diverse e meno funzionali…
Solo che le dichiarazioni degli amministratori, non sono solo dichiarazioni fatte nei comunicati o nelle conferenze stampa che si sa possono essere viziate da propaganda, ma costituiscono corpo integrante di atti pubblici, come la delibera del Consiglio Comunale n. 65 del 28 ottobre scorso. In quella delibera che riporta le risposte fornite all’interrogazione del consigliere di maggioranza Annulli, si parla di telo a doppio strato, di impianto termico ad aria calda per comparti, compreso il piano di gioco… ecc. Si forniscono insomma elementi tecnici piuttosto precisi… Gli amministratori da dove li hanno ricavati? se li sono inventati?
Se così fosse avrebbero commesso un “falso in atto pubblico”. E alcune affermazioni delle relazioni esposte ieri sera adombrano questa possibilità. Non si è capito, non è stato detto, se 5 Stelle e Possiamo vorranno perseguire questa strada o si limiteranno ad una critica politica. Nè si è capito se la battaglia è per migliorare e rendere efficiente il Palatenda e risparmiare dei soldi pubblici o piuttosto per stoppare il progetto e a questo punto anche il cantiere. Dopo le relazioni il dibattito è stato scarso e incentrato su temi collaterali…
Certo è che le affermazioni sulle incongruenze tra carte progettuali e dichiarazioni degli amministratori sono state oggettivamente pesanti. E se le parole hanno un senso, l’accusa rivolta a Bettolini & C. non è stata generica o aleatoria, ma molto circostanziata.
Quando in Consiglio Comunale si discuterà l’interrogazione dei 5 Stelle vedremo come evolverà la faccenda… Anche in quel caso la risposta sarà ufficiale e come tale dovrà essere valutata.
Le opposizioni possono naturalmente pensare che Bettollini e Micheletti non siano amministratori scaltrissimi, che abbiano “folleggiato” un po’ nel rispondere ad un loro compagno di cordata e nelle varie dichiarazioni pubbliche, che abbiano tentato di infiocchettare il prodotto per venderlo meglio, ma entrambi una certa esperienza ormai ce l’hanno, sarebbero stati veramente incauti a “dichiarare cose non corrispondenti alla realtà e alle carte progettuali di un’opera pubblica” e a scriverle in una delibera di Consiglio Comunale.
Per un “falso in atto pubblico” il sindaco Poggioni fu condannato a 22 mesi e costretto a dimettersi poco dopo le elezioni…
Vedremo…certo che in Italia non si era abituati ad una Opposizione che entra nel merito tecnico e lascia alle spalle le generiche frasi da bar, con tutto il rumoroso corredo di “indignazioni” varie, del tutto inutili.
Vi sono due cose da aggiungere. La prima. Chi vi scrive è stato testimone diretto, a suo tempo – all’interno dello stesso gruppo politico – dell’emersione di dubbi pesanti sulla costruzione dello stadio da parte di alcuni e della imbarazzata risposta da parte di altri, incluse persone che erano parte dei corpi tecnici istituzionali. Parliamo di diversi mesi prima delle lezioni che portarono a Scaramelli Sindaco; ci sarebbe stato quindi tutto il tempo per rimediare ma non lo si fece per ragioni…beh lasciamo perdere.
Sta di fatto che nel settore Privato chi investe male i soldi paga di persona, mentre nel Pubblico spesso viene promosso: non va bene e non è più tollerabile.
Secondo punto. Già allora come adesso la risposta fu: “intanto si fa, poi si vede come utilizzarlo”. Adesso, come allora, la risposta è: “ma ci siete o ci fate?” (il dubbio è che siano entrambe le cose).
Ancora oggi sento dire che poi si vedrà a chi affidarlo e/o con quale business plan. Ma se io mi compro un camion e dico: “faccio l’impiegato in banca quindi intanto lo compro poi vedo come usarlo…qualcosa troverò per farlo fruttare, no?”. Può essere una battuta di Totò ma non una realtà basata sui soldi della collettività.
Marco Lorenzoni aggiunge: “posto che si è fatta una cazzata, cerchiamo almeno di utilizzare al meglio la struttura”. E’ vero, si potrebbe anche provarci ma se manca l’utilizzo economicamente virtuoso, va creato il “bisogno” per una struttura simile e, da quello che posso capire dalle informazioni in mio possesso, non mi pare si stia agendo in questo senso. L’unico Bisogno che c’era – Gianmarco – ahimè è andato a Siena e forse da privato, ha ragionato in modo diverso essendo i soldi… suoi.
No, Paolo, il “bisogno” (lettera minuscola) c’è e ci potrebbe essere, perché attualmente il Palasport di Poggio Gallina è “saturo”, nonostante la partenza di Emma Villas. Le varie società sportive sono costrette a girovagare per la zona o ad utilizzare le palestre delle scuole, che non sono idonee per caratteristiche tecniche e misure, quindi sono pure pericolose, e in ogni caso non dovrebbero essere utilizzate per attività non scolastiche… Tant’è che le autorità scolastiche non perdono occasione per sottolinearlo, spesso anche polemicamente… Nella scorsa stagione sportiva ho partecipato alla gestione di una squadra di volley di serie C, con 9 giocatori di Chiusi su 12,che però ha dovuto giocare a Città della Pieve e si allenava il lunedì alle scuole elementari di Chiusi Scalo, il mercoledì a Città della Pieve e il venerdì a Montepulciano, per mancanza di spazi… La squadra è retrocessa e forse non è difficile intuire il perché, senza contare il dispendio di energie e soldi per gli spostamenti…
In più a Chiusi non esiste una struttura in grado di ospitare eventi sportivi di carattere nazionale (non necessariamente dei campionati, ma anche stages, ritiri precampionato, tornei, partite-spettacolo ecc…), né per ospitare eventi da almeno 1.000 persone di tipo diverso (convegni e concerti); né esiste una struttura per rispondere ad eventuali situazioni di grave emergenza come un terremoto o un’alluvione (cosa peraltro obbligatoria, per accogliere persone in preda al panico o sfollati…). Ecco, il nuovo palasport può costituire una risposta a tutte queste esigenze. Anche come palatenda. Naturalmente se realizzato con criteri funzionali e se avrà una gestione capace di trovare alcune direttrici di “mercato”… Essendo struttura pubblica, la gestione dovrà essere affidata tramite bando e credo che questo possa essere espletato solo a struttura finita e collaudata. Stare qui, adesso, a discutere si si tratti di una scelta opportuna oppure no, se ce ne era bisogno oppure no, mi pare – l’ho già scritto – un po’ ozioso visto che il palatenda è in costruzione e non mi pare che le stesse opposizioni, che pure hanno fatto i loro rilievi critici al progetto, siano intenzionate a bloccarlo… E se anche lo fossero e ci riuscissero, dovrebbero spiegare come NON definire uno spreco, lasciar marcire le strutture già costruite e ancora utilizzabili dello stadio…
X Paolo Miccichè : Il Figlio:”mamma ho fame”. La madre : ” vai a giocare a pallone bellino che ti passa…”.Ma occorre insistere dell’altro per capire a che punto siamo e con chi e con cosa si ha a che fare? Occorre insistere ulteriormente ? Ma che si pretende la cultura da questi e ci si fanno anche i tavoli ? Portati e tirati per i capelli sopra i ”noccioli della questione” ancora questi divagano e pretendono che il verso sia quello perchè sennò ”va tutto al macero” anche quello costruito, e per non mandarlo al macero si spendono milioni di euro per andare a giocare, perchè gli altri luoghi sono pieni e scoppiano e non c’è posto per giuocare.Si chiama ”patologia epocale” e ne comprende parecchi, anche coloro che una volta avevano preso il vaccino e sembrava che ne fossero esenti. Ma una brutta fine purtroppo l’hanno fatta ed io a settantanni suonati non mi sento più di avere peli sulla lingua di fronte alle cazzate, quindi da adesso in poi è bene che mi astenga dallo scrivere,se posso.Parecchi tireranno un sospiro di sollievo,senzameno.Ma il tragico oltre che questo è anche il fatto che credono che cosi facendo il sistema li benefici.E qui mi fermo.
Sempre amici eh ?…Per carità di Dio, senz’altro, e forse ho sbagliato io quando l’ho fatta così lunga,ma spesso sui massimi sistemi è bene che ognuno si tenga i propri.Se ce li ha.
E allora spiegami: tu che cosa faresti, qui e ora, su questa vicenda? Vorresti bloccare il cantiere? e come, con quali procedure? E nel caso qualcuno riuscisse a fermare la costruzione del palatenda, come definiresti la scelta di lasciar marcire il costruito che invece è perfettamente utilizzabile e funzionante? Nel commento precedente ho fatto riferimento specifico ad alcune esigenze precise. Hai elementi per negarle o per dire che un nuovo palasport sarebbe inutile? Che poi questo vada costruito bene, con criteri di funzionalità e meno dispendiosi possibile, mi sembra il minimo… Le opposizioni, insieme, qualche rilievo su questi aspetti lo hanno fatto (dispersione termica, impianti costosi, incongruenze tra dichiarazioni e atti pubblici e carte progettuali…) ma non mi pare che abbiano chiesto di fermare il cantiere. Finora non lo ha hanno fatto, neanche all’assemblea della settimana scorsa… Poi, sull’operazione stadio e sulle scelte susseguenti, ognuno può dare il giudizio politico che vuole. Può farci sopra tutte le campagne mediatiche o elettorali che vuole, ma se vogliamo parlare di palasport o palatenda o palaPania facciamolo nei termini giusti, con cognizione di causa e sulla base dello stato dell’arte e non dei desideri… Come ho già scritto nell’articolo, alcune affermazioni delle opposizioni equivalgono ad una denuncia nei confronti degli amministratori per “falso in atto pubblico”. Ed è un’accusa pesante che, a rigor di logica, dovrebbe essere portata… in tribunale, altrimenti rimane una semplice valutazione di parte o peggio, una boutade propagandistica. Le dichiarazioni fatte in consiglio dall’assessore Micheletti sono invece un “atto pubblico”, ufficiali dunque a tutti gli effetti. Non possono essere considerate una boutade…Se ha detto cazzate non vere pagherà pegno. Ma quelle sono agli atti… La denuncia delle opposizioni invece, pur essendo circostanziata, per ora è solo aleatoria e del tutto ufficiosa…